7228 ELEZIONI EUROPEE: Diritto di voto negato a tanti italiani in Europa

20090518 14:06:00 redazione-IT

Il diritto di voto viene clamorosamente negato per non pochi concittadini italiani in Europa, e specialmente in Belgio con la vergognosa connivenza o indifferenza del CGIE e dei Comites, quegli organismi elettivi che dovrebbero difendere i diritti degli Italiani all’estero, e invece, o non fanno nulla, o addirittura sono FANTASMA come succede con il Comites di Bruxelles.

Si riproduce sotto il comunicato, che fa seguito ad una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e alla risposta dell’Ambasciata d’Italia in Belgio, che racconta tutta la storia, ed è una lettura molto, molto istruttiva su come funzionano certe cose.

Con la speranza che tutto questo almeno possa servire per aprire gli occhi su quello che fanno e non fanno la destra e la finta sinistra a danno dei cittadini italiani in Europa.

* Lettera al Presidente della Repubblca: http://www.rifondazione.be/testi/lettnapolitano20090417.pdf

* Risposta dell’Ambasciata d’Italia in Belgio: http://www.rifondazione.be/testi/rispnap_ambasciata-it.pdf

* Comunicato/editoriale di AURORA: http://www.aurorainrete.org/num07/1.pdf

NON UN VOTO VADA PERSO

NO AGLI INCIUCI ANTIDEMOCRATICI

Il governo non vuole che gli emigrati votino. La scusa: i costi sono alti; ma la democrazia, come il cibo, è necessaria. Tagli sul cibo: muori; tagli sulla democrazia: muore la libertà e c’è la dittatura.

Il governo Berlusconi sta scientificamente lavorando per non farci votare. Non ha stanziato fondi sufficienti non favorendo, come Costituzione prevede, l’espletamento del diritto di voto di tutti i cittadini. Solo a titolo di esempio:

• è stato raddoppiato il numero degli elettori necessari per approntare un seggio.

Già questo dato da solo significa la metà dei seggi rispetto alle elezioni precedenti, seggi che avrebbero potuto essere dislocati in luoghi maggiormente vicini ai luoghi di residenza dei connazionali;
• in Belgio non verranno approntati seggi in luoghi diversi dai Consolati. Molti connazionali avranno dunque enormi difficoltà ad andare a votare;

• in Germania la diminuzione dei seggi costringerà

decine di migliaia di cittadini a fare un numero imprecisato di chilometri per andare a votare. Un esempio: in tutte le competizioni elettorali tenute fino ad ora, è sempre stato istituito un seggio per gli italiani della provincia del Rhein-Sieg a Siegburg, il capoluogo. Ora questo seggio è stato accorpato a Bonn (dove il numero dei connazionali è minore!);
• in Svizzera gli emigrati semplicemente NON voteranno, perché questo non è un Paese UE. Cioè come per le amministrative, un residente in Svizzera si dovrà recare nel Comune di iscrizione AIRE, cioè anche in Sicilia o in Sardegna. Di fatto, la stragrande maggioranza di questi emigrati NON voterà;

• in Repubblica Ceca ci saranno cittadini costretti a fare 200 chilometri per votare;

• stanno arrivando a tutti le cartoline elettorali dei comuni di provenienza creando confusione sul luogo della votazione.

Ma non è solo Berlusconi; il PD gli dà, vergognosamente, una mano. In Belgio assistiamo ad un vero e proprio inciucio antidemocratico. L’Ambasciata, in risposta alla nostra lettera a Napolitano, ci dice che il segretario e i rappresentanti del Belgio nel CGIE e i Comites di questo Paese hanno avallato i tagli alla democrazia, alla possibilità cioè, per chi lo desidera, di votare! Costoro che abbiamo eletto ci rappresentano così? Non basta questo governo che odia i connazionali emigrati, che taglia tutti i fondi a noi destinati e, da ultimo, che non ci vuole far votare? Ora ci si mettono anche quelli del PD?

Chiediamo le dimissioni dei Comites e dei membri del CGIE del Belgio per manifesta connivenza al taglio della democrazia.

Il governo pensa agli sprechi e non ai diritti e ai bisogni dei cittadini. Noi chiediamo: come mai il MAE trova subito i fondi per ripianare enormi buchi nelle rappresentanze? E perché vengono ripianati questi buchi impropri e non ci si adopera per garantire il diritto al voto con adeguati finanziamenti? Questo non è uno Stato: è una conventicola costituitasi nell’interesse privato.

LA SOLA RISPOSTA È FARE DI TUTTO PER ANDARE A VOTARE; non un voto comunista vada perso!

 
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EmiNews 2009

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