12061 Mattinale CGIL: Cosa fare sulle Pensioni

20160506 18:16:00 redazione-IT

[b]PENSIONI, QUEL CHE BISOGNEREBBE FARE. PARLA SUSANNA CAMUSSO[/b]
“Pensioni, Renzi vuole fare un regalo al sistema banche-assicurazioni. Camusso: flessibilità in uscita senza penalizzazioni a partire dai 62 anni”. E’ il titolo della intervista del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso sul Corriere della Sera di oggi a cura di Enrico Marro. Secondo il segretario generale, si dovrebbe applicare appunto una flessibilità in uscita senza penalizzazioni dai 62 anni e un’articolazione delle età di pensionamento che tenga conto del lavoro svolto.

Il premier Renzi ha annunciato che dal 2017 ci sarà l’Ape, cioè l’assegno pensionistico per chi si ritira prima dal lavoro. Finalmente la «flessibilità in uscita»?, chiede Marro. Speriamo che quest’Ape non si riveli una vespa fastidiosa — sorride il segretario generale, Susanna Camusso, nel suo ufficio al quarto piano di Corso Italia. Battute a parte, le parole del presidente del Consiglio sono anche il risultato dell’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil. Renzi ha anche detto che avvierà un confronto con le parti sociali. Sarebbe una straordinaria novità. Chiediamo che ci convochi, augurandoci che la loro proposta non sia un cerotto». Perché un cerotto? «Tanto per dirne una, ci piacerebbe capire se la proposta non sia temporanea, riservata cioè ai nati nel 1951-52-5 3. Non è quello che serve». Cosa serve invece? «La flessibilità in uscita senza penalizzazioni dai 62 anni e un’articolazione delle età di pensionamento che tenga conto del lavoro svolto. In Germania, tanto per stare al modell o tedesco, non esi ste che gli operai vadano in pensione a 67 anni. Escono tutti prima». Perché non dovrebbero esserci le penalizzazioni? «Perché sono già contenute nel sistema contributivo pro rata. Invece, nell’Ape c’è una doppia penalizzazione: il taglio permanente della pensione e l’assegno anticipato sotto forma di prestito. Un regalo a banche e assicurazioni ». Stravolgere la Fornero metterebbe a rischio la tenuta dei conti pubblici. «Tenere la Fornero mette a rischio la tenuta sociale del lavoro perché, semplicemente, la gente non ce la fa più. Basterebbe andare nelle imprese e vedere che livelli hanno raggiunto i lavoratori con ridotte capacità lavorative». Ma come andrebbe finanziata la flessibilità in uscita ? «Cominciamo col dire che per fare i giusti paragoni in Europa dalla spesa previdenziale, va scorporata l’assistenza. Inoltre , siamo uno dei pochi Paesi dove sulle pensioni si pagano le tasse. Infine, una parte delle risorse si possano trovare nel sistema, per esempio con un contributo sulle pensioni più alte». Frutterebbe molto poco. «Sarebbe una misura eticamente giusta. Penalizzare magari del 12% pensioni da mille euro va bene e invece chiedere un contributo redistributivo su quelle da 3mila no?» . La Cgil contesta la politica economica del governo, eppure c’è una modesta ripresa del Pil e dell’occupazione. «L a politica eco no mica di questo governo è continuista. L’Italia resta caratterizzata da scarsa crescita e instabilità economica. L’esecutivo non ha affrontato i problemi strutturali mentre servirebbe una politica per dare lavoro ai giovani» (…) L’intervista di Marro è a pagina 13 del Corriere della Sera e anche online sul sito del Corriere.it (http://www.corriere.it/economia/16_maggio_05/pensioni-renzi-vuole-fare-regalo-sistema-banche-assicurazioni-b51eb486-12fb-11e6-918d-cff62dc61260.shtml). Nel corso della giornata l’intervista sarà rilanciata anche sul sito della Cgil (www.cgil.it).

