6999 UN’ ALTRA TRAGEDIA DELLA EMIGRAZIONE NEL MEDITERRANEO

20090401 12:36:00 redazione-IT

Nella quasi generale indifferenza, continuano a ripetersi le stragi di esseri umani nei nostri mari. Per tante persone esauste ed affamate – bambini, donne, giovani uomini – il cammino della speranza in un futuro migliore si conclude in tragedia. Nemmeno si sa quante siano le vittime, spesso il numero rimane vago, affidato alle testimonianze approssimative dei compagni di sventura che fortunosamente sopravvivono ai naufragi. Nessuno le ricorderà, nessuno le piangerà, forse soltanto qualche parente, qualche amico, se mai verrà a sapere che i propri cari sono annegati, poveri cadaveri che ogni tanto riaffiorano nelle reti dei pescatori o rimangono dispersi per sempre.
Chi scrive queste righe conosce di persona, per averla vissuta, durante la guerra era imbarcato su una nave, l’esperienza drammatica di una imbarcazione che affonda, di scialuppe stracariche che si rovesciano, di grida e invocazioni che si levano verso il cielo. Dovremmo tutti provare almeno un po’ di vergogna e un po’ di rabbia per questo moderno olocausto.

Dovremmo – i governi dovrebbero – almeno avere qualche parola di umana pietà. Qualche sentimento che non sia solo la paura degli immigrati “invasori”. Qualche idea che vada oltre la permanenza nei Cpt dei “clandestini” che non finiscono in fondo al mare.
Questa tragedia, purtroppo, continuerà, perché nemmeno il rischio di morte può fermare chi tenta di fuggire dalla fame, dalla miseria, dalle guerre.

Certo, non è pensabile che l’Occidente, i Paesi economicamente sviluppati, possano accogliere tutte le popolazioni del terzo mondo. Ma dovrebbero pur fare qualcosa di più per aiutare quelle popolazioni, che per secoli sono state oppresse, sfruttate e derubate di immense ricchezze.
Con il lavoro del compianto Giuseppe Soncini, a cui insieme ad altre Associazioni ed Enti abbiamo intitolato un Centro Culturale, animatore instancabile di solidarietà e di cooperazione economica, Reggio ha dato un esempio. Altre iniziative ci sono state e ci sono. Ma occorrerebbe un impegno organico ben maggiore da parte degli Stati.. Non solo elemosine, ma contributi concreti che favoriscano la possibilità di vivere dignitosamente e di far crescere i Paesi poveri. Soprattutto da questa gravissima crisi economica internazionale dovrebbe uscire un mondo più giusto e più democratico.

Commendatore Dante Bigliardi
Presidente Filef Reggio Emilia

 
6999-un-altra-tragedia-della-emigrazione-nel-mediterraneo

7729
EmiNews 2009

Views: 2

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.