18 12 01 NEWS DAI PARLAMENTARI ELETTI ALL’ESTERO ED ALTRE COMUNICAZIONI.

1 – La Marca (Pd) – a proposito di una polemica sul voto all’estero: risolvere le proprie contraddizioni prima di pensare a quelle degli altri.
2 – Il parlamento delle scadenze . Governo Conte. Tra decreti da convertire, legge di bilancio e pausa natalizia il prossimo mese sarà ricco di impegni e scadenze. C’è molta carne sul fuoco per governo e parlamento.
3 – Numeri alla mano e il parlamento
4 – Il black friday del petrolio: brent sotto 60 dollari.
5 – Manovra, cena tra Conte, Tria, Juncker e Moscovici. Ue: al lavoro per una soluzione facebook15 Twitter Manovra, cena tra Conte, Tria, Juncker e Moscovici. Il premier italiano: non si è discusso di saldi finali
6 – l’On. La Marca partecipa alla celebrazione del 50° anniversario della “canneto society of Toronto.
7 – L‘On. La Marca partecipa a Montreal al concerto dell’orchestra del san Carlo di Napoli e all’incontro di saluto al Console Rusconi.
8 – Alfiero Grandi. L’approvazione del decreto Salvini è un grave errore e per di più non raggiungerà i risultati promessi
9 – BECOMING. Il ritratto intimo e memorabile della first lady degli Stati Uniti che ha ispirato il mondo. Un racconto onesto e coraggioso che lancia una sfida a tutti noi: chi siamo davvero e chi vogliamo diventare ?
“ La tua storia è quello che hai, quello che avrai sempre. Non dimenticarla mai.”.
10 – L’organizzazione del non senso in un linguaggio irriducibile al consueto. La storia della moderna considerazione della follia non comincia con Erasmo e non sta sotto il segno di Pluto, come pretendeva la follia stessa nell’Elogio del grande umanista, ma ha inizio con la rivoluzione antropologica della Riforma e sta sotto il segno di Saturno.
11 – LUTTO NEL MONDO DEL CINEMA, È MORTO BERNARDO BERTOLUCCI. È morto a settantasette anni Bernardo Bertolucci, regista di capolavori indiscussi come Ultimo tango a Parigi e L’ultimo imperatore

1 – LA MARCA (PD) – A PROPOSITO DI UNA POLEMICA SUL VOTO ALL’ESTERO: RISOLVERE LE PROPRIE CONTRADDIZIONI PRIMA DI PENSARE A QUELLE DEGLI ALTRI. Tale Giuliana Ridolfi Cardillo e i suoi mandanti mi rivolgono un attacco politico e personale per una preoccupazione da me manifestata in una recente intervista sull’ambiguità di Forza Italia in merito alla paventata riduzione dei parlamentari eletti nella circoscrizione Estero. COMUNICATO – 27 NOVEMBRE 2018
Lascio cadere, per quanto sgradevoli, i risvolti personali che non sono abituata a discutere con persone di incerto ruolo e collocazione e vengo agli aspetti politici, gli unici che ai connazionali possono interessare.
Forza Italia, si dice, non sarebbe favorevole alla riduzione dei parlamentari esteri. Ebbene, la commissione affari costituzionali del Senato sta lavorando su tre proposte di legge, univoche nel richiedere la riduzione dei parlamentari esteri da 18 a 12 (8+4).
Il primo (A.S. n. 214) è stato presentato dal sen. Gaetano Quagliariello, del gruppo Forza Italia – Berlusconi Presidente, ex ministro per le riforme costituzionali; il secondo dal sen. Roberto Calderoli (A.S. n. 515), del gruppo Lega-Salvini Premier; il terzo (A.S. n. 805) dai senatori Pattuanelli e Romeo, del gruppo Movimento 5Stelle. Trattandosi di una riforma generale e pesantissima del Parlamento, nessuno può pensare che si tratti di iniziative personali. Il problema di Forza Italia, dunque, non è smentire La Marca, ma semmai smentire Quagliariello e indurlo a modificare la sua proposta di legge. Cosa che finora non è avvenuta.
Sempre a proposito della posizione di quel partito sul voto all’estero, a tacer d’altro, la proposta di legge elettorale presentata dall’allora Capogruppo alla Camera Renato Brunetta prevedeva per gli italiani all’estero l’eliminazione del voto per corrispondenza e il voto nei seggi (Art. 4, comma 1, lett. a), il che avrebbe significato la caduta verticale della partecipazione e alla lunga il probabile superamento del voto all’estero e della relativa circoscrizione.

Quanto alla risibile accusa che mi viene rivolta di avere votato per l’eliminazione dei senatori della circoscrizione Estero, a tal Ridolfi Cardillo e ai suoi mandanti sfugge il piccolo particolare che la riforma costituzionale votata per cinque volte dal Parlamento e approvata dal 70% degli elettori all’estero prevedeva il passaggio dal bicameralismo al monocameralismo, con il superamento non dei senatori all’estero, ma dell’intero Senato elettivo. Solo l’ineffabile vedetta nuovaiorchese può rivendicare l’elezione di senatori senza Senato.

