7546 Chiusa la campagna elettorale in Uruguay: Domenica si saprà se il Frente Amplio si riconfermerà

20091024 10:51:00 redazione-IT

da Antonella Dolci (Montevideo)

Il 21 ottobre cé stato l’ atto di chiusura della campagna elettorale del Frente Amplio. Malgrado la pioggerellina, tutta 18 de julio inbandierata, quasi esclusivamente con
bandiere del Frente Amplio. Circa 500 000 persone, civili, non un solo incidente, non una sola rissa con gli avversari, quasi nessuna bandiera di partito, solo quella del Frente. E’ stato un esempio di civilta e di maturita politica esaltante, e il più convinto, quello che lavora di
più per l’ unità è proprio l’ ex-tupamaro Pepe Mujca, il candidato Presidente, aborrito dalla destra e amato tiepidamente da molti parti dello stesso Frente. Ci sono stati momenti veramente commoventi, quando i partecipanti hanno cantato insieme vecchi canti di lotta o la canzone nazionale. Gli slogan "Yo soy el Frente, el Frente soy yo". "Ya se ve, ya se ve, somos gobierno otra vez". Oppure "Lllora, llora, y llora el Cucki llora" (soprannome del candidato del partito di destra dei "Blancos", Lacalle).

La scelta del 18 de julio non era del tutto indovinata, c’era troppa gente per avere un’ idea delle dimensioni della cosa, e pare che non fosse il desiderio di Pepe, ma di altri della coalizione che non volevano mostrare un atto con una così grande partecipazione. Secondo la stranissima legge elettorale dell’ Uruguay, una coalizione deve avere piu del 50% per vincere al primo giro, se no, in nnovembre, ci sarà il ballottaggio.

Che vinca il Frente, sembra non esserci alcun dubbio. C’è la convinzione che si vincerà al primo giro e anche con qualche punto in piu.
Vedremo. I risultati si sapranno domenica notte.

Si ha la netta impressione di assistere ad un altro momento storico, che questa vittoria dela sinistra in Uruguay abbia un enorme valore simbolico per tutta la sinistra in America Latina e nel mondo.

Il tema dell’unità, della tolleranza, la priorità
data all’educazione e alla cultura, alla civiltà: Nel suo discorso finale, Pepe Mujica ha anche ricordato gli anarchici italiani che hanno contribuito a fare dell’Uruguay quello che è oggi.

In parallelo si è svolta un’enorme dimostrazione per il referendum per annullare la "Ley de caducidad" che, subito dopo la fine della dittatura militare, ha permeso l’impunibilità di coloro che si erano macchiati di crimini contro l’umanità. Difficile non piangere: decine di migliaia di giovani che seguivano le centinaia di persone con i ritratti degli scomparsi. Che questo referendum passi, però, non è del tutto certo, soprattutto per mancanza di una adeguata informazione, come anche per l’altro referendum per dare il voto per corrispondenza agli oltre 500.000 uruguayani all’estero.

La campagna elettorale politica ha occupato tutta l’attenzione dei media, i quali, manifestano forti similitudini con la situazione venezuelana: a parte un canale televisivo, la maggioranza di essi ignora o
presenta in modo molto parziale la realta.

Un esempio: in 3-4 giorni di dimostrazioni di massa non c´e stato un solo incidente, eppure c’era un
servizio su "Scontri tra frenteamplistas y blancos", dove si vedeva un gruppo che insulta un altro e che viene rapidamente diviso dai rappresentanti della sinistra!

MAI una foto d’insieme dei grandi cortei o delle imponenti dimostrazioni !

L’incidenza dei media con la loro concentrazione in mani proivate, qui in Uruguay, non è minore di quella di molti altri paesi.

Antonella Dolci

 
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EmiNews 2009

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