19 03 23 NEWS DAI PARLAMENTARI ELETTI ALL ESTERO ED ALTRE COMUNICAZIONI

1 – Addio al reddito di cittadinanza se… le novità dopo l’analisi alla camera. Curiosità italiane
2 – Il presidente cinese Xi Jinping è in Italia per una visita ufficiale. Previsti incontri con tutte le autorità italiane.
3 – La Marca E Schirò: sollecitiamo il governo a sciogliere i nodi creati sulla domanda di cittadinanza per matrimonio. In ballo il futuro di tante coppie “miste”
4 – Alle europee una sola lista di sinistra – rifondazione comunista: «alle europee ci sarà una sola lista di sinistra»
6 – Proposta per le Elezioni Europee del Partito della Sinistra Europea e delle organizzazioni italiane che ne fanno parte.
6 – Lettera a aperta dal COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE
Al segretario generale del Pd . Nicola Zingaretti
7 – Angela Schirò (PD) interviene alla camera in difesa dei diritti socio-previdenziali degli emigrati
8 – Gli italiani di che cosa hanno paura?
9 – I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche.
10 – Di Maio e Salvini abusano del loro ruolo per fare campagna elettorale
11 – Pif: ‘Fa impressione vedere meridionali leghisti, Salvini ci chiamava terroni di m…’ Il regista, scrittore e attore Pif a ‘Otto e mezzo’ attacca la Lega di Salvini e critica il ruolo dell’Italia in Europa sui migranti.
12 – Giorni fa ho inviato una lettera all’on. Ricardo Merlo, sottosegretario all’estero con delega agli italiani nel mondo, che non ha avuto la gentilezza di rispondere, per questo la faccio pubblica.
13 -Da Mar del Plata appello all’Italia per norme sulla cittadinanza e sulla convenzione con i patronati.

01 – ADDIO AL REDDITO DI CITTADINANZA SE… LE NOVITÀ DOPO L’ANALISI ALLA CAMERA – CURIOSITA’ ITALIANE.
Si perde il diritto a conseguire il Reddito di cittadinanza in caso di una vittoria si più di seimila euro al gioco. Ma non solo. Addio al Reddito di Cittadinanza in caso di vincita al gioco. È questa una delle ultime novità emerse dopo l’approvazione del Decretone alla Camera. In caso di vincita superiore ai seimila euro il richiedente, obbligato a comunicare la vincita entro quindici giorni, perderà diritto al sussidio statale. Fonte foto: https://www.facebook.com/pg/Cameradeideputati/ Addio al Reddito di cittadinanza in caso di vincita al gioco La novità è stata introdotta in occasione dell’esame alla Camera e prevede che il reddito non venga più erogato nel caso in cui il richiedente vinca al gioco una cifra superiore ai seimila euro. Il tetto massimo è fissato a seimila euro ma aumenta di duemila euro per ogni componente della famiglia fino a un massimo di diecimila euro. Ulteriori eccezioni sono previste per le famiglie con almeno tre figli o con un componente affetto da disabilità Lo stop avverrà anche nel caso di vincite inferiori ma che, sommate a quanto posseduto, facciano superare la soglia fissata. Fonte foto: https://www.facebook.com/Fanpage.it.Roma/?tn-str=k*F Stop all’erogazione anche in caso di eredità o regali Non solo. Si perderà il diritto al Reddito anche in caso di donazioni e successioni superiori alle somme fissate dal regolamento per ottenere il Reddito di cittadinanza. Se la formula iniziale del provvedimento prevedeva una norma simile, l’ultimo analisi alla Camera ha allargato il discorso puntualizzando la formulazione della nota, che specifica adesso come il Reddito debba essere interrotto anche in caso di regalo, eredità o vincita al gioco.
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02 – IL PRESIDENTE CINESE XI JINPING È IN ITALIA PER UNA VISITA UFFICIALE. PREVISTI INCONTRI CON TUTTE LE AUTORITÀ ITALIANE.
ROMA – Il viaggio-lavoro di Xi Jinping in Italia è iniziato intorno alle ore 16.45, quando l’aereo della delegazione del presidente è atterrato a Roma. Il volo del presidente è atterrato all’aeroporto di Fiumicino (Roma) intorno alle ore 18.10. Xi Jinping incontro con Mattarella La prima tappa del viaggio istituzionale del presidente cinese è il palazzo del Quirinale, dove Xi incontrerà Mattarella per fare il punto sulla sua visita in Italia e dove svolgerà i riti usuali che accompagnano una visita in un paese straniero. Proprio dal Quirinale arriveranno le prime parole ufficiali del presidente cinese, che con Sergio Mattarella parlerà alla stampa. Il corteo presidenziale si è mosso dall’Hotel Parco dei Principi poco prima delle dieci di mattina. L’incontro tra i due leader è durato poco più di un’ora, al termine del quale Mattarella e Xi Jinping hanno tenuto una conferenza stampa congiunta. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Xi Jinping, Presidente della Repubblica Popolare Cinese. (foto di Francesco Ammendola, ufficio stampa Presidenza della Repubblica) La visita all’Altare della Patria Il presidente cinese, in seguito all’incontro con Mattarella, si è recato all’Altare della Patria per rendere omaggio ai militari caduti. Una cerimonia commovente, svoltasi in un silenzio quasi surreale nella fantastica cornice di Piazza Venezia, nel cuore di Roma. Xi Jinping incontra i presidenti di Camera e Senato Nel pomeriggio di venerdì il presidente cinese è arrivato a Palazzo Madama per incontrare Elisabetta Casellati. Al termine del primo colloquio privato, Xi Jinping ha avuto un summit anche con Roberto Fico. Xi Jinping in Italia, la cena al Quirinale con il concerto di Bocelli La prima giornata in Italia di del presidente cinese si è chiusa con la cena al Quirinale. Il presidente Mattarella durante il brindisi ha ricordato come “cinesi e italiani sono ideali compagno di viaggio. Due sistemi economici e produttivi chiamati a sinergie sempre più stimolanti“. Al termine dell’evento il concerto di Andrea Bocelli che ha dato il suo benvenuto a Xi Jinping. Xi Jinping in Italia: il programma della visita Xi Jinping alloggerà al Grand Hotel Parco dei Principi dove lui e le 200 persone della sua delegazione faranno base. Serata di riposo prima dell’inizio di una due giorni impegnativa che si aprirà con la cerimonia di benvenuto del presidente Sergio Mattarella al Quirinale. Conferenza stampa congiunta e trasferimento a Palazzo Giustiniani per un incontro privato con Elisabetta Casellati. Subito dopo andrà alla Camera per vedere Roberto Fico prima di partecipare al Business Forum. La giornata di venerdì si concluderà con la cena di gala al Quirinale. Il clou di questa due giorni ci sarà sabato 23 marzo 2019 quando è in programma l’incontro con il premier Conte per la firma della via della Seta. Prima di arrivare a Palazzo Chigi il solito passaggio davanti all’Altare della Patria. Lasciata Roma Xi Jinping si trasferirà a Palermo per concludere il suo viaggio italiano. fonte foto https://twitter.com/granmartello Xi Jinping in Italia, il saluto di Sergio Mattarella Nel giorno dell’arrivo di Xi Jinping in Italia il presidente Mattarella ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media cinesi: “Sono davvero lieto di poter contraccambiare la sua ospitalità del 2017. La sua visita in Italia e gli incontri che avrà con le più alte cariche dello Stato, manifestano la solidità del legame, e del reciproco rispetto tra i due Paesi. Il partenariato tra Italia e Cina è costruito su fondamenta solide e ispirate da naturali convergente tra due antichissime civiltà“.