Comunque, poiché il momento è grave, non è il caso di indulgere in polemiche, ma di unire le forze. Spero che, superando ambiguità del passato e del presente, tutti vogliano farlo a difesa della circoscrizione Estero e di un’autonoma rappresentanza degli italiani all’estero. L’unica cosa che veramente conta.
On./Hon. Francesca La Marca, Ph.D. Circoscrizione Estero, Ripartizione Nord e Centro America

2 – IL PARLAMENTO DELLE SCADENZE . GOVERNO CONTE. TRA DECRETI DA CONVERTIRE, LEGGE DI BILANCIO E PAUSA NATALIZIA IL PROSSIMO MESE SARÀ RICCO DI IMPEGNI E SCADENZE. C’È MOLTA CARNE SUL FUOCO PER GOVERNO E PARLAMENTO.
Dopo una lunga discussione parlamentare, giovedì la camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge anti-corruzione. Un dibattito molto travagliato, che è dovuto passare anche per una battuta d’arresto del governo, con l’approvazione a voto segreto dell’emendamento Vitiello sul peculato. Il deputato in questione tra le altre cose era stato eletto proprio con il Movimento 5 stelle, ma successivamente espulso per i suoi legami con la massoneria.
DDL ANTI-CORRUZIONE
Deciso a rimediare, il governo Conte ha dichiarato che vuole modificare il testo al senato, togliendo la norma in questione, e quindi richiedendo una seconda approvazione di Montecitorio. Il tutto con una tempistica molto serrata, come sottolineato dal vice presidente del consiglio Luigi Di Maio, che ha promesso di concludere l’iter entro l’anno.
A capodanno oltre a festeggiare il nuovo anno, festeggiamo anche la galera per i corrotti perché entro fino anno sarà approvato il disegno di legge anti corruzione.
I DECRETI IN SCADENZA
Nonostante le buone intenzioni del governo sul provvedimento presentato dal ministro della giustizia Bonafede, è giusto ricordare la fitta agenda dei lavori che aspetta il nostro parlamento nelle prossime settimane, considerando anche la prossima pausa per le feste di natale. Sul tavolo del parlamento ci sono 3 decreti in scadenza: il decreto sicurezza e immigrazione, il decreto giustizia sportiva e il decreto fiscale.
3 – I DECRETI DEL GOVERNO IN SCADENZA DA QUI A FINE ANNO.
IL PRIMO dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 3 dicembre, e dopo la prima approvazione a Palazzo Madama, si trova attualmente in commissione alla camera. Da calendario dei lavori l’avvio della discussione in aula, che doveva avvenire oggi, è stato rinviato a lunedì 26 novembre. I deputati avranno quindi una settimana di tempo per approvare il testo.

IL DECRETO GIUSTIZIA SPORTIVA, con scadenza il prossimo 5 dicembre, e il decreto fiscale, con scadenza il prossimo 22 dicembre, devono invece ancora iniziare il loro iter in aula. Nessuno dei due ha ricevuto una prima approvazione, e mentre per il decreto fiscale pare esserci il tempo necessario, per il decreto giustizia sportiva i tempi sono molto stretti. Il provvedimento è ormai finito fuori dai radar del governo che non lo convertirà in legge inserendolo però in un altro decreto, come comunicato dal sottosegretario Guidesi in commissione a inizio mese. Non a caso il testo non compare neanche nel calendario dei lavori di Palazzo Madama, ramo in cui il provvedimento si trova al momento.
IL CALENDARIO DEI LAVORI
La prossima settimana l’aula del senato riaprirà i battenti martedì. In programma fino a giovedì la discussione del decreto fiscale, del ddl di delega per i decreti correttivi sulle crisi d’impresa e della legge europea 2018. Come visto invece la camera sarà impegnata con la discussione e approvazione del decreto sicurezza e immigrazione presentato dal ministro Salvini.
LA SESSIONE DI BILANCIO INCOMBE
Il vero ostacolo da affrontare da qui a fine anno però è la legge di bilancio. Viste le tante critiche da parte dell’Unione europea è immaginabile che la discussione parlamentare sarà particolarmente animata. Come se non bastasse è giusto ricordare che per legge il testo deve essere approvato entro la fine dell’anno, e quindi i tempi sono molto risicati.
TEMPI STRETTI PER LA LEGGE DI BILANCIO. La prima approvazione non arriverà entro novembre, come avveniva nella scorsa legislatura.
Per dare un termine di paragone durante la scorsa legislatura tutte le leggi di bilancio discusse avevano ottenuto la prima approvazione entro novembre. Questo di fatto non sarà possibile, considerando che nell’ultima settimana del mese la camera, ramo in cui si trova attualmente il provvedimento, è impegnata con il decreto sicurezza e immigrazione.
LEGGE DI BILANCIO 2019
Come se non bastasse in 4 occasioni su 5 nella scorsa legislatura il provvedimento ha richiesto la navetta, quindi la doppia approvazione da parte di uno dei due rami. Questo esemplifica ulteriormente quanto l’iter del provvedimento sia generalmente tortuoso.

RICORSO ALLA FIDUCIA?
Fino ad oggi il governo Conte si è contraddistinto per un uso moderato della fiducia, strumento generalmente utilizzato per velocizzare la discussione e conseguente approvazione dei provvedimenti. Da quando si è insediato è stato utilizzato solo in due occasioni, per l’approvazione del milleproroghe alla camera, e per il decreto sicurezza e immigrazione al senato. Considerando che i precedenti esecutivi Renzi e Gentiloni dopo 6 mesi di governo viaggiavano ampiamente in doppia cifra, deve essere apprezzato lo sforzo della squadra guidata dal presidente del consiglio Conte di non abusare della fiducia.

2 – voti di fiducia su provvedimenti in discussione da quando si è insediato il governo Conte. Un numero molto basso rispetto agli esecutivi Renzi e Gentiloni.
Ciò detto, vista la fitta agenda dei lavori e le tante scadenze previste “per legge”, bisognerà capire se il governo riuscirà a mantenere il trend positivo portato avanti fino ad ora.

