7309 IL CONSOLE DI MIAMI, MARCO ROCCA, PRIVATIZZA LA FESTA DEL 2 GIUGNO

20090529 12:15:00 redazione-IT

Il 2 giugno è una festa per tutti gli italiani o soltanto per gli amici dei consoli?
A Miami si terrà un ricevimento per 1000 persone “pagato con i miei soldi” tiene a precisare il Console Rocca, ma forse si riferisce alle “spese di rappresentanza”, che entrano ogni mese nei compensi dei consoli….e, se non erro, sono sempre elargite dal Mae….che pretende anche una giustificazione annuale delle spese….quindi si tratta di danaro pubblico…..O no? Può mai un console della repubblica italiana il 2 giugno, festa della repubblica organizzare una festa secondo lui "privata" per festeggiare l’evento solo con i suoi amici??? E gli altri italiani che sono, zavorra??? Indegni di festeggiare con lui??? Che ne pensate?

di Stefania Nardini*

Lucio Anneo Seneca diceva: “Non è magnanimo chi è generoso con la roba altrui.”
Sulla magnanimità del console di Miami Marco Rocca non si possono avere più dubbi. L’uomo è veramente generoso ed ha un sentimento patriottico che rievoca valori risorgimentali.
Perché, diciamocelo con franchezza, chi di voi, cari lettori, penserebbe mai di organizzare un ricevimento per la festa della Repubblica invitando mille persone? E, udite udite, a proprie spese?
Marco Rocca lo ha fatto.

Si lo ha fatto. E con questo gesto oltre all’amor patrio, ribadisce ancora una volta il suo attaccamento alla comunità di Miami, dove, fatto più unico che raro, è stato nominato console per la seconda volta. Ma questo nobile gesto è anche uno schiaffo morale ai suoi colleghi che non hanno mostrato e non mostrano la stessa generosità.
Chi mi conosce sa bene che sono una donna sensibile. E di fronte a tanta magnanimità resto sbalordita. E mi addolora che una persona di tale spessore umano non abbia colto la correttezza professionale di questo giornale, di cui da qualche anno sono la responsabile culturale, che sull’evento del 2 giugno intendeva offrire ai lettori una cronaca puntuale.

Perché, come mi spiega il console, rispondendo a una mail in cui avevo chiesto l’accredito di tre colleghi giornalisti professionisti per un servizio sulla festa della Repubblica Italiana a Miami, l’iniziativa è privata.

Confesso che mi ha colto impreaparata, il signor Marco Rocca, su questa nuova tendenza di farsi ognuno le sue feste nazionali. Ma è cosi’. Me lo ha scritto il console in persona: “Quanto alla sua lettera del 21 maggio scorso, desidero farle presente che il ricevimento per il 2 Giugno non é un evento pubblico o aperto al pubblico. Si tratta di un ricevimento offerto dal sottoscritto, con spese totalmente a mio carico, per il quale ho esteso un invito personale e nominativo ad oltre 1000 invitati sia italiani che americani. Il numero di partecipanti, già ampio, non puo’ essere ulteriormente esteso perché abbiamo già superato la capienza della sala dove si svolgerà l’evento.”

Questo ci ha spiegato il console di Miami. Che ha anche aggiunto: “La ringrazio per la sua proposta di realizzare un reportage sull’evento, ma non l’ho fatto in passato e non ritengo di farlo neanche quest’anno. Pertanto la presenza dei tre giornalisti di "Gente d’Italia", da lei indicati, non e’ necessaria.”.

Mi consenta il signor console una precisazione. I giornalisti hanno il dovere di valutare le notizie. E spero che questo brandello di libertà professionale sia ancora patrimonio della nostra Repubblica. Pero’ se la sua è una festa privata che dire? Ognuno a casa sua invita chi vuole. E se Marco Rocca usa il suo portafoglio per un ricevimento con mille persone in nome della Patria alzo le mani, cogliendo dalle parole del console una constatazione: siamo ospiti sgraditi.

Non avrei mai immaginato che nell’animo magnanimo di questa persona potesse covare tale sentimento. Peccato! Del resto il signor console di Miami in un’altra mail sosteneva di non conoscermi. Per questo gli ho ricordato che abbiamo trascorso un pomeriggio assieme nella nostra redazione di Miami, abbiamo le foto assieme, anche quelle in cui il condirettore gli consegna una targa del nostro giornale, e un collega lo intervista. Il tutto tra i calici di un buon champagne con il quale abbiamo organizzato l’accoglienza al cittadino che più di ogni altro rappresenta gli italiani in Florida. Ma a volte, si sa, lo champagne fa strani effetti!

In ogni caso resta il dato indiscutibile che oggi lega il nome di Marco Rocca alla storia recente: la privatizzazione del 2 giugno.

Che ci volete fare? Ognuno con i propri quattrini fa cio’ che vuole. Invita anche 1000 persone (e basta fare due conti per immaginare la consistenza della cifra) per appagare il suo desiderio di Italia tricolore. In un luogo dove tre persone sono di troppo soltanto perché hanno il “difetto” di informare l’opinione pubblica.
Devo dire che questo modo di fare crea una grande confusione. Tra tanti ospiti di cui, come dice il console, molti di nazionalità americana, possibile non ci sia posto per tre italiani? O forse la comunità italiana di Miami è una “ repubblica” della repubblica?

Il nostro Presidente Napolitano cosa farà il 2 giugno? Una festa pubblica o privata?
I giardini del Quirinale, per fortuna, sono più grandi della sala scelta dal signor Rocca. E c’é spazio per tutti i giornalisti, anche per quelli che l’etichetta di “ingombranti” la indossano come marchio di garanzia in nome della verità e di quella libertà che il 2 giugno venne, appunto, sancita. Ma forse il console oltre al nostro incontro ha dimenticato anche questo.

*Stefania Nardini, giornalista professionista,
Capo della redazione cultura di Gente d’Italia

stefania.nardini@gmail.com
gentitalia@gmail.com

www.genteditalia.com

 
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EmiNews 2009

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