03 – LA MARCA E SCHIRÒ: SOLLECITIAMO IL GOVERNO A SCIOGLIERE I NODI CREATI SULLA DOMANDA DI CITTADINANZA PER MATRIMONIO. IN BALLO IL FUTURO DI TANTE COPPIE “MISTE” ROMA, 21 MARZO 2019

“L’attestazione della conoscenza dell’italiano al livello B1 del Quadro europeo della conoscenza delle lingue per coloro che presentino istanza di cittadinanza per matrimonio, introdotta con la legge di conversione del decreto Salvini sulla cosiddetta Sicurezza, continua a creare disagi e a sollevare proteste in ogni parte del mondo.

Sono tante le coppie “miste” che dopo essersi dedicate a una lunga e delicata preparazione di documenti e avere affrontato spese che hanno pesato sul bilancio familiare vedono vanificati i loro sforzi e la loro speranza di condividere con il coniuge e con i figli la stessa cittadinanza.

Ancora una volta, per alimentare la diffidenza e lo spirito di esclusione verso gli stranieri provenienti da Paesi terzi si spara nel mucchio e si colpiscono gli italiani all’estero. E nella maggioranza nessuno alza una voce, nemmeno quelli che avrebbero il dovere istituzionale di difendere gli italiani all’estero.

Per questo, abbiamo presentato un question time rivolto al Ministro dell’interno e a quello degli esteri per chiedere in via pregiudiziale la sospensione di questo iniquo provvedimento in vista di una più organica riforma della cittadinanza; in secondo luogo, per sciogliere una serie di quesiti relativi alle situazioni che all’improvviso sono cadute addosso agli interessati e, infine, per sollecitare una sistematica informazione sui luoghi, gli istituti e i tempi in cui l’attestazione di possesso dell’italiano possa essere ottenuta all’estero.

