Australia: Ingiustizia rapida
La rapidità del governo laburista federale nell’approvare una legislazione volta a costringere il sindacato dei dipendenti edili, forestali e marittimi (CFMEU) a restare in amministrazione controllata per tre anni è sbagliata e preoccupante per molti aspetti.
Il primo di questi è il fatto di usare la legge per negare a qualcuno la normale giustizia. Si pensi all’amministrazione CFMEU, con circa 270 funzionari sindacali, inclusi 11 dirigenti di settore, sommariamente rimossi. Nel caso dei funzionari eletti, questa è una prerogativa democratica dei membri del sindacato.
In base a diritti legali duramente guadagnati e consolidati da tempo, chiunque sia accusato di un reato ha il diritto di essere considerato presunto innocente fino a prova contraria.
Qualsiasi sospensione della presunzione di innocenza costituisce una grave violazione dei diritti civili e politici e mina i principi fondamentali della giustizia naturale e dell’equità procedurale, per cui sarà interessante osservare come i tribunali affronteranno le previste sfide alla legislazione.
In secondo luogo, la rapidità dell’azione del governo a questo riguardo è in netto contrasto con il suo ritardo nell’agire con decisione nei numerosi e regolari casi di frode e scorrettezza aziendale. Uno dei casi più recenti è stata la fuga di informazioni fiscali riservate da parte di PwC, allo scopo di ottenere profitto.
La rapida azione contro il CFMEU è ipocrita anche se si considera il ritardo del governo federale nell’affrontare i propri illeciti, come nel caso Robodebt.
Ma forse la cosa più preoccupante è che le leggi amministrative del CFMEU sono nate da accuse di corruzione e intimidazione, come riportato dai giornalisti di Nine, e dalla conseguente falsa indignazione.
È un altro esempio della capacità di generare allarme nella comunità che distrae dalla realtà e prevale anche sui principi ben consolidati dello stato di diritto.
Questa forma sottile e sovversiva di illegalità è infinitamente più grave di qualsiasi comportamento da parte di funzionari e funzionari del CFMEU.
Australia: Swift injustice
The Federal Labor Government’s swiftness in passing legislation to force the Construction, Forestry and Maritime Employees Union (CFMEU) into administration for three years is wrong and worrying on many levels.
First is the irony of using the law to deny someone natural justice as the CFMEU administration laws do to about 270 union officers, including 11 branch leaders who have been summarily removed, which in the case of elected officials is the democratic prerogative of union members.
Under hard fought and long-established legal rights everyone charged with a criminal offence has the right to be presumed innocent until proved guilty.
Any detraction from the presumption of innocence is a serious violation of civil and political rights and undermines fundamental principles of natural justice and procedural fairness, and it will be of great significance to see how the courts will deal with the expected challenges to the legislation.
Secondly, the Government’s quick action in this regard is in sharp contrast to its tardiness to act decisively on the many and regular instances of corporate fraud and impropriety with one of the most recent and public cases being the revelation of PwC’s leaking of confidential tax information for profit.
The swift action against the CFMEU is also hypocritical when considering Federal Government belatedness in dealing with its own wrongdoing such as in the case of Robodebt.
But, perhaps the most worrying is that the CFMEU administration laws arose from claims of corruption and intimidation, as reported by Nine journalists and the resulting faux indignation.
It is another example of the capability to engender community alarm that distracts from reality and overrides even well-established rule-of-law principles.
This subtle and subversive form of lawlessness is infinitely more egregious than any behaviour by CFMEU officers and officials.
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