7631 LAZIALI NEL MONDO/ CAROZZA (CGIE): GUAI AD INDEBOLIRE UN SOLO ANELLO DELLA CATENA DI RAPPRESENTANZA

20091130 17:13:00 redazione-IT

V CONFERENZA DEI LAZIALI NEL MONDO/ CAROZZA (CGIE): GUAI AD INDEBOLIRE UN SOLO ANELLO DELLA CATENA DI RAPPRESENTANZA/ INVESTIRE SULLE GIOVANI GENERAZIONI/GLI INTERVENTI DELL’ASSESSORE RODANO E DI NICOSIA(MEI)

ROMA aiseEminotizie – Si è conclusa ieri, 29 novembre, a Roma la V conferenza dei laziali nel mondo, dal cui dibattito sono emersi in particolare quattro temi: associazionismo, giovani generazioni, comunicazione e imprenditorialità. Per tutti e quattro sono stati indicati degli indirizzi programmatici nel documento finale, illustrato dal Direttore dei Servizi Sociali Miriam Cipriani, mentre le conclusioni sono state tratte dall’Assessore Luigina Di Liegro.

La giornata conclusiva della V conferenza ha avuto come scenario d’eccezione il complesso monumentale del Vittoriano che ospita anche il Museo dell’Emigrazione Italiana, recentemente inaugurato, ed è stata aperta da un intervento del direttore del MEI, Alessandro Nicosia. Illustrando le finalità del Museo, Nicosia ha spiegato come esse trovino un primo grande momento applicativo nelle manifestazioni per il 150° dell’Unità d’Italia. “E non si può parlare della storia di questi 150 anni” ha sostenuto “senza tenere nel giusto conto le vicende umane, economiche e culturali degli oltre 29 milioni di cittadini italiani che sono stati protagonisti dell’emigrazione italiana, vicende che hanno avuto un peso rilevante sullo sviluppo socio-economico e culturale di questo Paese”.
Successivamente, Giulia Rodano, assessore alla cultura, ha posto l’accento sul “fattore cultura”, come “strumento di reciproca promozione per le comunità laziali nel mondo e la comunità residente sul suolo regionale." Giulia Rodano ha poi sottolineato l’importanza di sostenere da parte di tutta la Regione iniziative che promuovano la ricchezza e il valore della storia dell’emigrazione italiana. “Il settore dell’emigrazione è affidato all’Assessorato alle politiche sociali, ma le realtà dell’emigrazione non sono più da assistere, devono essere viste al contrario come occasioni di sviluppo per il nostro paese. I diversi assessorati coinvolti devono ripensare insieme gli strumenti per lavorare in questo campo, perchè lo studio dell’emigrazione – viaggi, sofferenza e successo – deve diventare uno strumento utile per noi, per essere un paese di immigrazione che punta alla tolleranza e all’integrazione, per costruire una convivenza civile e produttiva con gli stranieri”.
Intervenendo a nome del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, il Segretario Generale, Elio Carozza ha esordito con un riferimento alla Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome/CGIE, che si svolge oggi a Roma. “Nelle sue due precedenti edizioni la Conferenza ha prodotto grandi documenti dei quali però nulla è stato attuato. Il rischio è, dunque, che tra madre-patria e comunità si rompa l’esile cordone ombelicale che ancora le collega”.
Nel passato, ha ricordato il Segretario generale del CGIE, a partire dalla fitta rete associativa, che è stato il primo strumento rappresentativo, l’emigrazione è stata capace di rafforzare questa rappresentanza dotandola, passo dopo passo, di nuovi strumenti: comites, consulte regionali, CGIE, fino agli eletti in Parlamento. Ora, ha ammonito Carozza, se si indebolisce anche un solo anello di questa catena di rappresentanza cede tutto. E se oggi, paventa, si spezza il cordone ombelicale sarà difficile riallacciare il paese in Italia al “paese all’estero”, poiché oggi, fuori dai confini, vi sono in maggioranza italiani nati all’estero, cittadini del mondo. Da qui l’esigenza di promuovere, coltivare, far crescere il desiderio di identità, soprattutto culturale, che pure queste nuove generazioni manifestano. “Se non investiamo su questi ragazzi, il cordone si rompe, perché, nel momento in cui saranno chiamati a farlo, questi giovani sceglieranno tra paese di nascita e paese di origine quello che offrirà loro di più. E si tratta, oltretutto – ha sottolineato Carozza – di un investimento produttivo, per il Paese, per le regioni, per i comuni: quando questi ragazzi saranno imprenditori, politici, professionisti, artisti e, al tempo stesso, essi riconosceranno il loro legame con l’Italia e vedranno che questo legame viene alimentato, ebbene, non potranno che portare concreti vantaggi al nostro Paese”.
Non è mancato, nell’intervento di Carozza, un riferimento agli immigrati stranieri, la cui integrazione, ha sottolineato il segretario del CGIE, “dipende soprattutto da un problema culturale”, per questo, ha sostenuto, “lo studio della storia della nostra emigrazione nelle scuole che noi proponiamo non potrà che essere di aiuto in questo senso”.
I lavori della conferenza, proseguiti con l’illustrazione del documento finale da parte del Direttore regionale per i Servizi Sociali Miriam Cipriani, sono stati poi formalmente chiusi dall’intervento conclusivo dell’assessore Luigina Di Liegro, dal quale è emerso, in estrema sintesi, la spinta unitaria di Regione, associazioni dei laziali nel mondo e comunità laziali all’estero per una strategia innovativa nelle politiche per l’emigrazione. La Di Liegro, infine, ha anche lanciato un forte messaggio contro ogni ipotesi di discriminazione versi gli immigrati in Italia.(aise)

 
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EmiNews 2009

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