Vedremo cosa il Governo ci risponderà, ma intanto, a qualsiasi livello, non lasciamo soli e inascoltati coloro che vogliono condividere anche la loro condizione di cittadinanza per rafforzare e completare i loro legami familiari”.
Le deputate del PD: Francesca La Marca (Nord e Centro America) e Angela Schirò (Europa

04 – ALLE EUROPEE UNA SOLA LISTA DI SINISTRA. EUROPEE – RIFONDAZIONE COMUNISTA: «ALLE EUROPEE CI SARÀ UNA SOLA LISTA DI SINISTRA»
A margine del Convegno su Rosa #Luxemburg, domani, sabato 16 marzo a Roma, al centro congressi Cavour in via Cavour 50/a, il segretario nazionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo incontrerà i giornalisti per illustrare «l’unica lista di #sinistra che si presenterà alle #europee».
«Domenica – dichiara – formalizzeremo con il voto del nostro Comitato Politico Nazionale la presentazione alle elezioni europee di una lista con il simbolo del Partito della Sinistra Europea e che faccia riferimento al nostro gruppo parlamentare europeo rossoverde Gue/Ngl, che raccoglie tutte le formazioni della sinistra antiliberista, anticapitalista, verde, femminista e pacifista europee. In qualità di partito italiano membro effettivo della Sinistra Europea lavoriamo per una lista unitaria aperta a tutte le soggettività di sinistra e di movimento.
In tutto il mondo, in Europa come negli Usa o in America Latina, Rosa Luxemburg è oggi un punto di riferimento per i movimenti femministi, e per tutte le forze che rilanciano un progetto socialista libertario e democratico per il XXI secolo. Rimane attualissimo il suo monito socialismo o barbarie. Senza contrastare un capitalismo sempre più predatorio e distruttivo non si fermeranno né la catastrofe climatica né il risorgere del razzismo, del fascismo e la guerra».

05 – PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL PARTITO DELLA SINISTRA EUROPEA E DELLE ORGANIZZAZIONI ITALIANE CHE NE FANNO PARTE. PUBBLICATO IL 22 MAR 2019
Carissime e carissimi,
Viviamo in tempi difficili in cui speranza e disperazione si intrecciano. Accanto a mobilitazioni che parlano del futuro – come lo sciopero globale sul clima che ha visto una nuova generazione scendere nelle strade – assistiamo quotidianamente a guerre, sopraffazione, intolleranza e razzismo.
La speranza e l’angoscia convivono in un mondo dove la ricchezza e le capacità scientifiche dell’umanità sono enormi, ma vengono sfruttate da classi dirigenti irresponsabili per gli interessi di pochi, anziché per il bene comune dei popoli. Così il pianeta si avvia verso la catastrofe: devastazione ambientale, razzismo, guerra, fame, povertà, sfruttamento del lavoro, disoccupazione e precarietà.
È necessario costruire una alternativa a livello globale.
In Europa ci avviciniamo ad una sfida fondamentale, che contribuirà a definire il nostro futuro di cittadine e cittadini.
La posta in gioco è molto alta: c’è il rischio che la lunga stagione dell’austerità e delle politiche neoliberiste favorisca l’aumento della presenza nelle istituzioni comunitarie delle destre nazionaliste e xenofobe.
Per questo vogliamo opporci sia al neoliberismo che al nazionalismo, costruendo un terzo spazio politico, un’alternativa che vorremmo progettare insieme, alla pari, e che abbia un forte segno femminista, ecologista, antirazzista.
Vogliamo pertanto promuovere una lista alle elezioni europee che sia uno spazio comune a disposizione di tutte le soggettività, politiche, culturali, sociali, civiche e di movimento che:

1) Vogliano costruire un’Europa fondata sulla giustizia sociale, ambientale e fiscale; sulla piena parità di genere; sulla redistribuzione della ricchezza e del lavoro; sulla riconversione ambientale e sociale dell’economia e sulla lotta ai cambiamenti climatici; sul diritto al reddito e sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori; sulla democrazia reale e sull’autodeterminazione di donne e uomini; sulla solidarietà e la buona accoglienza, contro le politiche securitarie e di respingimento delle e dei migranti; sulla pace, il disarmo e la cooperazione internazionale.

2) Si riconoscono nella necessità di ribaltare gli equilibri politici e di contrastare e superare le politiche che hanno caratterizzato fin qui l’Unione Europea, a partire dalla rottura della gabbia neoliberista definita dai trattati.

3) Sentono il dovere di opporsi al risorgere dei razzismi e dei nazionalismi.

Una lista che riconosca e assuma nella sua costruzione, nella sua composizione e rappresentazione, il protagonismo che il movimento delle donne esprime oggi a livello mondiale in termini di principale soggetto globale di alternativa. Nell’ambito di chi si riconosce in questo progetto, sono molte le battaglie che abbiamo condiviso in questi anni e molte le proposte che condividiamo. Per definire un comune programma elettorale proponiamo che i punti fondamentali si articolino a partire dalla piattaforma del Partito della Sinistra Europea e dal Green New Deal di Primavera europea.

