6911 FABIO MUSSI su crisi e lavoro: intevento al Convegno di Torino

20090316 19:48:00 redazione-IT

di Fabio Mussi (Ven, 13/03/2009)

(…) [b]Noi abbiamo in questo momento il dovere di avanzare proposte e anche il dovere che mi sembra dai più disatteso di fornire conoscenza e di formare coscienze, occhio perché imperversano sempre gli stessi, i cantori del sistema fino a ieri sono quelli che sui giornali e in televisione te ne illustrano le cause, gli stessi eh! Guardate telegiornali, tutti eh i giornali chi commenta la crisi? Il direttore del 24 ore, gli editorialisti del 24 ore, tutti quelli che dovevano prendere un anno sabbatico prima di …. Bocca, e preparandole ideologie volte a dimostrare che per curarla bisogna iniettare gli stessi virus che l’hanno provocata. La banda riunita a Davos, in questi giorni, la banda visto l’autore americano che non dice più banchieri dice banksters per banchieri come gangsters la banda invoca le regole dopo che hanno spiegato al mondo che i limiti al mercato al suo trionfo che avrebbe portato felicità e benessere era l’eccesso di regole imposte all’economie alle imprese alle banche, al mercato del lavoro. Bisognerebbe provare naturalmente coi nostri modesti mezzi a far circolare anche altre idee, la crisi naturalmente è ancora in pieno sviluppo, probabilmente in piena accelerazione, la crisi è globale, l’epicentro è la finanza ma non è una crisi classicamente finanziaria è la crisi di un sistema, di un equilibrio globale che ovviamente essendo dalle banche ha investito quella che sia chiama economia reale, il sistema produttivo. Sono gli sciocchi ancorché presidenti del consiglio fino a pochi gironi fa negavano questo aspetto evidente anche ai bambini, da che cosa dipende questa crisi? Se mi consentite in una sintesi una battuta, la crisi dipende dalla lotta di classe, dalla feroce, quotidiana, ininterrotta lotta di classe, condotta dai proprietari e dai ricchi contro i poveri lavoratori, che da 30 anni a questa parte segna la vicenda mondiale, da questo dipende la crisi.[/b]

[b]L’avidità dicono, la verità c’è, l’avidità è un aspetto di uno dei 7 vizi capitali che è l’avarizia, non dipende dalla natura umana, dipende dal fatto che il supercapitalismo come lo chiama Reich, autore americano, è caduto nelle mani di gruppi di predatori che hanno rastrellato risorse dal lavoro di gran parte dell’umanità e le hanno concentrate e a un certo punto hanno pensato che come il barone di Munchausen che i soldi potessero sollevare i soldi, e crescere su stessi.

Uno dei tanti dati è che la quantità di titoli spazzatura di fondi trash quelli che si vogliono mettere nella death bank, banca negativa come Alitalia, ottenendo così il risultato fantastico che le banche nate per prestare soldi ai clienti a un dato interesse prendono a gratis soldi dai cittadini cioè si è rovesciato il mondo, la quantità dei titoli trash in circolazione equivale a 12 volte il pil mondiale, 766.000 miliardi di dollari, ho visto che Titti si è un po’ imbrogliata con i migliaia, milioni, e miliardi perché ormai sono cifre che per pronunciarla ci vuole la prolunga.

Il pil mondiale è stimato 766.000 miliardi l’anno, il numero dei titoli che non valgono niente che dovrebbero essere messi in una banca che il resto del mondo paga, mentre i profitti continuano a farle le banche depurate dai titoli che esse hanno emesso sono 12 volte il pil mondiale. Questo è stato possibile perché questi gruppi di predatori che hanno preso in mano i traffici hanno avuto sostanziale sostegno dei governi dei principali paesi del mondi, primo tra tutti gli Stati Uniti d’America, soprattutto governi di destra e di centro destra, reganisti fino ai neocom soprattutto, da Regan a Bush, ma anche con qualche sostegno di rincalzo di centro sinistra che sono restati spesso enchanté dalle magnifiche sorti e progressive di questo super capitalismo, negli anni ‘90 per esempio si è prodotta una serie difettosa di leaders democratici e di sinistra, Clinton, Blair, Schroeder D’Alema, che hanno pensato che questo sistema potesse essere corretto esattamente togliendo vincoli, liberando più possibile queste, il libero mercato non esiste, esiste l’economia dove di volta in volta le regole vengono dettate da un complesso rapporto di forze.

