7123 La mozione di Micheloni (PD) al Senato, bocciata con consistente uso di "pianisti"

20090422 14:49:00 redazione-IT

[b]Senato: Bocciata dal Senato la mozione sugli italiani all’estero presentata dal Sen. Micheloni, firmata da 105 senatori del PD e del Gruppo Misto del Senato che mirava a recuperare 42 milioni di Euro per gli interventi di Lingua e Cultura e per l’assistenza diretta ed indiretta all’estero. Il risultato opera dei molti "Pianisti" nella maggioranza.

In sintesi, la mozione di Micheloni, presentata lo scorso 21 novembre (che si può leggere integralmente a: [url]http://www.emigrazione-notizie.org/news.asp?id=6117[/url] e sottoscritta da 105 senatori del PD e del Gruppo Misto, vista la drastica riduzione di fondi per le misure destinate agli italiani all’estero operata nella Finanziaria di Tremonti, chiedeva al Senato un sì o un no rispetto all’interesse del Senato stesso per la grande realtà rappresentata dai cittadini italiani oltre confine. Un sì non poteva non implicare (secondo i sottoscrittori della mozione) la riattivazione di almeno una parte degli stanziamenti ridotti dalla recente finanziaria nella misura di circa il 60%; una cifra cioè stimata intorno ai 42 milioni di Euro da destinarsi essenzialmente al mantenimento delle misure per l’insegnamento di lingua e cultura all’estero, al funzionamento dei Comites, all’assistenza diretta ed indiretta, alle iniziative culturali, relativi ai capitoli di spesa del Ministero affari Esteri a capo della Direzione Generale dell’Emigrazione (Capitoli n. 3130, 3106, 3105, 3121, 3153, 3122 e 3131).
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Il primo intervento dopo la presentazione di Claudio Micheloni è stato del Sen. Pedica (dell’Italia dei Valori), il quale con una propria mozione alternativa ha chiesto l’abrogazione drastica del CGIE e invece il potenziamento dei Comites, ritenendo superfluo questo organismo dopo l’introduzione del voto all’estero e l’elezione dei 18 parlamentari.

E’ poi interventuo il Sen. del PDL Bettamici che ha parlato della specifica situazione giovanile e dei mutamenti intercorsi nelle comunità emigrate e quindi della necessità di approntare nuovi strumenti per la gestione e valorizzazione degli italiani all’estero, soprattutto nell’ambito della lingua, cultura, assistenza, rappresentanza consolare. Investimenti rinnovati verso le collettività possono tradursi in modo più incisivo verso l’Italia sul piano commerciale e delle relazioni economiche internazionali.
Secondo Bettamici, una parte di risorse (peraltro non quantificate) possono essere riattivate contando su parte degli introiti dei Consolati per l’erogazione dei servizi specifici (visti, passaporti, ecc.).

E’ intervenuto poi il Sen. Randazzo (PDL) che ha richiamato il fatto che l’Italia si estende su una dimensione che va oltre i propri confini e che annovera gli oltre 4 milioni di italiani all’estero e ai circa 60 milioni di oriundi che corrispondono quantitavimente alla stessa popolazione in patria.
I selvaggi tagli sull’ultima finanziaria sui capitoli di spesa della DG Emigrazione del MAE non si giustificano in alcun modo. La riattivazione di circa 42 milioni di Euro chiesta nella mozione di Micheloni è il minimo che si possa fare per mantenere alcune misure attive a favore di questi italiani all’estero.
Una goccia tra l’altro, del tutto insignificante rispetto al Bilancio dello Stato e che almeno può consentire che la risorsa emigrazione non venga definitivamente perduta.
Il grande contributo dell’italianità all’estero è enorme sul piano commerciale, imprenditoriale, culturale; ma lo è stata e lo è anche con i miliardi di Euro di rimesse trasferite in tanti anni all’Italia e che ancora continuano a pervenire (nella misura di circa 5 miliardi all’anno giungono tutt’oggi attraverso i contributi pensionistici degli emigraqi che sono rientrati e che percepiscono pensioni da paesi esteri in cui hanno lavorato). Gli Italiani all’estero non chiedono quindi elemosina, ma un minimo e giusto riconoscimento.

