7417 Passa la risoluzione sulla rete consolare.

20090723 14:58:00 redazione-IT

Un atto di responsabilità e un punto di partenza per la difesa delle nostre comunità.

La risoluzione approvata ieri all’unanimità nella Commissione Esteri della Camera, nella quale si impegna il Governo a riconsiderare le modalità di razionalizzazione degli uffici consolari all’estero, rappresenta un atto di notevole significato sia per il destino delle sedi consolari minacciate di soppressione sia per il segnale politico che comporta.

Il testo presentato dall’on. Franco Narducci e dall’on. Aldo Di Biagio ha trovato l’adesione non solo degli altri eletti all’estero del PD e del PDL, ma anche di molti esponenti di maggioranza e minoranza. Nella risoluzione si affacciano con grande respiro le molteplici implicazioni che la chiusura di diecine di consolati avrebbero avuto, da quelle di natura economico-commerciale a quelle turistiche, dalla maggiore difficoltà nei rapporti con le autorità dei paesi di residenza alla limitazione dei servizi destinati all’utenza crescente di cittadini italiani, dall’ulteriore appesantimento del lavoro per il personale consolare, progressivamente ridotto e gravato da funzioni sempre più numerose all’irrisorio risparmio di risorse finanziarie.

Il dispositivo con cui la mozione si conclude, frutto di un lavoro emendativo di componenti della Commissione Estero di diverso orientamento politico, recita testualmente:

“La III Commissione impegna il Governo a riconsiderare le modalità di razionalizzazione degli uffici consolari all’estero, promuovendo un’accelerazione del processo di revisione e ammodernamento delle procedure amministrative, nonché l’informatizzazione destinata al funzionamento del “consolato digitale”, ed impegna il Governo a presentare il progetto complessivo al Parlamento ed al CGIE entro il 2009.

La Commissione impegna inoltre il Governo a verificare le modalità transnazionali di accesso alle strutture consolari da parte dei nostri cittadini, per evitare loro di dover percorrere centinaia di chilometri (ad esempio, Mulhouse / Basilea anziché Metz), nonché ad avviare una consultazione volta al recepimento dell’indirizzo da parte delle competenti Commissioni parlamentari e il coinvolgimento degli organismi di rappresentanza delle nostre comunità all’estero nel dibattito sul dimensionamento futuro della rete diplomatico-consolare italiana nel mondo”.

La decisione di rivedere la proposta già avanzata di riduzione delle sedi consolari è, dunque, un atto di responsabilità e di buon senso, a cui ci auguriamo il Governo dia coerente realizzazione, senza equivoci e passi indietro.

Il fatto, poi, che il nuovo piano debba essere definito attraverso la consultazione dei rappresentanti delle nostre comunità può essere l’occasione per rasserenare e rendere più costruttivi i rapporti con gli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero, abbastanza deteriorati negli ultimi tempi.

Questo passaggio parlamentare ha consentito di verificare che quando sugli schieramenti prevale la volontà di tutelare e promuovere gli interessi reali delle nostre comunità si possono ottenere risultati concreti, nonostante le difficoltà finanziarie che si stanno attraversando.

Il nostro augurio è che l’esperienza consumata positivamente nella Commissione Esteri della Camera possa essere un punto di partenza e di spinta per gli impegni non meno ardui che si annunciano in occasione dei provvedimenti finanziari che il governo si accinge a presentare in Parlamento.

Le nostre comunità sono ad un punto di vera difficoltà, per superarlo occorrono l’impegno e la determinazione di tutti, in particolare di tutti gli eletti nella Circoscrizione Estero.

Franco Narducci, Marco Fedi, Fabio Porta, Gino Bucchino, Gianni Farina, Laura Garavini

 
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EmiNews 2009

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