7337 Elezioni europee, il Pdl frena (-2%). PD al 26%. Sinistre divise sotto il quorum del 4%.

20090608 16:41:00 redazione-IT

[b]SUCCESSO DI LEGA E ITALIA DEI VALORI[/b]

«Questo governo è minoranza nel Paese». Dario Franceschini, segretario del Pd, non sceglie giri di parole per commentare il risultato elettorale delle elezioni europee. «La Lega ora condizionerà sempre di più le scelte dell’esecutivo» annuncia allarmato il numero uno dei democratici. Guardando poi ai risultati del centrosinistra Franceschini aggiunge che «per le europee, anche se non si può ignorare che c’è una differenza forte rispetto al 2008, gli italiani hanno confermato il progetto del partito democratico».

«Obiettivi centrati» per il leader Pd: «Abbiamo raggiunto i due obiettivi che ci eravamo dati quando è nato il Pd e all’inizio della mia segreteria». «Il risultato – afferma Franceschini – conferma il progetto del Pd e il 26,1% è la base di partenza di un lungo cammino e di una fase di radicamento e rinnovamento della nostra forza come alternativa al governo di centrodestra». Il secondo obiettivo raggiunto è che «gli elettori hanno detto no a un Paese guidato da un unico padrone».

Processi, veline, scandali mai chiariti e tanto altro su cui discutere. Una crisi economica che pesa sempre di più sulle famiglie italiane ma di cui non si discute mai. Nel quartier generale del Pdl il capro espiatorio di quella che si può ritenere, con i dati quasi definitivi, una sconfitta è l’astensionismo. Ma nessuno spiega come mai il popolo del Popolo delle Libertà non è andato a votare anche con Berlusconi capolista dappertutto. E perché quando è andato a votare ha scelto sempre di più la Lega.

Il Pdl quindi non sfonda e si "ferma" al 35,3%, il Pd arretra ma, rispetto alle previsioni, tiene al 26,1%. A seguire Lega Nord (10,2%) e Idv (8%). L’Udc supera il qurum alla grande mentre i due partiti di sinistra stanno sotto il 4% insieme ai radicali (2,4%). L’alleanza tra La Destra e l’Mpa è intorno al 2%, ma in Sicilia, col 17% ottine un picco impressionante.

Il tutto con un’affluenza del 66,46 per cento (sei punti in meno rispetto al 2004) che, comunque, resta largamente sopra alla disastrosa media europea del 43,39%. La più bassa si registra al Sud e nelle isole: rispettivamente, 64% e 47%.

Non c’è stata però la polarizzazione. Ma, se nel centrosinistra l’affermazione dell’Idv era prevista, nel centrodestra, il Pdl non sfonda. Anzi arretra sotto il risultato delle politiche 2008 (37,4%) e, anche il successo della Lega Nord non basta a raggiungere il 46,8% che la coalizione raccolse poco più di un anno fa.

Il Pd perde molto rispetto al 33,2 delle politiche ma, rispetto al 22/23% che gli veniva atribuito dai sondaggi non più tardi di tre mesi fa, può tirare un sospiro di sollievo. Se poi si aggiunge l’8% dell’Idv (alle politiche erano formalmente alleati) il complesso dei due partiti fa registrare una perdita contenuta (erano al 37,4% nell’aprile 2008).

Ma veniamo al voto circoscrizionale. Nel Nord Ovest, il Pdl si colloca 33,9%. La Lega Nord prende il 19,39%. Nel Nord Est Il Pdl si colloca sul 28,10 con la Lega Nord al 19,01% e il Pd al 28,04%. In Veneto il Popolo della Libertà ottiene il 29,3: più che la Lega, che pure è fortissima (28,4). Ma il sorpasso del Carroccio non c’è stato. In Italia centrale il Pdl raggiunge il 37,35% contro il 32,35% del Pd. Qui il partito di Franceschini accusa i colpi più pesanti anche in seguito alla forte astensione.

La circoscrizione meridionale dà più soddisfazione al premier. Il Pdl arriva al 41,91, il Pd al 23,01. Il vero terremoto, però, è in Sicilia e in Sardegna. In Sicilia, il partito del premier è al 36,4%. Nelle due circoscrizioni siciliane, nelle politiche 2008, il Pdl raggiunse il 45,9% e il 47,3%. L’astensione, dunque, ha colpito come ha colpito anche Raffaele Lombardo. Il suo Mpa (alleato con La Destra) arriva a quota 15,6% con un incremento notevole ispetto all’anno scorso.

Anche peggio per il Pdl il risultato della Sardegna, dove lo scorso febbraio Ugo Cappellacci (centrodestra) divenne governatore sbaragliando Soru (centrosinistra) con un 52% contro un 43%. Questa volta Pd e Pdl viaggiano a poca distanza: i democratici sono al 35,63%, il popolo delle libertà al 36,63. Sommando i risultati dei partiti che sostennero Soru non più tardi di quattro mesi fa, si arriva oltre il 50%.

In tutto questo Debora Serracchiani, l’avvocato udinese salita alla ribalta per l’intervento ai circoli del Pd il 23 marzo scorso, è stata la più votata in Friuli Venezia Giulia alle europee, battendo anche Silvio Berlusconi. La candidata del Pd ha ottenuto 73.910 preferenze contro le 64.286 di Berlusconi, capolista del Pdl.

È iniziato da poco invece lo spoglio per le amministrative. In ballo province come quella di Milano e molti comuni importani tra i quali Firenze e Bologna.

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EmiNews 2009

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