12005 Cgil, sulla Carta dei diritti universali del lavoro

20160408 20:01:00 redazione-IT

CARTA DEI DIRITTI. Prenderà il via domani, in tutta Italia, la seconda parte della campagna nazionale della Cgil sulla Carta dei diritti universali del lavoro. Dopo i primi due mesi di assemblee e la consultazione degli iscritti (quasi un milione e mezzo di persone coinvolte), ora si passa alla fase con la raccolta delle firme per trasformare il testo della Carta in una proposta di legge di iniziativa popolare. Sul sito della Cgil (www.cgil.it) e nelle pagine speciali di Rassegna Sindacale e di Radio Articolo 1 l’elenco di tutti gli appuntamenti. Alle 16 di oggi l’intervista di Radio Articolo 1 a Nino Baseotto, segretario confederale e responsabile dell’organizzazione della Cgil. Sempre sul sito della radio è possibile riascoltare in podcast l’intervista al segretario generale Susanna Camusso: http://www.radioarticolo1.it/audio/2016/04/06/27796/una-firma-per-il-lavoro-intervista-a-susanna-camusso-cgil

LIBERTA’, LAVORO, LEGALITA’. Sono le tre elle dell’informazione su cui si è discusso ieri a Roma in un convegno organizzato da Radio Articolo 1 e dalla Cgil. Al centro della discussione le storie dei giornalisti (spesso precari) che sono stati minacciati dalle varie mafie e che in alcuni casi vivono sotto scorta. Al convegno ha partecipato anche la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi e il vicepresidente Claudio Fava. "Oggi c’è un grande problema che riguarda i confini della libertà di informazione", ha detto il segretario generale Susanna Camusso concludendo il dibattito. Cosa significa, si è chiesta Camusso, "fare informazione in un paese dove il governatore di Bankitalia dice che il 72% delle persone sono analfabeti funzionali?". Da parte sua, il servizio pubblico "ha il dovere di riempire proprio il vuoto di quell’analfabetismo funzionale’: se mi autocensuro, se parlo un linguaggio complesso, se non mi faccio capire da tutti, allora gli spazi disponibili saranno riempiti da altri". Il segretario generale ha parlato anche della necessità di affrontare il problema del lavoro giornalistico e dei tanti ricatti legati alla precariatà. Su Rassegna Sindacale la cronaca dell’evento: http://www.rassegna.it/articoli/diritti-e-liberta-fondamentali-per-linformazione. Nel corso della giornata di oggi saranno disponibili invece sul sito della radio i podcast con tutti gli interventi.

PER IL SUD SOLO ANNUNCI. Tante promesse ed annunci, ma per il Sud ancora non si è visto nulla. L’unica certezza sono i dati che, mese dopo mese, confermano una situazione di emergenza: dal crollo del Pil pro capite, ai tassi di disoccupazione, in particolare dei giovani e delle donne, all’aumento dei Neet, alle cifre relative alla povertà”. Così il segretario confederale Cgil, Gianna Fracassi, ha commentato ieri il rapporto Istat 2016 ‘Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo’. “Esattamente otto mesi fa il governo annunciava il Masterplan per il Mezzogiorno, di cui però ad oggi non vediamo nessuna traccia” “Il Sud ha bisogno di politiche di sviluppo e investimenti pubblici, di politiche che rafforzino i diritti di cittadinanza e le infrastrutture immateriali. Serve – conclude il segretario confederale – un progetto complessivo che abbia respiro pluriennale, con risorse dedicate e una governance interistituzionale”.

I PENSIONATI SI RIPRENDONO LA PIAZZA. L’apertura formale di una grande vertenza sulle pensioni, per ridare potere d’acquisto ai pensionati e un futuro dignitoso ai giovani: è questo l’obiettivo della manifestazione nazionale che si terrà il 19 maggio a Roma, in piazza del Popolo. Lo hanno spiegato ieri i segretari generali dello Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, Ivano Pedretti, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima, nella conferenza stampa di presentazione. Lo slogan è: “A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati”. I tre sindacati chiedono a governo, partiti politici e parlamento il rispetto dei diritti che fino ad ora sono stati negati: difesa delle pensioni di reversibilità, tutela del potere d’acquisto e recupero del danno prodotto dal blocco della rivalutazione. Ma anche la separazione tra previdenza e assistenza, la parificazione fiscale tra pensionati e dipendenti, e l’estensione degli 80 euro alle pensioni più basse. Su Rassegna Sindacale la cronaca della conferenza stampa a cura di Carlo Ruggiero: http://www.rassegna.it/articoli/i-pensionati-rivendicano-diritti-e-dignita

