7635 I DOCUMENTI FINALI DELLA V° CONFERENZA REGIONALE DEI LAZIALI NEL MONDO

20091130 20:04:00 redazione-IT

[b]V° CONFERENZA REGIONALE DELL’EMIGRAZIONE LAZIALE NEL MONDO
I TESTI INTEGRALI DEI DOCUMENTI FINALI DEI GRUPPI DI LAVORO APPROVATI DALLA CONFERENZA[/b]

GRUPPO DI LAVORO SU CITTADINANZA, PARTECIPAZIONE E RAPPRESENTANZA: IL RUOLO DELL’ASSOCIAZIONISMO.

“Lavoro e imprenditoria tra mercato locale e quello globale”.

gruppo “lingua e cultura italiana tra multiculturalità e intergenerazionalità”

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V CONFERENZA REGIONALE EMIGRAZIONE

GRUPPO DI LAVORO SU CITTADINANZA, PARTECIPAZIONE E RAPPRESENTANZA: IL RUOLO DELL’ASSOCIAZIONISMO.

In merito alla tematica proposta, il gruppo di lavoro ha affrontato in maniera consequenziale ed ampiamente tre aspetti: Cittadinanza, Associazionismo e Rappresentanza, con particolare riferimento all’associazionismo regionale e alla questione della rappresentanza negli organismi previsti dalla Legge Regionale 23/03: consulta regionale dell’emigrazione e comitato esecutivo della stessa.

1) Cittadinanza
La questione della cittadinanza riguarda tutti gli italiani residenti all’estero, a prescindere dall’appartenenza regionale. La stessa è regolata da Legge Nazionale e non dalle specifiche leggi regionali. Si auspica che alla Conferenza Stato-Regioni la Regione Lazio si faccia portavoce delle richieste provenute da più parti di riaprire i termini per riacquisire la cittadinanza, concedendo la proroga alla legge 91/92 per altri due anni.
Il gruppo di lavoro chiede che la Regione Lazio dia assistenza sanitaria agli emigrati, o discendenti degli emigrati originari del Lazio, non in possesso della cittadinanza, temporaneamente presenti sul territorio regionale.

2) Associazionismo
Il fenomeno dell’associazionismo dei laziali all’estero ha assunto nel corso del tempo connotazioni sempre più varie.
L’elemento fondante resta sempre la possibilità di aggregazione d’interessi, di tradizioni e di altri aspetti culturali. E’ indubbio tuttavia che il passaggio dalla prima generazione a quelle successive ponga una sfida formidabile alle associazioni che sono chiamate ad aggiornare la loro “ragione sociale” a una realtà profondamente diversa da quella degli anni della loro creazione. La consapevolezza dell’esigenza di trasformarsi è a questa commissione largamente condivisa da tutti e anche da presidenti responsabili di associazioni quì presenti che molto tempo hanno investito nell’associazionismo e che tengano fortissimamente alla loro prosecuzione.
Premesso che il “collante” insostituibile nelle associazioni comunitarie è, e rimane, la comunanza dei valori e il piacere di essere insieme che si riassapora e si apprezza nell’intensa attività sociale e ricreativa, è importante che esso continui ad essere rafforzato dall’impegno del fare.
Compito naturale che le nostre comunità devono in prospettiva assumersi è, secondo questa commissione, quello di “cerniera” fra Regione Lazio ed il resto del mondo, per rafforzare il legame tra i nostri Paesi. Portare in altri termini più Lazio nel mondo e più mondo nel Lazio a beneficio di tutti i nostri Paesi. L’impegno tradizionale “autoreferenziato” di assistenza reciproca e di conservazione della propria identità dovrebbe quindi gradualmente lasciare il passo a quello più dinamico della “proiezione esterna” dei valori delle tradizioni e della cultura italiana, verso i giovani in primo luogo ma anche all’ambiente non italiano del Paese in cui si vive.
Emergono di conseguenza la necessità e il desiderio di assistere ad un rinnovamento delle classi dirigenti e di vedere attribuiti ai giovani nuovi ruoli decisionali e ulteriori spazi programmatici ed organizzativi.
I giovani saranno in grado di conciliare il bisogno di riscoperta culturale del proprio Paese e della propria regione di origine con quello di una lettura attenta di fenomeni sempre nuovi che si vanno delineando sulla scenario italiano su più versanti della vita pubblica del Paese e della Regione.
A quanto sopra detto e realizzato i nostri corregionali all’estero rappresentano una risorsa quanto mai utile e necessaria per il miglioramento delle relazioni economiche internazionali esistenti e per l’individuazioni di nuove opportunità e mercati.
Le associazioni e le federazioni possono assumere il ruolo di avere proprie “vetrine d’affari”, luoghi in cui le aziende laziali possono esporre e quindi proporre i propri prodotti all’estero e al contempo agevolare la diffusione di queste produzioni.
Quanto detto conduce anche a rivedere i ruolo delle associazioni e delle federazioni che, confermandosi centri di diffusione e cultura, delle tradizioni e dei valori delle genti laziali possono assumere un nuovo ruolo nell’ambito dell’attività produttive.
E’ nostra convinzione che la Regione debba incominciare ad intervenire con più forza ed essere più presente nelle associazioni residenti all’estero visto il nuovo ruolo e le nuove frontiere che essi stanno affrontando nei Paesi di residenza. Le associazioni e le federazioni devono rinnovarsi. Bisogna intensificare ed aiutare le federazioni a concretizzare il loro ruolo di realtà associativa ombrello nei Paesi di residenza.