Le organizzazioni firmatarie di questo appello fanno riferimento al Partito della Sinistra Europea: ne mettiamo a disposizione il simbolo al fine di poter validamente presentare la lista per le elezioni. Vi proponiamo inoltre di scegliere, in tempi rapidissimi visto che mancano due settimane alla presentazione dei simboli, attraverso una consultazione, il nome della lista. Per quanto ci riguarda abbiamo individuato nel gruppo Gue/Ngl il nostro gruppo parlamentare europeo di riferimento, ma al fine di realizzare il massimo di unità delle forze antiliberiste riteniamo in ogni caso necessario che la lista sia aperta alla partecipazione di organizzazioni che manifestino la volontà di voler entrare con i propri eventuali eletti in altri gruppi che si collocano nel terzo spazio.

Per presentare questo progetto politico lunedì 25 marzo alle ore 11,30 si terrà una Conferenza Stampa presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati che, coerentemente con l’impostazione di questa lista sarà tenuta dalle compagne che si riconoscono nel progetto.
Paolo Ferrero, Vicepresidente Partito della Sinistra Europea / Partito della Rifondazione Comunista
Altra Europa con Tsipras / Sinistra Italiana / Convergenza Socialista / Partito del Sud / Transform Italia.

06 – Lettera a aperta dal COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE
Al segretario generale del Pd . Nicola Zingaretti
Abbiamo guardato con interesse al cambiamento di Zingaretti, soprattutto di fronte alla forte partecipazione alle primarie. Purtroppo domenica siamo rimasti delusi dalle parole di Zingaretti sul referendum costituzionale.
Non solo ha ignorato che se si è arrivati al referendum lo si deve a Renzi, che prima ha imposto la sua modifica della Costituzione e poi ha chiesto la firma ai suoi parlamentari cercando un plebiscito sulla sua persona, infine sconfitto dalla vittoria del No.
E’ inaccettabile l’affermazione che se l’Italia non funziona la colpa sarebbe dei No al referendum: questa affermazione ricorda quelli che quando hanno la febbre rompono l’incolpevole termometro.
L’Italia ha seri problemi di funzionamento, basta guardare alle Provincie. Il governo Renzi ha dato per scontata l’approvazione della modifica costituzionale che cancellava le Provincie. Modifica che invece è stata bocciata e quindi le Provincie hanno perso ruolo, identità e le risorse necessarie per i loro compiti istituzionali: un pasticcio.
Ma soprattutto Zingaretti non ci spiega come gli può piacere il paese che avrebbe voluto Renzi: in cui la sola Camera elettiva (essendo previsto un Senato composto solo da nominati) sarebbe stata consegnata ai voleri del capo di un solo partito attraverso una maggioranza parlamentare artificialmente costruita da un sistema elettorale come l’Italicum, cui la riforma costituzionale strettamente si legava.

Se è questa l’inclusione a cui pensa Zingaretti è destinata all’insuccesso perché a sinistra lo schieramento per il no è stato massiccio, più o meno i voti che ha preso il Pd il 4 marzo scorso. Inoltre l’intenzione manifestata di riaprire questo capitolo non aiuta a ricostruire uno schieramento ampio come sarebbe necessario per contrastare una destra sempre più agguerrita, che per di più in questa fase propone una autonomia differenziata che è nella sostanza la secessione delle regioni più ricche.
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, erede del Comitato per il No, non ha cambiato opinione ed è pronto a riprendere l’iniziativa anche se l’auspicio è che si tratti solo di una tattica, per quanto discutibile, ad uso interno al partito.
p. la Presidenza
Massimo Villone, Alfiero Grandi, Silvia Manderino, Domenico Gallo

07 – ANGELA SCHIRÒ (PD) INTERVIENE ALLA CAMERA IN DIFESA DEI DIRITTI SOCIO-PREVIDENZIALI DEGLI EMIGRATI
In occasione della discussione sulle linee generali del disegno di legge in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, la deputata democratica è intervenuta in aula per stigmatizzare l’assenza di attenzione e sensibilità da parte del Governo che troppo spesso si dimentica dell’esistenza, dei problemi, delle esigenze e dei diritti dei quasi 6 milioni di cittadini italiani nel mondo.
La deputata eletta nella Ripartizione Europa, ha messo in risalto l’importanza che questa presenza così rilevante di cittadini italiani nel mondo rappresenta per il nostro Paese, ma ha anche censurato le dimenticanze e le indifferenze del Governo italiano. Esempio emblematico di queste dimenticanze – ha enfatizzato la deputata – è proprio il Decreto su Reddito e Pensione di cittadinanza.
Riportiamo alcuni passaggi del suo intervento: “Sono state introdotte misure importanti in materia di welfare, assistenza e previdenza con l’impiego di ingenti risorse per aiutare teoricamente le persone, i cittadini italiani ma non solo, che vivono difficoltà economiche ed esistenziali. Eppure è mancata la sensibilità di capire che alcune di queste misure avrebbero potuto sostenere e tutelare anche i nostri connazionali emigrati, soprattutto i giovani costretti ad andarsene all’estero.

Invece i provvedimenti adottati escludono implicitamente ed ingiustamente i nostri emigrati.

