7550 Inaugurato a Roma il Museo Nazionale dell'Emigrazione italiana

20091024 08:04:00 redazione-IT

[b]Quello dell’emigrazione "è stato un capitolo essenziale della storia d’Italia e, nel momento in cui ci apprestiamo a celebrare il 150 anniversario dell’Unità, non possiamo dimenticare che nell’Italia, pur unita, tanti italiani non poterono trovare lavoro e modo di vivere e furono costretti a partire" ha detto il Presidente Napolitano[/b]

Roma – Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il Presidente della Camera Gianfranco Fini, accompagnati dal Ministro per i beni culturali, Sandro Bondi, e dal Sottosegretario agli esteri, Alfredo Mantica, hanno inaugurato il Museo Nazionale dell’Emigrazione italiana al Complesso Monumentale del Vittoriano a Roma.

Il Museo, nato grazie all’impegno del Sottosegretario Mantica con delega per le politiche concernenti gli Italiani all’estero e delle competenti Direzioni generali del Ministero, ripercorre, anche in chiave multimediale, la nascita e lo sviluppo dell’emigrazione italiana dalla fine del 1800 sino all’attuale realta’ degli italiani nel mondo. ‘’Oggi che accogliamo gli immigrati e siamo diventati un paese di grande immigrazione – ha detto il Presidente della Repubblica – non dovremmo mai dimenticare di essere stati un paese di emigrazione”. Gli italiani , ha ricordato il Capo dello Stato, andarono all’estero ‘’in condizioni durissime che non dovremmo mai dimenticare”. ‘’Abbiamo seminato le tracce della presenza italiana in tutto il mondo- ha sottolineato il Presidente -Quello che oggi e’ il patrimonio di simpatia e di amicizia per l’Italia, in tutti i Paesi che io ho visitato, ha anche il segno di quello che hanno fatto i nostri emigrati quando sono andati all’estero”.

Il Museo nazionale dell’emigrazione – secondo il Sottosegretario Mantica – ‘’e’ il tentativo di reinserire l’emigrazione nella storia d’Italia”, una storia che ‘’molti italiani non conoscono o considerano di serie B”. Molti di quegli italiani ”partiti siciliani, lombardi, veneti o abruzzesi, solo a destinazione capirono di essere italiani”, ha aggiunto il Sottosegretario Mantica sottolineando che ‘’oggi ci sono 50 milioni di persone nel mondo che hanno almeno 1/8 di sangue italiano. E ‘ giusto considerarli parte della Comunita”.

Rappresentare "in chiave di lettura di unità nazionale, la varietà delle esperienze di emigrazione su scala regionale e locale, contraddistinte, nel corso di un intenso secolo di storia nazionale, da molteplici specificità". E’ quanto si prefigge il Museo. "Per la prima volta nella storia italiana -è stato spiegato in questi giorni dai promotori – viene messo a sistema l’immenso patrimonio storico e culturale italiano inerente l’emigrazione" con l’obiettivo di raccontare la storia dell’emigrazione italiana attraverso i 150 anni dell’Unità d’Italia". Si parte dal 1861 fino ad arrivare ai giorni nostri, attraverso "un percorso storico con materiale di diverse tipologie – letteratura, cinematografia, documentari, musica, testimonianze audio, foto, giornali e riviste d’epoca, oggetti – attraverso la presenza delle Istituzioni Regionali legate al tema dell’emigrazione, e attraverso aree tematiche dedicate al cinema, alla letteratura e alla fotografia che consentiranno al visitatore di avere una conoscenza approfondita del tema dell’emigrazione".

Negli spazi espositivi del Museo non ci sono soltanto le classiche valigie di cartone, cimeli di famiglia, vecchie cartoline ingiallite e fotografie, ma anche simboli e documenti di una emigrazione di artigiani, manodopera qualificata e commercianti, fino all’attuale realtà degli italiani nel mondo, tra imprenditoria e la cosiddetta ‘fuga di cervelli’. A chiudere l’ultima sezione del percorso storico-cronologico, infine 60 scatti dedicati ai diversi volti degli immigrati che negli ultimi anni sono sbarcati in Italia, proprio a ricordare – ha spiegato Mantica – "che il dramma della miseria e della povertà non cambia".All’iniziativa hanno aderito oltre 40 tra enti e fondazioni prestatori, decine di musei locali e numerosi privati, che per la prima volta hanno riunito in un’unica mostra a livello nazionale centinaia di oggetti e documenti. Tra le testimonianze che colpiscono il visitatore, l’avviso del prefetto di Castel Franco Veneto che nel 1896 vietava ai cittadini "qualsiasi operazione di emigrazione verso il Brasile" dove gli italiani avrebbero di fatto sostituito gli schiavi, il modellino del transatlantico ‘Roma’ varato nel 1926, gli spartiti dei canti dell’emigrazione o il libro di ricette ‘La cucina napoletana per golosi o buongustai’. Infine una biblioteca con 500 volumi, in cui, spiega il direttore del Museo, Alessandro Nicosia, "gratuitamente, qualsiasi studente o visitatore, può consultare i libri e documentarsi sull’emigrazione sperimentata dalla propria Regione".

"Abbiamo riletto il fenomeno della storia dell’emigrazione con un andamento cronologico. Essendo un museo gratuito rivolto al grande pubblico del Vittoriano e agli studenti, abbiamo voluto semplificare la lettura. La data simbolica d’inizio è il 1861, anno dell’unificazione italiana, anche se l’emigrazione iniziò molto prima. Attraverso sei sezioni si arriva fino ai giorni nostri, con i casi di affermazione di oriundi italiani in sempre più campi e l’inversione dei rapporti, con l’Italia che dal 1976 diventa un Paese in cui i flussi in entrata iniziano a superare quelli in uscita. Ma l’aspetto più importante è quello dell’unità nella diversità, perché l’emigrazione fu un fenomeno caratterizzato da innumerevoli flussi locali" ha affermato Nicosia.

Il "Percorso storico di riferimento" si sviluppa in cinque unità articolate con documentari, musica, testimonianze audio, foto, giornali e riviste d’epoca, frasi significative, aspetti ed oggetti caratteristici, date salienti. Il "Percorso espositivo regionale" tratta i contenuti regionali secondo gli aspetti sociali, antropologici, storici, politici ed economici

Nelle diverse sezioni di approfondimento si possono ascoltare testimonianze e ascoltare musica tradizionale degli emigranti, seguire proiezioni di documentari specifici, immergersi nella rilettura delle migrazioni dal dopoguerra ai giorni nostri attraverso i migliori film e libri prodotti negli ultimi cinquant’anni.Postazioni telematiche permettono l’accesso a Musei locali e regionali e centri di ricerca italiani, associazioni, banche dati, oltre a Musei e centri di ricerca internazionali che riguardano l’emigrazione italiana.

Apprezzamento per aver dato vita a uno spazio dedicato alla "memoria di uno dei fenomeni più rilevanti della storia recente del nostro Paese, con l’obiettivo di ricordare tutti gli italiani che, costretti ad abbandonare la loro terra, hanno saputo creare altrove comunita’ salde e di straordinaria vitalita’, pur mantenendo un legame fortissimo con la loro identità” è stato espresso dal Presidente del Senato, Renato Schifani, da Danzica per l’Assemblea straordinaria dell’Associazione dei Senati europei.

http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=5_152443

 
7550-inaugurato-a-roma-il-museo-nazionale-dellemigrazione-italiana

8279
EmiNews 2009

Views: 4

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.