E’ poi intervenuto il Sen. Firrarello (PDL), presidente del Comitato degli Italiani all’estero del Senato. Il Comitato, ha detto Firrarello è in sintonia con i contenuti della mozione e ha richiesto una indagine conoscitiva sulla situazione e sull’aggiornamento delle misure a favore degli italiani all’estero; ha quindi riepilogato la vasta casistica delle domande che da loro provengono e la necessità di confermare l’impegno e a loro favore. Compresa la conferma e la valorizzazione dei Comites e del CGIE, pur revisionati da una corretta ed aggiornata riforma.

Successivamente è intervenuta la Sen. Mirella Giai sottoscrittrice della mozione Micheloni che ha annunciato il proprio voto a favore. Citando l’intervento del sottosegretario Mantica alla commissione Esteri che annunciava la riduzione di oltre il 60% dei fondi destinati agli italiani all’estero, la Giai ha ricordato, oltre a quanto già detto da Micheloni e Randazzo, anche l’impegno dei connazionali all’estero a favore dei terremotati in Abruzzo e il dovere delle istituzioni del nostro paese al giusto riconoscimento di una realtà così importante.
Durante l’intervento Vannino Chiti (presidente di giornata dell’Assemblea) ha dovuto interrompere l’intervento della Giai chiedendo che i senatori ascoltassero in silenzio. La Giai ha potuto continuare illustrando la novità rappresentata dalle nuove generazioni di migranti che costituiscono un importante punto di riferimento per il futuro non solo delle comunità, ma anche del nostro paese.

Il Sen. Pegorer del PD, condividendo la mozione di Micheloni, ha sostenuto che l’innovazione costituzionale del voto all’estero è stata una importante evento, oggi ripresa ed applicata in altri paesi come la Francia e il Portogallo. Si tratta ora, conseguentemente ed organicamente, di passare ad una fase di forte innovazione nelle misure a favore dei connazionali emigrati che costituiscono un’importante elemento delle propiezione italiana nel mondo; una grande risorsa multiculturale nel nuovo mondo sempre più interconnesso. Bisogna affiancare le politiche assistenziali con politiche di valorizzazione e di investimento sulle competenze sociali, economiche e politiche di cui sono portatori. E’ ovvio quindiche si debbano riattivare le risorse tagliate in sede di legge finanziaria, i cui effetti fortemente negativi non sono stati evidentemente valutati.

Bevilacqua (PDL), riepilogando il grande contributo fornito dagli emigrati all’Italia, ha illustrato la natura dei nuovi flussi migratori e quindi la responsabilità del Paese di mantenere vivi i rapporti con le nostre collettività. Tuttavia in una chiave nuova.
La riunione continentale del CGIE a B. Aires ha fornito uno spaccatointeressante della situazione di questi connazionali, dalle situazioni diindigenza che riguardano molti anziani, alle nuove esigenze del mondo giovanile.
La proposta n.1478 da egli presentata, mira a suo parere, a rivedere l’intero complesso della rappresentanza degli italiani all’estero. La riduzione dei fondi di cui si parla è stata generalizzata a tutti i capitoli di spesa dello Stato e quindi non costituisce una penalizzazione degli italiani all’estero. Ciò non toglie che possano essere recuperate alcune risorse per l’assistenza e per la lingua e cultura.