E’ irragionevole, per esempio, applicare il vincolo dei due anni di residenza continuativa al momento della presentazione della domanda anche ai nostri giovani lavoratori andati all’estero per trovare la fortuna e il lavoro che non hanno trovato in Italia.
Infatti questi giovani se dovessero decidere di rientrare in Italia dopo uno sfortunato tentativo di ricerca di lavoro all’estero o comunque dopo una esperienza negativa all’estero non potrebbero usufruire del reddito di cittadinanza, ancorché avendone diritto perché privi di reddito, solo perché non fanno valere i due anni di residenza in Italia avendo vissuto gli ultimi anni all’estero. Vorrei ribadire che, soprattutto per loro, avrebbe potuto rappresentare l’occasione per accedere al percorso di immissione o reimmissione al lavoro e, quindi, per riaprire prospettive di futuro nel nostro Paese.

Abbiamo cercato di correggere questa evidente iniquità nei loro confronti con i nostri emendamenti, ma Governo e Parlamento non hanno recepito il valore giuridico e solidale della nostra rivendicazione.

Lo stesso dicasi degli anziani emigrati soprattutto in Paesi dell’America Latina i quali rientrano in Italia per motivi economici o umanitari (in molti fuggono dal Venezuela) e volessero richiedere la Pensione di cittadinanza: anch’essi non potranno far valere i due anni continuativi di residenza in Italia al momento della domanda.

Insomma, una restrizione concepita da questo Governo per escludere i lavoratori immigrati da Paesi terzi dalla possibilità di richiedere reddito e pensione di cittadinanza si ritorce anche sui nostri giovani e anziani emigrati italiani.

Questa smemoratezza dell’esistenza degli italiani all’estero e dei loro diritti si è manifestata anche nella predisposizione della norma “Quota 100” che praticamente non potrà essere fruita anche dai futuri titolari di pensione in regime internazionale i quali non potranno cessare il lavoro, come richiesto dalla norma, per il semplice fatto che il misero pro-rata italiano non consentirebbe loro di sopravvivere.
Sarebbe stato più logico e giusto prevedere l’esclusione dei richiedenti “Quota 100” in regime di convenzione dal vincolo della cessazione del rapporto di lavoro. Infine, avevamo chiesto con i nostri emendamenti l’aumento dell’importo minimale delle pensione in convenzione che attualmente è di circa 12 euro mensili, una vera miseria, per ogni anno di contribuzione versato in Italia (legge n. 335 del 1995). Anche questa richiesta per aiutare i nostri pensionati poveri che vivono all’estero è stata respinta.
Non smetteremo quindi di denunciare la scarsa sensibilità dimostrata finora da questo esecutivo nei confronti del mondo dell’emigrazione e continueremo a sollecitare uno spirito di collaborazione con l’obiettivo prioritario di ripristinare equità e diritti dei nostri connazionali troppo spesso dimenticati.”
On. Angela Schirò – Camera dei Deputati – Piazza Campo Marzio, 42 – 00186 ROMA
Tel. 06 6760 3193 – Email: schiro_a@camera.it – angela-schiro.com

08 – GLI ITALIANI DI CHE COSA ABBIAMO PAURA?
Ce lo spiega l’ultimo Rapporto sulla Sicurezza in Italia e in Europa, realizzato da Demos &. Pi e Fondazione Unipolis. L’XI edizione del documento ha visto il suo fulcro nell’analisi condotta dal sociologo Ilvo Diamanti, riguardante la relazione tra cittadini e lavoro. In generale, però, il Rapporto analizza la percezione sociale della sicurezza sotto vari aspetti, prendendo come caso studio due campioni, uno in Italia e uno che coinvolge anche altri paesi europei (Francia, Germania, Regno Unito, Olanda e Ungheria).
Secondo lo studio, le paure degli italiani si possono dividere in quattro grandi categorie:
L’INSICUREZZA GLOBALE, L’INSICUREZZA ECONOMICA, QUELLA LEGATA ALLA CRIMINALITÀ e L’INSICUREZZA ASSOLUTA, che racchiude le prime tre.
L’INSICUREZZA GLOBALE è al primo posto, e si innesta su dei cardini principali che riguardano l’inquinamento (64%), la distruzione ambientale e della natura (60%), la sicurezza alimentare (44%), la globalizzazione (36%) e infine il terrorismo (34%). Al secondo posto c’è l’insicurezza economica, che intimorisce oltre la metà dei cittadini attestandosi al 62%.
La stessa percentuale degli italiani teme di perdere la solidità legata agli aspetti economici della quotidianità; il 36% ha paura di non avere abbastanza soldi per vivere; il 34% è spaventato dal perdere II lavoro.
Sono soprattutto le categorie più “DEBOLI” professionalmente, ovvero gli operai, le casalinghe e i disoccupati, ad avere maggiore timore di questo aspetto. La paura legata alla CRIMINALITÀ, al terzo posto, spaventa 4 persone su 10, per un totale del 38% degli italiani, ma è in calo rispetto agli anni precedenti. L’insicurezza assoluta, quella che comprende le prime tre categorie è in calo rispetto al 2017.
Tra ¡problemi più importanti per gli italiani c’è l’ECONOMIA, ovvero come il nostro Paese sarà in grado di affrontare le questioni a essa legate (41%), seguita dall’inefficienza e dalla CORRUZIONE POLITICA (22%). L’IMMIGRAZIONE non preoccupa gli italiani in modo sostanziale, attestandosi a una percentuale dell’11%, di molto inferiore rispetto a quella dei cittadini tedeschi (20%).
Proprio perché il tema del lavoro è sempre presente tra le preoccupazioni degli italiani, il Rapporto 2019 si è concentrato per la prima volta sull’argomento, realizzando un’inchiesta che ha coinvolto i sei paesi europei succitati. Di questi Francia, Italia e Ungheria hanno la percezione più grigia per quanto riguarda la soddisfazione economica, le opportunità di lavoro, la meritocrazia e l’occupazione giovanile.
Inoltre si assiste a una impressione diversa a livello geografico del “tempo determinato”, visto in Italia come sinonimo di precariato mentre in Germania si parla di flessibilità senza timore. Comune a tutti i paesi è, però, la visione negativa del futuro dei Nel Rapporto, infine, emerge un dato fondamentale, secondo Ilvo Diamanti: “L’impressione di fondo è che si assista a una sorta di ‘normalizzazione’ emotiva”, ha detto il sociologo, in cui l’insicurezza ha ormai raggiunto caratteri noti.
Se è vero che ciò che si conosce si governa, si affronta, e non fa più paura, forse abbiamo raggiunto un punto di equilibrio che ci trascinerà fuori, finalmente, dal turbinio di timori degli ultimi anni.
Le paure fanno parte dell’esistenza dell’uomo ma, a vedere i dati, forse possono essere, col tempo, vinte e superate.

