6741 "WHOPPO": Una produzione cinematografica partecipata

20090218 12:26:00 redazione-IT

[b]PRODURRE COLLETTIVAMENTE UN FILM ? Perchè no !

Non è che ci siano poi tanti mezzi alternativi per produzioni che intendano registrare il corso del tempo, quello minore delle storie quotidiane che, come dice una canzone famosa, diventa storia collettiva quando ce n’è coscienza, oppure se qualcuno, appostato in un angolo, è in grado di coglierla e di trasmetterla alle coscienze per ridiventare storia.

Insomma è quasi un miracolo produrre un film da prospettive che non siano quelle mainstream o quelle commerciali. Lì i mezzi ci sono, perchè c’è un obiettivo, un telos pratico e concreto che significa spesso riproduzione, profitto o, se va proprio male, ideologia.

Marina Catucci e Daniele Salvini, migranti tra migranti da Milano a New York a rinverdire la fitta schiera dei giovani [i]on the road[/i] in movimento da oltre un secolo, si sono appassionati a questa [i]coltura[/i] di ciò che sta [i]"on the other side of the street"[/i]o che ci passa accanto senza essere colto, e tantomeno coltivato.

Li ho conosciuti attraverso i loro primi video documentari sull’emigrazione "Stranieri si diventa",(del 1998) e Italoitaliani (1999), nei quali, collaborando con la FILEF di Milano, inauguravano un approccio nuovo e molto vitale ai temi dell’emigrazione italiana frequentemente trattati, ancora oggi, da discutibili postazioni prosaiche.

Come in tanti altri casi, si devono varcare i confini del bel paese per avere l’occasione di poter esprimere liberamente, con efficacia e qualche successo la propria arte. E’ toccato a molti e continuerà ad accadere, vista l’abitudine patria a privilegiare mediocrità e annuimenti (si dice così ?).

Talvolta però si incontrano positivi campi magnetici, come nel caso in cui, un istituto di cultura (quello di New York, nello specifico) è pronto a sostenere competenze e qualità per contribuire a far conoscere un mondo nascosto fatto di migliaia di giovani che continuano a diffondersi sul pianeta, da Londra a Parigi, dalla Germania ai continenti del sud del mondo, con tanti e differenziati progetti ed ansie di futuro che non trovano sbocco o interesse nel belpaese.

Si tratta di giovani che vanno ad integrare a modo loro le schiere dei milioni di espatriati alla ricerca di miglior fortuna – o semplicemente di aria più aperta -, che hanno attraversato il corso del ‘900.

Una teoria di donne e di uomini che fluiscono verso altri lidi, parallelamente a quelli che arrivano, da terre diverse, sulle nostre coste. Se c’è un qualcosa che li accomuna, è la necessità del movimento, di conoscenza, altre strade, altri colori e tramonti.

In pochi sanno che ancora oggi sono di più gli italiani all’estero che gli immigrati in Italia, a confermare che cambiare luogo di vita, paese, cultura, è un fatto connaturato alla specie e andrebbe riconosciuto come diritto da sempre.

Marina Catucci e Daniele Salvini con questo nuovo lavoro che si intitola "Whoppo", storpiatura del termine "guappo" come li chiamavano a Mulberry Street quando ci giunse Gabriele Giorgi, mio bisnonno nel 1906, intendono documentare il giovane che arriva oggi a New York, tipologia nuova di migrante che non si sente migrante, perchè in realtà torna a casa sua, la casa che fin da ragazzino ha frequentato nella costruzione del suo immaginario generazionale. [i]Dalla via Emilia al west…[/i]

Una paradossale migrazione al contrario, quindi -forse- un ricongiungimento alla propria inconscia soggettività, quella creata dal cinema e dalla letteratura, dalla musica e da tutto ciò che ci è stato trasmesso come libertà.