SULLE PRIME PAGINE. Su Repubblica uno dei titoli più forti di oggi sulle vicende legate allo scandalo del petrolio e a Tempa Rossa. “Delrio sotto attacco: dossier su di me, trame contro lo Stato”. Il ministro ne parla in una intervista in cui si ricostruiscono tutti i passaggi della vicenda e in cui si annuncia un esposta alla Procura: mai ceduto a ricatti, ma ora è necessario sapere se ci sono carabinieri infedeli. L’ex ministro Federica Guidi si dichiara invece parte lesa, mentre emergono rivelazioni sull’ex compagno, padre di suo figlio, Gianluca Gemelli, che invocava la chiusura dell’antimafia. “Tutte le pressioni sui ministri” è invece il titolo di apertura del Corriere della Sera. Richieste a Delrio, citate Pinotti e Boschi. “Appalti, le pressioni sui ministri”. È il titolo del Messaggero. Ma oltre ai titoli sul caso petrolio, sulle prime pagine viene dato molto risalto alle parole pronunciate ieri dal presidente della Bce, Mario Draghi che ha rilanciato l’allarme sulla disoccupazione giovanile: “Istruiti, poveri, una generazione che si perde”. Molto forte l’allarme di Draghi anche sul rischio deflazione. Sul Corriere della Sera il commento di Dario Di Vico. E’ ancora buio pieno sul caso Regeni. Le autorità egiziane, dopo i tanti depistaggi, non forniscono ancora all’Italia gli elementi per arrivare alla verità sulle torture e l’assassinio del giovane ricercatore italiano. Proseguirà comunque oggi a Roma il vertice degli inquirenti italiani ed egiziani. Strascichi polemici dell’intervista di Bruno Vespa al figlio di Totò Riina. E’ stato un brutto e grave episodio per l’informazione pubblica in Italia, ha ribadito ieri la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi. Per quanto riguarda l’economia e le infrastrutture, sull’Unità e su altri quotidiani si dà spazio alla notizia sull’avvio del piano italiano sulla banda larga. Enel sarà capofila delle aziende.

SE NE PARLA A CORSO ITALIA. Da segnalare, tra gli appuntamenti di oggi, i due eventi organizzati nella sede nazionale della Cgil a Roma: una discussione sui paradisi fiscali e un convegno sulla previdenza complementare (alla fine di questo mattinale i dettagli)

LAVORO PUBBLICO. RIUSCITO LO SCIOPERO IN LOMBARDIA. ORA SERVONO RISPOSTE

Riuscito lo sciopero generale unitario delle lavoratrici e lavoratori delle funzioni pubbliche di Cgil Cisl Uil della Lombardia che hanno portato in piazza oltre 10mila lavoratrici e lavoratori. Le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici dalla Lombardia mandano dunque un messaggio chiaro al governo: i contratti di lavoro vanno rinnovati e con risorse adeguate per riconoscere le tante professionalità – dalla sanità e dal socio sanitario assistenziale agli enti locali, dalle funzioni centrali ai vigili del fuoco e al comparto sicurezza – che erogano servizi pubblici ai cittadini. E adesso, con l’accordo all’Aran sulla riduzione dei comparti di contrattazione, non ci sono più scuse: il governo deve dare avvio alle trattative!
Per migliorare i servizi ai cittadini, tenendo insieme i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, bisogna negoziare sulle condizioni e l’organizzazione del lavoro. Per far questo bisogna rilanciare anche la contrattazione decentrata, dando modo ai lavoratori, anche attraverso le loro rappresentanze, di avere voce in capitolo. Lo sciopero di oggi è stato proclamato anche per le tante vertenze aperte con Regione Lombardia, che vanno affrontate e risolte attraverso il confronto. Tanto più dopo i nuovi assetti istituzionali della legge Madia, con tutte le ricadute che hanno sul nostro territorio. Tanto più dopo la riforma regionale del welfare e la norma europea sul giusto orario di lavoro. Da qui l’importanza della contrattazione anche a livello regionale, per il presidio dei processi di mobilità, di riorganizzazioni e di ristrutturazioni aziendali, per monitorare e prevenire le situazioni di crisi aziendale per difendere i livelli occupazionali. Da qui l’importanza di un piano assunzioni per sanare le forti carenze d’organico di tanti enti e strutture, a partire dalla sanità. E di stabilizzare le lavoratrici e i lavoratori precari.
Questa è una sintesi delle tante ragioni per cui questo sciopero generale è solo una tappa della nostra mobilitazione, che non si fermerà fino a risposte vere e adeguate.
LOMBARDIA. E ORA SCIOPERANO ANCHE I LAVORATORI DELLE POSTE
Con la chiusura negativa della procedura di raffreddamento che ha avuto per oggetto la riorganizzazione del recapito regionale si è aperto lo stato di agitazione con una prima proclamazione di sciopero che riguarda tutti i lavoratori dei centri di recapito di Poste Italiane della Lombardia. Ne ha dato notizia ieri Pierluigi Daccò, segreteria regionale Slc Cgil Lombardia.
Lo sciopero è stato proclamato a sostegno della vertenza avviata da Slc Cgil per contrastare la decisione di Poste di anticipare in Lombardia la riorganizzazione nonostante i risultati negativi della sperimentazione in corso e dopo che non è stato sottoscritto, dalla Slc, l’accordo regionale in materia. Ciò che si chiede è di bloccare l’avvio della nuova organizzazione previsto nei prossimi giorni nei centri di recapito di Pavia, Bergamo e successivamente delle altre provincie lombarde. La nuova organizzazione prevede il recapito a giorni alterni anche oltre i limiti previsti dall’AGCOM, creando un peggioramento del servizio ai cittadini che si vedranno recapitare la posta solo due/tre volte a settimana e che produrrà una consistenza riduzione di personale ed in primo luogo dei portalettere. Inoltre l’Azienda sta procedendo senza i necessari investimenti in mezzi ed infrastrutture necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori e la qualità del servizio.
Nei prossimi giorni la Slc Cgil promuoverà iniziative nei confronti dei soggetti istituzionali e politici interessati al servizio pubblico/universale che Poste dovrebbe garantire comunque. In questo senso ANCI Lombardia, da noi sollecitata, ha chiesto un incontro a Poste Italiane S.p.A. Per verificare l’impatto sul territorio della riorganizzazione in argomento.
ITALCEMENTI. OGGI LA PROTESTA DEI LAVORATORI DI BERGAMO