09 – I DATI SONO UN OTTIMO MODO PER ANALIZZARE FENOMENI, RACCONTARE STORIE E VALUTARE PRATICHE POLITICHE.
– 3,56. Leggi approvate al mese. Il governo Conte ha la media più bassa di leggi approvate al mese dal 2008 ad oggi. Quantità non vuol dire qualità, ma il dato rappresenta certamente un fortissimo cambio di basso rispetto al passato.

– 4° . decreto approvato con la fiducia. A febbraio è stato convertito in legge, con fiducia, il decreto semplificazioni. Il provvedimento ha inglobato altri due atti d’urgenza in discussione: il decreto Ncc e quello per il rinnovo dei consigli degli ordini forensi. È il 4° decreto, sui 9 convertiti in legge, che ha necessitato della fiducia per completare l’iter.

– 60% . dei decreti sono serviti ad implementare l’agenda di governo. Il governo Conte, come i suoi predecessori, utilizza lo strumento del decreto legge impropriamente, principalmente per implementare l’agenda del governo. È il caso per il 60% dei provvedimenti in questione. Solo il 13,33% di quelli deliberati è servito ad affrontare urgenze o emergenze.

– +289%. Commi per il decreto semplificazioni dopo la trattazione parlamentare. In parlamento spesso i decreti vengono completamente rivoluzionati. Era successo anche per il decreto fiscale (+81% di commi) e il decreto dignità (+102%). Abusare dei decreti legge è sbagliato, farlo su provvedimenti non finalizzati è ancora peggio. Si rischia infatti di generare confusione procedurale e legislativa. Leggi l’analisi completa

– 48%. delle proposte avanzate dal governo al parlamento sono ratifiche di trattati. Delle oltre 50 proposte che l’esecutivo Conte ha depositato in aula, quasi la metà sono ratifiche di trattati internazionali. Un altro 26% sono conversioni di decreti legge. Numeri molti alti, soprattutto nel confronto con i governi precedenti, che provano quanto la legislazione “ordinaria” ormai sia lasciata in secondo piano. Vedi il confronto tra governi

10 – DI MAIO E SALVINI ABUSANO DEL LORO RUOLO PER FARE CAMPAGNA ELETTORALE

Da inizio anno i leader dei due partiti al governo hanno dedicato numerose ore del loro tempo per sostenere i vari candidati che si sono dati battaglia nelle elezioni regionali in Abruzzo, Sardegna e ora Basilicata.
– 92 eventi e comizi elettorali da inizio 2019 per Di Maio e Salvini È giusto ricordare però che Di Maio e Salvini, oltre a guidare M5s e Lega, sono anche vice presidenti del consiglio, ministri e soprattutto parlamentari. Ecco, è proprio analizzando gli eventi elettorali alla luce dei loro vari incarichi che sono emerse numerose questioni. Da un lato Di Maio in questi mesi ha pubblicizzato eventi dichiaratamente elettorali sui siti istituzionali dei ministeri di cui è a capo. Dall’altro Salvini, formalmente in “missione” durante alcune sedute del parlamento, ha tenuto comizi elettorali in giro per il paese.

