12021 RIFORMA COSTITUZIONALE: tutti i deputati PD estero votano a favore

20160414 10:27:00 redazione-IT

[b]All’unisono e con poche varianti, tutti gli eletti all’estero del PD votano a favore e si schierano a sostegno della riforma in vista del referendum confermativo di ottobre: però la "riforma" riduce l’entità della rappresentanza degli italiani all’estero di un terzo, perché cancella il Senato elettivo e non prevede, nel nuovo Senato, alcuna presenza per gli italiani all’estero. Da questo punto di vista, non sembrerebbe proprio una vittoria…(ndr)[/b]

– La nota di Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta, Alessio Tacconi
– Marco Fedi (Pd), "un altro passo sulla via della modernizzazione".
– Laura Garavini (Pd): “Orgoglio, per essere parte di questa storia”

La nota di Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta, Alessio Tacconi
Deputati Pd della circoscrizione Estero: “Dopo avere approvato la riforma della Costituzione siamo impegnati assieme agli italiani all’estero per la sua conferma”

ROMA – Abbiamo espresso il nostro voto favorevole sulla riforma della Costituzione con la convinzione di avere fatto una cosa necessaria e giusta. Di avere compiuto pienamente il nostro dovere di rappresentanti di cittadini che, pur vivendo all’estero, ci hanno dato il chiaro mandato di concorrere a rinnovare il nostro Paese, di renderlo più moderno, più efficiente, più credibile e competitivo sul piano internazionale.
Abbiamo votato con la convinzione di avere fatto un passo importante per riavvicinare le istituzioni ai cittadini, rendendo più sobrio e lineare l’impianto costituzionale, superando quel bicameralismo perfetto che con l’andare del tempo era diventato sempre più fonte di ritardi e occasione di interminabili mediazioni, riducendo di un terzo gli eletti e i costi della rappresentanza, rimettendo ordine nei rapporti tra lo Stato e le Regioni, eliminando enti ormai superati e insostenibili. Senza toccare i principi fondamentali affermati nella parte prima della Costituzione, che restano una guida essenziale ed attuale, ma anzi rafforzando alcune garanzie e tutele democratiche.
Centinaia di parlamentari, votando a favore della riforma che in prospettiva potrebbe segnare la loro scomparsa da eletti, hanno dimostrato che la politica non è solo interesse personale ma può essere esercitata con responsabilità, sensibilità per il bene comune e spirito di servizio.
Ora la parola tocca ai cittadini, che saranno chiamati a pronunciarsi nel referendum confermativo di ottobre. Con convinzione e impegno annunciamo la nostra adesione ai Comitati per il SI che anche all’estero sono in via di formazione in ciascuna delle quattro ripartizioni della circoscrizione Estero. In questo modo, dopo avere sostenuto in sede parlamentare la riforma, cercheremo di valorizzare il nuovo profilo dell’Italia agli occhi degli italiani all’estero e dell’opinione pubblica internazionale che guarda con interesse al nostro Paese, mettendoci dal loro punto di vista.
In particolare, diremo che la riforma conferma la circoscrizione Estero come strumento per rendere effettivo il diritto di cittadinanza politica degli italiani all’estero, che gli eletti, anche se ridotti nel numero per la diversa natura del Senato, avranno piene prerogative poiché faranno parte della Camera che vota la fiducia al Governo e adotta la legislazione fondamentale dello Stato, che si mette ordine nelle materie concorrenti tra Regioni e Stato, evitando la sovrapposizione (talvolta la confusione) di iniziative e presenze nelle realtà estere e il conseguente spreco di denaro.
Soprattutto, sottolineeremo che con questa riforma e con quelle adottate e in corso sulla pubblica amministrazione e sull’informatizzazione del sistema pubblico si sta cercando di ridurre il gap di efficienza, velocità e modernità che tanti italiani all’estero avvertono rispetto ai Paesi nei quali si sono insediati e svolgono la loro vita. Quante volte all’estero abbiamo sentito ripetere: “Eh l’Italia, il più bel Paese del mondo, ma troppa burocrazia, troppe complicazioni, troppo clientelismo, troppa distanza delle istituzioni dai cittadini….”, e via di questo passo.
Ebbene, la riforma su cui gli italiani all’estero si dovranno pronunciare assieme agli altri cittadini italiani è una prima, fondamentale risposta a questo disagio e a questa richiesta di nuovo. Un modo di dire anche agli stranieri con cui quotidianamente dialoghiamo che l’Italia ha accettato la sfida del cambiamento e sta riducendo le distanze rispetto agli altri modelli istituzionali, politici e amministrativi. Non una mano di belletto sull’immagine del Paese, ma un tentativo, che proseguirà se la riforma sarà confermata, di trasformare in profondità i rapporti tra i cittadini e lo Stato e di rendere più equilibrato il confronto tra il nostro e gli altri Paesi.