RIEPILOGANDO
Appare quindi evidente che da qui alla fine del 2018 gli impegni da rispettare siano tanti, molto ravvicinati e su provvedimenti ampiamente dibattuti e controversi. Riepiloghiamo qui di seguito le date clou che aspettano governo e parlamento:

DECRETO SICUREZZA E IMMIGRAZIONE – approvazione finale entro il 3 dicembre (per legge). Manca il via libera di Montecitorio;
DECRETO FISCALE – approvazione finale entro il 22 dicembre (per legge). Manca ancora il via libera di entrambi i rami;
DISEGNO DI LEGGE ANTI CORRUZIONE – approvazione finale entro fine anno (così dichiarato da Luigi Di Maio). Già approvato alla camera, verrà modificato al senato, richiedendo un secondo passaggio a Montecitorio;
LEGGE DI BILANCIO 2019 – approvazione finale entro fine anno (per legge). Manca ancora il via libera di entrambi i rami.

3 – NUMERI ALLA MANO.
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una newsletter settimanale di brevi notizie, con link per approfondire.
PARLAMENTO
284, VOTI FAVOREVOLI ALL’EMENDAMENTO VITIELLO. Il deputato eletto, e poi espulso, con il Movimento 5 stelle Catello Vitiello è finito al centro delle prime pagine questa settimana. Suo l’emendamento sul peculato al ddl anti corruzione che ha visto il governo Conte battuto alla camera. 284 voti favorevoli e 239 contrati nel voto segreto che tanto ha fatto discutere.
4 , DA APPROVARE ENTRO LA FINE DELL’ANNO. Il ddl anti corruzione è stato poi approvato dall’aula, ma il governo ha dichiarato che verrà modificato al senato e quindi ri-votato a Montecitorio entro l’anno. Molta la carne sul fuoco: da approvare nel prossimo mese anche il decreto sicurezza, il decreto fiscale e soprattutto la legge di bilancio 2019.
-56, GIORNI ALLE ELEZIONI SUPPLETIVE IN SARDEGNA. In settimana il governo ha indetto i comizi elettorali per le elezioni suppletive in Sardegna che si terranno il prossimo 20 gennaio. Dalle dimissioni di Andrea Mura, ex deputato eletto con il Movimento 5 stelle, la camera ha un membro in meno. Essendo stato eletto in un collegio uninominale dovrà infatti essere sostituito tramite nuove elezioni.
-1, SOTTOSEGRETARIO PER IL GOVERNO CONTE, Eletto presidente della provincia di Trento, Fugatti si è dovuto dimettere dal suo incarico di governo, trovandosi in una situazione di incompatibilità. Perde così un membro l’esecutivo, e soprattutto il ministero della salute si trova ora con un solo sottosegretario, Bartolazzi del M5s. Probabile una nuova nomina, anche per ribilanciare l’equilibrio di governo.
3, RATIFICHE DI TRATTATI INTERNAZIONALI. Primo via libera in parlamento per 3 ratifiche. Trattasi di un accordo di cooperazione culturale e scientifica con il governo del Laos, uno di cooperazione culturale e di istruzione con il Montenegro e un accordo per il trasferimento di equipaggiamenti e tecnologia di difesa con il Giappone. Ora i testi avranno bisogno dell’approvazione della camera. Vedi i voti finali della XVIII legislatura

4 – IL BLACK FRIDAY DEL PETROLIO: BRENT SOTTO 60 DOLLARI.
È stato un Black Friday davvero. Per il petrolio la settimana si è chiusa con un’altra seduta nera, anzi nerissima. E come nei negozi si sono visti prezzi da super-saldi: il Brent è scivolato addirittura sotto 60 dollari al barile, mentre l’americano Wti vede ormai vacillare la soglia dei 50 dollari.
Entrambi sono ai minimi da ottobre dell’anno scorso, dopo aver di nuovo subito un tonfo di circa il 7%, come era già successo martedì scorso e anche il martedì precedente. Sedute di volatilità estrema, che sembrano fatte con lo stampino e che fanno sospettare forti riposizionamenti da parte di soggetti finanziari: forse non più fondi o Cta (Commodity Trading Advisors), che hanno ormai finito di liquidare le posizioni rialziste, ma piuttosto banche, che hanno fatto da controparte alle operazioni di hedging di compagnie petrolifere e governi stranieri.
PIAZZA AFFARI, IL «NO» UE COSTA IN UNA SETTIMANA LO 0,87%. IL PETROLIO CROLLA (-12%)
Non sono molti i Paesi produttori di petrolio che si proteggono dal rischio di ribassi attraverso contratti derivati, ma il Messico e il Brasile l’hanno certamente fatto, entrambe utilizzando opzioni put (che danno diritto a vendere al raggiungimento di un certo livello di prezzo). E in gioco non ci sono solo quattro spiccioli.

5 – MANOVRA, CENA TRA CONTE, TRIA, JUNCKER E MOSCOVICI. UE: AL LAVORO PER UNA SOLUZIONE FACEBOOK15 TWITTER MANOVRA, CENA TRA CONTE, TRIA, JUNCKER E MOSCOVICI. IL PREMIER ITALIANO: NON SI È DISCUSSO DI SALDI FINALI.

