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20160817 15:44:00 guglielmoz

1 – FEDI: INTERESSANTE PROGETTO DI RICERCA SU “LA FORMAZIONE DELLE ÉLITE NELLA COMUNITÀ ITALIANA D’AUSTRALIA”. Nel novembre 2015 è stato avviato a Roma il progetto “Le élite degli italiani all’estero. Percorsi di ricerca” promosso dal Centro per la Riforma dello Stato (CRS), dall’Osservatorio Geopolitico sulle Elites Contemporanee (GeopEC), dal Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale della Sapienza (Coris), insieme a un gruppo di parlamentari italiani eletti nella circoscrizione Estero.
2 – Si anticipa l’editoriale della newsletter di agosto dell’on. Marco Fedi
3 – FEDI E PORTA (PD). ALLARME INPS: SOPPRESSA (E ACCORPATA) LA DIREZIONE CONVENZIONI INTERNAZIONALI. Con una Determinazione di fine luglio il Presidente dell’Inps Tito Boeri ha inopinatamente eliminato la Direzione delle Convenzioni Internazionali ed ha accorpato le sue funzioni nella Direzione Centrale Pensioni.
4 – SENZA MEMORIA NON C’È PRESENTE E NON C’È FUTURO La mia proposta di legge per l’istituzione della
Giornata nazionale degli italiani nel mondo.
5 FEDI (PD): INCONTRO DI LAVORO AL COASIT DI MELBOURNE . Marco Fedi ha incontrato a Melbourne dirigenti e personale del CO.AS.IT.,

1 – FEDI: INTERESSANTE PROGETTO DI RICERCA SU “LA FORMAZIONE DELLE ÉLITE NELLA COMUNITÀ ITALIANA D’AUSTRALIA”. Nel novembre 2015 è stato avviato a Roma il progetto “Le élite degli italiani all’estero. Percorsi di ricerca” promosso dal Centro per la Riforma dello Stato (CRS), dall’Osservatorio Geopolitico sulle Elites Contemporanee (GeopEC), dal Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale della Sapienza (Coris), insieme a un gruppo di parlamentari italiani eletti nella circoscrizione Estero.
Un’iniziativa di ricerca rivolta a studenti delle lauree magistrali interessati all’elaborazione di tesi aventi come oggetto la formazione delle élite nelle comunità italiane all’estero. I paesi di studio finora affrontati dagli studenti sono Australia, Germania e Brasile. ROMA, 8 AGOSTO 2016
L’on. Marco Fedi, tra i deputati promotori dell’iniziativa, ha seguito in particolare il lavoro della studentessa Laura Valente che ha scelto come caso di studio l’Australia.
Questa ricerca, come si diceva, intende applicare lo studio delle élites alla realtà dell’emigrazione italiana in Australia, osservando con quali modalità e tramite quali strumenti siano sorte importanti élites politiche di italiani in rappresentanza della nutrita comunità formatasi sul territorio australiano, in special modo dal secondo dopoguerra ad oggi .
La prima parte è stata concepita con un taglio basico e tratterà della teoria delle élites, di come e quando si sia diffusa, in quale contesto, quali siano stati i principali promotori della teoria elitista, come si sia evoluta nel tempo e se sia possibile ancora utilizzarla nel contesto attuale. Nella seconda parte si considera come si siano sviluppati i flussi migratori degli italiani a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, come si siano trasformati rispetto al contesto prebellico e come abbiano suscitato sempre maggiore interesse nuovi paesi d’arrivo, specialmente extraeuropei. In particolare, si analizzano i fattori che hanno portato ad un cambiamento significativo nell’emigrazione verso l’Australia, dall’arrivo dei primi italiani nel continente verso la fine dell’Ottocento alla creazione vera e propria di una consistente comunità italiana in loco, fino alla recente “riscoperta” dell’Australia negli ultimi anni. Nell’ultima parte l’analisi delle élites viene applicata concretamente a tale specifica realtà migratoria, cercando di comprendere come tra gli appartenenti e i discendenti di questa comunità “etnica” siano emerse alcune personalità in grado di entrare a far parte della classe dirigente australiana, di divenire élite. Dopo una sintesi del sistema politico-istituzionale dell’Australia e dei riferimenti legislativi in tema d’immigrazione, si analizzano i fattori che hanno rafforzato la rappresentanza sul luogo della comunità italiana, quali le associazioni, i sindacati, la stampa, i partiti; per osservare poi come si sia manifestata e sviluppata la presenza italiana nella politica australiana. Se ad esempio l’etnicità sia stata determinante ai fini del successo politico; se le élites politiche siano state influenzate da quelle economiche; se il sistema bipartitico australiano abbia avvantaggiato oppure ostacolato l’ascesa delle élites italiane e, ancora, se ci sia stata un’importante componente femminile in tale ascesa.
La tesi di laurea, che sarà discussa nella primavere del 2017, si gioverà di un periodo di ricerca in Australia e di una presentazione dei principali risultati nell’ambito di un convegno promosso dall’Associazione di amicizia Italia-Australia, costituita dall’on. Fedi, che si terrà nel mese di novembre presso la Camera dei Deputati. (www.marcofedi.it)

