7362 Verso le legislative in Argentina. Un referendum su Cristina Fernández?

20090620 15:29:00 redazione-IT

Gennaro Carotenuto
(19 giugno 2009)

Tra poco più di una settimana si vota in Argentina. Si rinnovano la metà dei deputati e un terzo del senato ma soprattutto si verificheranno i rapporti di forza nel peronismo che per metà si riunisce intorno all’ex-presidente Nestor Kirchner e per metà si allea con la destra securitaria (ma che si autodefinisce “moderna”) del capo del governo della città di Buenos Aires, Mauricio Macri. A distanza segue Elisa Carrió, oramai la Binetti argentina, che dal radicalismo pallidamente progressista ha completato uno spostamento verso il più bigotto dei conservatorismi. Il tutto in un quadro politico che comunque si sposta verso destra.
Il fatto politico saliente di queste elezioni è che Nestor Kirchner, ex presidente e marito dell’attuale inquilino della Casa Rosada, nell’accettare la sfida di candidarsi come deputato a Buenos Aires ha deciso (o preso atto di aver bisogno) di fare base sulle strutture del Partito Giustizialista nella strategica regione del Gran Buenos Aires, il cono urbano intorno alla Capitale Federale dove vive un terzo degli argentini. Meno rinnovamento e partecipazione dunque e più clientelismo classico facendo quadrato sul partito.

Si riunisce, questo peronismo di centro-sinistra, ma sempre più burocratico, sotto le bandiere del Fronte Giustizialista per la Vittoria. Al di là delle sue debolezze viene bastonato, calunniato, irriso continuamente da un complesso mediatico sempre più aggressivo e completamente nelle mani di una destra sempre più rancida (particolarmente vile e maschilista quando deve attaccare la Presidente) ma continua ad essere in testa nelle opzioni di voto. Qualcuno probabilmente dovrà turarsi il naso per votarlo ma il panorama politico argentino è oggi il più desolante dalla caduta del regime fondomonetarista nel dicembre 2001.
Subito dietro il peronismo kirchnerista, e la distanza tra i due blocchi offrirà la misura della tenuta del governo nazionale, si colloca l’alleanza tra la destra cosiddetta “moderna” e la destra peronista. Un’alleanza fascistoide e pericolosa che controlla buona parte dei media e che, come in altre parti del mondo, fa leva su continue campagne sulla sicurezza e grida al lupo su una presunta “chavizzazione” (peso politico del governo venezuelano di Hugo Chávez) dell’Argentina. Al terzo posto si prevede che seguano le forze della destra conservatrice riunite intorno ai dirigenti politici e agli amministratori pubblici della Unione Civica Radicale e alla figura di Elisa Carrió che molti anni fa era una novità.
In un contesto così formato, dove la decomposizione in atto dei partiti tradizionali trova una battuta d’arresto nel ruolo delle burocrazie, non sorprende che non si parli mai di politica, ma al più si faccia marketing e si giochi sporco, soprattutto per delegittimare agli occhi degli argentini la figura del presidente Cristina Fernández arrivando a offendere la memoria dei 30.000 desaparecidos per attaccarla. Nel paese visto dalla televisione Cristina è la donna più impopolare al mondo. Chissà se è vero.

fonte www.gennarocarotenuto.it

www.gennarocarotenuto.it

 
7362-verso-le-legislative-in-argentina-un-referendum-su-cristina-fernandez

8091
EmiNews 2009

Views: 1

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.