7189 UIL Immigrazione: quali effetti dalla crisi, quali idee dal sindacato

20090512 13:27:00 redazione-IT

E’ la crisi a produrre più immigrazione irregolare o è l’assenza di una sua governance la causa dell’insofferenza nella società verso i cittadini stranieri? La crisi globale acuisce problemi non risolti tra italiani e non. Spetta anche al sindacato trovare risposte ai rischi di dumping sociale. In gioco c’è la convivenza civile della nostra società.

La crisi sconvolge le economie del pianeta e posti di lavoro. Se per un italiano il licenziamento è un dramma; per un immigrato significa il rischio di perdere il diritto a rimanere in Italia. Il risultato potrebbe essere un boom del lavoro nero immigrato ed una perdita totale dei diritti sindacali e civili. L’ incertezza sul futuro e la crisi hanno anche un effetto negativo sugli italiani: una recente inchiesta Ue ha mostrato come la maggioranza della popolazione comunitaria accetterebbe il rimpatrio dei migranti senza lavoro. Un’opinione certo ingenerosa e poco praticabile, ma la crisi produce anche risposte illogiche ed irrazionali.

Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti

Roma, 06 maggio 2009, ore 14.30 – Sala Capranichetta, Piazza Montecitorio

Incontro Pubblico dei Deputati PD con il Comitato Promotore della campagna “non aver paura” sul ddl sicurezza

(Guglielmo Loy, Giuseppe Casucci)

Roma, 06 maggio 2009, ore 15.00, sede Ital Nazionale

Seminario di formazione per mediatori culturali

(Angela Scalzo)

Roma, 13 maggio 2009, ore 10.00, Ospedale S. Gallicano

Rapporto annuale Medicina e Migrazioni

(Angela Scalzo)

Palermo, 14 e 15 maggio 2009

Progetto “inclusione sociale e tempo libero degli immigrati”. Seminario Fitel

(Angela Scalzo)

Roma, 19 maggio 2009, Uil Nazionale, Salone Bruno Buozzi, ore 09.30

Seminario di riflessione e proposte: “Immigrazione, quali effetti dalla crisi, quali proposte dal sindacato”

(Guglielmo Loy, Giuseppe Casucci, Angela Scalzo)

Giovedì 21 maggio, ore 09.00, Sala Tosi Casa internazionale delle donne

Seminario Freed su vittime di tratta e lavoro para schiavistico

(Angela Scalzo)

Venerdì 22 maggio, 0re 15.00

Riunione del gruppo campagna “non aver paura”

(Giuseppe Casucci)

Sindacato

SEMINARIO DI RIFLESSIONE E PROPOSTE

Martedì 19 maggio 2009, ore 9.30 – 17.00

Roma, UIL nazionale, via Lucullo 6
Sala Bruno Buozzi, 6° piano

Immigrazione: quali effetti dalla crisi, quali idee dal sindacato

E’ la crisi a produrre più immigrazione irregolare o è l’assenza di una sua governance la causa dell’insofferenza nella società verso i cittadini stranieri? La crisi globale acuisce problemi non risolti tra italiani e non. Spetta anche al sindacato trovare risposte ai rischi di dumping sociale. In gioco c’è la convivenza civile della nostra società.

La crisi sconvolge le economie del pianeta e posti di lavoro. Se per un italiano il licenziamento è un dramma; per un immigrato significa il rischio di perdere il diritto a rimanere in Italia. Il risultato potrebbe essere un boom del lavoro nero immigrato ed una perdita totale dei diritti sindacali e civili. L’ incertezza sul futuro e la crisi hanno anche un effetto negativo sugli italiani: una recente inchiesta Ue ha mostrato come la maggioranza della popolazione comunitaria accetterebbe il rimpatrio dei migranti senza lavoro. Un’opinione certo ingenerosa e poco praticabile, ma la crisi produce anche risposte illogiche ed irrazionali. La risposta del nostro Governo è la virtuale chiusura dei flussi d’ingresso per lavoro e le norme draconiane in approvazione con il ddl sicurezza, con il quale si fa terra bruciata attorno ai cittadini stranieri. In nome della lotta al clandestino, cioè, si chiudono le porte all’immigrazione regolare togliendo ogni alternativa che non sia il lavoro nero. Nel frattempo, si moltiplicano gli episodi di intolleranza e razzismo. Che cosa fare? La Uil ha proposto un uso più efficace degli ammortizzatori sociali anche per gli immigrati e la possibilità che il permesso di sei mesi per ricerca di occupazione cominci solo al termine del godimento dell’indennità di disoccupazione. Questo per evitare il rischio di finire nel sommerso. Vista la situazione è necessario, comunque, porsi domande anche scomode:

La crisi è destinata a cambiare radicalmente il nostro mercato del lavoro. E’ davvero finita l’era del lavoro “immigrato”? O continueremo ad aver bisogno di chi già produce un decimo del nostro Pil?
Che deve fare il sindacato per combattere il dumping sociale senza ledere i diritti fondamentali delle persone, degli italiani come degli stranieri?
E’ più urgente riaprire i flussi, o dare una risposta al problema degli irregolari attualmente senza futuro?
Come UIL crediamo sia urgente parlare e riflettere insieme, stranieri ed italiani, con l’obbiettivo di elaborare proposte puntuali da confrontare con tutti, senza steccati. Perché è con il confronto, non con il rifiuto, che si possono trovare insieme soluzioni.

 
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EmiNews 2009

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