7220 NARDUCCI (PD): BASTA SUPERCIFICIALITÀ NELLE POLITICHE MIGRATORIE

20090515 12:13:00 redazione-IT

L’ON. NARDUCCI (PD) RICHIAMA IL GOVERNO E DALLA PLENARIA RILANCIA LA PROPOSTA DI DIVIDERE LE RIFORME DI COMITES E CGIE

ROMA aiseEminotizie – È stato un intervento interrotto da molti applausi quello di Franco Narducci, deputato del Pd a lungo segretario generale del Cgie, che questa mattina in sede di assemblea plenaria ha rilanciato l’appello al Governo affinché si faccia carico degli italiani all’estero che comunque non vanno trattati con "sciatteria e superficialità".
Intervento iniziato con le lodi ad Elio Carozza – che con la relazione di ieri ha avuto il merito e il "coraggio" di rompere il "silenzio istituzionale" calato intorno agli italiani all’estero – e con il ricordare che il Consiglio generale è composto soprattutto da "lavoratori e professionisti" che "con grande passione" si mettono a servizio della collettività "sacrificando anche il loro lavoro".

Quindi, ha osservato, sarebbe ingiusto e riduttivo guardare al Cgie come "una semplice assemblea che vive di conferenze". Tale organismo ha ancora una funzione, così come ce l’hanno i Comites: "prima di pensare ad una riforma – ha sostenuto il deputato – cominciamo con l’applicare le leggi istitutive. Vorrei sapere quanti Consolati hanno accreditato i Comites presso le autorità locali e anche quante volte sono stati chiamati in sede consultiva per esempio sul tema del lavoro".
Riferendosi al ddl del senatore Pedica (Idv), in cui si prevede tra l’altro che i Comites presentino una relazione annuale al Ministero, Narducci ha ricordato che "la relazione esiste già: la fa il Cgie, sia annuale che in proiezione triennale. I compiti istituzionali del Consiglio non sono quelli di venire a Roma!".

Richiamando ancora l’intervento di Pedica, Narducci ha riconosciuto che sì, "oggi ci sono nuovi problemi e nuove sfide", ma che queste non si vincono eliminando il Cgie. "È come proporre di trasformare i consiglieri provinciali in comunali o regionali: con quale ratio?", si è chiesto tra gli applausi dell’assemblea.
Il Cgie va sì riformato, per esempio diventando "un organismo che fa più proposte al Parlamento", ma soprattutto deve esserlo "separatamente dai Comites", ha ribadito Narducci riferendosi alle numerose proposte di legge presentate in merito.
"Da questa sede – ha proseguito – rilancio l’appello al Governo a non trattare gli italiani all’estero con sciatteria o superficialità. O forse è il caso di essere maliziosi e pensare che si vuole tagliare un cordone ombelicale, un legame che dura da 150 anni? Noi non vogliamo pensarlo", ha sottolineato con forza Narducci che ha poi puntualizzato che "non è solo una questione di soldi".
Concludendo, il deputato ha esortato tutte le parti del Sistema Italia a "fare propria parte nella cultura dell’amore per l’Italia nel mondo" e ringraziato il Cgie che "è vicino alla pattuglia dei 18 eletti all’estero che ogni giorno si perde nel mare dei problemi parlamentari".

(ma.cip.aise/Eminotizie)

 
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EmiNews 2009

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