6776 Daro Franceschini eletto Segretario dall'Assemblea nazionale del Partito Democratico

20090221 17:31:00 redazione-IT

PD: FRANCESCHINI ELETTO SEGRETARIO
ROMA – Dario Franceschini e’ stato eletto segretario del Pd dall’Assemblea nazionale del partito. Franceschini e’ stato eletto con 1047 voti. Ad Arturo Parisi sono andati 92 voti. I votanti sono stati 1258.

FRANCESCHINI, RIMBOCCHIAMOCI MANICHE TUTTI INSIEME
"Questo è il momento della verità e non delle emozioni, serve chiarezza ed il momento in cui tutti insieme ci rimbocchiamo le maniche": così Dario Franceschini, aprendo il suo discorso all’Assemblea nazionale del Pd subito dopo il via libera dei delegati all’elezione di un nuovo segretario. "Sono stato decritto come debole, dilettante, un signor nessuno – dice Franceschini – e così mi hanno consigliato di fare un discorso ricco di calore, in grado di portare l’Assemblea all’emotività. Ma questo non è il momento delle emozioni, è il momento della verità. Dobbiamo capire i nostri errori ed avere l’orgoglio – afferma ancora Franceschini – delle cose belle".
Standing ovation di quasi tutta l’assemblea nazionale del Pd quando, al termine del suo discorso, Dario Franceschini indica quella che intende essere la mission della sua futura segreteria: la difesa della Carta costituzionale sulla quale, ha annunciato, domani giurerà.

PARISI, RIPARTIRE SUBITO DAI CITTADINI
"Non possiamo passare mesi a dire ‘primarie primarie, Obama Obama’ e poi al momento della prova rimandare il partito ad ottobre. Bisogna ripartire subito dai cittadini". Arturo Parisi prende per primo, dopo Anna Finocchiaro, la parola all’Assemblea del Pd e spiega perché in un momento così drammatico bisogna andare subito alle primarie. "Bisogna ricominciare dalla politica – afferma Parisi – non solo dai personalismi ma ricominciare dalla democrazia perché in questo momento serve una forza e un’autorevolezza che solo una guida legittima possono assicurare". Parisi giudica "sbagliate per momento e per modo" le dimissioni di Veltroni e critica anche la sua assenza nell’assemblea di oggi. "La scelta di Veltroni – sostiene l’ex ministro della Difesa – è espressione di una solitudine di cui chiedo scusa ma che a sua volta ha causato altre solitudini. Ora non è sufficiente un’assemblea di ratifica ma bisogna ridare subito la parola ai cittadini".

FINOCCHIARO, NON E’ 8 SETTEMBRE
"Noi non torniamo indietro, non abbiamo paura, non è l’8 settembre che ci attende": è quanto afferma il presidente dei Senatori del Partito democratico Anna Finocchiaro aprendo i lavori dell’assemblea nazionale convocata in seguito alle dimissioni di Walter Veltroni da Segretario. "Noi non siamo un gregge – dice Finocchiaro – che si disperde alla prima sassata. Quello di oggi è un evento straordinario e anche inaspettato, il passaggio più difficile che un giovane partito può trovarsi a affrontare e la scelta di tornare alla sovranità dell’assemblea è stata – spiega ancora l’esponente del Pd – una scelta politica contro anche una rappresentazione di noi che viene data dai media: noi siamo capaci di affrontare questo momento in piena democrazia e senza isteria".

BERSANI, QUANDO CI SARA’ CONGRESSO IO IN CAMPO
"Se non facciamo un segretario oggi, ci troviamo a cambiare un leader come un altro ma non possiamo fare una discussione vera e profonda e il congresso non si farà più mentre noi dobbiamo andare a fondo dei problemi". Pier Luigi Bersani caldeggia così, prima dell’avvio dell’Assemblea del Pd, la tesi del gruppo dirigente per eleggere Dario Franceschini alla segreteria. "Chi vuole eleggere oggi un segretario – sostiene Bersani – non sottovaluta i problemi; anzi, ha dei motivi per fare il meglio possibile per la ditta. Ci sono troppi problemi seri per essere sbrogliati in un mese come dovrebbe avvenire se facessimo le primarie".
"Quando ci sarà il congresso, io ci sarò. Ho sempre detto che ci sono se c’é una discussione politica e quindi il congresso". Pier Luigi Bersani non ha alcuna intenzione di ritirarsi dalla corsa per la leadership del pd, ma lega la sua candidatura a "una discussione seria" che a suo avviso si può fare solo con il congresso ad ottobre. "Sono in campo – spiega Bersani – e non per rimettere, come dice qualche giornale oggi, ‘il dentifricio nel tubetto’; prima di tutto perché non so quanto dentifricio c’é rimasto nel tubetto e poi certo non faccio i miracoli ma provo a risolvere i problemi del Pd".

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EmiNews 2009

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