Quando pesano di più le forze che rappresentano il lavoro, salgono i salari. Quando le sorti del mondo vengono prese nelle mani di queste bande di pirati, succede quello che è successo, si fa l’analogia con il ’29 naturalmente sono sempre cose qualche volta di lana caprina, bizantine, c’è una qualche differenza col ‘29, è che ora appare più chiaramente che il pianeta è finito, finito non nel senso di terminato, il pianeta c’ha ancora 5 miliardi di anni, che sia o no la nostra specie ad abitarlo, non avrà problemi, nel senso che è riempito e limitato oggi è chiaro che è riempito e limitato, il capitalismo ha occupato tutti gli spazi, quel che resta di formazioni asiatiche, economie medievali , tribali sono nicchie questa è la differenza seria col ’29, dove c’erano immensi spazi geografici, sociali e politici da occupare e che appare oltre a questo cosa che allora non si sapeva, perché si pensava che le risorse naturali fossero illimitate che il progresso non avrebbe mai trovato ostacoli, appare chiaramente che il pianeta è limitato, vive di un equilibrio, di un circolo, che sarà aperto perché i rifiuti superano la capacità del pianeta di riciclarli ecco che l’inquinamento può toccare perfino le basi stesse della composizione biochimica della biosfera.

E questa è una novità seria, che 100 anni fa era meno chiara oggi è chiara ed è evidente che se l’economia fa a testate con il 2° principio della termodinamica è l’economia che si rompe la testa. Quindi di fronte a questa crisi sorge un’enorme questione che politica, economica politica e sociale è un enorme questione che è anche fisica e le due cose stanno insieme. Sono state rastrellate immense ricchezze dal lavoro considerato sempre di più merce vile, io lo ringrazio di essere qui presente anche di essere qui a sentirci, io suggerisco la lettura del bellissimo libro di Luciano Gallino “ Il lavoro non è una merce” il lavoro è considerato merce vile in una situazione nella quale nel mondo ci sono tanti lavoratori salariali dipendenti quanto l’umanità non ha mai conosciuto ed è enormemente cresciuto un lavoro intellettuale che vien comprato e venduto alle condizioni di quello salariale.

Quando il povero Marx dice “Proletari di tutto il mondo unitevi “erano quattro gatti sparsi per la Russia, la Gran Bretagna, oggi proletari ci sarebbero, ora chi volessero parlare loro ci sarebbero, questo ha portato a un enorme crescere delle disuguaglianze, volesse anche qui un autore americano parlare non più di disuguaglianze, con certe disuguaglianze non è sufficiente quello che è brutto in questo anni è una vera e propria secessione dei ricchi che si sono costruiti un altro pianeta per sé, un altro modo di vita che somiglia minimamente a quello del resto dell’umanità.

I tre paesi nel quale le disuguaglianze è cresciuta di più, indice di Gini, etc… sono 1° Stati Uniti d’America, 2° Gran Bretagna 3° Italia, nel quale il 10% della popolazione ha il 48% di tutte le ricchezze, tant’è vero che in situazione di depressione dei consumi, i consumi di lusso hanno continuato a salire quasi senza interruzione, c’è questa doppia curva, il latte, il pane, la carne, la verdura scende, ma le macchine al top di gamma quelle crescono, a riprova di un problema che oggi sembra nessuno voglia guardare più, né chi governa, né ahimè chi sta all’opposizione è una parola grossa, io è una parola che proprio, ce l’ho qui, è evidente che bisogna restituire valore al lavoro e ridare priorità alla questione ambientale.

Sono contro ovviamente alle pianificazione anticipate bisogna vedere poi per strada le cose come funzionano, però mi pare che i primi 10 giorni del nuovo presidente degli St siano abbastanza promettenti, ha annunciato una rivoluzione verde, cioè un investimento massiccio nelle energie rinnovabili, e per rinnovabili lui ha messo sole, eolico, biomasse, maree, non ha aggiunto nucleare, non c’è un piano nuovo degli USA per nuove centrali nucleari neanche in sostituzione di quelle che vanno in dismissione.

