Il viaggio segreto a Londra di Giacomo Matteotti verrà ricordato alla British Library, una delle più prestigiose istituzioni culturali inglesi, nel centenario del suo assassinio avvenuto a Roma il 10 giugno del 1924, poco dopo il suo rientro in Italia. Il deputato socialista al quale il governo capeggiato da Mussolini aveva rifiutato il passaporto giunse nella capitale inglese clandestinamente il 22 aprile del ’24 e ripartì il 26 dello stesso mese.
Durante il suo breve soggiorno incontrò esponenti del partito laburista e dei sindacati britannici insieme ad alcuni giornalisti inglesi. Le minute di quell’incontro riportano che dopo aver illustrato i mezzi violenti usati dalla milizia fascista per contrastare la libera espressione e l’opera dei sindacati e dei partiti di opposizione, Matteotti chiese “assistenza morale e materiale” per impedire una svolta politica autoritaria che riteneva devastante per l’Italia. Alla vigilia della sua partenza il quotidiano laburista Daily Herald gli chiese se non avesse paura di rientrare in Italia. “La mia vita è sempre in pericolo” rispose Matteotti.
Sarà Alfio Bernabei, autore e storico della comunità italiana nel Regno Unito, ad illustrare il drammatico tentativo di Matteotti di appellarsi al partito laburtista inglese che era andato al governo da appena quattro mesi con Ramsay MacDonald come primo ministro.
“La giornata di studio alla British Library è dedicata ai rifugiati politici in Inghilterra a partire dal 1800”, spiega Bernabei “ tra gli italiani ci sono ovviamente quelli di Ugo Foscolo, Giuseppe Mazzini ed Errico Malatesta, ma ho pensato in questo centenario della morte di Matteotti di metterci anche il suo nome.
Non perché sia stato un rifugiato nel senso stretto del termine, ma in quanto avrebbe potuto diventarlo a pieno diritto dopo l’espatrio clandestino che lo trasformava in un fuorilegge ed esponente dell’ “antinazione”, per usare il termine che gli venne affibbiato dalla stampa fascista dopo l’assassinio. Matteotti è il rifugiato “mancato” che esemplifica sinistramente la motivamente spesso addotta dalle persone che chiedono asilo all’estero: se rientro nel mio paese mi ammazzano.
Nel suo intervento alla British Library Bernabei farà uso della ricerca negli archivi inglesi che gli è servita per la mostra da lui curata alla Charing Cross Library di Westminster dedicata appunto alla visita di Matteotti in Inghilterra.
“Fu quel viaggio a Londra che gli costò la vita” dice Bernabei “Mussolini e i suoi associati che già avevano le prove di come Matteotti era riuscito a trovare alleati in Fleet Street con il potere di influire sull’opinione pubblica mondiale adesso facevano fronte alla prospettiva di un antifascista ascoltato dai massimi vertici del partito laburista. Matteotti stava dimostrandosi capace di stabilire una piattaforma antifascista in un paese che era una potenza globale in grado di dettare leggi anche sui mercati finanziari. Ecco un formidabile oppositore del fascismo che rischiava di diventare l’uomo politico forse ancor più ascoltato all’estero dello stesso Mussolini.”
La giornata di studio alla British Library è in calendario per il 15 novembre organizzata in partnership con l’Eunic che rappresenta vari Istituti di cultura nazionali dell’Unione europea.
Per le illustrazioni
Foto di Matteotti
https://en.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Matteotti
https://www.theguardian.com/books/2013/nov/08/hero-giacomo-matteotti-lucy-hughes-hallett
Logo della British Library e programma
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