12003 CGIE: il bilancio di Michele Schiavone, nuovo segretario generale

20160329 19:51:00 redazione-IT

“Questa prima settimana di lavori ha fatto emergere la grandissima volontà di protagonismo dei consiglieri, sia dei nuovi eletti sia dei pochi rimasti della vecchia legislatura”. È più che positivo il bilancio che il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone, traccia al termine della plenaria alla Farnesina.
Parlando con i giornalisti, Schiavone rileva “una volontà di rimettere in corsa la macchina del Cgie”, che è stato “per troppo tempo bloccato”.

Ed il primo obiettivo sarà quello di consegnare entro giugno la proposta di Riforma per Comites e Cgie, come sollecitato anche dal sottosegretario Amendola. Il compito è stato affidato in particolare alla Commissione Diritti civili, politici e partecipazione, che, spiega Schiavone, dovrà elaborare una “proposta duale”. In attesa infatti dell’esito del referendum costituzionale di ottobre, ci saranno due scenari possibili: se passerà la riforma e non vi sarà più rappresentanza diretta degli italiani all’estero in Senato, bisognerà rafforzare il ruolo di Comites e Cgie; al contrario, “bisognerà intervenire con dei moglioramenti per dare al Cgie strumenti, forme e metodologie nuove per abbattere i costi e meglio interagire tra di noi e con l’opinione pubblica, anche fuori da questo consesso”.

Schiavone pone poi l’accento su una fra le tante novità emerse in plenaria: l volontà di rispondere alla crescente richiesta di informazione da parte delle comunità. A tale scopo la I Commissione si occuperà di realizzare una newsletter e di aggiornare la pagina web del Cgie.

Il segretario generale vuole infine rimarcare la collaborazione con i parlamentari eletti all’estero, intervenuti numerosi a questa plenaria: dai temi della riorganizzazione della rete consolare, per la quale sono in ballo” “proposte alternative e aggiuntive” alle precedenti e tanto contestate chiusure, alla organizzazione della seconda plenaria 2016. I parlamentari “hanno già idea su come muoversi” per recuperare “dotazioni aggiuntive”: d’altronde, ricorda Schiavone, basterebbero “alcune decine di migliaia di euro per convocare tutti i consiglieri. Immagino e auspico che ciò avvenga”.

Il Cgie ha ormai compreso che deve ingegnarsi e muoversi su più fronti – anche su quello telematico – per continuare a lavorare, ma c’è anche bisogno di rivedersi “fisicamente”. Ed il Cgie ha tutta l’intenzione di ritornare a Roma “documenti alla mano”. (r.aronicaaise/eminews)

 

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