In merito a tale punto il gruppo di lavoro avanza le seguenti proposte:

A) Sostegno all’associazionismo regionale attraverso interventi per i giovani, definiti concordemente con le altre regioni, al fine di tener conto della realtà che i giovani all’estero si sentono prima italiani e poi appartenenti ad una regione.

B) Per le associazioni iscritte al registro regionale si indica che le cariche elettive dei loro comitati siano improntate ad un criterio di democraticità, limitato nel proprio statuto a due mandati consecutivi, per un massimo di sei anni, a meno che le cariche elettive non siano designate almeno dai due terzi dei soci aventi diritto al voto.

3) Rappresentanza
Consulta Regionale dell’Emigrazione e Comitato esecutivo della stessa.
Da un’analisi degli articoli di legge n. 8, 9, 10 ed 11 della legge regionale 23/03, emerge una composizione dei due organismi che prevede per le rappresentanze degli emigrati all’estero una posizione fortemente minoritaria in rapporto ad una rappresentanza di enti, patronati, ed altre associazioni nazionali, fortemente maggioritaria seppur necessaria.
Dalla discussione all’interno del gruppo, è emersa la necessità di regolamentare in maniera più precisa, all’interno della legge regionale, il ruolo del consultore, la durata del mandato del medesimo, i criteri di designazione, e le risorse finanziarie da destinare allo stesso per lo svolgimento della sua funzione.
Siamo altresì nell’obbligo di portare a conoscenza dell’assemblea plenaria il recipimento di espressioni critiche su situazioni presentate come profondamente dubbiose in merito alla legittimità della scelta e della permanenza in carica di alcuni Consultori.
Al termine di una lunga discussione, si è votato in favore delle seguenti risoluzioni, che questo gruppo di lavoro sottopone all’esame dell’assemblea plenaria:

A) Proposta di modifica della legge regionale, art. 8 lettera D, con l’aggiunta della seguente dicitura: “Gli stessi (Consultori) non possono essere designati per più di due mandati, e per non oltre dieci anni.”

B) Nei paesi in cui sono previsti due consultori dev’essere garantita la rappresentanza delle comunità operanti nei diversi stati federali o regionali.

C) Aumentare il numero degli emigrati designati dalle associazioni estere in seno alla Consulta regionale, fino a raggiungere la perfetta parità con il numero dei designati da enti ed altre associazioni di carattere nazionali (residenti in Italia), senza per questo aumentare il numero totale dei costituenti.

D) Lo stesso criterio espresso al paragrafo precedente (C) deve essere seguito per quanto riguarda la composizione del Comitato Esecutivo.

Si ringrazia per l’attenzione che sarà prestata a questa serie di suggerimenti di questo gruppo di lavoro.

N.B. Documento sottoposto alla votazione dell’assemblea plenaria con 48 voti a favore e 2 astenuti.

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Documento finale del gruppo di lavoro

“Lavoro e imprenditoria tra mercato locale e quello globale”.

Il gruppo di lavoro impegnato sui temi del lavoro e dell’ impreditorialità dopo ampia discussione riportata nel verbale, che sarà allegato ai documenti della conferenza ,ha prodotto il seguente documento programmatico i cui i punti sono:
1.Lavoro e occupazione
Sui temi del lavoro si richiede uno sviluppo prevalentemente delle attività legate alla formazione professionale ed agli stage in impresa secondo le esigenze che man mano emergono dalle varie comunità.
Cio’ per consentire ai giovani ,migliori occasioni di lavoro anche autonomo,sulla base di professionalita’ acquisite nei settori maggiormente richiesti nei paesi d’accoglienza.
Il gruppo di lavoro inoltre sollecita la regione ad assumere tutte le iniziative di sua competenza per superare le barriere dei riconoscimenti dei titoli sia di studio che professionali nei vari paesi.
2.Sviluppo dell’imprenditorialita’
Sul piano del imprenditorialità il gruppo ha preso atto con soddisfazione che è stata avviata attraverso sviluppo Lazio un attività che riguarda il rapporto tra comunità all’estero e imprese laziali e che è in atto una sperimentazione con l’Argentina.
Nella considerazione che ormai le attivita’ produttive si svolgono nell’ambito del mercato globale per cui ogni cosa puo’ essere prodotta in qualsiasi parte del mondo indipendentemente da dove sia il paese di utilizzazione,il gruppo di lavoro auspica che venga estesa tale iniziativa a tutti i paesi dove sono presenti le nostre comunità. In questo quadro particolare attenzione dovrà essere posta ai temi della piccola e media impresa, dell’agricoltura,delle politiche culturali,della formazione e del turismo. Lo sviluppo futuro di queste attività è auspicabile per garantire interscambi costanti di comune interesse che portino a uno sviluppo dell’ imprenditorialità sia nel Lazio che nei paesi d’accoglienza.
3.Proposte di assetto strutturale
L’attuazione di queste indicazioni non può prescindere da una diversa filosofia che impronti la legge regionale sull’emigrazione rispetto all’attuale preponderanza verso le attivita’ assistenziali. Cio’ anche al fine di superare l’annoso problema del coordinamento interassessorile.
Sul piano strutturale si ipotizzino soluzioni diverse quali la realizzazione di una struttura a livello della presidenza della regione che svolga una reale attività di coordinamento tra i vari assessorati con l’ipotesi di arrivare in prospettiva anche alla costituzione di un’apposita agenzia autonoma . Ciò anche allo scopo di offrire alle comunità all’estero un punto di riferimento certo per tutte le politiche migratorie che la regione vuole mettere in atto.

