18 03 03 – NEWS DAI PARLAMENTARI ELETTI ALL’ESTERO ALTRE COMUNICAZIONI.

0 – IL ROSATELLUM E RIMASTO ORFANO – Verso il caos Nessuno difende più una legge elettorale che premia i fedeli ma genera instabilità. Cresce la pressione perché il prossimo Parlamento cambi le regole, altrimenti non resterà altro che il referendum. (di Alfiero Grandi)
1 – Francesca La Marca: i dirigenti del circolo PD di Montreal fuori da ogni regola. Agli iscritti del pd il mio invito a trovare le ragioni di una scelta meditata e convinta.
2 – Fedi e Porta (PD): canone rai, over 75 ed esenzione. Con un decreto appena emanato dai Ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico ed annunciato dal Presidente del Consiglio è stata ampliata la platea degli ultra75enni esenti dal pagamento del Canone RAI.
3 – Fedi e Porta (PD): la pensione anticipata INPS e gli italiani all’estero. La pensione anticipata è una prestazione pensionistica che permette ai lavoratori interessati, anche ai nostri connazionali residenti all’estero che possono far valere della contribuzione utile in Italia, di andare in pensione prima del compimento dell’età pensionabile per la pensione di vecchiaia (che è attualmente in Italia di 66 anni e 7 mesi sia per i lavoratori che le lavoratrici).

0 – IL ROSATELLUM E RIMASTO ORFANO – VERSO IL CAOS NESSUNO DIFENDE PIÙ UNA LEGGE ELETTORALE CHE PREMIA I FEDELI MA GENERA INSTABILITÀ. CRESCE LA PRESSIONE PERCHÉ IL PROSSIMO PARLAMENTO CAMBI LE REGOLE, ALTRIMENTI NON RESTERÀ ALTRO CHE IL REFERENDUM.
Anche Romano Prodi si è aggiunto alla schiera di chi vuole cambiare una legge elettorale: che non è in
grado di produrre affidabili soluzioni di governo. Per questo cresce la richiesta che il futuro Parlamento ne vari una nuova.
Tanto più in caso di nuove elezioni a breve. Gli stessi autori (la legge è intitolata al capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato) sono oggi molto meno orgogliosi del risultato ottenuto. Il difetto più serio del Rosatellum è che prosegue la distorsione del Porcellum, iniziata nel 2006, costringendogli elettori a votare l’intero pacchetto dei candidati decisi dai capi dei partiti. I candidati all’uninominale e le liste bloccate nel
proporzionale, con l’aggiunta del voto unico sul pacchetto, lasciano all’elettore solo due scelte: non votare o decidere in quale lista avere meno sfiducia.
Questa legge approfondirà la frattura tra elettori ed eletti, la cui elezione non dipende dai cittadini ma dai capi partito che gli assegnano la posizione buona per essere eletti. Per superare questa fratturagli elettori dovrebbero almeno non solo quale lista votare ma anche quale deputato o senatore. Invece ha prevalso la volontà dei capi partito di avere parlamentari fedeli.
Alcuni incidenti nelle liste dei Cinque Stelle dovrebbero fare riflettere sulla gravità di questi meccanismi elettorali, che portano in posizioni eleggibili persone a cui il M5S chiede di dimettersi se eletti, ben sapendo che non lo faranno. Se ci fossero meccanismi di scelta dei parlamentari basterebbe chiedere agli elettori di non votarli.
Tra le critiche alla legge attuale c’è anche la richiesta di reintrodurre premi di maggioranza più o meno forti, in sostanza abbandonando la parte proporzionale. Su questa posizione convergono quanti pensano che gli elettori debbano comunque accettare le scelte dei ceti dominanti e quanti pensano che di fronte alla crisi dei partiti tradizionali la maggioranza se non c’è va prodotta con accorgimenti elettorali. Anche se il voto di alcuni finisce col valere due o più volte quello di altri.
Unica via per tentare di superare la sfiducia degli elettori è avere un Parlamento rappresentativo degli e- lettori, sia per eletti scelti dai cittadini, sia per aderenza al corpo elettorale. Continuare a dipingere come inciucio la ricerca trasparente di una mediazione politica apre una prateria a chi vuole imporre le proprie scelte. Per questo occorre che il nuovo Parlamento si impegni ad approvare una legge elettorale seria, duratura, tale da produrre un confronto tra proposte, non la terra bruciata di questa campagna elettorale.
Il centrodestra ha la responsabilità di avere approvato il porcellum. Il centro sinistra di non averlo cambiato quando vinse le elezioni del 2006. Se anche la pressione della legge di iniziativa popolare, per la quale col Coordinamento per la democrazia costituzionale stiamo raccogliendo le firme, non sarà sufficiente, resterà solo il referendum abrogativo di questa legge elettorale. Nell’immediato, il 4 marzo occorre votare ed è importante non votare per chi ha la responsabilità di questa legge elettorale, così la situazione potrebbe riaprirsi.
ALFIERO GRANDI
Vicepresidente Coordinamento
per la democrazia costituzionale.