JOBS ACT: TANTO RUMORE PER NULLA

“Un risultato, quello del Jobs Act, decisamente insoddisfacente, che dimostra la sua spaventosa inefficienza se consideriamo la quantità di risorse spese per la creazione di nuova occupazione. A fronte di 6,1 miliardi di euro spesi nel solo 2015 si registrano poco più di 100 mila occupati aggiuntivi. Un rapporto costi, benefici decisamente sproporzionato”. E’ quanto calcolato dagli uffici fisco e finanza pubblica e mercato del lavoro della Cgil nazionale. Il report analizza gli effetti del Jobs Act sull’occupazione a partire dagli esiti che i due provvedimenti fiscali, decontribuzione e deduzione Irap, entrambi previsti nella legge di Stabilità 2014, hanno avuto sulla riduzione della disoccupazione. Il governo ha speso 6,1 miliardi di euro nel 2015 per generare un incremento di circa 100 mila posti di lavoro su 800 mila posti persi dall’inizio della crisi, di questi il 60% a tempo determinato. Gli oltre 6 miliardi di euro, usciti dalle casse dello Stato nel 2015 per stimolare l’occupazione, sono il risultato della somma del costo della decontribuzione, pari a 3,4 miliardi di euro lordi (i contratti che hanno beneficiato dell’esonero sono stati circa 1,5 milioni), più 2,7 miliardi derivanti dalle deduzioni sull’Irap. Inoltre, gli uffici fisco e finanza pubblica e mercato del lavoro della Cgil, avvertono che nel 2016 e nel 2017 i costi saranno rispettivamente di 8,3 e di 7,8 miliardi.

Per la Cgil “non si possono affidare al mercato circa otto miliardi di euro all’anno nella convinzione che le imprese, attraverso l’abbattimento dei costi, siano capaci di aumentare il numero degli occupati. Se volessimo utilizzare le stesse risorse dei due provvedimenti citati in investimenti pubblici e per creare direttamente occupazione, specie giovanile e femminile, si potrebbero generare molti più posti di lavoro”. La Cgil, infatti, ha calcolato nel suo Piano del Lavoro che stanziando dieci miliardi all’anno per tre anni, attraverso investimenti e assunzione diretta in settori non esposti alla concorrenza, si verrebbero a creare circa 740.000 posti di lavoro, tra pubblici e privati. “L’unica modalità concepita dal Governo per uscire dalla crisi sembra essere quella di abbassare salari, occupazione e diritti del lavoro, quando invece per creare valore aggiunto occorre aumentare la quantità e la qualità del lavoro come della produzione”.

Il report della Cgil sul Jobs Act viene ripreso dai giornali. Il Manifesto gli dedica la copertina. “Crescita infelice. La montagna ha partorito il topolino del Jobs Act”. Nel sommario di prima pagina del Manifesto anche l’attacco del presidente dell’Inps, Tito Boeri al sistema dei vitalizi. All’interno scrive Antonio Sciotto. Il rapporto Cgil anche sul Tempo (p.15).

SABATO IN PIAZZA A ROMA CONTRO IL TRATTATO TRANSATLANTICO (TTIP)

Roma si appresta a raccogliere il testimone delle centinaia di organizzazioni che in Europa e negli Stati Uniti stanno cercando di fermare il Trattato transatlantico sugli scambi e gli investimenti. Il Ttip, comunicato come strumento di facilitazione del commercio e della costruzione del benessere tra le due sponde dell’Atlantico, è in realtà lo strumento che i grandi gruppi commerciali e finanziari vorrebbero usare per spianare tutte quelle regole e quelle caratteristiche di produzione e distribuzione che creano problemi al commercio, perché difendono i consumatori, i lavoratori, i cittadini e chiedono alle imprese di assumersi il costo sociale, ambientale ed economico delle loro attività. Lo scrive Monica Di Sisto (vicepresidente dell’associazione Fairwatch, tra i portavoce della Campagna Stop Ttip Italia), su Rassegna Sindacale. http://www.rassegna.it/articoli/roma-raccoglie-il-testimone-contro-il-ttip.

Oltre 200 organizzazioni della società civile, e tra esse in prima fila i sindacati e la Cgil con le sue categorie – i lavoratori dell’agroalimentare con grande forza, poi il comparto pubblico e i metalmeccanici – hanno dato l’appuntamento il 7 maggio nella capitale, alle 14,00, da piazza della Repubblica fino a piazza San Giovanni, a tutte e tutti i cittadini, i piccoli e medi produttori, gli amministratori pubblici preoccupati per l’impatto negativo già annunciato che il Ttip avrebbe sulla loro vita quotidiana, che vogliono discuterne insieme e mostrare alle istituzioni nazionali ed europee la propria contrarietà. Dieci giorni fa in 90mila sono scesi in piazza ad Hannover, in Germania, e anche in Italia l’interesse sul trattato cresce dopo la lettura delle 248 pagine di testi negoziali desecretate e rese pubbliche da Greenpeace: oltre i due terzi della sostanza del Ttip, dal quale molti protagonisti della politica internazionale – compresi i candidati alla Casa Bianca Trump e Clinton, ma anche Sanders e Cruz – si sono smarcati da tempo. Dal canto suo, sembra quasi seccata, la Commissario europea al Commercio Cecilia Malmström, a dover ribadire sul blog della Commissione “ancora e ancora, che nessun trattato commerciale sottoscritto dall’Ue abbatterà il nostro livello di protezione dei consumatori, della sicurezza alimentare o dell’ambiente”.