Il paradigma energetico non è solo un fatto tecnico, il paradigma è un modello di società ed economia, è un modo di vivere le energie cui attingi, è una cosa è una società dissipativa e una cosa è una società del risparmio, del riciclo, sono 2 società che funzionano in modo diverso. Cambiare il modello energetico significa toccare i modi del funzionamento di una società tant’è vero che il vecchio modello energetico petrolcarbonifero nucleare degli Stati Uniti si coniugava bene con ” Il modo di vita americano non è negoziabile” di Bush padre, se si modello energetico vuol dire che il modo di vita è negoziabile, 850 miliardi di dollari di intervento immediato, ho visto che ha annunciato che 150 vanno alla scuola come la Gelmini e Tremonti, uguale, uguale, cioè proprio uguale, una parte vanno a sostegno della industria automobilistica, vi sarete accorti che Obama ha tolto il veto posto da Bush alle leggi di 13 stati che avevano fortemente alzato gli standard di consumo di emissioni per l’autorizzazione alla circolazione di automezzi, se la California e gli altri stati applicano quelle leggi, sapete che le migliaia di di modelli prodotti dall’industria automobilistica americana, quanto verrebbero autorizzati a circolare? Quanti tipi di auto? 6!

È come se si facessero le leggi almeno in metà Italia, in cui la metà della produzione Fiat, la metà della Produzione Lancia, la metà della produzione Alfa Romeo, le Ferrari e le Maserati, Suv, etc venisse proibita la circolazione, se io ti do i soldi e autorizzo gli stati a porre questi limiti o cambia radicalmente la tua progettazione oppure chiudi. E’ evidente che spinge ad un cambio radicale è una politica vera delle innovazioni, in più annuncia che dal 2018 cessa la dipendenza degli Usa dal petrolio mediorientale. Voi avete chiaro cosa vuol dire per il mondo una cosa così vero?

Una volta ho letto una cosa , un’americana diceva proprio agli Stati Uniti: ritirare i soldati dal medio oriente, ritirare gli interessi! Se si ritirano gli interessi nel Medio Oriente e combina questo annuncio con la telefonata ad Abu Mazen,la mano tesa i musulmani, prima intervista da e l’apertura con l’Iran di Amadineijad che insomma è l’interlocutore piuttosto tosto e la prima legge che firma è la legge che ricordava Betti Leone e è quella della parità salariale uomo-donna, e il stesso giorno che firma questa legge spara a zero, una calcio proprio nelle palle ai manager, definendo una vergogna inaccettabile i livelli della loro retribuzione. In 10 giorni, non c’è male. Ecco questo è riformismo.

Mi ha fatto venire in mente una frase purtroppo dimenticata di Bertinotti, una volta disse preso da un accesso di sincerità il quale italiano è l’Italia di sinistra è divisa tra rivoluzionari che non fanno la rivoluzione e riformisti che non fanno le riforme. Fare riforme vuol dire, l’Italia in questa crisi è particolarmente debole, perché è un paese che si basa sull’export, perché è un paese che ha tra i più bassi livelli al mondo di spesa in ricerca e sviluppo. Eravamo all’1,4 vent’anni fa, eravamo all’1,1 i governi di centrosinistra quando vanno bene tengono, abbiamo retto l’1,1 con Prodi, dopo aver annunciato Lisbona, tutte palle, diciamo, l’1,1 ora naturalmente si va drasticamente sotto e quando si dice legare il salario alla produttività ma la principale fonte di produttività delle imprese in tutto il mondo è l’investimento in ricerca e innovazione, non è l’aumento dell’orario lavorativo o chissà che cosa, si calcola che per ogni dollaro che metti in ricerca dal punto di vista economico ne produce 3, e noi siamo un paese a bassissimo livello di innovazione e di investimento in ricerca per cui il rischio di ecatombe di imprese di un dramma mai visto dell’occupazione a cominciare dai milioni di atipici, il nuovo esercito industriale di riserva che è il primo che viene tagliato via, dal punto di vista della profondità di questa crisi e dei problemi che ha l’Italia, le mosse del governo in carica fanno disperare, a parte questi 80 miliardi che appaiono scompaiono con Tremonti, che poi dove sono questi 80 miliardi di euro? Sono fondi Cipe quelli che c’erano non vengono spesi, il gioco delle 3 carte.