Interviene infine Mantica che ringrazia Micheloni per la presentazione della mozione. Il problema egli sostiene, è tuttavia politico, non quantitativo.
"Voglio rispondere in maniera molto chiara", ha sostenuto Mantica: "L’Italia ha sempre considerato la storia dell’emigrazione come una storia di serie B; è importante riassumere questa storia dentro quella complessiva del nostro paese. Ma qual è l’identità di questa presenza migratoria? Qual è la sua identità? Dovremmo metterci d’accordo su quale sia effettivamente questa presenza e chiarire le differenze tra aree continentali e paesi.
Cosa sono cioè gli italiani nel mondo nel 2009? Bisogna superare elementi di demagogia. La lingua italiana nel mondo, vuol dire affrontare tutti gli aspetti (qualità degli enti gestori, scuole all’estero con 1.200 insegnanti, ecc.). Razionalizzare è un imperativo. Discutere della cittadinanza (un milione di richieste di cittadinanza solo tra Argentina e Brasile) è altrettanto importante. I cittadini italiani in Spagna sono raddoppiati a causa dell’arrivo dei italo-argentini e di altri paesi sud-americani…"
Poi i tanti soldi per i corsi di formazione professionale. Poi l’atteggiamento deludente degli italiani in Brasile sul caso Battisti. Si deve essere italiani a tutti gli effetti (e possibilmente in sintonia col Govrno in carica, sembra di capire dall’intervento del Sottosegretario), o per niente.

Secondo Mantica l’arrivo dei parlamentari dell’estero ha aperto un’epoca nuova: "ringrazio l’Italia dei valori per la sua proposta" (di definitiva abrogazione del CGIE), ma non posso accettarla in questa sede, poichè una legge dello Stato non può essere cancellata da una mozione".
Bisogno poi verificare cosa è l’associazionismo (sono reali le 5.500 associazioni nel mondo ?). Insomma bisogna rivedere l’intera materia.
Nel Pd dovete mettervi d’accordo, perchè la recente intervista di Luciano Neri a Gente d’Italia… manifesta una diversa interpretazione ad esempio sul rapporto Comites / Consolati. La Farnesina deve mantenere un ruolo di controllo.
Sul Recupero fondi: d’accordo, ma partire dai dati concreti; per esempio gli IIC ricevono 22 milioni di Euro, ma fatturano oltre 24 milioni di Euro.
Vuol dire che si può insegnare anche con i contributi degli utenti, non solo dello Stato.
Sulle Mozioni presentate: "il governo è imbarazzato nel dare queste risposte: Ma devo dire No alla mozione dell’Italia dei Valori che chiede l’abrogazione del CGIE. Certamente il CGIE va rivisto "pesantemente". Dico di no con disappunto, perche personalmente ne condivido il contenuto." Dico di NO anche alla mozione Micheloni. La richiesta dei 42 milioni Euro è inaccettabile per il Governo, dico Si alla mozione di maggioranza Bettania (PDL)."

"Si può recuperare solo una parte dei fondi per la scuola e cultura. L’impegno può esserci solo su questo in accordo con il Ministero delle Finanze e il Mae e con l’utilizzo degli introiti della rete consolare (che tuttavia sono da determinare).
"Ripartiamo invece dalla rappresentanza per trovare forme di collaborazione tra maggioranza e opposizione."

Si è quindipassati al voto sulle mozioni e alle dichiarazioni di voto.

Pedica annuncia il NO del PDL alla mozione di Micheloni, giustificandola anche con il cambiamento strutturale dei nostri flussi migratori che implicano il cambiamento delle misure e dei capitoli di spesa. "Dobbiamo ripensare le forme di rappresentanza alla luce dei mutamenti avvenuti."
Comites e Parlamentari eletti all’estero rispondono ad una logica. Non il CGIE che va definitivamente soppresso e destinare i fondi risparmiati alla ricostruzione in Abruzzo.

Il Sen Tannino (Lega Nord): L’emigrazione è un pezzo importante della nostra storia, e gli italiani all’estero sono una risorsa importante per il profilo italiano nel mondo. Reti importanti di solidarietà si sono costituite in questi anni che mantengono con l’italia un importante rapporto. Non si possono sostituire autonome forme di organizzazione con sovrastrutture istituzionali (riferimento al CGIE) costosi e di dubbia efficacia.
Da queste premesse discende che la Lega sostiene il riconoscimento e le politiche a favore degli emigrati, ma ciò non significa che la loro qualità discende dall’entità degli stanziamenti. L’architettura di rappresentanza va profondamente rivista. SI alla mozione di maggioranza.