2 – Si anticipa l’editoriale della newsletter di agosto dell’on. Marco Fedi
LA NOTA DEL MESE.
BASTA UN SÌ …
Il lavoro per il Sì è iniziato anche nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide con due Comitati, Sì Down Under , in Australia, e Basta Un Sì in Tunisia.
In allestimento un sito collegato alla campagna ufficiale Roma, 8 agosto 2016 per il Sì ed un progetto di partecipazione allargata, video e audio, oltre che sui social, per i connazionali nel mondo.
Basta un Sì per un’Italia in cui si possa governare, mantenere gli impegni assunti con gli elettori, avere una maggioranza solida per fare leggi giuste ed approvarle rapidamente.
Basta un Sì: per l’Italia che vogliamo, in cui le leggi si fanno velocemente, in cui il Parlamento costi meno e produca di più, in cui il Governo nasca nell’unica Camera, in cui il Senato dei territori concorra all’esame delle proposte di legge facendo proposte alla Camera.

E LE STELLE STANNO A GUARDARE …
Nel 60esimo anniversario di Marcinelle la storia ci pone di fronte ad una situazione molto complessa: ricordare chi ha perso la vita per il lavoro, ricordare chi ancora oggi muore di lavoro e per il lavoro, guardando a chi il lavoro lo cerca disperatamente e a chi parte, spinto dalla necessità di trovare un lavoro, dalle sponde di un mondo in guerra, in povertà, in disperazione, in crescente difficoltà.
La storia dell’emigrazione italiana nel mondo è stata caratterizzata da alcuni episodi che ne hanno determinato non solo la narrazione ma l’evoluzione sociale, culturale e politica. Marcinelle è la storia dei lavoratori italiani, dello sfruttamento, della disattenzione alla sicurezza sul lavoro, del sacrificio italiano nel mondo, degli accordi tra Paesi per avere manodopera a basso costo, dell’assenza di protezione sociale e del bisogno di una regolamentazione del lavoro: da allora abbiamo fatto grandi passi avanti, in tante direzioni, dal rispetto dei diritti umani alle legislazioni sulla sicurezza e sul lavoro. Eppure da Marcinelle è cambiato molto, ma non abbastanza.
Ancora oggi migranti muoiono sul posto di lavoro. Il tema del lavoro e della tutela del lavoro, è profondamente legato alla storia delle migrazioni. Per le ragioni sociali di un’emigrazione tradizionalmente formata da manodopera, spesso poco qualificata, ma oggi anche specializzata ed in competizione con la forza lavoro locale.
Per le ragioni culturali, di un’emigrazione che spesso ha difficoltà di inserimento e di integrazione nei contesti di primo insediamento. Per le ragioni politiche, di un’emigrazione usata per campagne demagogiche e populiste e quindi lontana dalla vera attenzione politica.
Il tema di Marcinelle si lega molto anche ai nuovi flussi migratori dal mondo. Dagli Stati Uniti all’Austria, il vento del populismo chiede la costruzione di muri e argini oppure la chiusura dei canali di collegamento e ascolto. Noi, con il ricordo di Marcinelle, vogliamo affermare principi e valori che ruotano attorno ai temi della tutela del lavoro, della solidarietà e dell’accoglienza.

