8240 Brasile: Dilma Rousseff vince ma va al ballottaggio

20101004 11:34:00 redazione-IT

[b]Vittoria a meta’ per la candidata del presidente Lula. Sorpresa Verdi: Marina Silva sfiora il 20%. Saranno l’ago della bilancia[/b]
di Oliviero Pluviano e Martino Rigacci (Ansa)

Una vittoria col sapore della sconfitta: è l’esito politico delle elezioni ieri in Brasile per Dilma Rousseff, la candidata del presidente Lula e del Partido dos trabalhadores (Pt). Pur essendo la più votata, la Rousseff si è fermata due-tre punti sotto la soglia del 50% e non è riuscita ad evitare il ballottaggio: ora dovrà vedersela con il suo principale avversario, il socialdemocratico José Serra. Per conoscere quindi il nome del prossimo capo dello Stato del colosso sudamericano bisognerà aspettare il 31 ottobre, data nella quale è previsto il secondo turno, e cioé il duello fino all’ultimo voto Rousseff-Serra. Per la 62enne Dilma, fin dal primo momento del dopo-voto si é capito che c’era qualcosa che non andava.Un exit poll, diffuso tra l’altro con un forte ritardo, l’ha data vincente ma solo al 51%, e per di più un margine di errore pari al 2%. Via a via che i centri elettorali rendevano noto lo scrutinio, risultava chiaro che la Rousseff non riusciva ad arrivare al 50% (si è fermata al 46%), fatto che si è poi riflesso nel clima che c’era in nottata nel suo quartier generale a Brasilia, dove regnava la tristezza. Serra (68 anni) ha avuto un lusinghiero 33% mentre Marina Silva – la candidata del Partito Verde – ha incassato quasi il 20% dei consensi, al di sopra delle aspettative, confermando così di essere la vera sorpresa della giornata.

Per il Pt, quanto accaduto ieri alle urne è un brutto colpo, visto che il partito fondato dal ‘presidente-operaio’ nel 1980 era chiaramente ottimista, e contava con far diventare la Rousseff prima presidente ‘mulher’ (donna) del Brasile.

Nel calo dei consensi verso la Rousseff sembra aver pesato proprio l’ottima prestazione elettorale della Silva: fin dai primi dibattiti nella nottata, gli analisti si chiedevano se il Brasile è alle porte di una nuova ‘ondata verde’ guidata proprio dall’ex ministro dell’ambiente di Lula. Le prime analisi del voto fatte rilevano l’impatto sull’elettorato derivante da un recente scandalo di corruzione che qualche giorno fa ha coinvolto la capo gabinetto e braccio destro della Rousseff, Erenice Guerra. C’é inoltre da tener presente il peso consistente che a quanto pare ha avuto lo screzio in questi giorni fra la Rousseff e la comunità evangelica – molto consistente in Brasile – a causa di una dura polemica sulle ambiguità evidenziate dalla candidata del Pt nelle tematiche dell’aborto e del matrimonio gay. Questo primo turno delle ‘eleicoes 2010’ si sono quindi chiuse con una grande delusione per Dilma e per Lula: il quale da domani dovrà d’altra parte controbattere le critiche per aver scommesso tutto proprio sulla Rousseff, che ha però di fatto fallito il suo primo appuntamento politico di rilievo a livello nazionale.

MARINA SILVA, SORPRESA ‘VERDE’ ORA PROTAGONISTA – Marina Silva era un mito prima di essere scelta come candidato alle elezioni presidenziali per il Partido Verde brasiliano: ora, visto il successo a sorpresa di ieri, è diventata protagonista della politica di Brasilia, e sarà probabilmente l’ago della bilancia nel ballottaggio, in programma il 31 ottobre, tra Dilma Rousseff e José Serra. La Silva è la più famosa ambientalista del Paese. Scelta anni fa dal presidente Lula come ministro dell’Ambiente, se ne andò sbattendo la porta perché il primo governo di sinistra della storia brasiliana faceva troppe concessioni all’agribusiness e troppo poco per l’ecologia e il rispetto degli immensi territori dell’Amazzonia. Negli ultimi sondaggi alla vigilia del voto, Marina aveva il 14% delle preferenze, mentre in realtà ha superato la barriera del 20%, molto al di là delle aspettative di tanti analisti, incassando un mare di consensi soprattutto nel dipartimento federale della capitale Brasilia. Tutti ricordano nel paese d’altro lato i suoi memorabili scontri con la Rousseff. Più facile pensare pertanto che il Partido Verde appoggerà Serra, anche se lei si tirerà personalmente fuori da tale sostegno. Silva è nata nel 1958 a Rio Branco, nello Stato amazzonico dell’Acre, in una famiglia poverissima con undici figli. Analfabeta fino a 15 anni, comincia a lavorare come collaboratrice domestica. Più tardi diventa sindacalista e si impegna nella causa ambientale, fino a diventare la più stretta collaboratrice di Chico Mendes, fondatore del movimento dei "seringueiros", i raccoglitori di caucciù dell’Amazzonia. Quando Mendes è assassinato da grandi possidenti, la Silva ne rileva la lotta e il titolo di ambientalista più famosa del Brasile. Nel 2007, riceve il premio ‘Champions of the Earth’ dell’Onu. Popolarissima, nel 1990 è la deputata più votata del Brasile, e di nuovo nel 1994 è eletta senatrice per il PT con il maggior numero di voti del Paese.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/10/03/visualizza_new.html_1756574991.html

 

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