7128 Conferenza ONU: L'insostenibile arroganza "occidentale"

20090422 14:33:00 redazione-IT

Diplomazia dei pugni sul tavolo
di Tito Pulsinelli

Alle critiche si risponde con critiche, alla falsificazione con argomenti, ai concetti con altri concetti. Chi picchia i pugni sul tavolo di discussione e sceglie l’assenza, non solo non riesce a boicottare ma rivela i tratti iracondi di una grande arroganza. A Ginevra sono rimasti a discutere i rappresentanti della maggioranza della popolazione mondiale. E’ andata via una frangia minoritaria appartenente all’area "occidentale".

Sono rimasti in sala i Paesi vittime antiche e recenti del colonialismo, si sono dileguati i soliti appartenenti all’anglosfera, con l’aggiunta di una frazione europea che si caratterizza per essere stata l’area da cui si originò il maggior flusso migratorio verso Israele.

Questa famiglia "occidentale" che si crede sempre super partes -soprattutto quando manifestamente non lo è- sfoggia una costante islamofobia nei suoi mezzi di comunicazione e tra la sua classe dirigente, ma vorebbe imporre il pensiero unico preventivo, ad ampio spettro d’azione.

Si tratti di razzismo unidirezionale o copricapi femminili, leciti o no. Accetterebbe che le genti africane, polinesiane o amazzoniche imponessero a tutte le loro donne il seno femminile scoperto obbligatorio?

Quale autorità morale rimane ad un "occidente" che non ha avuto nulla da eccepire alla codificazione scritta e teorizzata del sequestro di persona e della tortura da parte di un Paese del medesimo schieramento geopolitico? E di fronte alla recente assicurazione di "non punibilità" concessa ai torturatori, ancora tutti zitti e in fila per due.
Le regole, i diritti, l’etica -e la loro codificazione- come la storia vengono scritti dai vincitori o dai più forti. Sono purtroppo ad estensione ed applicabilità variabile, e dipendono da chi sanziona e chi è il sanzionato. Si arriva al paradosso di chi dinamita apertamente il Tribunale Penale Internazionale di Roma e preferisce quello pret-a-porter de L’Aia, confezionato dalla NATO dopo i bombardamenti sulla Serbia.

Ma la frazione radicale"occidentale" ha ancora la forza sufficiente per mostrare il pollice verso ed imporre l’unilateralismo automatico? La sua crisi conclamata va molto oltre le competenze degli economisti e i logaritmi della macro-economia. Su questo piano, i Paesi che non hanno abbandonato la conferenza di Ginevra, esibiscono performance invidiabili.

Lo Stato del Vaticano è rimasto al suo posto a Ginevra, mostrando la saggezza di chi non crede alla diplomazia dei pugni sul tavolo e dell’assenza spettacolarizzata.

www.selvasorg.blogspot.com

 
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EmiNews 2009

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