12010 On line il numero di Aprile di NUOVO PAESE – della FILEF Australia

20160413 15:54:00 redazione-IT

[b]Seminagione d’odio[/b]

La guerra altro non è che seminagione d’odio. Nessuno dei conflitti proclamati dall’Occidente dal 1991 ad oggi — Iraq, Somalia, Balcani, Afghanistan, Libia, Siria — ha benché minimamente risolto i problemi sul campo, anzi li ha tragicamente aggravati.
Senza l’intervento in Iraq del 2003 lo Stato islamico nemmeno esisterebbe. Gli «Amici della Siria», vale a dire tutto lo schieramento occidental-europeo più Arabia saudita e Turchia, hanno fatto in tre anni in Siria quel che avevano fatto in Libia, alimentando e finanziando milizie e riducendo il Paese ad un cumulo di macerie alla mercé di gruppi più o meno jihadisti.

Dalle «nostre» guerre fuggono milioni di esseri umani.

Quando partirono i primi raid della Nato sulla Libia a fine marzo 2011, cominciò un esodo in massa di più di un milione e mezzo di persone, tante erano quelle di provenienza dall’Africa centrale che lavoravano in territorio libico.

Quell’esodo, con quello da Iraq e Siria, prova disperatamente ogni giorno ad attraversare la barbarie dei muri della fortezza Europa.

Tutto questo è sotto la luce del sole. Come il fatto che l’alleato, la Turchia, preferisce massacrare i kurdi che combattono contro l’Isis piuttosto che tagliare gli affari e le retrovie con il Califfato.

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[b]Sowing hatred[/b]

War is nothing but the sowing of hatred. None of conflicts waged by the West since 1991 – Iraq, Somalia, the Balkans, Afghanistan, Libya, Syria – has in the least solved any problems, indeed they have tragically aggravated them.

Without the intervention in Iraq in 2003 the Islamic state would not even exist. The “Friends of Syria”, Western-European deployments supported by Saudi Arabia and Turkey, have done in three years in Syria what they had done in Libya, fueling and funding militias and reducing the country to a pile of rubble at the mercy of more or less jihadist groups.

As a consequence millions of human beings are fleeing from ‘our’ wars. Following the first NATO raid on Libya in late March 2011, there began a mass exodus of more than a million and a half people, many from Central Africa who were working in Libya. That exodus, along with those from Iraq and Syria, continues desperately trying to daily cross the barbarous walls of Fortress Europe.

All this is self evident, like the fact that ‘our’ ally, Turkey, prefers to massacre the Kurds fighting against Isis rather than cut business ties with the Caliphate.

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[b]Scarica il numero di Parile di Nuovo Paese[/b]
[url]cambiailmondo.files.wordpress.com/2016/04/np-aprile-16.pdf[/url]

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