EMIGRAZIONE E … PORNOGRAFIA
Con grande senso di responsabilità cittadini italiani dall’Australia mi avevano segnalato questa vergogna: digitando http://www.museonazionaleemigrazione.it/ appare un sito che riporta, oltre ad un testo sul museo dell’emigrazione, dei link attivi a siti pornografici.
Mi attivo con analogo senso di responsabilità scrivendo al MIBACT per segnalare questo fatto gravissimo.
Lo faccio fornendo una serie di dati molto precisi sulla collocazione e sulle coordinate del sito. Eppure, a distanza di 4 mesi da quella segnalazione, fatta il 23 marzo 2016, nulla è stato fatto. I beni culturali hanno scritto alla Farnesina che non solo è titolare dei contenuti del museo ma anche della registrazione iniziale del dominio. Eppure tutto rimane inalterato. La verità: nel passaggio dal vecchio museo dell’emigrazione del Vittoriano al nuovo museo dell’emigrazione di Genova, ci si è dimenticati della registrazione dei domini. In sostanza questo passaggio andava gestito garantendo rispetto e dignità al tema dell’emigrazione. Le cose non sono andate proprio così.

DIAMO A CESARE QUEL CHE È DI …
Nell’assestamento di bilancio 2016 è stato ripristinato il taglio che la spending review aveva imposto al settore scuola per lo stesso anno, di fatto vanificando l’aumento di risorse che alla Camera avevamo ottenuto in legge di stabilità. Abbiamo dato a Cesare quel che allo Stato compete, cioè il riconoscimento di una inversione rispetto al passato. Negli anni trascorsi, infatti, l’azione di recupero doveva avvenire unicamente in sede parlamentare, con un notevole problema nella compensazione da individuare tra capitoli e centri di spesa. 12 milioni di euro assestati sui quali però pende la spada di Damocle di un taglio già previsto che di fatto potrebbe dimezzare il capitolo. Su questo tema siamo già impegnati e lavoreremo come Deputati PD.

LA PROPAGANDA … E L’AZIONE SERIA
La collega di maggioranza Nissoli ha presentato due emendamenti all’assestamento, uno dichiarato inammissibile e l’altro respinto.
I due emendamenti arrivano tra l’altro dopo che il Governo ha fatto uno sforzo per recuperare tra le pieghe dello stesso dicastero e dello stesso centro di spesa ben 2.6 milioni. Il milione in più sarebbe arrivato dalle iniziative legislative programmate – incluse le ratifiche – oppure dalla gestione dei servizi. Senza peraltro comprendere fino in fondo le conseguenze di tale azione. Invitiamo nuovamente tutti ad assumersi responsabilità di maggioranza che non valgono solo per il PD. Chiedere di attingere a capitoli di spesa per spostare milioni di euro senza conoscerne le conseguenze, magari con la disinvolta certezza della bocciatura dell’emendamento, equivale a privilegiare la propaganda sulla sostanza. E’ un metodo che non mi trova d’accordo. Abbiamo il dovere di svolgere un’azione volta a stabilizzare l’attuale investimento di 12 milioni, magari cercando di alzare il livello, evitando che si torni indietro, alle cifre già programmate senza i miglioramenti che siamo riusciti ad introdurre con la nostra azione parlamentare.
Questo lavoro può essere fatto solo nella prossima legge di stabilità: consolidare un fondo credibile, dal quale partire per eventuali miglioramenti, per dare certezze alle famiglie e agli enti gestori e per creare le condizioni reali di applicazione della riforma del settore che il Governo sta preparando con il decreto sulla Buona Scuola.
Ancora una volta, dunque, invitiamo a raccogliere le forze e a coordinare gli sforzi evitando discutibili e nocive dispersioni propagandistiche.
Marco Fedi
www.marcofedi.it