NOTIZIE E COMMENTI DEL GIORNO SUI QUOTIDIANI

“Renzi-Merkel, prove di intesa” (Corriere della Sera). “Renzi-Merkel: Vienna sbaglia, ma resta il no sugli eurobond” (Repubblica). “Migranti, Merkel dice sì a Renzi” (Messaggero). “Migranti, no ai muri, ma tra Renzi e Merkel l’intesa è solo a metà” (La Stampa). Sono questi i principali titoli di apertura dei quotidiani che focalizzano l’attenzione sull’incontro di ieri tra il presidente del consiglio italiano e la cancelliera tedesca (che oggi sarà ricevuta da papa Francesco). L’intesa sembra solida sulla questione dei muri e delle scelte dell’Austria in particolare, ma non si è chiuso invece il capitolo degli eurobond. L’altra notizia del giorno riguarda la condanna a tre anni per evasione fiscale di Renato Soru, patron di Tiscali e segretario del Pd in Sardegna (ieri si è subito dimesso dalla carica). Intanto non si placa la bufera all’interno e intorno alla magistratura per le inchieste che coinvolgono molti rappresentanti del Pd a vari livelli. In particolare le polemiche si sono scatenate contro il consigliere del Csm, Morosini per le sue dichiarazioni contro il governo. Ieri ci sono stati dei colloqui al Quirinale tra il presidente Mattarella e il vicepresidente del Csm, Legnini. “Tre anni a Soru, nuovo scontro giudici-governo” è il titolo di Repubblica. Quasi tutti i giornali di oggi pubblicano in prima pagina la foto notizia del concerto dell’orchestra di San Pietroburgo a Palmira, che è stata salvata dalle devastazioni minacciate dall’Isis. Tra le interviste e i commenti da segnalare l’intervista a Klaus Regling, alla guida dell’Esm, il meccanismo europeo di stabilità sul Corriere della Sera: “La Grecia non rischia il default, il nuovo accordo è in arrivo” (p.6). Sempre sul Corriere da segnalare l’editoriale di Dario Di Vico sullo scontro a Milano sul sistema dei taxi e la concorrenza: “Chi blocca un mercato libero”. Su Repubblica, tra le altre cose, da segnalare l’intervista di Liana Milella a Giancarlo Caselli: “Invocare complotti è roba da Berlusconi. E’ giusto che i giudici parlino delle riforme” (p.8). Sul Sole 24 ore da segnalare il commento di Dino Pesole: “Investimenti e credito, le leve per ridare forza alla ripresa” (p.10). Sempre sul Sole, Carlo Bastasin, “L’interesse della Germania e quello dell’Europa”. Sempre sull’Europa e il ruolo della Germania scrive sul Corriere, Federico Fubini: “Europa a più velocità, torna la tentazione tedesca, Italia nel nucleo centrale e consultazioni dei cittadini” (p.3). Sull’Unità, a proposito del deterioramento della politica e sulle tante questioni morali, Gianfranco Pellegrino suggerisce la rilettura di Moro e Sciascia (p.14). Dall’Espresso in edicola oggi da citare il pezzo di Roberto Saviano sul presidente dell’Inps: “Boeri, operazione verità nel paese dell’ipocrisia”