Non ho posto alcuna rinuncia alle riforme qualificanti. Cena a Bruxelles tra Conte, Tria, Juncker e Moscovici. Il premier italiano e il ministro dell’Economia hanno incontrato il presidente della Commissione Juncker, il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario Moscovici. PUBBLICITÀ Al termine dell’incontro gli esponenti dell’Unione europea hanno confermato l’intenzione di dialogare con il governo italiano alla ricerca di una soluzione. Prima della cena Conte, parlando con i giornalisti, ha sottolineato come il rapporto sia disteso. “Non litighiamo, we are friends“. Le parole del capo del governo sono state accolte con un sorriso dai cronisti che hanno atteso con ansia la fine del vertice. Fonte foto: https://www.facebook.com/pg/GiuseppeConte64 Manovra, dall’Ue: il lavoro proseguirà nei prossimi giorni “Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni per avvicinare i rispettivi punti di vista e cercare una soluzione di prospettiva“, ha dichiarato il portavoce della Commissione europea. I lavori riprenderanno quindi nei prossimi giorni in attesa anche di conoscere la posizione degli altri Stati membri dell’Unione europea. Conte e Tria dovranno convincere l’Ue della bontà delle riforme proposte dal governo italiano per superare la fase di stallo e rilanciare l’economia del paese rilanciando i mercati attraverso gli investimenti della popolazione, agevolata da provvedimenti come la flat tax e il reddito di cittadinanza. Fonte foto:https://www.facebook.com/JunckerEU/ Il premier Conte: non ho posto alcuna rinuncia alle riforme qualificanti “Non si è discusso di saldi finali. Ovviamente non ho posto alcuna rinuncia alle riforme qualificanti“, ha sottolineato Conte sottolineando come nel corso dell’incontro non si siano prese decisione risolutive. “Il rischio Grecia? “L’Italia ha dei fondamentali così solidi che mi sembra fuori luogo“, ha ribadito Conte.
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Il programma messicano, soprannominato Hacienda Hedge, di solito copre 200-300 milioni di barili di greggio l’anno. Nel 2018 il “paracadute” è costato 1,3 miliardi di dollari, aveva dichiarato il ministero delle Finanze, e in media proteggeva da una caduta dei prezzi sotto 46 dollari al barile. Più o meno ci siamo.
Le forze ribassiste sui mercati petroliferi – ormai in discesa per sette settimane consecutive – sono comunque tante. Indubbiamente il quadro dei fondamentali giustifica l’inversione di tendenza (se non la forza del crollo),  dopo la corsa che aveva portato le quotazioni del barile al record da 4 anni a ottobre, oltre 86 $ nel caso del Brent.
Le prospettive di crescita dell’economia mondiale sono peggiorate, anche sull’onda delle tensioni commerciali Usa-Cina. Ma soprattutto l’allarme per le sanzioni Usa contro l’Iran è scomparso dopo la decisione a sorpresa di concedere esoneri a otto Paesi importatori, sia pure solo parziali e temporanei. Nel frattempo l’offerta è cresciuta moltissimo, soprattutto negli Usa, in Russia e in Arabia Saudita: in tutti e tre i Paesi la produzione è ai massimi da decenni.
Riad in particolare, cedendo alle pressioni di Trump, non solo ha aperto i rubinetti dalla primavera scorsa, ma a giugno era anche riuscita a convincere tutta l’Opec Plus ad avallare una riduzione dei tagli. Ora si rende conto dell’errore, ma fare marcia indietro al prossimo vertice del 6 dicembre rischia di non essere facile.
ECCO PERCHÉ LE BORSE HANNO PERSO 15MILA MILIARDI NEL 2018
Il ministro saudita Khalid Al Falih ieri ha confermato le indiscrezioni secondo cui Riad sta producendo a livelli senza precedenti: «Eravamo intorno a 10,7 milioni di barili al giorno a ottobre e ora siamo al di sopra», ha detto Al Falih, assicurando però di essere pronto a tirare il freno. «Non inonderemo il mercato, non manderemo petrolio a clienti che non ne hanno bisogno. Abbiamo già iniziato a diminuire a dicembre e mi aspetto che continueremo nell’anno nuovo».
Nel frattempo le compagnie petrolifere cercano di tenere duro. «Tra i 50 e i 55 dollari al barile abbiano neutralità di cassa con tutti i costi inclusi», ha rassicurato Claudio Descalzi, ceo dell’Eni. Dall’Opec «vedremo se ci sarà un taglio e che tipo di taglio». Se questo non sarà sufficiente, secondo Descalzi bisognerà attendere sei mesi, ossia la scadenza degli esoneri alle sanzioni, per capire cosa succederà all’export iraniano. «In questo periodo penso che il petrolio oscillerà tra 60 e 70 dollari al barile».

6 – L’ON. LA MARCA PARTECIPA ALLA CELEBRAZIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELLA “CANNETO SOCIETY OF TORONTO” . COMUNICATO – 26 NOVEMBRE 2018
Sabato, 24 novembre, l’On. Francesca La Marca ha partecipato a Toronto alla festa di Natale organizzata dalla “Canneto Society of Toronto”, che nell’occasione ha celebrato anche il cinquantesimo anniversario di vita del sodalizio. Erano presenti oltre trecento persone, originarie di diversi paesi della Ciociaria, e in particolare quelle provenienti da Settefrati, un comune in provincia di Frosinone particolarmente noto per la presenza del Santuario della Madonna di Canneto, situato a oltre mille metri. Il culto per la Madonna di Canneto è uno dei più diffusi dell’Italia centro-meridionale e richiama da secoli, in particolare dal 18 al 22 agosto, numerosi e partecipati pellegrinaggi provenienti dai comuni e dalle regioni contermini.
Il Presidente dell’Associazione, Tony Malizia, importante imprenditore di Toronto e assiduo promotore delle tradizioni ciociare in Canada, ha fatto gli onori di casa.
Nel suo saluto, l’On. La Marca ha sottolineato l’importanza delle associazioni come fattore di coesione degli italiani di nascita e di discendenza fuori dall’Italia. La parlamentare, inoltre, si è soffermata sui suggestivi richiami storici di Settefrati, risalenti all’epoca romana, sulle bellezze paesaggistiche della località, collocata nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e sulla funzione di meta devozionale per un gran numero di paesi nei quali è ancora vivo il culto per la Madonna di Canneto.
L’On. La Marca ha anche portato ai partecipanti i saluti del sindaco del paese di Settefrati, Riccardo Frattaroli. Si è complimentata, infine, con il Presidente e i membri del comitato per aver raggiunto l’ambito traguardo dei cinquant’anni di vita dell’associazione, aprendo la strada alla trasmissione delle tradizioni originarie anche alle future generazioni.
On./Hon. Francesca La Marca, Ph.D. / Circoscrizione Estero, Ripartizione Nord e Centro America

