7185 I carabinieri a scuola: devono tornare dal padre in Germania

20090512 10:38:00 redazione-IT

GIOVEDI’ un’iniziativa a Monaco di Baviera

(da La Stampa) PAOLO COLONNELLO, MILANO

L’8 maggio scorso li ha salutati come sempre, una raccomandazione, un bacio frettoloso di quello che danno le mamme ai bambini mentre si corre per entrare a scuola. E’ andata a lavorare, sicura di tornare a prenderli alle 16,30. Ma quando i compagni di classe sono usciti festanti, Leonardo e Niccolò, 6 e 10 anni, non erano tra loro. Scomparsi.
C’è voluta la compassione di una maestra che l’ha vista sbiancare perchè a Marinella Colombo, 47 anni, madre separata da un marito tedesco, venisse detta la verità. E cioè che i suoi figli erano stati prelevati in classe e portati via da un carabiniere. Un sequestro in piena regola, anche se con tutti i crismi dell’istituzione e i timbri delle sentenze. Che come si sa non hanno anima. Non quando ci sono di mezzo madri e figli.
Perchè da ieri questa donna – fuggita dalla Germania per non vedersi portar via i suoi bambini, inseguita da una richiesta di estradizione negata dal tribunale di Milano, in lotta contro le istituzioni (durissime) di un Paese straniero e tradita, in fondo, dalla sua stessa Patria – non potrà mai più rivedere i suoi figli.

Già stamattina infatti, i due piccoli, perfettamente bilingue e con doppio passaporto, saranno in viaggio per Monaco di Baviera.

Dove lei, Marinella Colombo, non potrà mettere piede per il resto della vita se non vorrà essere arrestata per scontare una condanna a cinque anni di reclusione, essendo fuggita a settembre in Italia con i figli. Una fuga per modo di dire, visto che appena arrivata a Milano, dove la multinazionale per cui lavorava le aveva offerto un posto da manager, Marinella si è consegnata alla polizia, ha scontato un giorno e mezzo di carcere a San Vittore e poi è stata liberata con obbligo di firma, in attesa che la Corte d’appello decidesse sulla richiesta di estradizione.

Ieri i carabinieri hanno eseguito un ordine del Tribunale dei minori che dopo aver sentenziato il rimpatrio dei bambini nel dicembre scorso, sembrava aver sospeso l’esecuzione della sentenza in attesa dell’evolversi di una mediazione, svolta dagli avvocati e dai genitori davanti a un vicequestore di Milano. Mediazione di cui era stata informato anche il ministero degli Esteri.

Invece due giorni fa l’ex marito, Jorg Tobias Ritter, titolare di una piccola società di traslochi a Monaco di Baviera, assistito da un legale tedesco, ha deciso di ribaltare il tavolo della trattativa e di chiedere che la sentenza fosse eseguita, sostenendo di non poter accettare alcuna mediazione. I due bambini secondo l’inflessibile legge tedesca essendo nati in Germania lì devono tornare a vivere. La madre, dopo essere arrivata angosciata in serata davanti al Tribunale dei minori, ha ottenuto solo di poter sentire brevemente al telefono i due bambini.

Ma è possibile che al di là delle leggi e delle sentenze, non si possano applicare altri sistemi per allontanare una madre dai suoi figli? E’ questo che si chiede il legale della signora, Laura Cossar: «Questa vicenda è allucinante, ed è vergognoso lo scaricabarile cui abbiamo assistito ieri: nessuno voleva dire alla mia cliente dove fossero i bambini, nessuno sembrava più essere competente per nulla. Avevano per giunta intimato alle insegnanti della scuola di non parlarle. Una barbarie umana. Con l’aggravante che la Germania è già stata condannata dalla Corte Europea per aver impedito, in un caso analogo, a un genitore non tedesco di vedere i suoi figli per dieci anni».

Lo Jugendamt
Alla base di questa vicenda, secondo l’avvocato e la donna, ci sarebbe l’insindacabile decisione dello Jugendamt, l’Ufficio per i minori tedesco. Un’istituzione con poteri vastissimi in Germania, scarsi controlli e forti legami con la politica locale, che tutelerebbe soprattutto i genitori tedeschi in caso di matrimoni misti. Anche Marinella, che si era sposata nel 1996 e separata nel 2006, ne ha sperimentato l’efficacia.

Quando l’azienda per cui lavorava a Monaco ha chiuso i battenti proponendole un trasferimento a Milano, Marinella si è rivolta correttamente al tribunale tedesco per chiedere il permesso di portare con sè i figli, visto che lo stesso Jugendamt aveva stabilito che l’ex marito non era adatto a tenerli. Da quel momento è iniziato il suo calvario. La polizia ha emesso un mandato di arresto e il tribunale ha respinto la sua richiesta. È stato a quel punto che Marinella ha caricato figli e bagagli sull’auto e ai primi di settembre è «fuggita» a Milano.

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Solidaritätskundgebung für Marinella Colombo – STOPPT DAS JUGENDAMT!

Treffpunkt für Mütter, Väter, Kinder, Großeltern, Onkel und Tanten

Donnerstag 14. Mai 2009

München, Prielmayerstraße 1 um 18.00 Uhr

um 19.00 Uhr gemeinsamer Demonstrationszug zum Marienplatz – Rathaus

Am 14. Mai wollen wir gemeinsam und öffentlich unsere Bestürzung über das Vorgehen des Jugendamts kundtun und gleichzeitig die Öffentlichkeit auf ein Drama aufmerksam machen, welches sich inmitten der Europäischen Union zuträgt, einer EU an deren Wahlurnen wir in Kürze gerufen werden.

Wir erinnern daran, dass am vergangenen Freitag die beiden Kinder von Marinella Colombo durch einen Akt der öffentlichen Gewalt, ohne Vorankündigung gegenüber der Mutter, während der Schulstunden in Mailand aufgegriffen und nach Deutschland verbracht wurden.

Dies geschah auf Anforderung durch das zuständige deutsche Jugendamt, das durch diese Maßnahme einseitig die laufenden Verhandlungen unterbrach, die durch Marinella Colombo respektiert wurden. Dies in Kenntnis, dass der Grenzübertritt der Kinder die Mutter wahrscheinlich für immer aus dem Leben der beiden Kinder entfernt.

Es geht uns nicht darum Rechtsfragen auf der Straße auszutragen: diese sind als Rechtsstreitigkeiten vor den dafür vorgesehenen demokratischen Instanzen zu klären.

Wir möchten auf den wiederholten Fall einer Justiz aufmerksam machen, die Eltern und Kinder gleichermaßend treffend ohne Barmherzigkeit handelt, Schmerzen und Verzweiflung provoziert. Wahrlich das Gegenteil von dem was sie garantieren sollte.

Gemeinsam mit der zeitgleich stattfindenden Demonstration in Mailand möchten wir den Verantwortlichen und mit bürokratischer Härte Handelnden zeigen, dass wir viele sind, die Respekt und Achtung fordern, der jedweder Person zusteht, vor allem aber den Kleinsten unter uns!

Wir erwarten Euch zahlreich am 14. Mai um 18.00 Uhr in der Prielmayrstraße 1 – vor dem Jugendamt.

Weitere Informationen:

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200905articoli/43533girata.asp

http://www.jugendamt-wesel.com/COMMUNIQUE_PRESSE_Colombo/Stellungnahme_Colombo.pdf

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200905articoli/43533girata.asp

 
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EmiNews 2009

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