3 – FEDI E PORTA (PD). ALLARME INPS: SOPPRESSA (E ACCORPATA) LA DIREZIONE CONVENZIONI INTERNAZIONALI. Con una Determinazione di fine luglio il Presidente dell’Inps Tito Boeri ha inopinatamente eliminato la Direzione delle Convenzioni Internazionali ed ha accorpato le sue funzioni nella Direzione Centrale Pensioni.

Quali saranno le conseguenze di questa inattesa e forse indecifrabile decisione sui diritti socio-previdenziali dei lavoratori emigrati e migranti (visto che il fenomeno dell’emigrazione ha ripreso da alcuni anni di intensità) lo sapremo nei prossimi mesi quando dovrà essere attuato il nuovo ordinamento delle funzioni centrali e territoriali dell’Inps. ROMA, 8 AGOSTO 2016
La profonda riorganizzazione dell’Inps stabilita ed illustrata nella Determinazione n. 110 del 28 luglio scorso, ha l’obiettivo di razionalizzare le strutture organizzative dell’Istituto previdenziale rendendole, secondo gli auspici del Presidente Tito Boeri, più efficienti e più vicine ai cittadini. Da 33 direzioni centrali si passerà a 14 mentre quelle sul territorio vengono aumentate passando da 15 a 22; tra le direzioni eliminate c’è anche quella delle Convenzioni internazionali, che si ricorderà era stata ripristinata da poco tempo…
La filosofia del nuovo ordinamento, caratterizzato dall’accorpamento di molte attuali direzioni, è quella di creare demarcazioni di competenze più marcate rispetto alla precedente struttura e promuovere sinergie per il collegamento orizzontale tra le diverse direzioni, spingendo per “il superamento di prassi consolidate in cui ogni direzione agisce per conto proprio”. Teoricamente quindi l’accorpamento della Direzione delle Convenzioni Internazionali nella più ampia Direzione Centrale Pensioni dovrebbe servire a rendere il servizio per i nostri connazionali più efficiente, più governabile e più veloce. E’ previsto, nell’ambito di una ristrutturazione molto articolata, anche un rafforzamento delle competenze della Direzione Studi e Ricerche che ingloberà alcune delle funzioni svolte attualmente dalla Direzione Convenzioni Internazionali assicurando i rapporti anche con organismi internazionali per lo scambio di informazioni, analisi e rilevazioni sui regimI welfare. Il mondo dell’emigrazione si dovrà quindi confrontare nel prossimo futuro con la Direzione Centrale Pensioni per tutte le attività connesse alla gestione delle posizioni assicurative e all’erogazione delle prestazioni pensionistiche in regime di convenzione internazionale ed europeo. La Direzione Centrale Pensioni eseguirà inoltre il monitoraggio e predisporrà le previsioni dell’andamento pensionistico anche in regime di convenzione internazionale e dei flussi migratori, in raccordo con il coordinamento Generale Statistico Attuariale ed analizzerà le modifiche normative in materia di posizione assicurativa e prestazioni pensionistiche anche in regime di convenzioni internazionali, predisponendo la stesura di messaggi e circolari.
E’ forse prematuro esprimere un giudizio informato. Alcune perplessità si possono tuttavia sollevare: a) in particolare si evince dal nuovo ordinamento che le strutture territoriali saranno rafforzate nel numero, nelle competenze e nelle funzioni, ma ciò vale tuttavia solo per il territorio italiano e non per l’estero dove non esistono sedi e strutture Inps; b) patronati e assicurati hanno ora un rapporto diretto con la Direzione Convenzioni Internazionali che assicura un dialogo, uno scambio di informazioni, un contatto – anche umano –, una dinamica operativa, che forse non saranno garantiti da una Direzione Centrale che verosimilmente convoglierà attività, rapporti ed interessi in settori considerati più strategici di quello delle Convenzioni Internazionali; c) è reale il rischio che l’accorpamento delle Convenzioni nella più ampia e dispersiva Direzione Centrale Pensioni disperda anche il patrimonio di conoscenze e competenze acquisito finora in una materia molto particolare e difficile; d) come saranno gestiti in futuro i rapporti con gli enti previdenziali dei Paesi con i quali l’Italia ha stipulato le Convenzioni e con le istituzioni della stessa Unione Europea visto che verranno a mancare i riferimenti certi e consolidati nella struttura dell’Inps?
Insomma sono questi alcuni dubbi e scetticismi che ci premureremo di rappresentare al Governo, al Ministero del Lavoro e all’Inps nelle prossime settimane, quando prenderà forma il nuovo ordinamento dell’Inps e saranno prese le decisioni che dovranno modellare la nuova struttura di tutela e somministrazione di diritti, servizi, informazioni, prestazioni, a favore dei cittadini italiani residenti all’estero.
I deputati Marco Fedi e Fabio Porta