7 – L‘ON. LA MARCA PARTECIPA A MONTREAL AL CONCERTO DELL’ORCHESTRA DEL SAN CARLO DI NAPOLI E ALL’INCONTRO DI SALUTO AL CONSOLE RUSCONI. Lunedì, 26 novembre, l’On. Francesca La Marca ha partecipato al concerto che l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, il più antico teatro operistico del mondo, ha tenuto nella bella “Maison Symphonique de Montréal”. COMUNICATO – 28 NOVEMBRE 2018

L’evento ha richiamato oltre mille appassionati, non solo di origine italiana, che hanno molto apprezzato l’eccellente esibizione dell’orchestra sinfonica partenopea. Il concerto è stato organizzato dall’Ambasciata d’Italia in Canada e dal Consolato italiano a Montreal.

Dopo il concerto, circa cinquecento persone si sono trattenute per un cocktail, offerto dal console Marco Riccardo Rusconi, che ha approfittato dell’occasione per salutare la comunità e i connazionali in vista del suo imminente ritorno in Italia per assumere un diverso incarico.

“Si è trattato di una serata culturalmente elevata – ha dichiarato la parlamentare italiana – che ha confermato l’eccellenza della musica operistica italiana e il prestigio di cui gode nel mondo. Queste indiscutibili e riconosciute qualità si esaltano quando sono proposte da un’orchestra di grandi tradizioni, come quella del San Carlo di Napoli, che da secoli rappresenta uno dei punti di riferimento più qualificati in questo campo e un esempio di alta cultura che tanti ci invidiano. Un’ennesima dimostrazione che quando l’Italia mette in campo le sue eccellenze e punta alla qualità può competere con chiunque”.
On./Hon. Francesca La Marca, Ph.D. – Circoscrizione Estero, Ripartizione Nord e Centro America

8 – L’APPROVAZIONE DEL DECRETO SALVINI È UN GRAVE ERRORE E PER DI PIÙ NON RAGGIUNGERÀ I RISULTATI PROMESSI, di ALFIERO GRANDI
Salvini ha già avuto mesi di tempo per dimostrare che i suoi pregiudizi – espressi spesso con protervia – causano non solo gravi ingiustizie ma contrastano con principi della Costituzione e che per di più neppure riescono a raggiungere i risultati promessi. Basta ricordare la sbruffonata sul rimpatrio dei migranti entro 6 mesi che si è scoperto, di questo passo, verrebbero realizzati in 80 anni. Mentre è certo che i suoi attacchi hanno indebolito le energie impegnate nel salvataggio delle vite dei migranti. Il vergognoso attacco indiscriminato alle Ong ha compromesso la loro capacità di salvataggio dei migranti in pericolo di vita nel Mediterraneo. Le Ong avevano dimostrato, in anni di attività, di essere in grado di salvare decine e decine di migliaia di vite umane, integrandosi con le varie autorità nazionali e coprendone i vuoti di capacità operativa. Le navi delle Ong sono state esautorate, messe sotto accusa, il loro operato vilipeso e quello che tuttora cercano di fare nel salvare vite in mare avviene con grandi difficoltà e a loro rischio.

I lager libici, i respingimenti criminali e i racconti del quotidiano Avvenire

Per di più la Libia si sta confermando essere un ginepraio dove è praticamente impossibile fare accordi che corrispondano alla realtà dei comportamenti. In Libia i migranti, rinchiusi in veri e propri lager, sono alla mercé dei loro carcerieri, senza diritti e con grave rischio dell’integrità fisica e della loro vita. La frammentazione e le sanguinose faide interne alla Libia mettono la situazione fuori controllo e questo sta aumentando il numero di morti e feriti, come stanno descrivendo con puntualità articoli dell’Avvenire, quotidiano che sta svolgendo una meritoria opera di informazione e denuncia sulle sventure dei migranti nel Mediterraneo. I respingimenti alla cieca sono delle vere e proprie condanne a ritornare nei lager da cui i migranti sono fuggiti, dopo essere già scappati da dittature, orrori, guerre, fame. Le navi della Guardia Costiera e dei militari del nostro paese oggi non riescono a svolgere adeguatamente il loro ruolo di soccorso, come vorrebbero e potrebbero, e come in parte per fortuna continuano a fare, per precise responsabilità politiche. Il taglio delle risorse stanziate per l’accoglienza ai migranti è un grave impoverimento delle tutele, a partire da quelle sanitarie, educative, di insegnamento della nostra lingua, ecc. L’attacco all’esperienza di accoglienza a Riace punta a liquidare un punto di riferimento importante, che ha costruito un innovativo sistema di integrazione dei migranti e di valorizzazione del territorio.

