7223 Guatemala: Il misterioso video di "morte annunciata"

20090515 14:58:00 redazione-IT

di Martin E. Iglesias

L’inquietante, controverso e indubbiamente misterioso video-denuncia di "morte annunciata" dell’avvocato Rodrigo Rosenberg(http://redinfoamerica.ning.com/video/acusas-muerte-y-videotape), ucciso il 12 maggio 2009, pone a tutti i comunicatori, di professione e non, dei quesiti legittimi circa le accuse espresse in modo palese contro l’attuale presidente, il primo progressista, Alvaro Colom eletto nel settembre del 2007 (http://www.selvas.org/newsGU0108.html).
Ma le vere e leggittime iquietudini sono da addebitare a questa forma di denuncia pre-morte, non usuale e assolutamente dirompente che catapulta le responsabilità della propria prossima uccisione nella Grande Rete, una sorta di bomba a orologeria, una dinamite a innesco ritardato.

Orribile pensare all’ambizione dell’avocato Ronberg di diventare una sorta di kamicaze mediatico, un "martire a tempo", pronto ad essere immolato per lanciare delle accuse. Incredibile, altresì pensare, che fosse un ostaggio obbligato a rilasciare dichiarazioni scottanti prima di essere trucidato. E questo ci dovrebbe portare alle considerazioni ovvie e umane relative alla sincerità dell’atto. Ma la sua morte non si spiega con le ragioni espresse in questo video (autoprodotto?).

Numerose, infatti, sono le domande e le incognite che stanno dietro a entrambe i due assunti: il mezzo e il messaggio. L’uso di un video da esibire dopo la morte (…"se vedrete questo video è perchè sarò morto ucciso…"), e le accuse esplicitate nello stesso. Ma se per le accuse dirette al presidente Colom e le responsabilità dell’omicidio ci sarà una verifica – presumibilmente anche internazionale e indipendente – rimane inspiegabile la consapevolezza di produrre un video a orologeria, la diffusione premeditata di questo, la necessità ad esempio di coprire la parete della stanza delle riprese, l’uso di un microfono professionale sul tavolo (studio televisivo?) e le reali intenzioni di chi ha aiutato l’avvocato a "imolarsi" pubblicamente.

Inoltre rimangono inspiegate le mancate denunce di minacce di morte avute dallo stesso avvocato, avendo accesso, sicuramente più di ogni altro cittadino comune guatemalteco, a prefetture e regimi di protezione personale. (http://selvasorg.blogspot.com/2009/05/guatemala-4-preguntas-sobre-el-video-de.html)

Insomma un caso non solo mediatico, indubbiamente interessante anche oltre l’orrore dell’omicidio, ma temibilmente politico sia per i riflessi sulla vita di questo governo democraticamente eletto, sia per la pur sempre fragile democrazia guatemalteca, leader mondiale nella triste classifica dei Paesi più violenti al mondo. Un caso di cronaca, appunto, da non tralasciare e non sottovalutare nelle sue prossime evoluzioni, nella speranza che non sia precursore di metodi innovativi di destabilizzazione politica e di omicidi. In diretta o in differita che siano.

RedInfoAmerica

selvasorg.blogspot.com

 
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EmiNews 2009

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