6906 "Italiani e antifascisti in Tunisia negli anni Trenta. Percorsi di una difficile identità"

20090316 10:07:00 redazione-IT

Mercoledì 18 marzo a Napoli la presentazione di "Italiani e antifascisti in Tunisia negli anni Trenta. Percorsi di una difficile identità"

Il libro ricostruisce la vicenda poco conosciuta di protagonisti della storia del partito comunista italiano come Giorgio Amendola, Loris Gallico e Maurizio Valenzi
"Italiani e antifascisti in Tunisia negli anni Trenta. Percorsi di una difficile identità" questo il titolo dell’ultimo libro curato dalla storica Lucia Valenzi che sarà presentato mercoledì 18 marzo alle 17, presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane, Palazzo Cavalcanti (via Toledo 348).
Prenderanno parte alla presentazione gli storici Emilio Franzina, Luigi Mascilli Migliorini e Romain Rainero.
Il libro ricostruisce grazie ad una documentazione inedita (memorie private, relazioni delle spie fasciste) la vicenda poco conosciuta di alcuni protagonisti della storia del partito comunista italiano (come Giorgio Amendola, Loris Gallico e Maurizio Valenzi).

Negli anni Trenta questo gruppo elaborò l’esperienza originale di un antifascismo aperto a larghe alleanze nel “laboratorio politico” di un paese africano, all’epoca multiculturale e vicino alla realtà europea, la Tunisia, dove a breve sarebbe scoppiata la rivolta anticoloniale.
Il testo è composto da due saggi uno di Lucia Valenzi e l’altro di Teresa Tomaselli ed è arricchito da una nota sui luoghi citati di Sonia Gallico e da un corredo di fotografie.

Ufficio stampa: 3470885233 – 3339064533

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Il libro

Nella Tunisi degli anni Trenta un gruppo di giovani appartenenti alla élite culturale ed economica della comunità italiana decide di abbandonare gli agi di una condizione privilegiata per affrontare la scelta politica antifascista. Quali sono le motivazioni di questa scelta di vita? La Tunisia di quegli anni è un laboratorio politico di presenze antifasciste molto vicino alla realtà europea. Sull’onda delle speranze suscitate dalla guerra di Spagna e dalla vittoria del Fronte popolare in Francia, nasce all’interno della numerosa comunità italiana (quasi 100.000 individui) un’opposizione che vede protagonisti i giovani italo-tunisini. Uno dei loro obiettivi è rovesciare lo stereotipo ‘italiano=fascista’ mettendo in luce l’esistenza di una diversa identità italiana fondata sull’antifascismo. Dopo l’assassinio del falegname siciliano Giuseppe Miceli il Centro Estero del PCI invia a Tunisi Giorgio Amendola e Velio Spano, per dare respiro internazionale all’attività dei tunisini. In seguito molti di questo gruppo (i fratelli Bensasson, i fratelli Gallico, Marco Vais, Maurizio Valenzi ecc.) raggiungono l’Italia dopo la guerra per ricoprire incarichi significativi nel Partito.
Le vicende di questi giovani antifascisti sono ricostruite attraverso le relazioni delle spie del consolato fascista, le memorie e i ricordi dei protagonisti e il battagliero periodico «L’Italiano di Tunisi», manifesto della loro azione.

Le autrici

Lucia Valenzi è ricercatrice presso il Dipartimento di Discipline Storiche dell’Università di Napoli Federico II. Ha pubblicato saggi di storia sociale e storia di genere, in particolare Poveri, ospizi e potere a Napoli (XVIII-XIX sec.), Franco Angeli editore, 1995 e Donne, medici e poliziotti a Napoli nell’Ottocento, Liguori editore, 2000.

Teresa Tomaselli, docente di Storia e Filosofia nei Licei, è autrice di saggi e ricerche sulla storia demografica e sociale dell’Italia meridionale, con particolare attenzione al fenomeno dell’emigrazione, Demografia e Società in Campania tra le due guerre, Guida, Napoli, 1981 e Le donne del Sannio tra modernizzazione e tradizione, in «Le radici e il futuro», ESI, Napoli, 2004.

 
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EmiNews 2009

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