6797 Battisti: Il Corriere censura B.H.Levy

20090224 19:19:00 redazione-IT

di Tito Pulsinelli

Il Corriere della sera ha rifiutato di pubblicare un intervento di Bernard Henry Levy, una delle sue firme piu’ importanti, collaboratore fisso. Perche’? Semplicemente tratta un argomento tabu’ in questo buio inizio del millennio italiano, in cui si cerca di imporre l’uso di paraocchi firmati, fatti di ottusa arroganza autarchica.
Quel che sarebbe il miglior giornale italiano, respinge un articolo che ha il seguente titolo: "Battisti, il Brasile e l’Italia: principi", giá pubblicato in Francia da Le Point , giovedì 19 febbraio.
B.H.Levy e’ conosciuto da tutti, non e’ un vecchio compagno d’armi del Battisti, ne’ un inguaribile apologeta della lotta armata.

Levy si permette di criticare la societa’ italiana che non fa i conti con il proprio recente passato o che non accetta che vengano portate alla superficie le "zone d’ombra" che tutti hanno: "Stati Uniti e la pena di morte… La tortura, in Francia, all’epoca della guerra d’Algeria… ".

La monnezza che in Italia si vuol continuare a conservare sotto il tappeto e’ una " legge sui pentiti capace di far acquistare a un uomo tutta o parte della sua impunità caricandone il peso su qualcun altro". E quella legge sulla "sulla contumacia che fa che un imputato, condannato in sua assenza e poi catturato dalla giustizia, vedrà applicarsi meccanicamente la pena pronunciata allora senza avere la possibilità, come in Francia o in Brasile, di essere giudicato di nuovo".

Il Corriere della sera non puo’ permettere che Levy dica che Lula ha ragione a rifiutare l’estradizione di Battisti. Preferisce negare ai suoi lettori la possibilita’ di ricevere informazioni differenziate su questi argomenti.
In via Solferino non accettano critiche su alcuni aspetti della dogmatica ufficiale degli anni di piombo, con cui la consociata classe dirigente -post-comunista, post-fascista e post-cristiana- pretende occultare con una pietra tombale la realta’ delle leggi d’emergenza approvate negli anni ottanta. Tuttora in vigore.

Questo ceto politico trasversale, convergente e connivente, fa la voce grossa e in malo modo pretende che Paesi -ritenuti erroneamente inferiori e cedevoli- assecondino senza fiatare il loro diktat. Incuranti del ridicolo, non si rendono conto che quei Paesi hanno da tempo trovato soluzioni ai problemi di quegli stessi anni 80: golpe, dittature militari, guerriglie e guerre civili. I nuovi governi sudamericani includono ex-guerriglieri in funzioni ministeriali o in cariche di alto livello, a dimostrazione che il superamento e’ possibile e socialmente utile.

La censura del Corriere indica il livello del degrado e l’asfittico clima imperante oggi in Italia. Per fortuna, L’Unita’ e Carmillla hanno pubblicato l’articolo dell’ex nouveau philosophe.

 
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EmiNews 2009

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