11 – PIF: ‘FA IMPRESSIONE VEDERE MERIDIONALI LEGHISTI, SALVINI CI CHIAMAVA TERRONI DI M…’ IL REGISTA, SCRITTORE E ATTORE PIF A ‘OTTO E MEZZO’ ATTACCA LA LEGA DI SALVINI E CRITICA IL RUOLO DELL’ITALIA IN EUROPA SUI MIGRANTI.
PIF: ‘CHE IMPRESSIONE I MERIDIONALI LEGHISTI, SALVINI CI CHIAMAVA TERRONI DI M….’
L’ATTORE PIF ATTACCA LA LEGA: ‘CI CHIAMAVA TERRONI E ORA HA DIRIGENTI MERIDIONALI’
Nella puntata di questo venerdì 22 marzo della trasmissione “Otto e Mezzo” su La7, fra gli ospiti di Lilli Gruber c’è stato il regista, scrittore e attore Pif (all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto), il quale si è soffermato su diversi aspetti di attualità Politica. Vediamo le parti salienti di quelli che ha detto.
PIF CRITICA LA POLITICA MIGRATORIA DELL’ITALIA IN EUROPA.
Parlando dei rapporti crescenti fra Italia e Cina, Pif ha detto: “E’ una cosa totalmente in mano alla politica, su questo il cittadino comune può avere poca voce in capitolo. Apparentemente pare un affare. Ma non so se posso fidarmi di uno che mi dava del terrone… Non vorrei generalizzare”.
Infine, parafrasando il titolo del suo ultimo film “Momenti di trascurabile felicità”,
Pif ha detto: “Sarà un momento felice quando il Governo si metterà ad aprire i porti non solo alle merci ma anche alle persone.
Quello sarà un momento di neanche troppa trascurabile felicità. Si dovrebbe parlare degli esseri umani con lo stesso entusiasmo e ottimismo di come si fa con le merci. (…) Dovrebbero andare alle riunioni europee in cui si parla del Trattato di Dublino, magari frequentare più spesso l’Europa aiuterebbe. (…) L’Italia finisce col prendersi da sola la responsabilità di uno spostamento epocale dall’Africa, in quanto dice che l’Europa non ci aiuta ma poi non va in Europa a parlarne. Spetta alla politica europea di gestire questi fenomeni”.
Infine Pif ha auspicato: “SPERO CHE LA SMETTANO DI DIRE PADANIA IS NOT ITALY”.
L’ATTACCO DI PIF ALLA LEGA DI SALVINI
Ma PIF in particolare è stato ironico e provocatorio verso un altro ospite in studio, ovvero il sottosegretario allo Sviluppo economico della Lega Michele Geraci, il quale è di origine siciliana. E proprio soffermandosi su questo dettaglio l’attore ha affermato: “In Italia oggi pare essere dentro al film Goodbye Lenin in cui una signora della Germania Est entrava in coma e quando si sveglia il comunismo non c’era più. Ecco, io mi chiedo, se uno fosse svenuto o entrato in coma uno o due anni fa oggi si ritroverebbe d’improvviso un dottor Geraci siciliano leghista.
Quando vedo un palermitano leghista mi fa sempre impressione.
Non è un dettaglio, la Lega fino a poco fa ci chiamava buzzoni e terroni di m…a. Non dico che sia incoerente, magari ha anche una sua coerenza. Però mi fa ridere e stupire vedere un palermitano leghista”.
Poi retoricamente Pif ha chiesto: “Ma Salvini ci credeva quando diceva che eravamo dei terroni di m…a o invece ci crede ora che dice ‘Prima gli italiani’. A cosa credeva di più? Mi è sempre sfuggito”. E alla risposta del sottosegretario Geraci:
“Sono frasi che saranno dette per inerzia in passato”,
PIF HA REPLICATO: “QUINDI SE IO LA INSULTO OGGI, LEI NON SI OFFENDERÀ DOMANI…”.