Tutti hanno detto questo è Tremonti bravo, ha scritto un libro, la speranza e la paura, io che ho il difetto, i libri ne parlo solo di quelli che ho letto, leggerli, è un libro da delirio quello di Tremonti. Voi lo leggete fino a metà è una critica del mercatismo e dici oh guarda anche lui si è convertito, poi a un certo punto cambia è come il grande cocomero dei Pinuts dice di chi è la colpa del mercatismo? Del comunismo e dell’illuminismo, dico … qual è la ricetta: Dio, patria e famiglia, la patria e la famiglia, non so se servono, ma Dio poi questa crisi nelle condizioni in cui è l’Italia e il suo governo una mano se la desse … effettivamente sarebbe una soluzione perché i provvedimenti del governo sono provvedimenti disperati, bonus una tantum per le famiglie, social card, l’annuncio del programma nucleare, sapete come finirà? Una centrale in Albania che manda un po’ di chilowattora da quest’altra parte l’idea che il nucleare, ha detto Scaiola facciamo le città nucleari di terza generazione pare saranno pronte nel 2035 ci sono ancora quelle di seconda , un po’ più sicure ma ancora nessuno sa come risolvere il problema delle scorie e nessuno sa come si dismette una centrale nucleare che continua ad essere l’unico manufatto che gli uomini , il nostro genere la nostra specie, sa come costruire ma non ha la minima idea di come si smonta.

Gli americani hanno investito 10 miliardi di dollari per tentare di smontare una centralina di bassissima potenza del 1949 perché una centrale nucleare quando l’hai costruita te la tieni sul gobbo per centinaia di anni, dice si possono fare eh, eh l’uranio naturalmente finisce perché se tu portassi all’attuale percentuale, raddoppiassi del 20% la produzione dell’energia elettrica, dice, l’uranio dura 30 anni dice ma si può fare le centrali a plutonio, viene un ispettore spaziale e chiude la terra se fai le centrali a plutonio, spegnere plutonio ci vuole 27000 anni, la civiltà umana che conosciamo son 10000 anni, ci vuole 27000 anni a spegnere Plutonio, facciamo le centrali di Plutonio?

Riempiamo il pianeta terra di Plutonio? Il nucleare non è una strada, non è rinnovabile, l’uranio finisce, ti trovi il pianeta pieno e sei, se non ora, tra 20 anni punto e da capo a porti il problema delle rinnovabili, o c’è una possibilità lì oppure vuol dire ci conviene tornare indietro di qualche migliaio di anni, quindi conviene ora con la crisi investire lì sulle rinnovabili. Il governo è così, l’opposizione che è restata fuori del parlamento è ancora discretamente in bambola dalla quale speriamo di dare un contributo per uscire il più rapidamente possibile. Quello che è in parlamento ha vissuto in questi mesi intensamente è il dramma della presidenza della vigilanza RAI, intensamente, l’UdC non è cosa che ci interessi particolarmente, c’è Casini, poi c’è Cesa poi c’è Cuffaro, tutta la compagnia di giro, l’Italia dei Valori che porterà via un po’ di voti al Partito Democratico, penso che sia un fenomeno abbastanza legato ad una stagione, abbastanza contingente.

Il problema è il Partito Democratico dal quale non ci feliciteremo mai a sufficienza di esserci tempestivamente separati. Si è astenuto sul disegno di legge di Brunetta, campagna contro i fannulloni, certo, ci sono i fannulloni, anche se io personalmente resto ogni giorno meravigliato e ammirato, non di quelli che restano a casa, ma dei milioni di persone che vanno a lavorare con questi salari e questi stipendi, questo lo trovo il miracolo quotidiano. Astenuti su 133 come ha scritto nella scheda Roccella, va letto 133 di Brunetta, insieme alla finanziaria perché funzionano le cose come comma 22.

Cioè la pubblica amministrazione non si può più assumere a tempo determinato solo a tempo indeterminato, il contratti a tempo determinato che vanno in scadenza non possono essere rinnovati a tempo determinato, nel frattempo la finanziaria taglia i fondi per i concorsi e per le assunzioni, per cui semplicemente, a tempo indeterminato non verrà assunto nessuno, e quelli che ora sono a tempo determinato vanno a casa, questo è il risultato e quelli si astengono. Si sono astenuti sul disegno di Legge Bossi-Calderoli sul federalismo fiscale al buio, nonostante che Tremonti 2 giorni prima, abbia detto “Non ho la minima idea di dove si vada a parare con i conti” sulla manovra economica del governo in giudizio voto contrario perché insufficiente, in italiano insufficiente vuol dire che non basta ma va bene,no non basta e va male la politica economica del governo, no non è che non basta e va bene, non ha saputo esprimersi sullo sciopero generale della CGIL qualche voce isolata ma come partito no non si spacca, sulla firma del nuovo modello contrattuale Saccone, Marcegaglia, Angelini contro e senza la CGIL a parte qualche voce dissonante, parere favorevole, con l’invito della CGIL per risedersi per firmare, l’hanno scritto Scalfari e Tito Boeri non Rosa Luxemburg, ed è un modello che porterà ancora a far scendere il salario e gli stipendi e il lavoro dipendente, però farà crescere molto, molto il monte stipendi dei sindacalisti con la moltiplicazione degli enti bilaterali con cui si cogestirà tutto.