Il problema di arrivare ad un’accoglienza europea è del tutto irrisolto

La stessa missione europea Sophia rischia di essere al suo epilogo per l’atteggiamento di governi come quello italiano che non lavorano per valorizzarne, svilupparne e qualificarne l’attività, come sarebbe necessario. Il problema tuttora non risolto è la ripartizione dei migranti che sbarcano entro i confini dell’Europa, approdando in Italia e in altri paesi. Dopo aver esaltato il “grande risultato” del presidente Conte per avere ottenuto a livello europeo impegni per creare nuovi centri di accoglienza dei migranti, basati sulla volontarietà, non è successo nulla. Tutto è come prima. Il problema di arrivare ad un’accoglienza europea è del tutto irrisolto. Il governo deve riaprire un canale di discussione per individuare una linea di cooperazione tra i paesi europei per ricollocare i migranti che arrivano in particolare sul territorio di Italia, Grecia, Spagna, puntando con chiarezza a superare l’accordo di Dublino. Accordo di Dublino che ha portato al ridicolo: il governo italiano mentre fa la faccia feroce e respinge i migranti in mare ne accoglie altri senza fiatare perché inviati in Italia da altri paesi europei che pretendono l’applicazione dell’accordo di Dublino.

È evidente che l’isolamento attuale dell’Italia in Europa, anche a causa di inutili sbruffonate, crea maggiori difficoltà a discutere di problemi come quello dei migranti e della loro accoglienza. Prima di discutere di esercito europeo o di polizia europea ai confini è indispensabile che l’Unione dimostri di essere in grado di affrontare il problema epocale dell’arrivo e della distribuzione dei migranti nei vari paesi, superando l’accordo di Dublino. Il governo sta discutendo con la Commissione e con gli altri governi europei come arrivare ad un accordo sui conti pubblici. Per questo dovrebbe inserire nell’agenda di questa discussione una soluzione accettabile del problema dei migranti e della loro collocazione in Europa e del finanziamento delle attività dei paesi che si fanno carico del problema.

Il fallimento su tutta la linea della politica ispirata da Salvini, purtroppo subita dal M5Stelle

La politica ispirata da Salvini, purtroppo subita dal M5Stelle, è un fallimento su tutta la linea, per di più non ottiene i risultati che ha dichiarato di perseguire, perché gli sbarchi dei migranti in Italia sono proseguiti senza interruzione, e proseguiranno al di là di tutti i proclami. Ora sono ripresi con crescente intensità. Le scelte politiche sui migranti fin qui fatte, su pressione in particolare di Salvini e della Lega, creano un vuoto politico di interventi che sta causando una perdita inaccettabile di vite umane, sulle quali c’è un evidente tentativo di stendere un velo di silenzio. La faccia feroce di Salvini non è riuscita a bloccare i migranti ma le morti in mare continuano.

Dopo l’approvazione definitiva del decreto Salvini la situazione peggiorerà ulteriormente. La cancellazione di gran parte dei permessi concessi per ragioni umanitarie creerà un ulteriore esercito di clandestini che resteranno in Italia per l’impossibilità di provvedere a rimpatriarli tutti. Affrontare il problema dei migranti come un problema di ordine pubblico creerà una situazione ancora più difficile per centinaia di migliaia di esseri umani, così gli sgomberi senza offrire sistemazioni alternative aumenteranno le sacche di disperazione. In questa massa di disperati pescherà la malavita organizzata. Uno scatto di orgoglio avrebbe dovuto portare alla bocciatura di questo provvedimento sbagliato, controproducente e per di più incapace di arrivare agli obiettivi dichiarati. Purtroppo non è stato così e i cittadini italiani si renderanno conto di quanto sia sbagliata e controproducente la scelta di tentare di risolvere una migrazione di dimensioni epocali, che mette a nudo le drammatiche condizioni di vita di milioni e milioni di esseri umani, con misure di polizia, giocando irresponsabilmente con paure, ritardi e difficoltà reali.

Le migrazioni non possono essere affrontate come un mero problema di ordine pubblico e questa legge Salvini invece è costruita proprio su questa identificazione. Ci sono diversi punti di questo decreto in contrasto con principi costituzionali, appena sarà approvato e applicato inizierà il lavoro per sottoporli alla Corte.
*Alfiero Grandi, vicepresidente Coordinamento democrazia costituzionale

9 – BECOMING. Il ritratto intimo e memorabile della first lady degli Stati Uniti che ha ispirato il mondo. Un racconto onesto e coraggioso che lancia una sfida a tutti noi: chi siamo davvero e chi vogliamo diventare ?
“ La tua storia è quello che hai, quello che avrai sempre. Non dimenticarla mai.”.

