Doposcuola, Corsi di Arabo e di Italiano per i bambini e le donne immigrate da Tunisia, Algeria, Marocco e India realizzate dalla Filef di Reggio Emilia.

Alice nel parco di Porta S. Stefano: I bambini, i volontari e le loro meraviglie 

Metti un pomeriggio con Alice, il Bianconiglio, il Cappellaio Matto e gli altri personaggi raccontati da Charles Lutwidge Dodgson,, matematico e scrittore inglese meglio noto con lo pseudonimo di Lewis Carrol. Con un po’ di fantasia nulla è impossibile. Nemmeno trasformare l’area verde di Porta S. Stefano in un piccolo Paese delle Meraviglie, ove tutto può accadere. E infatti è accaduto, in occasione di “Reggionarra”, la giornata delle favole e delle storie, lette, scritte, ascoltate, recitate in  giro per la città.

Protagonisti dell’insolito viaggio tra sogno e realtà –  davanti alle loro famiglie e a passanti incuriositi – sono stati i bambini e le bambine che frequentano il dopo scuola-ludoteca “Crescere in Gardenia”, gestito dalle volontarie della Filef e dalla associazione PerDiQua, insieme a un gruppo di studenti (pure volontari) delle scuole superiori. “Abbiamo iniziato l’esperienza del dopo scuola nel 2012  – spiega Mariam Ouhiya, coordinatrice per conto della Filef – poi nel 2015 si è aggiunta l’attività di ludoteca, grazie alla collaborazione con l’associazione PerDiQua.

Quest’anno abbiamo 18 bambini, dalla prima alla quinta elementare, nati in Italia da genitori di origine straniera . A indicarceli sono gli insegnanti della loro scuola Ada Negri. In verità, le richieste erano una decina in più, ma non siamo riusciti ad accoglierle tutte. Facciamo due pomeriggi a settimana, martedì e venerdì, dalle 14.30 alle 17.30, da ottobre e maggio. Prima aiutiamo a fare i compiti: per la Filef ci siamo io, Emanuela Casavecchia e Irene Capitani. Poi c’è l’attività di gioco”.

L’idea di mettere in scena “Alice e le sue meraviglie” è venuta a Letizia Ferrarini, coordinatrice 23enne del’associazione PerDiQua, che si occupa di animazione nelle ludoteche, promozione e formazione del volontariato giovanile. “Sono stati i bambini a darci l’ispirazione  – dice Letizia – per l’esigenza di esprimere di più e meglio i loro sentimenti, le loro emozioni.

Così la scelta è caduta su questa favola, perché ci offriva l’opportunità di approfondire e rappresentare meraviglia, ansia, paura, follia…. Sentimenti ed emozioni dei bambini, appunto”.

Alla fine, applausi per tutti , bambini e volontari, e merenda sul prato.  Anche per quest’anno scolastico, il dopo scuola-ludoteca si è ormai concluso. Ma tornerà nel prossimo, con tanti altri pomeriggi per imparare, stare insieme, giocare. E magari per preparare una nuova storia da raccontare alla città.

 

 

La festa di chiusura della scuola di arabo a Scandiano

La Filef, rappresentata dal vice presidente Menai Taoufik, ha partecipato anche alla festa di chiusura dei corsi di lingua araba che – come ogni anno dal 1996 – si sono tenuti a Scandiano, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, per la quale era presente l’assessore Elisa Davoli.

Questi corsi, coordinati da Najat El Garaoui (le altre insegnanti sono Mina e Asmae) e da Angela Zini, sono rivolti a bambini e ragazzi di famiglie provenienti dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Algeria e residenti nel distretto scandianese.

Oltre alle regole di base della lingua araba, agli allievi – quest’anno una cinquantina, suddivisi in tre gruppi secondo l’età – viene proposto un percorso di educazione interculturale, di conoscenza sia della cultura del Paese di provenienza che di quella del Paese in cui ora vivono le loro famiglie. “Un buon viatico per l’integrazione – commenta Taoufik – che aiuta le nuove generazioni ad avere consapevolezza di sé, consolidando la propria identità per non sentirsi stranieri né dove vivono adesso, né nella terra d’origine”.

 

Paroliamo, il corso di lingua italiana per le donne marocchine e indiane

Si è concluso al Centro Giovani di Bagnolo in Piano, con una festa e la consegna degli attestati di partecipazione, “ParoliAmo”, il corso di lingua italiana rivolto a donne straniere, partito lo scorso ottobre, che ha visto una consistente partecipazione di ragazze e signore di nazionalità marocchina ed indiana. Un corso partito dall’impulso dell’Amministrazione comunale e del Centro Giovani Bagnolo, coordinato da Layla Yusuf (presidente associazione “Donne Migranti dell’Emilia Romagna”), che si è potuto realizzare grazie all’importante supporto di alcune volontarie, comprese quelle di Auser, insegnanti, ex-insegnanti e civiliste.

Il sindaco Paola Casali e il vicesindaco Mara Bertoldi, oltre alla presidente dell’associazione Filef Reggio Emilia Laura Salsi, hanno rimarcato l’importanza della lingua italiana come prezioso strumento di integrazione, ma soprattutto di confronto e dialogo con i propri figli. Dalle testimonianze delle volontarie è emerso quanto le iscritte al corso abbiano dimostrato interesse e affrontato le lezioni con impegno e curiosità, consapevoli dell’importanza dell’occasione.

 

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