Chissà se saranno rose e fiori ? Ma intanto, l’America cambia di nuovo, molto più rapidamente e con il senso di un’esplosione interiore: dalla crisi epocale al grande capo Obama.
Mentre lo stivale si incartapecorisce.

Si sta, come d’autunno, nel centro dell’impero.

Per questo abbiamo aderito alla proposta di Marina e Daniele. Produciamo insieme, se ci riesce, qualcosa che ci riguarda. Un film, appunto. Proviamo, insieme, a contribuire all’opera. Ogni piccolo contributo è ben accetto.
Aiutateci a far circolare questo invito ad una produzione collettiva e partecipata.

Noi, in periferia, abbiamo almeno la chance di redimerci, di ri-conoscerci.

[i]Rodolfo Ricci[/i][/b]
(Filef)

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[img]http://www.emigrazione-notizie.org/public/upload/whoppo.jpg[/img]

[b][i]Whoppo[/b]: s.m., gerg.= proviene dalla storpiatura di guappo in americano ed è l’identificativo per indicare gli italiani in america agli inizi del secolo.

un progetto di[/i] [b]Marina Catucci[/b] e [b]Daniele Salvini[/b]

[i]GUARDA LA PRESENTAZIONE:[/i]
"VIDEO

[b]Sinossi[/b]
La storia di Whoppo è la storia d un ragazzo italiano che decide di trasferirsi a vivere a New York, "il luogo dove sono nato e cresciuto" come ama dire, riferendosi a tutti i referenti culturali che compongono la sua formazione e che hanno il loro epicentro nella Grande Mela.
Whoppo, difatti, ascolta Lou Reed e Mingus, legge Burroughs e Tama Janowitz, conosce tutto Scorsese a memoria e la scena del graffitismo non ha segreti per lui: New York, lui la domina. Così dopo solo otto ore di aereo atterra finalmente nella città della quale ha sempre sentito il richiamo, con un bagaglio non di cartone ma di grandi propositi ed inossidabili certezze e qua comincia la sua avventura.

In poco tempo Whoppo si renderà conto che la sua autopercezione non corrisponde a come viene visto dall’esterno e dovrà confrontare i propri stereotipi sulla città con gli stereotipi sull’italianità che lo ridisegnano agli occhi dei newyorkesi. Diviso tra città letteraria e vita reale è lui stesso un prodotto letterario quanto un essere unico e realissimo.
Si scontrerà con le nuove regole restrittive sull’emigrazione, con l’abisso che separa il suo inglese scolastico dallo slang veloce newyorkese, con le mille facce che compongono uno stesso quartiere, con la difficoltà di approccio verso qualcosa che gli sembra familiare ma che invece è lontanissimo da ciò che conosce e con un quotidiano mutamento di identità che fa di lui non un americano, non un italoamericano ma uno dei primi di una nuova specie che è nomade ed autodeterminante nonostante le difficoltà per esserlo dopo il 9/11.

Whoppo non si è mosso per bisogno ma per curiosità e non è detto che la sua curiosità terminerà a New York, anche se chiunque gli chiede ossessivamente "Ma allora resti a New York o tornerai in Italia?"
Whoppo è un docu-drama che parla dell’identità e della percezione di se e dell’altro per la generazione del villaggio globale, che considera, appunto, il termine "villaggio globale" già come vetusto, essendo nati poco prima di internet e molto dopo l’aereo; la scoperta e l’accettazione della diversità, la ricerca dello sguardo curioso e non giudice sul nuovo e ignoto,un poco ulisse Joiciano nella città e un poco buster keaton, il tutto immerso nel grande acquario metropolitano di New York City che più che un luogo è uno stato mentale dove pesci di tutti gli oceani nuotano in un’unica acqua.

[b]Struttura[/b]
Whoppo è una docu fiction, le parti documentaristiche sono date dagli incontri che Whoppo ha con le persone con cui entra in contatto a New York: altri ragazzi arrivati come lui da più o meno tempo, ed interviste ai suoi referenti culturali sotto forma di incontri casuali che serviranno ad illustrare sia i cambiamenti sociali e di immagine dell’America dall’11 settembre ad Obama, sia i mutamenti collettivi della generazione non più emigrante ma volontariamente nomade.