1 – FRANCESCA LA MARCA: I DIRIGENTI DEL CIRCOLO PD DI MONTREAL FUORI DA OGNI REGOLA. AGLI ISCRITTI DEL PD IL MIO INVITO A TROVARE LE RAGIONI DI UNA SCELTA MEDITATA E CONVINTA.
“I comportamenti dei dirigenti del Circolo PD di Montreal sono ormai fuori di ogni regola statutaria e fuori da ogni etica politica, nonostante le roboanti invocazioni di principio con cui cercano di ricoprire una mera operazione elettoralistica. 24 febbraio 2018
Il Segretario del Circolo è rimasto al suo posto fino alla definizione delle liste e delle candidature, dopodiché non avendo avuto l’agognato posto in lista nel suo partito si è candidato con un altro partito, concorrente e critico rispetto a quello che lui stesso aveva fino ad allora rappresentato.
Il Presidente e Segretario facente funzione ha taciuto fino a dieci giorni dalle elezioni e poi, denunciando le insoddisfacenti procedure seguite per la scelta delle candidature, ha invitato a votare per un altro partito, concorrente e critico, e soprattutto per l’ex segretario transfuga.
Naturalmente, è legittimo esprimere la propria insoddisfazione rispetto alle procedure interne di una formazione politica, ma ad un partito ci si iscrive per i principi ai quali esso fa riferimento e per il programma politico che propone. Evidentemente in questo caso si trattava di un programma personalistico ed elettoralistico.
Agli iscritti al Circolo del PD di Montreal, inviati in questi giorni da una parte all’altra come pacchi postali, va la mia sincera e convinta solidarietà. Ne conosco molti e sono persone serie che meritano rispetto per la loro scelta e per la loro buona fede. Sono convinta che nella loro coscienza – e solo nella loro coscienza – troveranno le ragioni di una scelta meditata e convinta, respingendo gli interessati consigli di chi li vuole condurre come pecore al pascolo”. Francesca La Marca
On./Hon. Francesca La Marca, Ph.D.
Circoscrizione Estero, Ripartizione Nord e Centro America – Electoral College of North and Central America
Ufficio/Office – Roma, Piazza Campo Marzio, 42 Tel – (+39) 06 67 60 57 03 Email – lamarca_f@camera.it
Elezioni politiche – Voto per corrispondenza – 14-28 febbraio 2018
Candidata del Partito Democratico per l’America Settentrionale e Centrale
Ufficio elettorale:
951 Wilson Ave, Unit 20 – Toronto, On. M3K 2A7 – CANADA – Telefono (+1) 416 479 0442- TOLL-FREE 1-888-307-0080