12 – GIORNI FA HO INVIATO UNA LETTERA ALL’ON. RICARDO MERLO, SOTTOSEGRETARIO ALL’ESTERO CON DELEGA AGLI ITALIANI NEL MONDO, CHE NON HA AVUTO LA GENTILEZZA DI RISPONDERE, PER QUESTO LA FACCIO PUBBLICA
Caracas, 18 marzo 2019
On. Ricardo Merlo
Sottosegretario all’Estero con delega agli italiani nel mondo
Gentile Sottosegretario,
nel dicembre del 2017 in virtù della legge regionale 12 del 2015, mi è stata conferita l’onorificenza di Ambasciatore dei Molisani nel Mondo, riconoscimento che non ho voluto assumere come un semplice trofeo da aggiungere al mio curriculum, bensì come uno stimolo per continuare nella mia lotta in Venezuela per la tutela dei diritti degli italiani in generale, e dei miei corregionali in particolare.
Sono in permanente contatto con i molisani sparsi sul territorio nazionale e in questi momenti di dramma paese raccolgo con dolore il loro grido di disperazione che non riguarda solo la difficoltà di trovare sul mercato i beni di prima necessità e i medicinali per le patologie croniche ma anche l’assenza, il più delle volte, delle nostre autorità diplomatiche. Il Console Generale a Caracas e il suo collaboratore a Maracaibo, ci hanno ripetuto l’urgenza di ampliare lo staff dei funzionari per ottimizzare i servizi, e siamo d’accordo che si debba fare, per questo chiediamo alla Metropoli di accelerare i tramiti per questo fine. Tuttavia, i nostri connazionali ci riportano quotidianamente casi di facile soluzione come per esempio, solo per citare uno, l’invio ai Comuni dei CONS 01 per le iscrizioni agli anagrafi che, o non arrivano mai, o inspiegabilmente tardano mesi.
Inoltre, siamo stati informati che il Consolato di Maracaibo, la seconda città del paese che copre una vasta circoscrizione, è stato chiuso al pubblico fino a “nuovo avviso” e indiscrezioni ci segnalano che il Console è partito per l’Italia a “fare le vacanze”. Come si può tollerare simile affronto alla nostra collettività, ripeto, in questi momenti di profonda crisi della quale non sappiamo verso quali tormentose situazioni potrà sfociare? ESIGIAMO, onorevole Sottosegretario, che la suddetta sede venga riaperta d’immediato anche per evitare contestazioni massive di piazza da parte degli utenti decisi a far rispettare i propri diritti di cittadini italiani nel mondo.
Mi permetta ancora d’informarLa, on. Merlo, che abbiamo accolto con entusiasmo l’operativo della distribuzione gratuita dei medicinali annunciato e pubblicizzato dall’Ambasciata e dal Consolato. Ha funzionato in un certo modo, ma abbiamo notizie certe che i richiedenti hanno ricevuto appena un 10% delle necessità prescritte dai medici curanti. Mancano purtroppo i più urgenti come gli antipertensivi, l’insulina per i diabetici e altri che non enumero per non annoiarLa. La risposta del distributore è che non saranno disponibili prima di TRE o QUATTRO MESI. Crede che gli incaricati di questo programma hanno proceduto con competenza?
Con la speranza che vorrà prendere le decisioni necessarie per venire incontro a questa collettività italiana del Venezuela che in larga misura ha raccolto l’appello quando Lei ha presentato la candidatura per la circoscrizione dell’America Latina alle elezioni legislative per il rinnovo del Parlamento italiano, e con la preghiera di un cortese riscontro La saluto con cordialità,
Prof. Michele Castelli
Ambasciatore dei Molisani nel Mondo
13 -DA MAR DEL PLATA APPELLO ALL’ITALIA PER NORME SULLA CITTADINANZA E SULLA CONVENZIONE CON I PATRONATI.
In una città di un milione di abitanti, con 55 mila cittadini con passaporto italiano e almeno 300 mila oriundi, si é svolta, presso la sede di CASA ITALIA, la riunione con il Presidente del Comitato degli Italiani all’Estero, Raffaele Vitiello, i componenti del Comites, vari Presidenti di associazioni italiane, tra cui Marilena Mastragostino della Collettività Mafaldese, ed i Direttori del Patronato Inca Cgil, Sandra Scazzatto, del Patronato Inas Cisl, Silvana Picone, e del Patronato Acli, con Giovanni Spina, già funzionario del Consolato di Mar del Plata e Michele Petraroia dell’IRES Cgil.
Tra i temi affrontati, quelli relativi alla disattenzione annosa dell’ITALIA per le comunità sparse nel Mondo, che vedono 5.600.000 cittadini con passaporto e poco meno di 80 milioni di oriundi.
A differenza della Spagna e altri Paesi, l’Italia taglia i finanziamenti per la cultura, per la lingua italiana, per i Patronati e per la rete consolare compromettendo le opportunità di scambi, di promozione e di iniziative utili per le imprese ed i giovani.
Con le nuove norme del Decreto Sicurezza è più difficile riconoscere la cittadinanza ai figli e nipoti di italiani, cosi come la mancata firma della Convenzione tra il Ministero degli Esteri ed i Patronati che operano nel Mondo rischia di pregiudicarne gran parte del futuro.
Su questi temi è stato costituito un gruppo tecnico di lavoro tra Comites di Mar del Plata e Patronati al fine di approntare un documento da inviare in Italia e far trattare nella prossima Conferenza Mondiale dei Giovani Italiani, in programma a Palermo ad aprile.
Sulle medesime questioni sono intervenuti anche operatori economici ed esponenti della stampa locale ospitando Michele Petraroia ad una diretta radiofonica di 2 ore con la comunità italiana a Radio Brisos.
La proposta di unire le forze ed evitare che l’Italia si chiuda a riccio è stata condivisa unanimemente muovendo forti rilievi di merito alle scelte assunte dal Governo Italiano in materia di emigrazione e cittadinanza.
Solo un’Italia aperta e solidale potrà vincere le sfide di un futuro migliore per tutti.
Campobasso, 11 marzo 2019
La Presidente
Lidia De Sanctis

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