Quando era solo una bambina, per Michelle Robinson l’intero mondo era racchiuso nel South Side di Chicago, dove lei e il fratello Craig condividevano una cameretta nel piccolo appartamento di famiglia e giocavano a rincorrersi al parco. È stato qui che i suoi genitori, Fraser e Marian Robinson, le hanno insegnato a parlare con schiettezza e a non avere paura. Ma ben presto la vita l’ha portata molto lontano, dalle aule di Princeton, dove ha imparato per la prima volta cosa si prova a essere l’unica donna nera in una stanza, fino al grattacielo in cui ha lavorato come potente avvocato d’affari e dove, la mattina di un giorno d’estate, uno studente di giurisprudenza di nome Barack Obama è entrato nel suo ufficio sconvolgendole tutti i piani.
In questo libro, per la prima volta, Michelle Obama descrive gli inizi del matrimonio, le difficoltà nel trovare un equilibrio tra la carriera, la famiglia e la rapida ascesa politica del marito.
Ci confida le loro discussioni sull’opportunità di correre per la presidenza degli Stati Uniti, e racconta della popolarità vissuta – e delle critiche ricevute – durante la campagna elettorale.
Con grazia, senso dell’umorismo e una sincerità non comune, Michelle Obama ci offre il vivido dietro le quinte di una famiglia balzata all’improvviso sotto i riflettori di tutto il mondo e degli otto anni decisivi trascorsi alla Casa Bianca, durante i quali lei ha conosciuto meglio il suo Paese, e il suo Paese ha conosciuto meglio lei.
Becoming ci conduce in un viaggio dalle modeste cucine dell’Iowa alle sale da ballo di Buckingham Palace, tra momenti di indicibile dolore e prove di tenace resilienza, e ci svela l’animo di una donna unica e rivoluzionaria che lotta per vivere con autenticità, capace di mettere la sua forza e la sua voce al servizio di alti ideali. Nel raccontare con onestà e coraggio la sua storia, Michelle Obama lancia una sfida a tutti noi: chi siamo davvero e chi vogliamo diventare?

NOTA
MICHELLE ROBINSON OBANA
è stata la first lady degli Stati Uniti da! 2009 al 2017. Laureatasi alle università di Princeton e Harvard, inizia la sua carriera da avvocato a Chicago nello studio Sidley & Austin, dove incontra il futuro marito Barack Obama. Sempre a Chicago ha lavorato in seguito per gli uffici del sindaco, l’Università e l’ospedale della stessa Istituzione. Ha inoltre fondato la sezione locale di Public Allles, un’organizzazione per la formazione dei giovani alla carriera nei settori pubblico e non profit.
Michelle e Barack vivono attualmente a Washington e hanno due figlie, Malia e Sasha.
DAL LIBRO
«C’è ancora molto che non so dell’America, della vita, di quel che potrebbe riservarci II futuro. Ma conosco me stessa. Mio padre, Fraser, mi ha Insegnato a lavorare sodo, ridere spesso e mantenere la parola data. Mia madre, Marian, mi ha mostrato come pensare con la mia testa e far sentire la mia voce. Insieme, nel piccolo appartamento nel South Side di Chicago, mi hanno aiutata a riconoscere il valore della nostra storia, della mia storia, all’interno di quella, più grande, del nostro Paese. Anche se non è bella o perfetta. Anche se è più dura di quanto vorresti che fosse. La tua storia è quello che hai, quello che avrai sempre. Non dimenticarla mai.»

10 – L’ORGANIZZAZIONE DEL NON SENSO IN UN LINGUAGGIO IRRIDUCIBILE AL CONSUETO. LA STORIA DELLA MODERNA CONSIDERAZIONE DELLA FOLLIA NON COMINCIA CON ERASMO E NON STA SOTTO IL SEGNO DI PLUTO, COME PRETENDEVA LA FOLLIA STESSA NELL’ELOGIO DEL GRANDE UMANISTA, MA HA INIZIO CON LA RIVOLUZIONE ANTROPOLOGICA DELLA RIFORMA E STA SOTTO IL SEGNO DI SATURNO. È con Lutero infatti che la melancolia – nelle sue diverse forme: astenica, sublime o furiosa – diventa metafora della terrena condizione umana, subordinata al potere del diavolo e perciò universale e ineludibile.

Da questo momento in poi, la visione della follia si arricchisce di una speciale valenza simbolica, diventa materia di indagini sempre più raffinate e la sua rappresentazione invade la letteratura, dove i modelli antichi si piegano a metamorfosi di enorme significato. Negli undici capitoli del suo ultimo libro, Follia e letteratura, storia di un’affinità elettiva (Carocci, pp. 269, euro 25,00), Guido Paduano offre un’analisi quantomai densa e penetrante delle grandi follie letterarie fra antico e moderno: dal teatro di Dioniso al Novecento, come recita il sottotitolo del volume.

L’intero canone maggiore della follia letteraria vi viene passato in rassegna: dalla follia tragica di Aiace, Eracle e Penteo a quella comica di Filocleone e Cnemone, dalla melancolia rivelatrice di Don Chisciotte a quella simulata di Amleto (e, poi, dell’Enrico IV pirandelliano), dalla mania sublime di Achab all’idiozia eversiva del principe Miškin e del Parsifal wagneriano, alla pazzia cupa e nichilista dei più oscuri racconti di Maupassant passando per le «grandi follie» del melodramma e per le analisi acute e audaci della pazzia di Lear, del Lenz di Büchner e del Monaco nero di Cechov.

L’idea che orienta il libro è esposta in forma concentrata nella brevissima prefazione che apre il volume: la follia, secondo Paduano, lungi dall’essere un tema come un altro, riveste un significato centrale nella letteratura occidentale poiché a partire dal dissolvimento delle relazioni sociali che caratterizza la condizione del pazzo rinvia alla dimensione eminentemente individuale dell’opera d’arte e al tentativo, in essa sempre compreso, di «mettere ordine nel caos».

