6701 Marino lascia la commissione Sanità, è polemica

20090212 15:42:00 redazione-IT

(da l’Unità)

La linea del Pd sul testamento biologico è chiara e non cambia. E la linea è quella ricordata da Dorina Bianchi, neo capogruppo della commissione Sanità al Senato, ex Udc, fino a qualche tempo fa militante teodem. «La mozione del Pd riconosce l’alimentazione artificiale come sostegno vitale e afferma che in casi eccezionali essa si può sospendere».
Dunque il senatore Ignazio Marino cambia incarico, lascia quella commissione per presiederne un’altra (sul Servizio Sanitario) ma l’arrivo della nuova nomina non significherebbe un ripensamento.

All’interno del Pd le acque si sono agitate comunque: soprattutto la parte più laica del partito ha sollevato qualche dubbio sull’incarico della Bianchi.

E a queste perplessità, come a quelle eventuali degli elettori, il segretario del Pd Walter Veltroni ha deciso di rispondere con una lettera in cui scrive: «Cari amici, non ci sto. Il Pd ha sostenuto sulla vicenda Eluana una dura battaglia contro la destra. Chiunque abbia seguito in questi giorni il dibattito attorno alla terribile vicenda di Eluana sa quali posizioni ho personalmente assunto in quanto segretario del Pd e anche quale è stata la posizione presa (per prima cosa al Senato, dove si svolgeva la discussione) dai gruppi parlamentari e dal Partito democratico. Io ho annunciato direttamente il mio no al disegno di legge del governo – scrive Veltroni su Repubblica.it – e ancora ieri, in una lettera al Corriere della Sera, ho ribadito il sostegno alla battaglia di Beppino Englaro. Il gruppo del Pd ha votato, in modo quasi unanime, una mozione contrapposta a quella del governo in cui si difende il diritto a decidere di sé anche per quello che riguarda la nutrizione e idratazione artificiale. Questa la posizione prevalente: che poi nel partito, in un grande partito come il Pd – sottolinea Veltroni – ci siano anche posizioni personali differenti e che queste possano esprimersi anche in un voto diverso su motivazioni di coscienza questo lo considero normale, fisiologico. Anche tra i democratici americani e nelle grandi forze della sinistra europea vi sono, da sempre, posizioni e culture diverse, i loro rappresentanti hanno votato in maniera dissimile su temi fondamentali come l’aborto, la guerra e nessuno ha gridato allo scandalo».

Conclude il leader Pd: «Su quello che è stato definito il ‘caso Marino’ vale la risposta che arriva da Marino stesso: nessun cambio di linea. Il senatore Marino, eletto presidente della commissione d’inchiesta sulla sanità pubblica, ha chiesto lui stesso di essere sostituito. Chi è stato eletto esprimerà, come ha dichiarato, la posizione del Pd. E il Partito democratico, è il mio impegno personale, sosterrà il diritto di ciascuno ad esprimere, in casi come quello di Eluana – conclude Veltroni – la propria volontà sulla fine della propria vita».

Lo stesso Ignazio Marino infatti ha precisato che si trattava di «un atto dovuto» dopo l’incarico avuto di presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficienza e l’efficacia del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) insediata lo scorso novembre. «Io stesso – ha detto Marino – ho inviato una lettera al mio capogruppo Anna Finocchiaro con le mie dimissioni da capogruppo in commissione Sanità».

Da parte sua invece Dorina Bianchi ci tiene a precisare il suo orientamento: «Non sono teodem; sono cattolica, ma in quanto parlamentare della Repubblica sono laica». La senatrice conviene sul fatto che su questo punto nel Pd ci sono posizioni diverse: «Lavoreremo su questo punto, ma io in quanto capogruppo sarò garante di tutte le posizioni e ci impegneremo per arrivare a un disegno di legge migliore possibile». È completamente sbagliato contrapporre cattolici e laici, dire che i primi sono per la vita e i secondi per la libera scelta: non corrisponde alla realtà della nostra società. E poi anche tra i radicali ci sono idee diverse. Io – conclude la senatrice del Pd – sarò il più equilibrata possibile, il che non significa che non esprimerò mie valutazioni».

Ma la decisione maturata in seno al partito, e passata ai voti, non convince. il fatto che arrivi all’indomani della battaglia portata avanti sul caso Englaro desta sospetti e solleva comunque polemiche. Solo la continuità promessa sulla legge probabilmente potrà scemare i dubbi della frangia laica del Partito.

www.unita.it

 
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EmiNews 2009

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