12058 BRUXELLES, LA CARTA DEI DIRITTI AL PARLAMENTO EUROPEO

20160504 13:32:00 redazione-IT

[b]Notiziario il Mattinale CGIL[/b]
La Carta dei diritti universali sbarca a Bruxelles. E’ prevista infatti per questa mattina (10,30, Parlamento Europeo, sala ASP 3 G 2, Rue Wiertz 60) la presentazione del testo ai parlamentari europei. Sarà il segretario generale, Susanna Camusso a parlarne. Il programma dei lavori, che saranno coordinati dal responsabile politiche europee e internazionali della Cgil, Fausto Durante, prevede il saluto di Gianni Pittella, presidente del gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, la relazione di Camusso, gli interventi di Antonio Panzeri, parlamentare europeo, Luca Visentini, segretario generale della Ces e Gabriele Bischoff, presidente del gruppo lavoratori – comitato economico e sociale europeo.

Seguirà il dibattito con interventi dei parlamentari europei fino al termine dei lavori previsto per le 13. Con lo slogan ‘E’ tua firmala!‘, la Cgil ha lanciato lo scorso 9 aprile la sua #SfidaXiDiritti, chiamando tutti i cittadini a sostenere con la propria firma la proposta di legge di iniziativa popolare sulla ‘Carta dei diritti’ che propone di estendere i diritti a chi non ne ha e di riscriverli per tutti. L’incontro di oggi a Bruxelles sarà seguito da Radio Articolo 1

MONTECITORIO, LA CARTA SPIEGATA AI GRUPPI PARLAMENTARI

«Intelligente». Così il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, ha definito la mossa della Cgil di una proposta di legge d’iniziativa popolare per una Carta dei diritti universali del lavoro. Lo riferisce Enrico Marro in un trafiletto sul Corriere della Sera (p.35). La leader della Cgil, Susanna Camusso, ha illustrato la Carta al groppo di Forza Italia. «Siamo disponibili al dialogo. Renzi passa, i sindacati restano», ha detto Brunetta.

SORRENTINO (CGIL): LA NOSTRA CARTA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

“Maternità, salute e sicurezza, equo e proporzionato compenso, un sistema efficiente di politiche attive e di ammortizzatori universali. Vogliamo cancellare le discriminazioni nel mercato del lavoro. Alcuni diritti non possono variare a seconda della tipologia contrattuale dell’impresa o del settore merceologico”. È il cuore della Carta dei diritti universali del lavoro della Cgil che in questo periodo sta girando l’Italia in lungo e in largo per raccogliere le firme necessarie a trasformarla in una legge di iniziativa popolare, insieme al sostegno ai tre quesiti referendari collegati al nuovo Statuto. Ne ha parlato ieri in un’intervista a RadioArticolo1 la segretaria confederale della Cgil Serena Sorrentino. Una sintesi dell’intervista è stata rilanciata da Rassegna Sindacale (http://www.rassegna.it/articoli/una-firma-per-cancellare-le-discriminazioni), mentre sul sito della radio è possibile riascoltarla in podcast: http://www.radioarticolo1.it/audio/2016/05/03/28111/numeri-in-altalena-vola-solo-la-precarieta-interviene-serena-sorrentino-cgil
La Carta, ha spiegato Sorrentino, prevede l’attuazione dell’articolo 39 della Costituzione, il che equivale a dare efficacia alla contrattazione. “Significa dare certezza – osserva Sorrentino – di minimi salariali e regole equivalenti. In più, estende il livello di partecipazione e democrazia a tutti livelli di contrattazione”. La terza e ultima parte del nuovo Statuto consiste invece nella riscrittura del diritto del lavoro. “Abbiamo bisogno – spiega ancora – di ricostruire un elemento scardinato da vent’anni di legislazione neoliberista: il diritto del lavoro è un diritto positivo che si colloca a favore del soggetto più debole, un principio rovesciato dal Jobs Act”.

LA FILCTEM IN CAMPO PER LA RACCOLTA DELLE FIRME

Il sito di Rassegna Sindacale ha rilanciato l’intervento del segretario generale della Filctem Cgil (il sindacato dei lavoratori dell’energia, della chimica e del settore tessile), Emilio Miceli sulla Carta dei diritti. “La vera carta vincente per la battaglia sulla Carta dei diritti promossa dalla Cgil è quella di raccogliere tantissime firme dentro e fuori le fabbriche, nelle aziende, perchè i soli banchetti non possono bastare”, ha detto Miceli nell’introduzione ai lavori del direttivo nazionale della sua organizzazione in corso a Roma, lanciando una mobilitazione straordinaria della Filctem-Cgil per raccogliere le firme in tutti i posti di lavoro. “Tre proposte referendarie – ha proseguito – che dobbiamo usare per interloquire nel territorio con i partiti, i candidati sindaci, le altre forze sociali, proprio per far comprendere le nostre ragioni e le nostre proposte sulla Carta dei diritti”. “Noi siamo una forza autonoma, fuori dalla politica e intendiamo difendere ostinatamente – ha insistito Miceli – il nostro ruolo e la nostra indipendenza. “Noi non siamo il Pd, non siamo una costola del Pd e non siamo alternativi al Pd. Noi siamo il sindacato di programma, come ricordava Bruno Trentin, e solo così possiamo difendere le nostre proposte referendarie”.