La follia porta dunque nella letteratura il linguaggio del disordine e, al contempo, la sfida che l’opera d’arte sempre affronta cercando di organizzare la sfera alternativa del suo mondo. Ma soprattutto essa corrisponde al linguaggio figurato dell’arte: se questo – scrive ancora Paduano – è eminentemente metaforico, ovvero segnato dall’alterazione del «rapporto funzionale (…) tra segno linguistico e referente», allora questo linguaggio corrisponde idealmente ai modi di significazione della follia che Büchner poteva definire, descrivendo la pazzia del suo Lenz, come «un impulso sconfinato a trascinare in relazioni arbitrarie nella sua mente tutto ciò che gli stava intorno».
Follia e letteratura sarebbero, insomma, le due facce – umile l’una e geniale l’altra – della stessa decostruzione e ricostruzione immaginativa del mondo nel medium di un linguaggio irriducibile all’ordine comune o consueto. Non per nulla la rappresentazione della follia è tema metaletterario per eccellenza, o meglio meta-artistico tout court. È infatti l’organizzazione del non senso a contraddistinguere l’opera d’arte.

Come osserva ancora Paduano in una delle pagine dedicate alle eroine folli del melodramma, se è vero che la prevalenza del significante sul significato caratterizza l’esperienza estetica in generale è vero anche «che la sua associazione con la capacità del folle di avere accesso a linguaggi alternativi all’ordinaria comunicazione sociale ci porta a concludere che ciò a cui si rinuncia non è il senso, ma piuttosto i suoi limiti, le sue parzialità, le sue imperfezioni, dando forma positiva al topos dell’ineffabilità».
Di Luca Crescenzi da “Il Manifesto” 25 non 2018

11 – LUTTO NEL MONDO DEL CINEMA, È MORTO BERNARDO BERTOLUCCI.
È morto a settantasette anni Bernardo Bertolucci, regista di capolavori indiscussi come Ultimo tango a Parigi e L’ultimo imperatore.

È morto a settantasette anni Bernardo Bertolucci, una vera e propria istituzione del cinema e della cultura italiana e mondiale. Il poeta, regista e autore si è spento a Roma al termine di una lunga malattia, combattuta con dignità e con quella classe che lo ha sempre contraddistinto. Da anni Bernardo Bertolucci era costretto sulla sedia a rotelle a causa di una malattia degenerativa. Il regista, un vero e proprio amante della vita e del proprio lavoro, non ha mai nascosto la sua sofferenza per la sua condizione. Eppure non ha mai perso la sua dignità e il suo carisma. I migliori film di Bernardo Bertolucci Il regista ha avuto il merito di sfidare quelli che erano i dogmi del cinema a lui contemporanea. Ha sfidato la critica ma anche gli usi e i costumi ed è forse proprio grazie al suo coraggio – e quel pizzico di incoscienza – che è riuscito a regalare alla storia del grande schermo pellicole indimenticabili, studiati nelle Accademie.
Il film per eccellenza di Bernardo Bertolucci resta senza ombra di dubbio L’ultimo tango a Parigi, una vera e propria bomba lanciata nel mondo del cinema. La trama della pellicola nasce dalle fantasie sessuali proprio del regista, il quale avrebbe in seguito rivelato di aver tratto ispirazione da un sogno. Proprio nel sogno Bernardo aveva una travolgente parentesi sessuale con una bellissima donna ma sconosciuta. Inutile sottolineare come il film, datato 1972, sia stato inizialmente contestato dall’opinione pubblica. Solo sul finire degli anni Ottanta la pellicola venne riabilitata e considerata come un pezzo pregiato del cinema d’autore.
L’altro grande capolavoro di Bernardo Bertolucci è senza dubbio L’ultimo imperatore. Il film viene pubblicato nel 1987 ed è il simbolo di una nuova fase della vita artistica del regista, che guarda al tema epico e realizza un film di fama e successo mondiale che gli varrà la consacrazione. Per le riprese del film Bertolucci ebbe l’autorizzazione delle autorità cinesi a entrare addirittura nella Città Proibita, un privilegio solitamente non concesso agli stranieri.
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7 – L‘ON. LA MARCA PARTECIPA A MONTREAL AL CONCERTO DELL’ORCHESTRA DEL SAN CARLO DI NAPOLI E ALL’INCONTRO DI SALUTO AL CONSOLE RUSCONI. Lunedì, 26 novembre, l’On. Francesca La Marca ha partecipato al concerto che l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, il più antico teatro operistico del mondo, ha tenuto nella bella “Maison Symphonique de Montréal”. COMUNICATO – 28 NOVEMBRE 2018

L’evento ha richiamato oltre mille appassionati, non solo di origine italiana, che hanno molto apprezzato l’eccellente esibizione dell’orchestra sinfonica partenopea. Il concerto è stato organizzato dall’Ambasciata d’Italia in Canada e dal Consolato italiano a Montreal.
Dopo il concerto, circa cinquecento persone si sono trattenute per un cocktail, offerto dal console Marco Riccardo Rusconi, che ha approfittato dell’occasione per salutare la comunità e i connazionali in vista del suo imminente ritorno in Italia per assumere un diverso incarico.

“Si è trattato di una serata culturalmente elevata – ha dichiarato la parlamentare italiana – che ha confermato l’eccellenza della musica operistica italiana e il prestigio di cui gode nel mondo. Queste indiscutibili e riconosciute qualità si esaltano quando sono proposte da un’orchestra di grandi tradizioni, come quella del San Carlo di Napoli, che da secoli rappresenta uno dei punti di riferimento più qualificati in questo campo e un esempio di alta cultura che tanti ci invidiano. Un’ennesima dimostrazione che quando l’Italia mette in campo le sue eccellenze e punta alla qualità può competere con chiunque”.
On./Hon. Francesca La Marca, Ph.D. / Circoscrizione Estero, Ripartizione Nord e Centro America

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