12023 REFERENDUM TRIVELLE: I dati del voto all’estero

20160418 22:34:00 redazione-IT

[b]La consultazione non raggiunge il quorum necessario. Tra Italia e circoscrizione Estero hanno votato il 31,18% degli elettori aventi diritto[/b]
ROMA – Il referendum sulle trivelle non ha raggiunto il quorum previsto ed è quindi nulla. Tra Italia e circoscrizione Estero hanno votato complessivamente solo il 31,18% degli elettori aventi diritto. Nella circoscrizione Estero l’affluenza si è fermata al 19,73%. In totale si sono quindi recati alle urne 15.806.788 cittadini, su un corpo elettorale di 50.675.406 persone. 104.423 le schede bianche, 168.135 le schede nulle e 663 le schede contestate e non assegnate. I sì sono stati 13.334.764 (‘85,84 %) e i no 2.198.813 (14,16 %).

In base a questo risultato che rende nullo il referendum l’attività di estrazione di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa potrà continuare, per le concessioni già attive, fino all’esaurimento del giacimento.

"Il governo – ha commentato il presidente del consiglio Matteo Renzi – non si annovera tra i vincitori. I vincitori sono gli ingegneri e gli operai, lavoratori delle piattaforme". “Massimo rispetto – ha proseguito Renzi – per tutti gli italiani andati al voto, comunque essi abbiano votato. Chi vota non perde mai". Dal canto suo il governatore della Puglia Michele Emiliano, che ha sostenuto il fronte del sì, ha sottolineato il positivo apporto dato alla consultazione referendaria dai milioni di italiani che hanno votato sì. (Inform)

[b]REFENDUM TRIVELLE: Il voto degli italiani all’estero[/b]

Hanno partecipato alla consultazione il 19,73 % dei connazionali aventi diritto. La maggiore percentuale dei votanti si è registrata nella ripartizione America Meridionale (21,56 %) e nella ripartizione Europa (19,30 %). Oltre 66.000 le schede nulle

ROMA – Nonostante il referendum sulle trivelle, in mancanza del quorum necessario, non avrà alcuna ricaduta sulla società italiana abbiamo cercato di approfondire l’apporto elettorale dato alla consultazione dai nostri connazionali all’estero. Secondo i dati del ministero dell’Interno dei 3.951.455 italiani all’estero aventi diritto risultano aver votato 779.848 connazionali pari al 19,73 % del totale. I sì sono stati 511.846 (73,18 %), i no hanno invece raggiunto quota 187.635 (26,82 %). Da registrare anche le 13.297 schede bianche (1,70 %); 66.716 schede nulle (8,55 %) e 354 (0,04) schede contestate e non assegnate.

Per quanto riguarda il dato disaggregato la maggiore percentuale dei votanti si è registrata nella ripartizione America Meridionale (21,56 %) dove hanno espresso il loro voto 272.806 connazionali su 1.265.133 elettori. In questa ripartizione vi sono stati 176.106 sì, pari al 73,26 %, e 64.295 No (26,74 %). Da segnalare anche le 5.599 schede bianche (2,05 %), le 26.521 schede nulle (9,72 %) e le 285 (0,10 %) schede contestate e non assegnate. A seguire per numero di votanti troviamo la ripartizione Europa con 405.860 suffragi (19,30 %) su un totale di 2.102.788 elettori. In questo ambito i sì sono stati 273.316 (73,92 %) e i no 96.451(26,08 %). Anche nella ripartizione Europa numerose schede nulle 29.885 (7,36 %), varie schede bianche 6.139 (1,51 % ), e una certa quota di schede contestate e non assegnate 69 (0,01 %).

Al terzo posto per quantità di votanti abbiamo la ripartizione America settentrionale e centrale con 66.021 voti (17,83 %) su 370.280 elettori. In questa ripartizione risultano 40.682 sì (69,89 %) e 17.526 no (30,11 %). 759 (1,14 %) le schede bianche , 7.054 (10,68 %) schede nulle e nessuna scheda contestata e non assegnata. Da segnalare infine i dati della ripartizione Africa Asia Oceania Antartide dove hanno scelto di votare 35.161 (16,48 %) connazionali su 213.254 elettori. Anche in questo ambito i si hanno raggiunto una maggioranza schiacciante, 21.742 voti pari al 69,90 %, rispetto ai 9.363 no (30,10 %). A questi voti vanno aggiunte le 800 schede bianche (2,27 %) e le 3.256 schede nulle (9,26 %). Nessuna scheda contestata e non assegnata.

Ricordiamo inoltre che 193 tra ambasciate e consolati operativi nel mondo hanno assicurato già da febbraio lo svolgimento di tutti gli adempimenti necessari per l’esercizio del diritto di voto per corrispondenza da parte dei circa 4 milioni di elettori italiani residenti all’estero, nonché dei 3.337 cittadini temporaneamente all’estero che da queste consultazioni hanno potuto, per la prima volta, votare per corrispondenza. Il voto è stato assicurato in 248 tra Stati e territori esteri in cui si trovavano elettori italiani. (Inform/Eminews)

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ROMA aise – Come noto, il 19.73% degli italiani all’estero (cioè 779.848 connazionali sui 3.951.455 degli aventi diritto al voto) ha partecipato al referendum sulle trivelle di domenica scorsa, fallito per il mancato raggiungimento del quorum. Hanno votato per la prima volta per corrispondenza anche 3.337 temporaneamente all’estero.
Anche all’estero, così come in Italia, chi è andato a votare, lo ha fatto a sostegno del sì.
In base ai dati del Viminale, la ripartizione in cui si è votato di più è stata il Sud America (21,56%), seguita dall’Europa (19,30%) e poi da Nord America (17,83%) e Africa, Asia, Oceania ed Antartide (16,48%).
In Europa spicca il 60,97% del Kosovo, dove evidentemente hanno votato i militari impegnati nella missione Kfor, ma anche l’annotazione “lo Stato risulta avere uno o più consolati con votanti a zero” riferita al Regno Unito e ai Paesi Bassi, dove comunque hanno votato – rispettivamente – il 20,88% e il 18,18% degli aventi diritto. Ben al di sotto della media –estero, tra gli Stati con una numerosa comunità, il Belgio (11,18%).
In Sud America, vola oltre il 30% la Bolivia che con il suo 35,55% è al primo posto nella ripartizione, seguita dall’Ecuador (26) e dall’Argentina (24,52). Il Brasile si ferma al 23,35%, l’Uruguay al 19.90%. Chiudono la classifica Cile (8,21) e Venezuela (7,23). A zero buste la Guayana.
In Centro e Nord America spicca il 61,39% dell’Honduras, seguito dal 41,16 del Nicaragua. Sopra il 30% anche i votanti in Guatemala, mentre sotto al 20% i due Big: Stati Uniti (16,53) e Canada (19.29), meglio fa il Messico (20.97).
Lunghissima la lista degli Stati della mastodontica ripartizione Africa-Asia e Oceania: preso atto del 17,16 dell’Australia e del 7,15 del Sud Africa, diamo conto dell’87,23% registrato nello Swaziland, e dei votanti ben al di sopra il 50% in Armenia, Ciad, Georgia e Mozambico.
In Cina ha votato il 25,15% degli aventi diritto, in Giappone il 35,29.
Come ricordato ieri dalla Farnesina, questo referendum ha impegnato 193 tra Ambasciate e Consolati che hanno assicurato il voto in 248 tra Stati e territori esteri.

(aise/Eminews)

Sintesi dei risultati QUI:
[url]http://elezioni.interno.it/contenuti/riepiloghi/RiepilogoReferendum2016.pdf[/url]

 

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