2 – FEDI E PORTA (PD): CANONE RAI, OVER 75 ED ESENZIONE . Con un decreto appena emanato dai Ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico ed annunciato dal Presidente del Consiglio è stata ampliata la platea degli ultra75enni esenti dal pagamento del Canone RAI. 26 FEBBRAIO 2018
La nuova norma interessa ovviamente anche gli italiani all’estero proprietari di immobile in Italia e di apparecchio televisivo. Praticamente aumenta la soglia di reddito familiare che permette l’esenzione dal canone TV e di conseguenza, in base alle stime del Governo, i nuclei familiari aventi diritto all’esenzione passeranno dagli attuali 115.000 a 350.000.
Verrà privilegiata la classe di anziani più poveri perché è stata innalzata da 6.713 a 8.000 euro la soglia di reddito familiare al di sotto della quale si è esenti (sempre l’utente interessato abbia compiuto i 75 anni).
Si tratta ovviamente di un reddito molto basso che esclude comunque dall’esenzione la maggioranza dei nuclei familiari.
Chi beneficia dell’ esenzione per la prima volta deve presentare la richiesta entro il 30 aprile.
Chi, invece, intende usufruire dell’esenzione a partire dal secondo semestre, la scadenza è fissata al 31 luglio.
La Legge di Bilancio 2018 non ha portato alcuna novità riguardante l’ importo del canone Rai per i prossimi mesi. La tassa, dunque, resta ferma a 90 euro, riscossi nei primi 10 mesi attraverso le fatture della società elettrica oppure attraverso pagamento con modello F24 per coloro i quali non sono titolari di utenza elettrica. Per chi è titolare di utenza elettrica in caso di mancato pagamento del canone Rai, non verrà interrotta l’erogazione della luce (in sostanza non viene staccata la corrente elettrica) ma il fornitore segnalerà il mancato incasso all’Agenzia delle Entrate, che attiverà le operazioni di recupero dell’importo maggiorato alle sanzioni (da 200 a 600 euro per ogni anno non pagato) fino a giungere alla cartella esattoriale.
Se nessun componente della famiglia anagrafica, tenuta al versamento del canone, è titolare di contratto elettrico di tipo domestico residenziale il canone deve essere versato con il modello F24 entro il 31 gennaio di ogni anno, oppure in due pagamenti semestrali, rispettivamente entro il 31 gennaio e il 31 luglio (45, 94 euro a rata), oppure in quattro rate trimestrali, rispettivamente entro il 31 gennaio, il 30 aprile, il 31 luglio e il 31 ottobre (23, 93 a rata).
Si ricorda inoltre che i cittadini che non possiedono l’apparecchio televisivo possono presentare una dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate, con cui dichiarano che in nessuna delle abitazioni possedute è detenuto un apparecchio tv (da parte del dichiarante stesso o di altro componente della famiglia anagrafica). Il modello può essere utilizzato anche da un erede per dichiarare che, nell’abitazione in cui l’utenza elettrica è ancora temporaneamente intestata a un soggetto deceduto, non è presente alcun apparecchio tv. La dichiarazione di non detenzione ha validità annuale. Il modello di dichiarazione sostitutiva è disponibile sui siti internet dell’Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.gov.it e della Rai www.canone.rai.it. I contribuenti possono inviarlo direttamente, tramite un’applicazione web disponibile sul sito internet delle Entrate o avvalersi degli intermediari abilitati per la presentazione telematica della dichiarazione sostitutiva. Nei casi in cui non sia possibile l’invio telematico, è prevista la presentazione del modello, insieme a un valido documento di riconoscimento, tramite servizio postale , in plico raccomandato senza busta all’indirizzo: Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti tv – Casella Postale 22 – 10121 Torino. La dichiarazione sostitutiva può essere presentata anche tramite posta elettronica certificata , firmata digitalmente, all’indirizzo [ mailto:cp22.sat@postacertificata.rai.it | cp22.sat@postacertificata.rai.it ] . ll canone può essere versato anche tramite addebito sul rateo della pensione, purché il reddito familiare sia non superiore a 18.000 euro. E’ necessario farne richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello cui si riferisce l’abbonamento. Le modalità di presentazione della domanda sono stabilite da ciascun ente, che provvederà poi a comunicare al pensionato l’esito della domanda e, in caso affermativo, a certificare successivamente che l’intero importo dovuto per il canone di abbonamento alla televisione è stato pagato.
Riteniamo che uno degli obiettivi legislativi prioritari degli eletti all’estero nella prossima legislatura dovrà essere quello di introdurre l’esenzione dal canone Rai per i residenti all’estero proprietari di immobili in Italia. I deputati Pd Marco Fedi e Fabio Porta.

3 – FEDI E PORTA (PD): LA PENSIONE ANTICIPATA INPS E GLI ITALIANI ALL’ESTERO. La pensione anticipata è una prestazione pensionistica che permette ai lavoratori interessati, anche ai nostri connazionali residenti all’estero che possono far valere della contribuzione utile in Italia, di andare in pensione prima del compimento dell’età pensionabile per la pensione di vecchiaia (che è attualmente in Italia di 66 anni e 7 mesi sia per i lavoratori che le lavoratrici). 28 FEBBRAIO 2018

I soggetti con anzianità contributiva in Italia al 31 dicembre 1995 (e quindi una buona parte degli italiani emigrati all’estero) possono richiedere la pensione anticipata nel 2018 se in possesso della seguente anzianità contributiva: 42 anni e 10 mesi gli uomini e 41 anni e 10 mesi le donne.

Questi requisiti contributivi possono essere perfezionati tramite il meccanismo della totalizzazione dei contributi versati in Italia con quelli versati all’estero in un Paese (o in alcuni casi in più Paesi) con i quali l’Italia ha stipulato un accordo bilaterale di sicurezza sociale.

Ai fini del raggiungimento di tale requisito è valutabile la contribuzione versata a qualsiasi titolo o accreditata in favore dell’assicurato.

Chi avesse già maturato tali requisiti e che per qualche ragione non avesse ancora fatto domanda di pensione anticipata deve fare attenzione che nel 2019 scatteranno cinque mesi in più di requisito anagrafico per l’adeguamento alle aspettative di vita e che quindi ci vorranno – per la pensione anticipata – per gli uomini 43 anni e 3 mesi e per le donne 42 anni e 3 mesi.
Giova inoltre ricordare che la pensione anticipata decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda e che ai fini del suo conseguimento è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente (anche se svolto all’estero), non è, invece, richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratore autonomo. Consigliamo sempre di fare l’eventuale domanda tramite un patronato di fiducia che saprà consigliarvi sul diritto e sulle modalità di domanda.
I deputati Marco Fedi e Fabio Porta

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