Le Rsu e le Rsa della sede milanese dell’Italcementi, insieme alle segreterie territoriali e regionali di Feneal Filca Fillea Bergamo e Lombardia confermano lo sciopero di oggi, dopo l’incontro che si è svolto ieri presso la sede dell’Italcementi di Milano rispetto all’annuncio di Heidelberg sulla riorganizzazione del costituendo gruppo. La direzione dell’Italcementi – informano i sindacati in una nota unitaria – ha comunicato la riorganizzazione partendo dall’integrazione delle funzioni, formalizzando circa 430 esuberi e sottolineando che sull’entità dei numeri non hanno mandato a negoziare la riduzione. La delegazione sindacale non ha condiviso l’impostazione e ha evidenziato che si deve discutere sulla difesa del lavoro e della professionalità dei lavoratori. La conferma che il centro ricerca di gruppo ( Ilab) rimanga in Italia , non è sufficiente. Sono troppi gli esuberi che portano ad una perdita di conoscenza tecnica e professionale oggi presente in Italcementi. Così come non è condiviso che la divisione della corporate venga completamente smantellata e che si siamo individuati percorsi diversi tra lavoratori della corporate e personale tecnico.

Per queste ragioni riteniamo che il governo deve svolgere un ruolo per difendere il patrimonio industriale di questo paese essendo stato finora silente e assente. Riteniamo che la famiglia proprietaria attuale di Italcementi, deve assumersi le proprie responsabilità circa i percorsi di riqualificazione dei lavoratori e le attenuazioni delle ripercussioni sociali che si realizzeranno nei prossimi mesi. E’ urgente definire come gli ammortizzatori proseguiranno dopo il 23 Settembre 2017, questo perché non si può ipotizzare la gestione di questa riorganizzazione con pochi mesi di tutela sociale.
Per questi motivi riconfermiamo con forza lo sciopero della sede Italcementi di Bergamo per oggi con presidio alle 7 e relativa manifestazione per le vie del centro e l’incontro del 12 aprile, per un confronto a livello nazionale. Confidiamo che nell’incontro programmato del 14 aprile prossimo, il governo ascolti le nostre ragioni e sia conseguente negli atti che deve assumere.
NUOVE REGOLE SIAE. APPELLO DEGLI AUTORI AL MINISTRO FRANCESCHINI
“I Sindacati di categoria, esprimono forte preoccupazione per quanto previsto dal punto 1 dell’emendamento governativo n. 14035, una specifica previsione di riduzione/abbattimento di talune tipologie di tariffe autorali, e che introduce l’art.14/bis nel provvedimento legislativo di attuazione della Direttiva 2014/26/UE sulla gestione collettiva dei diritti d’autore” così annuncia una nota unitaria di Slc Cgil, Fistel Cisl Siae, Uil Pa Siae, Confsal Cada Siae, Cisal Siae, Ugl Comunicazioni Siae. “Per quanto l’intento sia, immaginiamo, di favorire l’attività dei piccoli imprenditori e dei giovani musicisti, il risultato sarebbe purtroppo di segno opposto. In primo luogo – prosegue la nota – perché l’abbattimento, per Legge, del versamento della giusta remunerazione degli autori, significa ridurre arbitrariamente il reddito dei creativi. In secondo luogo perché una gran parte delle esecuzioni musicali pubbliche rientrerebbe nella previsione di riduzione/abbattimento delle tariffe e ciò avrebbe un fortissimo impatto in termini di calo dei proventi per diritto d’autore, quantificabile in quasi 50 milioni di euro (con conseguente erosione del gettito erariale).” “Il danno avrebbe, inoltre, effetti sulla stessa SIAE, che, con minori introiti, si troverebbe costretta a ridimensionare la propria struttura, con la conseguenza certa di indebolire proprio quella capacità di raccolta del diritto d’autore che viene invece auspicata ancor più capillare ed analitica al punto f) dello stesso emendamento e di limitare la sua capacità di competere sul mercato della creatività a livello europeo, esattamente il contrario di quanto auspicato dal Ministro.”
“Infine, sono presenti nel testo evidenti illogicità, quali la previsione che SIAE debba compensare il pagamento del diritto di autore, e persino del diritto connesso (che raccoglie solo parzialmente, e che comunque non distribuisce direttamente), nel caso un decreto ministeriale ne predisponga l’esenzione. Con strumenti e risorse che però non vengono definiti, né attribuiti – conclude la nota.