CGIL, CISL, UIL A CONFRONTO SUL SALARIO DI PRODUTTIVITA’

In relazione alla recente emanazione del decreto sulla detassazione del salario di produttività, le segreterie confederali di Cgil, Cisl, Uil hanno organizzato un incontro unitario con le strutture regionali, territoriali e di categoria per definire un orientamento generale utile alla gestione e alla valorizzazione delle opportunità offerte dallo stesso decreto. L’obbiettivo è l’implementazione della contrattazione di secondo livello, aziendale e territoriale, in linea con quanto proposto nel documento unitario. A questo fine riteniamo utile fornire a tutte le strutture indicazioni coerenti. La riunione si svolgerà oggi a partire dalle 10, a Roma, presso l’Auditorium di via Rieti. Per la Cgil parteciperà il segretario confederale Franco Martini.

SALVARE FINCANTIERI. FIM, FIOM, UILM PREPARANO INIZIATIVE UNITARIE

"Per la Fiom è indispensabile modificare i contenuti del documento presentato dalla Direzione Aziendale nel corso dell’ultimo incontro che si è tenuto a Trieste nella giornata del 28 aprile scorso, giudicato non accettabile da parte di Fim, Fiom, Uilm". Lo si legge in una nota del coordinamento delle tute blu Cgil di Fincantieri, che si è riunito ieri a Roma per valutare come rispondere all’interruzione del negoziato sull’integrativo di gruppo determinata dall’azienda. La Fiom aveva chiesto varie modifiche al documento aziendale: la rinuncia agli scorpori e a ulteriori delocalizzazione di pezzi importanti delle attività oggi svolte nel gruppo; la garanzia di una equa distribuzione dei carichi di lavoro e l’occupazione in tutte le sedi, cantieri e controllate di Fincantieri in Italia. Il Coordinamento Fiom Fincantieri ha proposto quindi a Fim e Uilm "di indire unitariamente (a partire dai prossimi giorni) assemblee unitarie in tutti i cantieri, sedi e controllate, nelle quali portare i lavoratori a conoscenza di quanto è avvenuto e decidere insieme a loro le mobilitazioni necessarie".

UN MOTIVO IN PIU’ PER PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL TTIP

“Dopo la fuga di notizie, grazie a Greenpeace (il testo è disponibile sul sito della Cgil Lombardia, www.flai.lombardia.it), abbiamo elementi sufficienti per comprendere che la campagna intrapresa dalla Cgil e dalla Flai nel corso degli ultimi due anni contro il Ttip, era fondata su preoccupazioni reali”. A dirlo è il segretario generale della Flai-Cgil Lombardia Claudio Superchi. La Flai Lombardia, con la campagna di informazione avviata in questi ultimi mesi, con l’attivo regionale del 4 aprile scorso, con la presenza di Fausto Durante, Pietro Ruffolo, Monica Di Sisto e Stefania Crogi, ha rafforzato l’impegno in favore della manifestazione programmata per il 7 maggio prossimo a Roma. L’interesse per questo argomento, conclude Superchi, e la particolare attenzione delle Delegate e dei Delegati della Flai in Lombardia ci ha permesso di avere una adesione alla manifestazione oltre le nostre previsioni. Il 7 maggio dalla Lombardia partiranno in 120 tra lavoratrici e lavoratori della Flai, per ritrovarsi ed esprimere il proprio dissenso verso i contenuti del Ttip finora conosciuti”.

GLI APPROFONDIMENTI: ANALISI, COMMENTI E INTERVISTE

Parla Cantone: l’allarme è grave: la corruzione investe tutta la classe dirigente

«Non sono le solite mele marce, la situazione è grave. Serve una corsia privilegiata per i processi di corruzione». Lo dice Raffaele Cantone in una intervista di Claudia Fusani sull’Unità ( p.3 ) Presidente Cantone, non trova sconfortante questo bollettino di arresti che riguarda la classe dirigente del Pd? «E inquietante che i fenomeni di malaffare emergano in continuazione anche se diversi caso per casa, una settimana fa il concorso esterno alla mafia. poi la corruzione oggi la turbativa d’asta. Ormai non è questione di appartenenza politica. il problema investe tutta la classe dirigente. E innegabile che il Pd sia più esposto vista che amministra cosi tanta parte del Paese. Questa non è una giusti ficazione, ovviamente, perché chi governa deve avere più anticorpi rispetto a certi rischi. Però esiste in Italia un problema di formazione della classe dirigente. C’è una questione morale nel partito democratico? «Ritengo ci sia una questione morale che investe la classe dirigente del Paese. Oramai la sequenza dei fatti non è più marginale o concentrata in una parte ma riguarda il nord, il sud … La situazione é grave e non può essere liquidata genericamente con le classiche mele marce. Il livello di coinvolgimento delle istituzioni e della politica è mol to significativo»

