6857 Bankitalia: Il 2009 sarà tragico. «Pil -2,6%»

20090304 19:57:00 redazione-IT

– Confcommercio segnala un crollo verticale dei consumi

La flessione del Pil nel 2009 potrebbe arrivare fino al 2,6%. La stima arriva dal vicedirettore generale di Bankitalia, Ignazio Visco, intervenuto oggi alla cerimonia di consegna dei Master di II livello in Economia Pubblica alla Sapienza.
Visco ha ricordato come nel Bollettino Economico di gennaio Bankitalia «indicava una flessione per il 2009 pari al 2% e una ripresa della crescita allo 0,5%». «In realtà – ha aggiunto il banchiere centrale – i dati pubblicati dall’Istat sono risultati per questo trimestre ancor più negativi, riflesso di una sottostima nel modello dell’evoluzione della domanda mondiale. Tenendone meccanicamente conto e mantenendo il profilo di graduale ma continua uscita dalla crisi implicito nell’esercizio previsivo di gennaio, si vede come da una caduta del Pil del 2% si passi per quest’anno a una caduta del 2,6%».

«Se la politica economica ha gravi responsabilità, anche analisi e modelli previsivi hanno mostrato limiti importanti su cui è necessario interrogarsi», è l’analisi di partenza del vicedirettore generale di Bankitalia che lo porta ad indicare una stima peggiorativa della recessione – anche sull’onda degli ultimi dati Istat – che «meccanicamente» appunto porterebbero ad un appesantimento del Pil 2009.

«Fino a quando la crisi non si è pienamente manifestata, fino a quando non si è affacciata la paura di sviluppi drammatici e gravissimi nei mercati finanziari – ha proseguito Visco – sono mancati il coordinamento a livello internazionale e la capacità di introdurre misure volte a contrastare l’accumularsi sempre più intenso degli squilibri delle bilance dei pagamenti e gli effetti di un aumento fuori proporzioni della liquidità internazionale.

Nel futuro – l’invito di bankitalia – occorrerà dunque rafforzare gli sforzi in questa direzione, trovando anche forme appropriate per tradurre in azione, in forme maggiormente vincolanti, gli interventi stabiliti nelle istituzioni preposte alla sorveglianza dell’economia internazionale». Per via Nazionale, «le pecche degli strumenti di analisi previsiva sono chiare; le soluzioni sono in parte già delineabili; è necessario che gli sforzi nelle direzioni indicate siano celeri e intensi. Il governo dell’economia – ha aggiunto Visco – non può rinunciare a lungo, men che meno quando il presente è tempestoso e le prospettive incerte, a indicazioni quantitative affidabili, quali sono quelle che solo modelli affinati dall’esperienza possono ancora darci. Ovviamente, per essere utili per la politica economica le previsioni, ancorchè condizionali, andranno prodotte ricorrendo anche a informazioni estranee ai modelli attualmente disponibili, oltre che all’uso del giudizio fondato sull’ esperienza e sulla riflessione teorica; dovranno essere, come
ho detto, «non meccaniche».

«Proprio non è ancora giunto il tempo, auspicato da Keynes, di considerare il problema economico alla stregua di un problema da specialisti come la cura dei dentì. Non è infatti ancora arrivato purtroppo, come la crisi che ci ha colpito così bene dimostra, quel tempo, meraviglioso, in cui gli economisti riusciranno ‘a farsi considerare gente umile, di competenza specifica, sul piano dei dentisti».

04 marzo 2009

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Confcommercio segnala un crollo verticale

Il 2009, sul fronte dei consumi, è iniziato malissimo. L’Indicatore dei consumi di Confcommercio segnala infatti, a gennaio 2009 una riduzione tendenziale del 4,6% in quantità, "il terzo peggior risultato da un anno a questa parte, nonché dodicesima variazione negativa da gennaio 2008". Il dato, commentano a Confcommercio, è "decisamente più negativo rispetto a quanto registrato in dicembre e conferma come i consumi non traggano nemmeno benefici dal rallentamento dell’inflazione. Il dato dell’ultimo mese risulta peraltro significativamente peggiore rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2008". Si è assottigliata la domanda di beni (-6,4%); ed è calata anche la domanda per i servizi (-0,3%).

La contrazione, in entrambi i casi è risultata decisamente più elevata rispetto a quanto registrato nel 2008. Sia pure con toni meno negativi rispetto a quanto registrato nell’ultimo trimestre del 2008, anche a gennaio 2009 gli acquisti di articoli d’abbigliamento e calzature hanno segnalato una riduzione (-1,3%). Come previsto, la stagione dei saldi, seppure relativamente favorevole per i volumi acquistati non ha potuto invertire il trend decrescente della spesa di medio periodo.

La domanda di beni e servizi per la casa ha subito inoltre una flessione delle quantità vendute (-3,5%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. All’interno di questo aggregato elementi di particolare difficoltà continuano a caratterizzare il settore dei mobili che sconta ormai da tempo un ridimensionamento dei consumi.

Consumi in netto calo anche per le difficoltà dei lavoratori. In febbraio è ripartita la corsa alla cassa integrazione. Dopo i deboli segnali di frenata, a gennaio, nell’aumento di ore autorizzate, i dati del mese scorso – informa l’Inps – ripropongono il trend di novembre e dicembre 2008. Tra gestione industria (ordinaria e straordinaria) ed edilizia nel febbraio 2009 le ore autorizzate sono state 42,5 milioni, cioè il 169,7% in più rispetto al febbraio 2008.

Se si confronta il primo bimestre (gennaio più febbraio) 2009 con l’omologo periodo dello scorso anno l’incremento di ore autorizzate è stato del 131,7% (per un totale di 72 milioni di ore). Scomponendo il dato emerge l’aumento eccezionale del ricorso alla cassa integrazione ordinaria (gestione industria): nel mese di febbraio appena passato sono state autorizzate 25,9 milioni di ore, contro 3,9 milioni di ore dello stesso mese dello scorso anno, con un incremento del 553,17%. Se si fa il confronto sul primo bimestre dell’anno l’incremento sullo stesso periodo del 2008 è del 443,26%.

Più contenuto l’aumento della cassa integrazione straordinaria (gestione industria): nel febbraio 2009 sono state autorizzate 12,8 milioni di ore, contro le 8,9 del febbraio 2008, con un incremento del 44,8% che spalmato sul primo bimestre dell’anno diventa +26,65% (22,5 milioni di ore di cigs nei primi due mesi del 2009, contro i 17,8 milioni del gennaio-febbraio 2008). Si accentua l’incremento di ore autorizzate anche nel settore edilizia, fino allo scorso mese in linea rispetto all’anno precedente. Si è passati dai 2,9 milioni di ore del febbraio 2008 ai 3,8 milioni del febbraio 2009, con un aumento del 29,45%: nel bimestre si è passati da 5,3 milioni del 2008 a 6,2 milioni nel 2009, l’incremento in questo caso – informa l’inps – è stato del 17,25%.

www.unita.it

 
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EmiNews 2009

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