7222 CGIE: I CONSOLATI RISPETTINO LA LEGGE E IL RUOLO DEI COMITES

20090515 15:42:00 redazione-IT

CON UN ODG LA PLENARIA CHIEDE CHE I CONSOLATI RISPETTINO LA LEGGE E IL RUOLO DI COMITES E CGIE: L’IMPEGNO DEL DIRETTORE GENERALE ZUPPETTI IN ASSEMBLEA/ GLI ALTRI ODG APPROVATI

ROMA aiseEminotizie – La Direzione Generale per gli Italiani all’Estero si è formalmente impegnata a richiamare le sedi consolari, con un’apposita comunicazione, affinché rispettino la legge ed in particolare il ruolo che questa assegna a Comites e Cgie. Lo ha assicurato ai consiglieri, riuniti oggi nell’ultima giornata di lavoro dell’Assemblea Plenaria del Cgie, lo stesso ministro Carla Zuppetti, presente nella sala Conferenze Internazionali durante il dibattito che ha portato all’approvazione di un ordine del giorno sui rapporti tra sedi diplomatico-consolari, appunto, e rappresentanze degli italiani all’estero sul territorio. Rapporti, è emerso oggi nel dibattito, in alcuni casi piuttosto tesi.

Presentato dai consiglieri Carlo Consiglio e Valter Della Nebbia, l’Odg ricorda che qualche anno fa l’allora Direttore Generale Adriano Benedetti "inviò alla rete diplomatica una circolare con la quale ribadiva la obbligatorietà da parte della rappresentanza diplomatica di accreditare/notificare presso le autorità locali il Comites e i consiglieri del Cgie e di coinvolgere gli stessi nelle attività comunitarie promosse dalla rete diplomatico-consolare". Nel testo dell’Odg si rileva però come ad oggi, "anche e soprattutto per l’atteggiamento negativo assunto dal Mae" nei confronti di Comites e Cgie, "molte" rappresentanze non rispettino tali indicazioni e si chiede dunque che la circolare o, quantomeno, i suoi contenuti siano riproposti alle sedi diplomatiche nel mondo.
Un impegno fatto proprio dal ministro Zuppetti, per la verità all’inzio apparsa quasi incredula di fronte alla possibilità che i Consoli non rispettino le "istruzioni ministeriali". Ad ogni modo, ha assicurato, "farò una comunicazione in cui si richiamerà il rispetto della legge".
Che vi siano problemi tra sedi diplomatiche, da un lato, e Comites e Cgie, dall’altro, sono stati in molti a confermarlo, a partire dal segretario generale Carozza, il quale ha avvertito il ministro Zuppetti che "pochi Consolati hanno segnalato alle autorità locali" cosa preveda il dispositivo di legge.
Il consigliere Bruno Capaldi ha riportato l’esempio del Comites di Nizza, di cui è peraltro presidente. "Le autorità consolari", ha detto, "fanno di tutto per non farci conoscere", come è avvenuto di recente per la celebrazione della presenza italiana in Costa Azzurra: "si è fatto di tutto perché le iniziative del Comites non fossero pubblicizzate".
Ha puntato il dito dritto contro il ministero Carlo Consiglio, per il quale la Farnesina "appoggia la politica dei Consolati rispetto alla nostra", segno di una chiara politica che vuole negare "visibilità" non solo ai Comites, ma alle rappresentanze degli italiani all’estero "in genere".
Ha ringraziato il direttore generale Zuppetti per la sua "disponibilità" il consigliere Norberto Lombardi, che ha definito i Consoli "almeno distratti" nell’applicazione di una "legge che attiene alle funzioni essenziali dei Comites".
Cauto anche Valter Della Nebbia, che al ministro Zuppetti ha rammentato: "nel mondo non tutti gli operatori del Mae hanno la stessa sensibilità".
In Canada e a Montreal in particolare i rapporti tra sedi diplomatiche e rappresentanze "hanno sempre funzionato", ha detto Giovanni Rapanà, ma da qualche anno a questa parte, ha precisato, "vanno sempre più deteriorandosi", al punto che da diversi mesi "non abbiamo più alcun rapporto con l’Ambasciata". Un effetto, secondo il consigliere, della "influenza negativa" della politica che si fa a Roma.
Fuori dal coro l’intervento di Riccardo Pinna e della sua "isola felice", il Sud Africa, dove, ha riferito, "siamo sempre stati responsabilizzati in tutti gli incontri e le attività" ed anche nei "rapporti con le Istituzioni locali". Pinna ha voluto anzi esprimere un "elogio" pubblico al suo Ambasciatore ed ha ipotizzato: "forse gli altri hanno problemi personali" con le sedi diplomatiche…
Il punto però non è questo, hanno replicato tanto Sorriso quanto Carozza: il rispetto delle regole "non può dipendere dalla buona volontà del singolo, deve essere una regola", ha detto il primo; "quello di informare le autorità della presenza dei Comites deve essere un fatto formale", ha ribadito il secondo. E così ha deciso anche la plenaria, che, con un solo astenuto, ha approvato l’ordine del giorno.
Va detto che, nel corso della mattinata, sono stati messi ai voti anche altri ordini del giorno: quello sulla ristrutturazione della rete consolare, presentato dal consigliere Dino Nardi, nel quale si chiede che la Farnesina informi il Cgie, "ai fini del necessario parere", sulle "presunte chiusure o declassificazioni di sedi consolari", che è stato approvato all’unanimità; quello presentato dalla Commissione Continentale America Latina, nel quale si chiede "che vengano garantiti i fondi per tenere tutte le riunioni" del Cgie "previste dalla legge e consentirgli di svolgere il suo ruolo politico", anch’esso approvato all’unanimità e poi oggetto di una più approfondita discussione.
È stato invece fatto proprio dal Comitato di Presidenza l’Odg dei consiglieri Pieroni, Laspro, Araldi e Petruzziello, nel quale si chiede alla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero se sia possibile, "al momento dell’allocazione delle risorse per l’assistenza diretta", estendere la polizza sanitaria di cui usufruiscono 200 cittadini nell’area consolare di Rio de Janiero a tutto il Brasile "e ad altri Paesi latino-americani nella medesima condizione", senza che questo preveda "ulteriori decurtazioni" in favore della aree che già usufruiscono del servizio.
Sempre in tema di assistenza sanitaria, l’assemblea ha approvato all’unanimità l’Odg presentato dal presidente della VIII Commissione Tutela Sanitaria, Pasquale Nestico, che, in vista della scadenza delle polizze sanitarie in America Latina, chiede al Comitato di Presidenza di "sensibilizzare il governo e il parlamento" affinché mettano in moto "meccanismi di monitoraggio" nei singoli Paesi per meglio "conoscere lo stato socio-economico, demografico e di salute" della popolazione anziana, monitorino "la fruizione e l’impatto dei servizi" e, se necessario, promuovano "iniziative in collaborazione con le istituzioni locali, attraverso le convenzioni bialterali già esistenti o da stipulare" per "garantire la sussistenza, cura e prevenzione" degli anziani.
All’unanimità è stato infine approvato anche un Odg che solleva la questione delle proprietà demaniali dell’Italia all’estero, spesso in "pessime condizioni" – come la Casa d’Italia a Zurigo, sede peraltro di una scuola frequentata da centinaia di alunni – e per le quali si chiede quali misure, stanziamenti e tempi siano necessari per avviare i necessari lavori di ristrutturazione.

(raffaella aronica aise/Eminotizie)

 
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EmiNews 2009

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