Un Def tutto da rifare. Riccardo Sanna su Rassegna

Nonostante la ripresa economica in altri paesi, l’Italia non è ripartita, ma la politica economica del governo è sempre la stessa. Lo scrive Riccardo Sanna, responsabile dell’ area politiche dello sviluppo della Cgil nazionale in un articolo su Rassegna Sindacale. In breve il Def 2016 si conferma una strategia economica di graduale consolidamento delle finanze pubbliche, che si limita a rallentare l’austerità predefinita dall’agenda Monti, rinviando di un anno il pareggio di bilancio, ma senza prevedere alcuna politica espansiva e, addirittura, senza nemmeno utilizzare tutti i margini possibili entro il famigerato tetto del 3% di deficit/Pil stabilito dai Trattati europei. Nonostante l’elevata disoccupazione, soprattutto giovanile, la deflazione e il peggioramento del contesto internazionale, il governo sceglie di non aumentare gli investimenti pubblici (come proposto dal Piano del lavoro della Cgil). Anzi, si continua per il terzo anno a programmare tagli di spesa e privatizzazioni, immaginando solo nuove riduzioni inique e generalizzate delle tasse, prevalentemente a vantaggio delle imprese, peraltro senza neanche una vera lotta all’evasione e all’elusione fiscale. I testo completo dell’articolo di Sanna: http://www.rassegna.it/articoli/se-il-def-e-lontano-dal-perseguire-linteresse-generale

Il virus che colpisce l’Europa. Fubini sul Corriere

Federico Fubini sul Corriere della Sera legge tra le righe del Rapporto di Bruxelles. “Se c’è un nesso fra la faticosa ripresa dell’area euro e la diffidenza che circonda le sue banche, è in un passaggio comparso ieri a pagina 177 del Rapporto di Bruxelles. Non se ne parla quasi mai. Di rado qualcuno controlla il contenuto di quella riga, nelle previsioni economiche che la Commissione Ue presenta ogni pochi mesi. Eppure è il più esplosivo, letteralmente, perché parla della posizione dell’eurozona verso il resto del mondo. E aiuta a capire perché l’Italia, la Spagna o la Germania non riescano proprio a scrollarsi di dosso la minaccia di una corrosiva deflazione dei prezzi; e perché molte banche non ce la stiano facendo a guadagnare abbastanza da risanare i bilanci impiombati dall’eredità della recessione. Il saldo delle partite correnti – gli scambi di beni, servizi, interessi e dividendi – è probabilmente il teatro della metamorfosi più radicale che la zona euro abbia conosciuto da prima a dopo la crisi. Quel dato resta inchiodato in un segno più anno dopo anno. In una prima fase la sua graduale trasformazione ha aiutato a tamponare le ferite aperte in Spagna, in Grecia o in Italia. Da qualche tempo però questo numero nascosto a pagina 177 di un rapporto di Bruxelles alimenta la deflazione, rende più fragile la ripresa e erode il terreno su cui poggiano le banche. Quelle tedesche tanto quanto le italiane, come si è visto ieri quando il titolo di Unicredit ha perso Il 4,696, Mps il 7,596, Deutsche Bank Il 5,996 e Commerzbank 1’8,396 (Corriere della Sera, p.9)