4 – SENZA MEMORIA NON C’È PRESENTE E NON C’È FUTURO La mia proposta di legge per l’istituzione della
Giornata nazionale degli italiani nel mondo. Una giornata nazionale dedicata agli italiani nel mondo. È questo il contenuto di una proposta di legge che ho presentato in queste settimane e che è stata sottoscritta da 326 deputati.
In altre parole, la maggioranza assoluta dei deputati ha aderito a questa idea e chiede assieme a me che l’Italia inserisca nel calendario delle sue ricorrenze ufficiali anche un riconoscimento per gli italiani emigrati e per i loro discendenti. La cosa speciale che è accaduta, rara nelle aule parlamentari soprattutto in tempi di acute tensioni politiche, come quelli che viviamo, è che intorno alla mia proposta si è costituito uno schieramento di sostegno trasversale, che vede insieme esponenti della maggior parte dei gruppi parlamentari, di maggioranza e di opposizione.
PERCHÉ UNA GIORNATA NAZIONALE PER GLI ITALIANI NEL MONDO?
Intanto per un dovere morale. In questa maniera, l’Italia riconosce il contributo che gli emigrati italiani hanno dato al Paese, con i loro sacrifici e con la loro generosità, nei momenti di maggiore difficoltà. E di questo li ringrazia.
In secondo luogo, perché senza memoria non c’è presente e non c’è futuro.
La Giornata nazionale è l’occasione per richiamare alla memoria del popolo italiano che l’emigrazione, che ha portato fuori dai confini 28 milioni di persone e ha sedimentato nel mondo una grande comunità di 60 milioni di “italici”, è il fenomeno più vasto e profondo che la società italiana abbia conosciuto nella sua storia contemporanea. Non c’è famiglia italiana che in un secolo e mezzo non abbia avuto uno o più emigranti, ma la memoria di questa epica vicenda tende a dissolversi soprattutto tra i giovani. Soprattutto loro hanno bisogno di identificarsi socialmente e moralmente con una grande vicenda storica ed umana, per avere radici e rafforzare la loro identità. Un’identità di dialogo e di rispetto per gli altri, come ogni italiano ha dovuto fare quando ha messo piede in una terra straniera.
La Giornata, ancora, servirà a richiamare l’attenzione delle reti di informazione e di comunicazione su ciò che gli italiani sono oggi diventati nel mondo: espressione delle classi dirigenti dei più importanti Paesi, protagonisti della politica, della cultura, delle arti, delle professioni, della vita sociale e della vita economica. Una rete di straordinari testimoni dei valori di civiltà dell’Italia e una grande forza di sostegno per il Paese di origine, oltre che del Paese di insediamento. Ognuno restando leale cittadino di un’altra Patria.
L’Italia oggi ha un grande bisogno di ricollocarsi attivamente e autorevolmente nel quadro internazionale. Ebbene, la migliore chance che ha nelle mani è costituita da questa grande platea mondiale che guarda verso la Penisola con simpatia e disponibilità.
La Giornata nazionale, dunque, è un atto di onore verso gli italiani nel mondo e, nello stesso tempo, è un’occasione per l’Italia per migliorare il suo profilo di Paese globale e per trovare al di fuori dei confini le forze vive che l’aiutino a riprendere con sicurezza il suo cammino.
Gli italiani nel mondo, come quelli in Italia, naturalmente, vanno ricordati non in un solo giorno, ma tutto l’anno. Per questo ho assunto una serie di iniziative, che potrete conoscere dettagliatamente in questa newsletter.
In particolare, ho presentato un’interrogazione al Governo perché avvii i contatti con le autorità canadesi per arrivare al reciproco riconoscimento dei titoli di studio e professionali.
Il mondo è diventato globale, diciamo spesso. “Globali”, in realtà, sono gli uomini, con le loro attese di miglioramento, con il loro impegno, con le loro qualità umane e professionali. Ognuno cerca di proiettare le sue possibilità in un orizzonte più ampio rispetto al passato. Per questo è necessario che gli Stati li aiutino a ricollocarsi con le loro professioni in ambiti nei quali potranno trovare la giusta risposta ai loro sforzi e buone occasioni per realizzarsi.
Intanto, consentitemi di augurare buona estate e buone vacanze a tutti!
Un caro saluto. On. Francesca La Marca