ACCORDO ALLA PERUGINA. SODDISFAZIONE DELLA FLAI CGIL

Ieri, dopo una vertenza durata più di un anno, presso l’Unione industriali di Perugia è stato sottoscritto tra la Nestle Italia e le federazioni sindacali Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e l’esecutivo delle Rsu perugina l’accordo quadro per il rilancio della Perugina. 60 milioni di euro di investimento di cui 45 per la parte marketing e 15 per la parte industriale.
Secondo Mauro Macchiesi, segretario nazionale Flai Cgil "l’accordo rappresenta un risultato importante con la salvaguardia dei livelli occupazionali e il rilancio dei prodotti a base di cioccolato e del bacio core business della Perugina. Riteniamo che un investimento su prodotti fortemente legati al territorio e alla valorizzazione del Made in Italy nel mondo sia la strada da percorrere per la perugina come per altri marchi. L’intesa ha una parte innovativa anche sulla gestione di un triennio particolarmente complesso dal punto di visto produttivo perché in contemporanea saranno rilanciate le produzioni e saranno ristrutturate le linee. Altra innovazione è stata il recepire alcuni punti del piano presentato dalle Rsu. Ci auguriamo che l’azienda mantenga questo spirito di collaborazione per portare a compimento la ristrutturazione e il rilancio dei prodotti".

GLI APPUNTAMENTI DEL FINE SETTIMANA

OGGI

Savona – Sala Chiamata del Porto, piazza Rebagliati, ore 9.30. 115° anniversario Camera del lavoro di Savona: ‘Verso la Carta dei diritti universali del lavoro’. Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso

Roma. “Rafforzare la previdenza complementare, tutelare il risparmio previdenziale dei lavoratori”. E’ questo il titolo del convegno organizzato dalla Cgil (Sala Giuseppe Di Vittorio, Corso d’Italia 25) dalle 10 di oggi. La relazione introduttiva sarà affidata a Nino Casabona, responsabile previdenza complementare della Cgil. Interventi previsti: Riccardo Realfonzo (Università del Sannio), Edoardo Reviglio (Capo economista Cdp e Università Luiss), Rosario Strazzullo (coordinatore area contrattazione Cgil), Giuseppe Paglierini (Assofondipensione), Gianni De Mattia (Stepstone), Davide Squarzoni (Prometeia), Francesco Bicciato (Forum finanza sostenibile), Maurizio Petriccioli (segretario nazionale Cisl), Domenico Proietti (segretario nazionale Uil). Concluderà i lavori Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil.

Roma – Cgil nazionale, sala F.Santi, corso d’Italia 25, ore 9.30. Iniziativa Cgil e FDV ‘Sta per finire l’epoca delle multinazionali in paradiso (fiscale)?’. Partecipa il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi

DOMANI

CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI. AL VIA LA RACCOLTA DELLE FIRME

Dopo la consultazione degli iscritti e le migliaia di assemblee che sono state organizzate nel corso di due mesi in tutta l’Italia, ora la Cgil è pronta per il lancio della raccolta delle firme. L’obiettivo è quello di arrivare a una legge di iniziativa popolare sulla Carta dei diritti universali del lavoro. Si partirà con i banchetti domani. Sul sito della Cgil, su Rassegna Sindacale e sul sito di Radio Articolo 1 le pagine speciali con tutte le indicazioni sull’apertura dei banchetti nelle varie città. In programma oggi alle 16, su Radio Articolo 1, una intervista al segretario confederale della Cgil, Nino Baseotto che parlerà dei modi e dei tempi della raccolta delle firme

 

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