6810 Sei anni di genocidio in Darfur: 8.500 pagine documentano i crimini e l'Europa resta a guardare

20090225 18:28:00 redazione-IT

Sei anni di genocidio in Darfur: 8.500 pagine documentano i crimini commessi e l’Europa resta a guardare!
Bolzano, Göttingen, 25 febbraio 2009

In occasione del sesto anniversario dell’inizio del genocidio in Darfur l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha presentato a Berlino 804 rapporti sul Darfur redatti da diverse organizzazioni di aiuto e per i diritti umani nonché delle Nazioni Unite. Complessivamente 8.500 pagine documentano i crimini commessi a partire da febbraio 2003 nel Sudan occidentale. Secondo l’APM in Europa non manca la conoscenza circa il genocidio in corso nel Darfur ma la volontà politica per poter almeno arginare le violenze che finora sono costate la vita a non meno di 400.000 persone.

Nonostante il Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’UE abbia
rilasciato da febbraio 2003 diverse dichiarazioni sul Darfur, la
promessa di tutelare la popolazione civile da nuove aggressioni è
rimasta una promessa vuota. L’Europa non spreca solamente parole a cui
non seguono fatti con il Sudan ma non fa valere nemmeno il proprio
potere di influenza con i paesi africani vicini e con il mondo arabo per
fermare il genocidio. Senza fare alcunché l’Europa continua a guardare
da oltre un anno e mezzo il fallimento delle truppe di pace scarsamente
attrezzate dell’ONU e dell’Unione Africana nel proteggere la popolazione
civile. Da circa 14 mesi i caschi blu chiedono la fornitura di
elicotteri, ma l’Europa tace.

La situazione in Darfur è catastrofica. Da gennaio 2008 oltre 300.000
persone sono state costrette alla fuga, nel Sudan occidentale sono in
fuga complessivamente 2,7 milioni di persone, delle quali centinaia di
migliaia non riescono a essere assistite dalle organizzazioni di aiuto.
Anche i campi profughi non forniscono una tutela efficace e gli scontri
armati sono ulteriormente aumentati nelle scorse sei settimane.

Anche la situazione del Sudan meridionale è critica e l’Europa deve
impegnarsi molto di più se vuole contribuire alla costruzione di una
pace stabile nella regione dove da alcune settimane si teme una
riesplosione dei conflitti e quindi di una nuova guerra. Il fallimento
degli accordi di pace per il Sudsudan firmati in gennaio 2005
risulterebbe fatale anche per la speranza di pace in Darfur. L’Unione
Europea deve quindi impegnarsi seriamente affinché gli accordi di pace
tra Sudan del Nord e Sudan del Sud siano finalmente attuati dai firmatari.

Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090217it.html |

www.gfbv.it

 
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EmiNews 2009

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