Atlante è un aiuto pubblico? Intervista a Margrethe Vestager

Giovanna Boursier ha intervistato Marghethe Vestager per il Corriere della Sera (p. 8). Commissaria europea alla Concorrenza, danese, è una donna gentile e diretta che, nonostante il suo ruolo, non usa filtri di nessun tipo. Né nelle parole, né nei comportamenti. Ci riceve da sola, senza uffici stampa alle spalle, nel suo studio austero, ingentilito da qualche foto di famiglia: «Ho 3 figli», dice, «e li vedo troppo poco». Siamo qui per parlare di aiuti di stato, ma siccome l’appuntamento coincide con la chiusura dell’aumento di capitale della Popolare di Vicenza (venerdì scorso), il discorso cade ovviamente anche sul Fondo Atlante e l’operazione in corso. Ancora non si sa come andrà a finire, e nemmeno della mancata quotazione in borsa. Lei sa che adesso in Italia dicono che il bail-in va rivisto perché aumenta l’instabilità finanziaria? «Si lo so, ma credo che il problema sia che chi ha investito in determinati prodotti finanziari non sapeva e non è stato informato del rischio. Questo si che è un problema: noi la chiamiamo vendita scorretta. Per esempio se chiedi dove mettere la pensione, e invece che in un normale conto (che è protetto fino a 100 mila euro) la investi, senza sapere che il tasso d’interesse è più alto perché il rischio è maggiore». Si riferisce all’Italia e alle obbligazioni subordinate vendute senza le corrette informazioni? «È successo anche in altri paesi, come in Spagna dove adesso i risparmiatori possono dire: ho comprato un prodotto che non vale più nulla, ma senza essere correttamente informato e non era quello che volevo. È vendita scorretta, e i risparmiatori vanno risarciti». Ma è possibile o no cambiare il bail-in adesso? «Spetterebbe al Parlamento e al Consiglio europeo, ma è in vigore solo da cinque mesi, non credo sia possibile. Anche perché prima c’è stato un dibattito molto approfondito». Che qualcuno non aveva capito? « Ma certo che avevano capito! II problema è che perla crisi sono stati usati circa 5.000 miliardi di euro, un sacco di soldi dei contribuenti che sono andati direttamente alle banche. (…)

Podemos potrebbe superare i socialisti. Intervista a Joan Subirais

Su La Stampa (p.13) Jacopo Iacoboni intervista Joan Subirais, fondatore con la sindaca Ada Colau di Barcelona en Comù. Podemos, se conduce un’alleanza saggia con Izquierda, può superare il partito socialista per voti e diventare seconda forza. Anche se io non vedo un governo di sinistra, soprattutto la vecchia guardia di Felipe Gonzalez sa che Podemos ha una vocazione maggioritaria, vuole svuotare il Psoe, e quindi non farà mai un’alleanza. Ci sarà una legislatura breve, due anni, per cambiare la costituzione, con un patto popolari-socialisti Ciudadanos». Quando nacque «Barcelona en Comù», la più vincente esperienza di politica partecipativa dal basso degli ultimi anni in Europa- che ha portato la sua leader, Ada Colau, a governare Barcellona-Joan Subirats era uno dei due fondatori. «All’inizio eravamo in venticinque» (…)

GLI ALTRI APPUNTAMENTI DI FINE SETTIMANA

Domani

Roma – Università Notre Dame, via Ostilia 15 – ore 9. Seminario internazionale ‘Sviluppo sostenibile e futuro del lavoro nel contesto del Giubileo della Misericordia’
Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso

Venerdì

Livorno – Garden Club Toscana, via della Principessa (km 17.500, loc. San Vincenzo) – ore 9. 25° Congresso nazionale delle Acli. Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso

Milano – Università Statale di Milano, via Festa del Perdono, 7 – ore 16. Assemblea UDU e Rete degli Studenti Medi. Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso

Sabato

Roma – Corteo da piazza della Repubblica a piazza Barberini* – ore 11. Manifestazione per i beni culturali ‘Emergenza cultura’. Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso

Roma – Corteo da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni – ore 14.30. Manifestazione nazionale ‘Fermare il TTIP’ . Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso

Ravenna. Seminario Magistratura Democratica ‘Quale diritto per il lavoro’- Via Baccarini, 3, Sala Muratori – ore 10. Partecipa il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino

20 maggio. Il ricordo di Massimo D’Antona

Il 20 maggio 1999, Massimo D’Antona, giuslavorista e, al tempo, consigliere del Ministero del Lavoro, cadeva ucciso in un agguato terroristico. Come ogni anno, così, nel
Diciassettesimo anniversario della sua tragica scomparsa, la sua figura di uomo, di studioso delle regole al servizio della democrazia e della coesione sociale, di eroe civile verrà ricordata, durante una commemorazione pubblica, alla presenza della cittadinanza e delle Istituzioni, attraverso gli interventi di Laura Boldrini (Presidente della Camera dei Deputati), Susanna Camusso (Segretario Generale CGIL), Graziano Delrio (Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Giorgio Napolitano (Presidente Emerito della Repubblica Italiana). La commemorazione si svolgerà a Roma (ore 12), in via Salaria, davanti alla targa che ricorda il giurista proprio nel posto in cui è stato ucciso dalle Br.

31 maggio

Roma. Cgil nazionale, sala Santi. La Cgil organizza, nell’ambito della Settimana Europea per lo Sviluppo Sostenibile, l’iniziativa del titolo "Verde è il futuro del lavoro. Piano del Lavoro e sviluppo sostenibile", che avrà luogo il 31 maggio. L’evento si avvarrà del contributo di autorevole esperti, nella sessione della mattina, a cui seguirà un dibattito con le strutture.

 

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