Su intercettazioni e giustizia si collabora, ora non so come andrà a finire, fino a ieri era astensione o voto a favore della intercettazioni, poi mi pare che Berlusconi già faceva schifo ma abbia rimesso delle cosine in suo interesse, non so come andrà a finire, c’è stato grazie all’astensione di una parte grande del PD la soluzione di Cosentino, sottosegretario indicato dai pentiti di camorra come loro referente politico, quei 100 che hanno partecipato al voto del Pd hanno fatto assolvere dal parlamento il sottosegretario Cosentino, sulla Libia un’ accordo che prevede che Gheddafi respinga nel deserto quei disgraziati che arrivano per venire al di qua del mare, c’è stato un voto favorevole, quando la Bresso, voglio salutarla la voglio salutare perché ha fatto una cosa seria ha detto “ La legge dello stato si applica, il Cardinal Poletto ha detto che la legge di Dio sovrasta quella dello Stato come Khomeini, non c’è stata una parola, sulla riabilitazione di Monsignor Lefevre e compresi i negazionisti l’unico che hanno detto una parola seria è stato Gianfranco Fini che come leader della sinistra lo vedo ancora un po’ immaturo. E poi la legge elettorale sulle europee, è evidente che uno deve aspirare comunque a stare sopra il 4% ma fatta in 4 giorni alla vigilia del gioco è una legge in extremis per salvare una segreteria di partito non per perfezionare il sistema politico italiano. Io ho come l’impressione che dopo aver sciolto DS, Margherita, nel PD sotto gli auspici di repubblica ora ci sia come sottopelle un desiderio fremente di partito unico sotto gli auspici del Corriere della Sera, per questo sono per soddisfare il più possibile l’inesausto desiderio del PD di andare da solo, anche nelle lezioni amministrative, volete andare da soli? Io sarei anche per mandarvici da soli, naturalmente noi lo facciamo perché vogliamo fare una lotta politica che cambi le posizioni nel centro sinistra e che faccia tornare il centro sinistra ad essere un possibile alleanza dotata di una sua autonomia culturale e politica, facciamo una lotta politica dentro la sinistra nei confronti del OD perché vogliamo far cambiare le posizioni, perché vogliamo far evolvere un campo che sembra devastato da una guerra e che oggi, com’è messo oggi non ha chance, è in un vicolo cieco tutti in un vicolo cieco.

Le forze frammentate a sinistra, il partito Democratico, quello che è stato il centro sinistra italiano tutte in un vicolo cieco, bisogna da quel vicolo cieco uscire e per questo, come ricordava a Titti, lavoriamo perché si creino condizioni e alleanza ma su basi politiche più solide di quelle attuali perché vediamo una cascata di posizioni che ci allontano e che ci hanno allontanato sempre di più in questi mesi e questo è possibile se a sinistra si determina qualcosa di effettivamente nuovo, cioè una sinistra che insomma non aspiri semplicemente a mantenere delle posizioni di nicchia per leggere qualche frammento del ceto politico, ma che riabbia l’ambizione di diventare un sinistra influente , pesante, popolare, popolare.

E quindi questa sinistra possa decostruire su una base rinnovata un’alleanza col Partito democratico che capisca la china che ha preso, il vicolo cieco che porta in cui porta se stesso e tutti noi, da quella china bisogna risalire con le nostre poche forze proviamo a dare un contributo, di proposta e anche di polemica, aspra quando serve come serve oggi, e lo facciamo per esempio tornando a parlare su un questione cruciale, se vogliamo dare alla politica un senso, sulla questione del lavoro.[/b]

 
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EmiNews 2009

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