
di Bruno Gravagnuolo (da Facebook 27/372025)
Ciò che indigna di questa Europa vile fin qui e subalterna, e oggi assertiva e bellicista, è la psicosi pandemica che essa vuol diffondere. L’idea di una invasione degli alieni come quella inventata da Orson Welles nella famosa beffa radiofonica USA anteguerra. Nessuno nega la necessità di coordinare le difese e combinare acquisti comuni, manovre, interforze, satelliti per difesa antiaerea. Già oggi si spende il 58 per cento in più della Russia!
Quel che è davvero odioso è giustappunto la psicosi. Il messaggio di resilienza e di emergenza come lo chiamano. Dunque. Miliardi 800 – per Prodi son pochi – rifugi, prove di evacuazione, scorte d’acqua, e mancano le maschere antigas degli anni 30. E poi addestramento militare, mobilitazione, le centrali d’acquisto, una caricatura dello stato militarista nazionale. Ciò che mai i tre di Ventotene avrebbero potuto immaginare pur nelle loro ipotesi radicali e antifasciste di una rivoluzione socialista nel 1944.
Dunque l’ignobiltà pericolosa e inquietante della UE è doppia. Anzi tripla. Vogliono stravolgere le nostre vite con la pandemia bellica. Mutare l’economia sociale di mercato e il welfare in economia keynesiana di guerra con ricchi premi per i capitalisti armieri. Trascinando il risparmio dei privati su questo abisso etico peraltro. Infine questa UE che si riunisce oggi a Parigi da un lato intima alla Russia di ritirarsi integralmente dall’Ucraina in cambio di ritiro delle sanzioni; sembra Scherzi a parte! Ma intralcia i negoziati, ricattando e minacciando ogni tavolo di tregua con lo spettro del riarmo operativo fin dentro l’Ucraina e da fuori.
Una Europa anomala e fanatica, fattore di guerra in prima linea. Europa Civiltà alla tedesca, modello imperi centrali anno 1914, che protrae il 900 a secolo infinito, vanificando la tesi del Secolo breve che si diceva finito nel 1989 e proiettandolo oltre e dentro il terzo millennio.
Con la corte dei miracoli mediatica di opinionisti e mentori del caos e dell’isteria, che si spacciano per savi custodi della buona coscienza progressista, mentre il centro-sinistra si divide e sta a guardare coi suoi ni. Con flebili distinguo, e senza sfiorare la natura del dramma; inerme non solo sullo psicodramma europeo, ma afona e senza parole sulla violenza e la prepotenza di ecatombe della destraccia israeliana in Palestina.
Occorre reagire subito e ciascuno nel suo piccolo prima che gli europifferai di Hamelin avverino le funeste promesse destinate ad autoavverarsi. La tempesta perfetta di una pace inconclusa che genera e diffonde altra guerra.
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