Il Sen. Micheloni: il nostro voto è favorevole alla mozione PD. Voteremo contro la mozione dell’Italia dei valori. Chiedo a Bettania di esplicitare quali fondi ritenete di riattivare e verso quali capitoli orientarli. Noi riteniamo che debbano andare esclusivamente ai capitoli di spesa specifici della DGE migrazione del MAE. Se la mozione sarà modificata in questo senso, voteremo a favore alla mozione Bettania, altrimenti voteremo contro.

De Gragorio (Movimento Italiani nel Mondo) ricorda un viaggio in USA di qualche anno fa, durante il quale imprenditori emigrati si resero disponibili a contribuire alla realizzazione del Ponte. "Noi corriamo il rischio di sottovalutare l’importanza dei 60 milioni di oriundi. L’impatto di sistema è del tutto sottovalutato." La mozione del PD nasce dalla riduzione dei fondi per determinati capitoli, ma il problema è un altro. Tremonti sostiene che il superamento della crisi è molto legata al ruolo del mondo imprenditoriale di fare il proprio lavoro. In questo senso la presenza dell’italianità nel mondo può essere fondamentale. Tuttavia, se è vero che c’è una riduzione di questi fondi, allo stesso tempo vanno avanti politiche di investimento importanti che possono riattivare anche risorse a favore delle politiche per gli italiani. Tutto passa attraverso la valorizzazione delle eccellenze imprenditoriali. Sull’Abruzzo, ricorda che una grande organizzazione degli italo-americani, finanzierà la ricostruzione di 100 appretamenti destinati ai terremotati. E si tratta di una sola organizzazione.
Sulla Rappresentanza: bene riduzione Comites, adeguamento del CGIE, rafforzamento della rete diplomatica in funzione di sostegno al mondo imprenditoriale e della penetrazione commerciale. Speriamo che la mozione di maggioranza (PDL) consenta il recupero dei fondi e la votiamo. "Respingiamo la mozione critica e semplicistica di Micheloni."

Risultati del voto: E’ stato richiesto il voto elettronico sulla mozione Micheloni.
Le operazioni di voto si prolungano per diversi minuti a causa delle contestazioni sui pianisti della maggioranza che avrebbero votato anche per altri senatori di maggioranza assenti o non in aula. Il Presidente Chiti ordina una verifica e la sottrazione delle schede elettroniche per la votazione dai banchei dei senatori assenti, ma non è chiaro se ciò sia avvenuto. Da una battuta raccolta dal microfono del Presidente sembra di no.

Mozione 66: Micheloni (IDV): risultato del voto: pareggio 88 a 88
Parere contrario del governo.
La parità significa che la mozione è rspinta. C’è molto trambisto in aula, poichè i senatori del PD ritengono che il pareggio sia stato conseguito attraverso il voto improprio di diversi senatori della maggioranza, altrimenti la mozione Micheloni sarebbe passata.

Mozione 122: Pedica (IDV): richiesta voto elettronico; la mozione è Respinta.

Mozione di Maggioranza: Bettamia, prima del voto, rispondendo a Micheloni, sostiene che a modificato la mozione in questo modo: Modifica I fondi recuperati dagli introiti dei consolati per i servizi resi sono "Da destinare -preferibilmente- alla DGEAS".
Micheloni: contestando le modalità in cui si è realizzato il voto sulla propria mozione, Micheloni annuncia l’astenzione del PD.
Il senato approva.

Il Sen. PERDUCA (PD), chiedendo di intervenire, rinnova la richiesta di rendere pubbliche sui canali televisivi nazionali le sedute del Senato, in modo che sia più difficile che accadano fatti come quello odierno, che genna un’ennesimo velo di vergogna sul Senato:Il voto sulla mozione Micheloni ha registrato il perfetto pareggio (88 a 88) grazie ai numerosi "pianisti" della maggioranza. Altrimenti essa sarebbe passata.

Il presidente Vannino Chiti si associa alla richiesta di pubblicizzare le sedute.[/b]

Rita Riccio (Eminotizie)

 
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EmiNews 2009

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