(I deputati Pd eletti nella circoscrizione Estero Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi)

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RIFORMA COSTITUZIONALE
Marco Fedi (Pd), un altro passo sulla via della modernizzazione

ROMA – “L’approvazione della riforma costituzionale segna un risultato molto importante per il Paese – osserva in una nota il deputato Marco Fedi, eletto all’estero per il Pd nella ripartizione dell’Africa, Asia, Oceania e Antartide.- Con l’approvazione definitiva della Camera dei Deputati finalmente le riforme costituzionali arrivano al traguardo. Ora la parola passa ai cittadini, che si pronunceranno mediante lo strumento del referendum confermativo”.
“Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in sede di replica dopo la discussione generale sul disegno di legge di modifica costituzionale, ha ricordato il lungo iter parlamentare, le tante modifiche apportate, gli effetti positivi della riforma sui tempi di approvazione delle leggi e sulla modernizzazione dell’intero sistema politico-istituzionale. Uscendo dal circuito paralizzante delle esortazioni e delle dichiarazioni di volontà che non approdano mai a risultati concreti – prosegue Fedi -, noi abbiamo voluto migliorare la Costituzione realmente, con i fatti. Altre forze politiche ogni giorno, nel confronto politico, modificano la Costituzione quando, ad esempio, accusano un Governo, che ha ottenuto la fiducia delle Camere, di essere illegittimo.
Usciamo dal bicameralismo paritario, rafforziamo la capacità di governare e rendiamo l’intero sistema politico più efficiente e veloce.
Il segnale politico delle opposizioni, che hanno deciso di non partecipare al voto, deve essere recepito dal Governo per una maggiore apertura sui futuri passaggi, anche regolamentari. Nello stesso tempo, deve spingere le forze di maggioranza, che hanno sostenuto la riforma, a costruire percorsi di informazione e partecipazione dei cittadini più diffusi e penetranti in vista del confronto referendario, ma soprattutto per riconciliarli con le istituzioni e con la politica.
Il Parlamento ha comunque scritto una bella pagina per il futuro del Paese”, conclude Marco Fedi.

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RIFORMA COSTITUZIONALE
Laura Garavini (Pd): “Orgoglio, per essere parte di questa storia”
La deputata eletta in Europa commenta il voto finale votato alla Camera: “Adesso la parola spetta agli elettori, compresi gli italiani all’estero”

ROMA . “E’un voto storico. Per la prima volta un Parlamento ha votato il ridimensionamento consistente di una sua parte. Nei numeri il Senato si riduce di due terzi e i senatori non percepiranno più nessun compenso. Questa riforma segna la fine del bicameralismo perfetto. Finiscono quei rimpalli delle proposte normative fra Camera e Senato che, non solo causavano sprechi di tempo e di energie, ma spesso sfociavano anche nella morte prematura di leggi di cui il Paese avrebbe avuto invece bisogno. Con il voto di oggi termina l’iter parlamentare della riforma costituzionale. Una modifica auspicata in Italia da oltre trent’anni, che solo pochi anni fa sarebbe stata impossibile da raggiungere”. Così Laura Garavini.
“La riforma che abbiamo approvato – spiega la deputata eletta in Europa – prevede anche il mantenimento della circoscrizione Estero, di cui si era invece spesso ventilata l’abolizione solo pochi anni fa. Significa che anche in futuro gli italiani nel mondo avranno una rappresentanza: potranno mandare dei loro rappresentanti al Parlamento. È confermata l’elezione per corrispondenza di 12 eletti all’estero presso la Camera dei Deputati, l’unica Camera chiamata a votare la fiducia al Governo e ad approvare la maggior parte delle leggi. Il Senato invece, sul modello di altri grandi paesi europei, esce ridimensionato: diventa rappresentante degli enti locali e solo in pochi casi esercita il potere legislativo. È insomma una riforma che snellisce le istituzioni e mira a renderle più efficienti e meno costose”.
“Adesso la parola spetta agli elettori, compresi gli italiani all’estero – prosegue Garavini – . Ad ottobre saremo tutte/i chiamati ad esprimerci su questa riforma, che sin dall’insediamento del nostro Governo, abbiamo definito come la madre di tutte le riforme perché segna un radicale cambio di passo per il Paese, anche dal punto di vista istituzionale”.

(Inform/Eminews)

 

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