[b]Trattamento visivo[/b]
Come docu fiction che parla di ruoli invertiti ed identità Whoppo, invertirà i ruoli anche nella parte visiva girando i pezzi documentaristici come se fossero della fiction ed i pezzi di fiction come un reportage, Whoppo a volte si rivolgerà alla telecamera, quando scrive agli amici ad esempio, altre volte sarà completamente inconsapevole della sua presenza.

La maggior parte dei referenti di Whoppo sono cinematografici e giocheremo con questi diversi livelli, dalla citazione alla riproposizione delle scene, all’utilizzo delle immagini di repertorio in forma di flashback.

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[b]Per le manifestazioni di interesse, per maggiori informazioni
su come contribuire al [i]progetto "Whoppo"[/i] e per contattare gli autori:

Marina Catucci e Daniele Salvini
e-mail: whoppo@filmlif.org

__________________

[i]I contributi per la realizzazione del progetto debbono essere inviate a:[/i]

Associazione Culturale FILMLIF
(centro ricerche produzione e divulgazione audiovisiva
con sede a Milano – Italy)

IBAN IT 22 H 03075 02200 CC8500273690[/b]

[i]* Tutti coloro che contribuiranno saranno citati nei titoli di coda del film e riceveranno il DVD.

* Singoli o organizzazioni che contribuiranno con 5.000 USD (4.000 Euro) ed oltre figureranno come co-produttori e parteciperanno agli eventuali utili derivanti dalla commercializzazione del film[/i]

Marina Catucci e Daniele Salvini
e-mail: whoppo@filmlif.org

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[img]http://www.emigrazione-notizie.org/public/upload/whoppo_lettera_IIC_New_York.gif[/img]

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[b]VAI AL SITO:[/b]
"VIDEO

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[img]http://filmlif.freeshell.org/filmlif-w.png [/img]
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[img]http://www.emigrazione-notizie.org/public/upload/whoppo-catucci_savini-new_york.png[/img]

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[img]http://filmlif.freeshell.org/filmlif-w.png [/img]
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[img]http://www.emigrazione-notizie.org/public/upload/whoppo-catucci_savini-new_york-biografia.png[/img]

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[img]http://filmlif.freeshell.org/filmlif-w.png [/img]

[url]http://filmlif.freeshell.org/[/url]

[url]http://blog.filmlif.com/[/url]

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[b]Altri FILM e VIDEO realizzati da Marina Catucci e Daniele Salvini:[/b]

[b]STRANIERI SI DIVENTA[/b] (1998)
[url]http://filmlif.freeshell.org/stranieri.html[/url]

[b]ITALOITALIANI[/b] (2001)
[url]http://filmlif.freeshell.org/italoitaliani.html[/url]

[b]SERVIZI VIDEO PER LA7[/b] (2002)
[url]http://filmlif.freeshell.org/la7_news.html[/url]

[b]MANHATTAN AMORE MIO[/b] (2002)
[url]http://filmlif.freeshell.org/mam.html[/url]

[b]THE SUNLIGHT DRAGGED ME HERE[/b] (2003)
[url]http://filmlif.freeshell.org/sdmh.html[/url]

[b]MT CHANNEL NEWS[/b] (2005)
[url]http://filmlif.freeshell.org/mtch.html[/url]

[b]Interviews at the Tribeca Film Festival for SkyCineNews[/b] (2006)
[url]http://filmlif.freeshell.org/interview.html[/url]

[b]Diario di un Killer Telefonico[/b] (2007)
[url]http://filmlif.freeshell.org/dkt.html[/url]

[b]Found In Translation[/b] (2008)
[url]http://filmlif.freeshell.org/fit.html[/url]

 
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EmiNews 2009

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