11538 LE OPINIONI di Noam Chomsky

20150109 14:46:00 guglielmoz

IL TERRORISMO GLOBALE DEGLI STATI UNITI.
BARACK OBAMA AVREBBE CHIESTO ALLA CIA DI INDIVIDUARE I CASI IN CUI I FINANZIAMENTI E GLI AIUTI AI GRUPPI RIBELLI HANNO AVUTO UN ESITO POSITIVO, MA L’AGENZIA NON NE HA TROVATI MOLTI . *( di Noam Chomsky )
E’ ufficiale: gli Stati Uniti sono il principale stato terrorista del mondo, e ne vanno fieri". Avrebbe dovuto essere questo il titolo di un articolo apparso I sul New York Times il 15 ottobre 2014, intitolato invece ”Lo studio della Cia sugli aiuti segreti alimenta lo scetticismo verso l’appoggio ai ribelli siriani".

L’articolo illustra un rapporto della Cia sull’efficacia delle sue operazioni segrete. Il presidente statunitense Barack Obama avrebbe chiesto alla Cia d’individuare casi di "finanziamenti e aiuti a gruppi ribelli che abbiano avuto un esito positivo, ma l’agenzia non ne ha trovati molti". Per questo Obama è restio a proseguire con questo tipo di iniziative.
L’articolo cita tre esempi di aiuti segreti: Angola, Nicaragua e Cuba. In tutti e tre i casi gli Stati Uniti hanno condotto operazioni terroristiche su larga scala. Nel 1988 il Sudafrica invase l’Angola, secondo Washington per difendersi dal "gruppo terrorista più famoso del mondo", l’African national congress di Nelson Mandela.
All’epoca l’amministrazione REAGAN era rimasta praticamente sola nel sostenere il regime dell’apartheid, arrivando addirittura a violare le sanzioni del congresso americano per continuare a fare affari con l’alleato sudafricano. Washington e il Sudafrica appoggiavano il gruppo terrorista angolano Unita, guidato da Jonas Savimbi. Gli Stati Uniti continuarono a sostenere Savimbi perfino dopo che era stato nettamente sconfitto in un’elezione libera e il Sudafrica gli aveva ritirato il suo appoggio. Savimbi era "un mostro la cui sete di potere ha arrecato enorme dolore alla popolazione", accusava l’ambasciatore britannico in Angola, Marrack Goulding. Le conseguenze furono orribili. Nel 1989 un’inchiesta delle Nazioni Unite stabili che l’invasione sudafricana aveva provocato 1,5 milioni di morti.
A Cuba, dopo il fallimento dell’invasione della Baia dei Porci nel 1961, il presidente statunitense John F. Kennedy lanciò una campagna sanguinaria per portare "il terrore della terra" sull’isola, secondo quanto scrive lo storico Arthur Schlesinger nella sua biografia semiufficiale di Robert Kennedy, a cui fu affidata la guerra terroristica. Le atrocità commesse nei confronti di Cuba furono enormi. Il piano era provocare una rivolta contro Castro nell’ottobre del 1962, che sarebbe stata seguita da un’invasione statunitense. Oggi gli studiosi ammettono che questo è stato uno dei motivi per cui l’Unione Sovietica decise di schierare i suoi missili a Cuba, innescando una crisi che portò il mondo sull’orlo di una guerra atomica. Le operazioni terroristiche condotte dagli Stati Uniti a Cuba continuarono per più di trent’anni. Il prezzo pagato dai cubani è stato altissimo. Le conseguenze di questa guerra sono state amplificate da un devastante embargo, che continua ancora oggi.
Sul Nicaragua non c’è molto da aggiungere. All’epoca la guerra terroristica di Ronald Reagan fu condannata dalla Corte internazionale di giustizia, che ordinò agli Stati Uniti di mettere fine "all’uso illecito della forza" e di pagare grossi risarcimenti. Washington rispose aumentando l’intensità dell’attacco e ponendo il veto su una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Orni del 1986 che chiedeva a tutti gli stati (cioè agli Stati Uniti) di rispettare il diritto internazionale.
Il 16 novembre è stato il venticinquesimo anniversario dell’assassinio di sei gesuiti a San Salvador, compiuto da un’unità terrorista dell’esercito salvadoregno, armato e addestrato dagli Stati Uniti. Quell’episodio fu il culmine delle iniziative terroristiche intraprese negli anni ottanta dagli Stati Uniti in America Centrale, ma i suoi effetti sono ancora oggi sulle prime pagine dei giornali, negli articoli sugli "immigrati clandestini" in fuga dalle conseguenze di quei massacri ed espulsi dal governo statunitense e rispediti nei loro paesi devastati.
Gli Stati Uniti sono anche i campioni mondiali dell’istigazione al terrorismo. L’ex analista della Cia Paul Pillar mette in guardia contro il "risentimento provocato dagli attacchi statunitensi" in Siria, che potrebbe spingere le organizzazioni jihadiste Stato islamico e Jabhat al nusra a "superare le divisioni e ad agire di concerto contro l’intervento americano, presentandolo come una guerra contro l’islam".
Questa è una conseguenza familiare delle operazioni statunitensi, che negli ultimi anni hanno favorito la diffusione del jihadismo. "Con i loro interventi in Medio Oriente e la guerra in Iraq, gli Stati Uniti sono stati i principali responsabili della nascita del gruppo Stato islamico", spiega l’ex analista della Cia Graham Fuller.
A tutto questo si può aggiungere la più vasta campagna terroristica su scala mondiale: la missione globale per l’assassinio dei "terroristi" voluta da Obama. "Il risentimento generato" dagli attacchi con i droni e le forze speciali è talmente ovvio da non avere bisogno di ulteriori commenti.

*(NOAM CHOMSKY. è professore emerito di linguistica all’Mit di Boston. Il suo ultimo libro uscito in Italia è” I PADRONI DELL’UMANITÀ”. Saggi politici (1970-201-}) (Ponte alle Grazie 2014). Con questo articolo Noam Chomsky interrompe la sua column mensile per dedicarsi ad altri progetti.)

 

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