6724 La Cgil: «Tassare i redditi alti». Contrari governo e Confindustria

20090216 17:35:00 redazione-IT

Una tassa di solidarietà, da applicare a chi guadagna di più, per aiutare chi sta peggio e i giovani precari. È la proposta illustrata dal segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, nel corso della trasmissione “Domenica in” rilanciando l’ipotesi avanzata sabato dal segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, durante l’incontro tra il Pd e le forze sociali. Megale ha anticipato i dati di una ricerca dell’Ires Cgil: «I primi 100 top manager italiani guadagnano 100 volte di più di operai e impiegati: infatti, con gli stipendi di questi “magnifici 100” si pagherebbe la retribuzione annua di 10mila fra impiegati e operai».

«In un momento di crisi non si tratta colpire indistintamente, ma per chi guadagna di più e tanto forse si può immaginare una tassa di solidarietà per 2 anni, immaginando che questo prelievo che porterà 1,5 miliardi in più possa essere usato per chi sta peggio e per i giovani precari», ha detto Megale, illustrando la dinamica dei redditi negli ultimi 7 anni ed evidenziando la forbice «ampia» che esiste: «I redditi dei lavoratori dipendenti sono cresciuti di uno 0,5% negli ultimi 7-8 anni, cioè crescono di 4500 euro all’anno, gli stipendi dei dirigenti oltre i 100mila euro sono cresciuti di un 8,4% al netto dell’inflazione, cioè circa 25mila euro di crescita, quelli dei dirigenti nella classifica dei 100 top manager italiani sono cresciuti in 8 anni di ben 830mila euro».

«Il Governo italiano – ha aggiunto Megale -, rispetto al panorama europeo si contraddistingue per aver investito solo lo 0,2% del Pil su interventi fiscali anti-crisi, mentre la Germania, la Spagna e il Regno Unito hanno investito oltre un punto del Pil. Infine, la tassa di solidarietà deve essere varata intensificando la lotta all’evasione fiscale e ripristinando la norma sulla tracciabilità della spesa che è stata cancellata dall’attuale Governo». Basandosi sui dati della ricerca, Megale ha affermato che, come già approvato in Gran Bretagna, con un aumento dell’aliquota del 5% (dal 43 al 48) sulle classi di reddito sopra i 150mila euro (215mila contribuenti) si reperiscono 1,4 miliardi di Euro da destinare al sostegno degli ammortizzatori sociali e dei lavoratori precari.

La proposta della Cgil non piace al vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, anche lui presente alla trasmissione televisiva. «Non sono d’accordo su questa una proposta del genere perché il risultato di questa operazione alimenterebbe la lotta di classe e porterebbe alle casse dello Stato molto, molto poco», ha detto Bombassei. Contrario anche il presidente dell’Ania, l’associazione delle assicurazioni, Fabio Cerchiai, che ha detto di condividere il pensiero di Bombassei: «Sarebbe una cosa controproducente e non utile per giunta sarebbe negativa». Sulla proposta, durante la trasmissione, è stato proposto un sondaggio al quale – secondo i dati diffusi – hanno risposto 8263 persone in circa mezzora di tempo: il 94% del pubblico si è detto favorevole all’aumento delle tasse sui cittadini con i redditi più alti.

Contrario anche il governo. «La proposta della Cgil di aumentare la pressione fiscale sui redditi oltre i 150mila euro per destinare fondi aggiuntivi contro la crisi», ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, «lascia il tempo che trova». «È un atteggiamento da vecchi monopolisti, quello di Bomabassei e della Confindustria – ha detto il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi, e leader della componente di sinistra della Cgil “Rete 28 aprile” – , che rifiutano le tasse sui redditi alti perché sarebbe lotta di classe. Loro vogliono avere il monopolio della lotta di classe, esercitarla in tutti i modi contro i lavoratori, ma non esserne in nessun modo oggetto: un po’ di libero mercato nella lotta di classe gli farà bene..».

«Un plauso sincero alla Cgil e al suo segretario generale, Guglielmo Epifani. La proposta di aumentare la tassazione sui redditi superiori a 150mila euro, al fine di sostenere quelli più deboli, ci trova da sempre attivi sostenitori», ha detto il segretario del Prc, Paolo Ferrero. Che ha aggiunto: «La Cgil pone e affronta con tale proposta il problema della redistribuzione. Argomento che invece rimane del tutto inevaso dal piano del Pd».

16 febbraio 2009

http://www.unita.it/news/81680/la_cgil_tassare_i_redditi_altibrcontrari_governo_e_confindustria

 
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EmiNews 2009

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