ITALCEMENTI. POSITIVO IL PRIMO INCONTRO CON HEIDELBERG CEMENT

Per la vertenza Italcementi ieri è stato il giorno dell’incontro con Heidelberg cement al ministero dello Sviluppo economico. Presenti erano anche i rappresentanti di Feneal, Filca e Fillea di Bergamo, che, come i rispettivi nazionali, hanno parlato di un confronto che va “valutato positivamente, sia perché ha visto la partecipazione, per la prima volta, di esponenti di Heidelberg cement sia perché, da parte del governo, è stata ribadita la volontà di seguire la vertenza e d’intervenire per salvaguardare i livelli occupazionali di Italcementi, dopo l’acquisizione da parte del gruppo tedesco”. Al vertice hanno partecipato il viceministro Teresa Bellanova, Andreas Schnurr, responsabile delle risorse umane mondo di Heidelberg cement, i rappresentanti delle regioni interessate (tra i quali il governatore della Lombardia) e i rappresentanti sindacali territoriali.
“L’azienda – riferiscono in una nota unitaria le segreterie nazionali dei sindacati delle costruzioni – ha ripresentato il piano industriale annunciato alla stampa nelle scorse settimane, ribadendo che, per quanto riguarda il settore di ricerca e sviluppo dei materiali, è confermato il suo interesse a mantenere la sede a Bergamo, mentre per il personale che si occupa dell’assistenza ai siti produttivi la sede verrà spostata in Germania, presso Heidelberg”.

GIUSTIZIA: FLASH MOB DEI TIROCINANTI IN VIA ARENULA

Ieri a Roma i tirocinanti della giustizia hanno organizzato un flash mob davanti al ministero della Giustizia per sollecitare il Ministro Andrea Orlando al rispetto degli impegni assunti ed emanare il secondo decreto di riparto dei posti per l’Ufficio del processo. Con cartelli e sveglie al collo, si sono presentati in via Arenula per gridare a gran voce ‘Sveglia Signor Ministro, l’intervallo è finito!’. A darne notizia sono la Cgil e la Fp Cgil. “I tirocinanti della giustizia sono lavoratori svantaggiati, colpiti duramente dalla crisi economica in corso, che dal 2010 svolgono un’attività lavorativa negli uffici giudiziari, sotto la forma impropria del tirocinio”, affermano Cgil e Fp Cgil. “Sono lavoratori a tutti gli effetti – aggiungono – che danno un apporto fondamentale per il corretto svolgimento delle procedure giudiziarie, retribuiti con un compenso decisamente irrisorio, 350 euro al mese, che supera di gran lunga il limite della decenza”. "Dopo oltre cinque anni di partecipazione ai progetti formativi all’interno degli uffici giudiziari è il momento di avviare un un vero percorso, nel rispetto delle norme di legge, che riconosca queste persone per quello che sono. Dei lavoratori a tutti gli effetti”, prosegue il sindacato di Corso d’Italia insieme alla categoria dei servizi pubblici. “Il 30 novembre, inoltre, il primo progetto ‘Ufficio per il processo’ finirà e i tirocinanti non solo non hanno avuto rassicurazioni sul loro futuro, ma non è stata garantita l’opportunità di inserimento nel percorso neanche all’intera platea interessata. Solo 1.150 lavoratori su 2.500, infatti, sono attualmente impiegati negli uffici giudiziari. È assolutamente necessario, a questo punto, aprire immediatamente il tavolo presso la Conferenza delle regioni in modo da riassorbire l’intera platea nonché emettere il secondo decreto di riparto dei posti per l’Ufficio per il processo”, concludono Cgil e Fp Cgil.

ROCCHI (FILT): CAMBIARE IL GESTORE DEL TRASPORTO PUBBLICO A ROMA
“Arrivati a questo punto e visto che ci sono le condizioni, la stazione appaltante e gli altri soggetti istituzionali coinvolti valutino seriamente la possibilità di rescindere l’affidamento a Roma Tpl, garantendo con altri soggetti la continuità del servizio pubblico erogato, l’immediato adeguamento dei suoi standard di regolarità, la liquidazione delle spettanze retributive ai lavoratori e la regolarizzazione delle contribuzioni previdenziali e sociali”. E’ quanto sostiene il segretario generale della Filt Cgil Alessandro Rocchi sulla situazione in atto a Roma nel servizio di trasporto urbano affidato a Roma Tpl che considera “non più sostenibile”. Secondo il segretario generale della Filt “alle croniche carenze di servizio, progressivamente aumentate nel corso degli ultimi mesi, si sono aggiunti, nello stesso periodo, il più volte ritardato pagamento da parte delle aziende degli stipendi, fino alla mancata erogazione delle ultime due mensilità, e consistenti mancati versamenti, sia all’Inps che al Fondo Priamo, delle contribuzioni previdenziali e sociali”.