5 FEDI (PD): INCONTRO DI LAVORO AL COASIT DI MELBOURNE . Marco Fedi ha incontrato a Melbourne dirigenti e personale del CO.AS.IT., della società storica e del Museo Italiano, per definire le priorità in campo culturale linguistico e il contributo all’iniziativa “Italians Down Unde- 16 agosto 2016r” promossa dall’Ambasciata d’Italia per il 23 e 24 settembre prossimi.
Nel corso del dibattito i partecipanti alla riunione hanno accolto positivamente il recupero di risorse per la formazione linguistica che il Governo ha inserito nell’assestamento di bilancio, ma non hanno mancato di esprimere “preoccupazione per il possibile taglio previsto per il 2017 e, soprattutto, per i primi segnali di una inversione di tendenza da parte delle singole scuole australiane che subiscono l’attrazione delle lingue asiatiche a scapito di quelle europee. Un preoccupante segnale che dovrebbe mobilitare subito tutti, famiglie, enti gestori ed istituzioni, nel rafforzare la presenza linguistica e culturale a tutti i livelli, nell’individuare le strategie per la crescita politica, oltre che culturale, della nostra comunità e, soprattutto, nell’aumentare la nostra capacità di attrazione”.
“La sostanza – ha sottolineato l’on. Fedi – è che non bastano le conferenze, tantomeno la propaganda, e certamente sono controproducenti sia le riforme solo annunciate che quelle presentate a spezzoni. Nei prossimi mesi, anche in vista di importanti presenze politiche in Australia, lavoreremo per identificare le linee prioritarie in questo settore, anche in campo culturale. Importante, infatti, finalizzare anche l’accordo tra il Museo Italiano di Carlton, altre realtà museali dell’emigrazione in Australia, le società storiche presenti nel territorio, ed il Museo dell’Emigrazione di Genova”.
www.marcofedi.it

 

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