7238 I GIUDICI: L'AVVOCATO MILLS AGI' PER L'IMPUNITA' DI BERLUSCONI

20090519 16:53:00 redazione-IT

I GIUDICI MILANESI: MILLS AGI’ PER L’IMPUNITA’ DI BERLUSCONI

MILANO Ansa/Eminotizie – L’avvocato inglese David Mills condannato a Milano a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari agì "da falso testimone" – si legge nelle motivazioni della sentenza di condanna -"per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati".

Mills era accusato di aver preso 600mila dollari per fornire dichiarazioni false o reticenti in due datati processi milanesi: All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza. La posizione di Silvio Berlusconi, coimputato di Mills, era stata stralciata in quanto i giudici della decima sezione del Tribunale di Milano avevano trasmesso gli atti del processo alla Consulta perche’ verificasse la corrispondenza alla Costituzione del cosiddetto Lodo Alfano, riguardante le quattro piu’ alte cariche dello Stato. Il dibattimento nei confronti di Berlusconi e’ quindi stato sospeso.

I giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano, presieduti da Nicoletta Gandus (ricusata senza esito dal premier) nello spiegare "il movente sotteso alle condotte di Mills", condannato per corruzione in atti giudiziari, scrivono: "egli ha certamente agito da falso testimone, da un lato, per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute fino a quella data; dall’altro, ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico". Nel determinare la pena inflitta a Mills i giudici rilevano "l’oggettiva gravità della condotta, di assoluta rilevanza nei procedimenti in cui è stata posta in essere, anche in ragione della qualità e del numero dei reati ivi giudicati; va poi considerato il ruolo istituzionale di alcuni dei soggetti imputati nei procedimenti penali in cui David Mills rendeva falsa testimonianza".

Tra le contestazioni all’avvocato inglese David Mills, per le quali e’ stato condannato dal Tribunale di Milano, vi e’ anche quella di aver dichiarato il falso su un milione e mezzo di sterline nel 1996 ”a seguito di accordi con Silvio Berlusconi” che il legale aveva qualificato come ”dividendi” di una plusvalenza di una societa’ off-shore (la Horizon ltd.) che i suoi clienti non avevano ritirato. ”Emerge in termini di certezza dagli elementi di prova – scrivono invece i giudici -… che l’attribuzione della somma a Mills rientrava nel complessivo disegno tendente a non far emergere, appunto, chi fosse il reale proprietario delle societa’ offshore del Gruppo Fininvest e difendersi dalle accuse di falso in bilancio e altro, cosi’ aggirando anche il fisco italiano e la normativa in tema di concentrazione di mezzi di comunicazione di massa”. ”Per distanziare il Gruppo Fininvest, o meglio la/le persone fisiche proprietarie, dai patrimoni delle societa’ offshore – proseguono i giudici – gli utili di una societa’, di cui a Mills era stata attribuita la proprieta’ solo per tenere celata l’identita’ degli effettivi beneficiari, erano stati trasformati in utili di Mills, e come tali egli li aveva sottoposti a tassazione, quale suo introito professionale, nel Regno Unito”.

L’OPPOSIZIONE: PREMIER RINUNCI A LODO ALFANO. GHEDINI: IMPOSSIBILE
"Chiediamo al presidente del Consiglio di rinunciare allo scudo del lodo Alfano e di presentarsi in un normale tribunale per dimostrare la sua innocenza. Se non lo farà, si determinerà una ferita molto grave per la reputazione dell’Italia nel mondo". Lo ha chiesto nell’Aula della Camera il capogruppo del Pd Antonello Soro riferendosi alle motivazioni del processo Mills. Alla richiesta si è associato Massimo Donadi dell’Idv. "Lo faccia domani. O rinuncia al lodo Alfano o si dimette: se no non avrà più la dignità morale di entrare in questo Parlamento".
Soro ha esordito spiegando che le motivazioni della sentenza gettano ”una pesante ombra di sospetto sul presidente del Consiglio. Attendiamo che, come ha promesso, egli riferisca al Parlamento; ma nessuna discussione potra’ allontanare l’ombra che grava su di lui e sul nostro Paese. In un qualunque Paese normale chi ha amore per la reputazione propria e del proprio Paese si consegnerebbe al giudizio della magistratura, non si avvarrebbe di una tutela che e’ assolutamente impropria”. Da qui la richiesta di Soro: ”Invitiamo il presidente del Consiglio a tutelare l’onore suo e del suo PAese rinunciando alla tutela del lodo Alfano. Si presenti in tribunale e dimostri li’ la sua innocenza. Quanto e’ successo ci spiega perche’0 Berlusconi ha messo il lodo Alfano al primo punto della sua azione di governo”. Durissimo Massimo Donadi: ”Oggi il Tribunale di Milano ha scritto in una sentenza che l’Italia e’ governata da un corruttore”.

”Si negherebbe la possibilita’ di espletare il suo ruolo da presidente del Consiglio perche’ in un processo fatto bene se ci sono 50 udienze, ce ne vorrebbero altrettante per ascoltare i testimoni della difesa. Stiamo parlando quindi di un anno ed il premier non potrebbe fare il proprio lavoro perche’, come e’ previsto dalla Costituzione, dovrebbe essere in Aula a difendersi”. Cosi’ Niccolo’ Ghedini, deputato del Pdl e’ avvocato del premier Silvio Berlusconi, risponde ai cronisti che in Transatlantico gli chiedono un commento alla richiesta arrivata dal Pd affinche’ Silvio Berlusconi rinunci al lodo Alfano.

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