SEVESO, QUARANT’ANNI DOPO. UN CONVEGNO A MILANO

Sono passati quarant’anni dal disastro di Seveso. Oggi quel simbolo negativo del rapporto tra industria e ambiente – da cui il nome della legislazione continentale sui rischi di incidente rilevante – ha cambiato faccia. “Vogliamo promuovere una riflessione sull’attuale situazione e sui grandi passi avanti compiuti in tema di sicurezza e gestione dei rischi industriali”, spiega il segretario generale della Filctem Lombardia, Rosalba Cicero. Se ne parlerà oggi durante un convegno presso la Camera del Lavoro di Milano organizzato con il contributo dell’associazione Ambiente e Lavoro, insieme a esperti e testimoni dell’epoca, Federchimica, Arpa e Inail e esponenti politici. Concluderà i lavori il segretario generale della Filctem Emilio Miceli. Sul sito di Rassegna Sindacale l’intervista a Rosalba Cicero: http://www.rassegna.it/articoli/la-lezione-di-seveso

CHIUDE ANCHE L’OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO DI REGGIO EMILIA

La buona notizia della chiusura di Reggio Emilia, annunciata dal Commissario per il superamento degli OPG Franco Corleone, segue la chiusura di Secondigliano. Ora vanno chiusi gli Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, Aversa e Montelupo Fiorentino, dove restano meno di 80 persone internate. Lo sostengono, a nome della campagn Stop Opg, Stefano Cecconi, Vito D’Anza, Giovanna Del Giudice, Denise Amerini e Patrizio Gonnella. Ma c’è anche da smascherare l’operazione fatta a Castiglione delle Stiviere dove l’Opg ha solo cambiato targa diventando una mega Rems con oltre duecento internati, come denuncia lo stesso Corleone. A Reggio Emilia è però venuta alla luce la situazione, drammatica e finora sottovalutata, dei detenuti con sopravvenuta malattia mentale, che finora erano trasferiti dal carcere per finire rinchiusi in Opg, e per i quali invece devono essere garantite cure adeguate, che come sappiamo spesso nel carcere, come in Opg e nelle “istituzioni totali”, non si è in grado di assicurare.

GLI APPUNTAMENTI IN AGENDA

Oggi

Livorno – Garden Club Toscana, via della Principessa (km 17.500, loc. San Vincenzo) – ore 9. 25° Congresso nazionale delle Acli. Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso

Milano – Università Statale di Milano, via Festa del Perdono, 7 – ore 16. Assemblea UDU e Rete degli Studenti Medi. Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso

Domani

Roma – Corteo da piazza della Repubblica a piazza Barberini* – ore 11. Manifestazione per i beni culturali ‘Emergenza cultura’. Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso

Roma – Corteo da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni – ore 14.30. Manifestazione nazionale ‘Fermare il TTIP’ . Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso

Ravenna. Seminario Magistratura Democratica ‘Quale diritto per il lavoro’- Via Baccarini, 3, Sala Muratori – ore 10. Partecipa il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino

Mercoledì 11 maggio

Roma. Cgil nazionale, sala Santi, ore 15. Presentazione della rivista semestrale della Slc Cgil, “L’antidoto. In Diritto”. Il primo numero è dedicato alla Carta dei diritti universali. Insieme ad attori, traduttori, scrittori, lavoratori dei call center saranno presenti Massimo Cestaro, segretario generale della Slc e Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.

20 maggio. Il ricordo di Massimo D’Antona

Il 20 maggio 1999, Massimo D’Antona, giuslavorista e, al tempo, consigliere del Ministero del Lavoro, cadeva ucciso in un agguato terroristico. Come ogni anno, così, nel Diciassettesimo anniversario della sua tragica scomparsa, la sua figura di uomo, di studioso delle regole al servizio della democrazia e della coesione sociale, di eroe civile verrà ricordata, durante una commemorazione pubblica, alla presenza della cittadinanza e delle Istituzioni, attraverso gli interventi di Laura Boldrini (Presidente della Camera dei Deputati), Susanna Camusso (Segretario Generale CGIL), Graziano Delrio (Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Giorgio Napolitano (Presidente Emerito della Repubblica Italiana). La commemorazione si svolgerà a Roma (ore 12), in via Salaria, davanti alla targa che ricorda il giurista proprio nel posto in cui è stato ucciso dalle Br.

31 maggio

Roma. Cgil nazionale, sala Santi. La Cgil organizza, nell’ambito della Settimana Europea per lo Sviluppo Sostenibile, l’iniziativa del titolo "Verde è il futuro del lavoro. Piano del Lavoro e sviluppo sostenibile", che avrà luogo il 31 maggio. L’evento si avvarrà del contributo di autorevole esperti, nella sessione della mattina, a cui seguirà un dibattito con le strutture.

 

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