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Documento di sintesi dei lavori del gruppo “lingua e cultura italiana tra multiculturalità e intergenerazionalità”

Promuovere e sostenere la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo

La lingua e la cultura sono la maniera più profonda di unione e riconoscimento di un popolo. Anche per noi, italiani all’estero, la lingua e la cultura rappresentano gli elementi di sintesi della dimensione identitaria e della nostra ricchezza culturale. E’ riduttivo e antistorico, pensare che l’Italia sia solo un pezzo di terra a forma di stivale. Il vero confine di un Paese è quello delineato dalla sua influenza culturale: l’Italia, dunque, non è solo in Italia, ma si estende oltre i confini territoriali.

Se la lingua è ciò che attrae, lega e coinvolge un popolo, diventa imprescindibile una rinnovata valorizzazione della promozione e diffusione della lingua e cultura italiana all’estero, anche in tempi di crisi economica globale. In quest’ottica, come italiani e laziali nel mondo proponiamo le seguenti iniziative per continuare a diffondere e mantenere viva la lingua e la cultura italiana nei nostri attuali paesi di vita con le sollecitazioni da presentare alla Regione Lazio.
– sostenere le iniziative per l’insegnamento della lingua italiana a cominciare dai bambini, fino a coinvolgere le terze quarte generazioni di italiani all’estero.
– preparare e diffondere programmi e materiale didattico destinato all’insegnamento della lingua italiana per i bambini.
– Pensare a forme di partenariato con le università per l’insegnamento dell’italiano come lingua L2.
– Favorire la creazione di laboratori per il recupero e la trasmissione delle tradizioni e dei mestieri che stanno sparendo, ma che veicolano un ricco patrimonio culturale
– Utilizzare gli strumenti e le tecnologie informatiche ed interattive per favorire l’incontro tra i giovani, le associazioni e la Regione Lazio in modo da soddisfare il desiderio di maggior collegamento tra italiani nel mondo
– Nello specifico si suggerisce alla Regione Lazio l’acquisto di un software specifico di didattica per l’insegnamento dell’italiano, che potrebbe essere messo a disposizione on line delle associazioni interessate, favorendo così la stessa messa in rete delle associazioni.
– In occasione dei viaggi di studio e approfondimento in Italia dei giovani provenienti dall’estero, prevedere – oltre alla loro preparazione previa in loco – anche ad un loro accompagnamento in Italia da parte di un tutor, che faccia da intermediario con gli insegnamenti dispensati in Italia.
– Alla fine dei viaggi di studio prevedere una forma di valutazione per comprenderne il reale impatto sui giovani.
– Sostenere la creazione di corsi di italiano per ambiti settoriali (il commercio, il turismo, la moda…) in modo da favorire la formazione professionale di giovani con lo scopo di un inserimento lavorativo (stages, contratti temporanei o definitivi) in aziende locali e / o italiane
– Sostenere la creazione letteraria e artistica di emigrati laziali
– Promuovere incontri seminariali, soprattutto per giovani ed operatori delle associazioni per formarli ad un rinnovato ruolo di animatori delle associazioni e di realizzatori di progetti.
– Invitare la Regione Lazio a farsi promotrice di iniziative in favore della diffusione della lingua e cultura italiana in senso multiculturale e in coordinamento con le altre regioni italiane.
– Per favorire l’incontro e lo scambio intergenerazionale pensare a soggiorni studio e culturali in Italia di anziani e giovani insieme, superando l’attuale limitazione che esclude i giovani del continente europeo
– Promuovere anche soggiorni di aggiornamento in Italia per gli insegnanti di italiano operanti all’estero

Coscienti che la diffusione della lingua e della cultura italiana è da sempre un medium della promozione della presenza italiana nel mondo e un investimento e una forma di collegamento con le nuove generazioni, ribadiamo che la lingua italiana non attira solo per le note ragioni legate a musica, canto, arti, cultura, ma anche per esigenze commerciali, di scambi economici. In questo modo promuovendo la lingua italiana aumenta anche la nostra presenza commerciale nel mondo.

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EmiNews 2009

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