20090219 16:15:00 redazione-IT
ROMA aiseEminotizie – Prima lo sdegno. Poi un’interrogazione urgente. Così la senatrice Mirella Giai del Movimento Associativo Italiani all’Estero ha reagito al "caso Argentina", scoppiato dopo alcune dichiarazioni sui desaparecidos rilasciate venerdì scorso dal premier Silvio Berlusconi.
[b]"La frase sui desaparecidos argentini pronunciata da Berlusconi è gravissima e riapre ferite mai completamente rimarginate", ha affermato ieri la senatrice eletta proprio nel Paese sudamericano. "Non si possono prendere in giro così alla leggera migliaia di persone morte in Argentina per colpa della dittatura militare: ricordo al premier che fra coloro che vennero gettati dagli aerei in quegli anni c’erano anche molti italiani".[/b]
Secondo Mirella Giai "ora Berlusconi non potrà far finta di nulla e rettificare come suo solito le dichiarazioni davanti alla stampa. Ci aspettiamo che si scusi ufficialmente e immediatamente col Governo argentino e con i familiari delle vittime".
Ed oggi la senatrice del Maie ha presentato una interrogazione urgente al presidente del Consiglio e al ministro degli Affari Esteri, nella quale chiede se "il premier Berlusconi intende scusarsi ufficialmente con il governo argentino, con i familiari delle vittime e con le Nonne di Plaza de Mayo per la frase di cattivissimo gusto pronunciata in Sardegna".
"Le parole pronunciate dal presidente del Consiglio", si legge nel testo dell’interrogazione, firmata anche al presidente dei senatori dell’Udc, Gianpiero D’Alia, "riaprono ferite mai completamente rimarginate su uno dei capitoli più tragici della dittatura militare che ha sconvolto l’Argentina negli anni settanta, quello dei voli della morte".
"La tragedia delle migliaia di persone gettate vive nelle acque del Rio de la Plata e i cui corpi venivano trascinati dalla corrente fino alle coste dell’Uruguay", spiega Mirella Giai, "non ha colpito solo l’Argentina, ma anche l’Italia, poiché numerose persone scomparse erano proprio di origine italiana. Berlusconi", ha quindi concluso, "non può cavarsela con la solita rettifica davanti alla stampa".
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EmiNews 2009
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