7027 SISMA ALL'AQUILA: ALMENO 92 MORTI, 1.500 FERITI. SI SCAVA TRA IL SILENZIO E I PIANTI

20090406 15:33:00 redazione-IT

ANSA – Il violento terremoto, di magnitudo 5,8 Richter, ha colpito poco dopo le 3.30 l’Abruzzo, epicentro L’Aquila. L’ultimo bilancio reso noto dai soccorritori parla di 92 vittime, tra cui molti bambini. Ma è un numero provvisorio, si continua a scavare tra le macerie. Molti i crolli, migliaia gli sfollati. Berlusconi: già in corso la realizzazione di una tendopoli, non restate nelle case lesionate. Protezione civile: non mettersi in viaggio nella zona del sisma

ROMA – Mentre si continua a scavare tra le macerie, sale a 92 il numero delle vittime accertate nel terremoto che ha colpito l’Abruzzo. Quello degli sfollati potrebbe aggirarsi, compreso l’hinterland, intorno ai 70 mila; ancora incerto il numero dei dispersi. Il premier Silvio Berlusconi che si trova all’Aquila ha annunciato che sono al momento 1.500 le persone rimaste ferite nei crolli. Il premier ha aggiunto che è gia’ in corso la realizzazione di una tendopoli con 2 mila tende, ognuna delle quali puo’ contenere 8-10 persone. Per ospitare gli sfollati sono stati anche bloccati 4 mila posti letto negli alberghi della zona. ”La tendopoli potrebbe gia’ essere pronta stasera”, ha spiegato Berlusconi.

”Il messaggio che rivolgo ai cittadini dell’Aquila e’ quello di non restare nelle case lesionate” ha detto Berlusconi, che invita tutti coloro che hanno la possibilita’ di raggiungere familiari e amici fuori dalla zona colpita dal terremoto a raggiungerli. Anche perche’, ha aggiunto, ”non c’e’ nessuno che possa dire che non ci saranno altre scosse nelle prossime ore o nei prossimi giorni”.

VITTIME: I morti sono piu’ di 90, secondo quanto hanno riferito i soccorritori. . Il ministro dell’Interno, Maroni, al termine di un incontro con il capo della Protezione civile Bertolaso, ha assicurato che ”gli sfollati saranno tutti sistemati in alberghi o nelle strutture che sono in corso di costruzione. Il tutto sara’ fatto in tempi rapidi”.

SOCCORSI: Colonne di soccorsi stanno arrivando all’Aquila da tutta Italia. E’ stato dato il via libera alla colonna mobile della Protezione civile del Comune di Roma. E’ composta da oltre 60 uomini della Protezione civile tutti addestrati nel montaggio delle tende,ed e’ pienamente autonoma, essendo attrezzata con una cucina da campo, due tende da 70 posti, due bobcat, camion e i diversi attrezzi a mano. La sua destinazione e’ il campo sportivo Centi Colella, non lontano dall’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove verra’ allestita una tendopoli.

La Regione Lombardia ha gia’ inviato una squadra di tecnici addetti alla verifica della situazione e all’organizzazione delle risorse sul campo, e ulteriori aiuti sono previsti per le prossime ore. La Protezione civile tra l’altro sta preparando il materiale per allestire una tendopoli per 250 persone e un posto medico avanzato con 7 operatori e tre automezzi. A breve dovrebbero inoltre partire 30 tecnici della Regione e di Arpa Lombardia per verificare l’agibilita’ degli edifici. Dall’Emilia-Romagna sono partiti 30 mezzi e 120 volontari coordinati dalla Protezione Civile regionale, mentre il Comune di Bologna organizzera’ una raccolta di fondi.

L’AQUILA. Centinaia di persone in strada, accampata nelle piazze, nei parcheggi dei supermercati, anche nei campi sportivi. E, purtroppo, anche morti in strada, cadaveri estratti dalle macerie dei palazzi crollati e adagiati in terra coperti da un lenzuolo. Per le strade vagano decine di giovani, vecchi e donne, molti con delle coperte sulle spalle, altri ancora in pigiama; i volti tirati, lo sguardo ancora impaurito dopo la scossa, violentissima, di questa notte.

E a rendere ancora più difficile le situazione delle migliaia di sfollati, le continue scosse di assestamento: l’ultima in mattinata che ha fatto crollare diversi cornicioni e cadere tegole. In piazzale Paoli all’Aquila, in una zona centrale della città, uno stabile di quattro piani è venuto tutto giù: dentro vi erano numerose stanze date in affitto a studenti, dal momento che il capoluogo abruzzese è sede di un ateneo.

Tre giovani sono stati estratti vivi dalle macerie. Per un quarto non c’è stato nulla da fare. Ricerche frenetiche sono in corso tra Vigili del Fuoco, protezione civile, carabinieri. Tribunale evacuato perché inagibile ad Avezzano (L’Aquila). Tutti i dipendenti sono ora fuori il palazzo. Il sindaco Antonio Floris, intanto, ha disposto la chiusura di tutti gli uffici pubblici in città.

EDIFICI EVACUATI ANCHE FUORI ABRUZZO Una palazzina in cemento armato, con gravi lesioni strutturali, è stata evacuata la scorsa notte dai Vigili del Fuoco di Sora, in via Marsicana, nel territorio di Sora. La scossa sismica che ha avuto come epicentro l’Aquila è stata avvertita in tutta la zona del Frusinate ed in particolare nella valle di Comino, che è proprio a ridosso di Avezzano e dell’Aquila.

SI SCAVA TRA SILENZIO E PIANTI
C’e’ chi chiede il silenzio improvviso – in ansia – per dare segnale ai soccorritori: si cerca di carpire, di ”scavare con le orecchie”, tra quei blocchi di cemento e mattoni che potrebbero nascondere qualche vita in cerca di uno spiraglio di uscita. Ma e’ il pianto di qualche familiare che rida’ il segnale al rumore delle macchine escavatrici, alle braccia instancabili di tutti quelli che tra queste macerie sudano e imprecano per strappare alla morte qualche altro abitante sorpreso nel sonno da questa immane tragedia.

Si continua a scavare all’Aquila in almeno cinque punti critici della citta’ dove intere palazzine sono venute giu’ come castelli di sabbia imprigionando tutto e tutti. Soprattutto gli universitari, i cui parenti adesso assistono chi in lacrime, chi con lo sguardo fisso, chi inebetito, al lavoro dei soccorritori. Si cerca perfino nello squillo dei cellulari, come traccia o segnale che avvicini i soccorritori ai corpi.

La scena di disperazione e l’intervento di squadre tecniche di speleologi, si cerca di andare a conquistare qualsiasi anfratto tra le macerie dove si spera possano essere state create delle camere d’aria che possano salvare gli abitanti dei palazzi.

Le ricerche sono frenetiche, non si riesce ancora a definire bene il numero delle persone sepolte, e per questo si cerca di carpire qualsiasi dettaglio o informazione ad amici, conoscenti e familiari. Ed e’ ancor piu’ drammatico quando dalle macerie i bracci meccanici delle ruspe tirano via tra colonne di cemento armato e termosifoni anche i lettini di inermi bambini.

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EmiNews 2009

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