GIOIA E SOLLIEVO, DOPO TRISTEZZA E CALAMITA’

Per quanto riguarda la sicurezza e la vita, noi siamo quelli che si difendono… Ma questa lotta è un solo aspetto del conflitto, che nella sua essenza è politico. E politicamente noi siamo gli aggressori, loro quelli che si difendono. (Ben Gurion, 1938)

“…Và dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini”. (Samuele I:15)

…Se falliamo nel tentativo di difendere la nostra causa, dobbiamo cambiare chi la difende, NON LA CAUSA. GHASSAN KANAFANI, scrittore-poeta-leader politico palestinese (1936-1972)

“…Sei nella mia pelle, i miei sentimenti per la Palestina sono come i miei sentimenti per te; la tua perdita è un disastro che non può essere sostituito” (GHASSAN KANAFANI)

 

di Vittorio Stano

Per il 2024 i palestinesi pregano il FARAJ, gioia e sollievo dopo la tristezza e la calamità. Pregano che tutti tornino sani e salvi alle loro case. Sanno che non hanno più case, sono state demolite dalla furia sionista*(1), ma sarebbero comunque a casa.

Martedì 16 gennaio 2024, i media riportano dati agghiaccianti, sempre soggetti ad essere aggiornati, giorno dopo giorno, al rialzo:

  • oltre 23mila morti ;
  • 10mila bambini uccisi ;
  • 109 giornalisti uccisi ;
  • 90% della popolazione sfollata senza più vie di fuga ;
  • presi di mira anche gli aiuti umanitari ;
  • hanno lanciato i bulldozer dell’’IDF contro i pazienti dell’ospedale Kamal Adnan nel nord di Gaza (http://youtube/eLWLGVN 158).

L’’ offensiva israeliana non è una guerra contro Hamas ma un GENOCIDIO. Se si uccidesse del bestiame in questo modo, si verrebbe considerati dei mostri. Questa non è la guerra Israele contro Hamas, ma la guerra Israele-bambini e donne e giornalisti e operatori sanitari e personale ONU e pazienti di ospedali e infrastrutture civili e ostaggi israeliani e occasionalmente Hamas.

Il premier israeliano Netanyahu il 29 ottobre 2023 nel discorso alla Nazione nella Knesset ha giustificato l’’escalation militare, “Spade di ferro”, su Gaza con citazioni bibliche. Il passaggio menzionato è tratto da Samuele I:15. Netanyahu paragona i Gazawi agli Amaleciti della Bibbia. Il conto è presto fatto poiché i versetti in questione figurano tra i più brutali e controversi della Bibbia per la loro brutalità genocida e oggi vengono utilizzati dalla leadership israeliana di estrema destra per giustificare all’’opinione pubblica il massacro che sta avvenendo a Gaza.

E noi nelle nostre case confortevoli, siamo capaci di guardarli? Di renderci conto dell’’immenso dolore, della disperazione delle madri e dei padri in fuga con i loro figli verso la ricerca di una “sicurezza” che assomiglia a una trappola? Siamo capaci di guardare i visi dei bambini, dei fanciulli, innocenti vittime di un odio sterminato che li ha già resi mendicanti? Siamo capaci di guardare i visi spenti degli adolescenti in fuga? Dentro di loro cova la rabbia che li porterà, probabilmente, come per le generazioni precedenti, a vendicarsi, appena ne avranno la possibilità…. E così, all’’infinito?…

Chi mai perdonerà le nazioni del mondo che stanno lì a guardare le conseguenze di una seconda NABKA *(2). I sionisti nel governo israeliano pensano di trasferirli con la forza nel Sinai o nel Congo. E intanto molti palestinesi si sono spostati, a piedi, verso il sud della Striscia. Le famiglie scappate al sud non sanno nulla dei parenti rimasti al nord. Sono vivi? Sono morti? Chi lo sa? I collegamenti non funzionano. Questo non sapere è orribile.

Che cosa hanno fatto perché accadesse loro tutto questo? E quando finirà per tutti, bambini-fanciulli-adolescenti e adulti? Quando tutto questo sarà finito , tutti avranno bisogno di supporto psicologico. E a combattimenti finiti cosa potranno fare? Come potrebbero vivere tra le macerie? La furia dei sionisti ha demolito più dell’’80% delle case della Striscia di Gaza. Moriranno ancora di freddo all’’aperto? Chi ricostruirà le loro case?

I Palestinesi di Gaza si aspettavano di dover affrontare malattie, povertà, persino la guerra. Ma qualcosa di questa portata era del tutto inimmaginabile. Stanno sopportando dolore, morte e distruzione che altri non sarebbero mai stati in grado di sopportare. I Gazawi sognano di tornare indietro, di montare una tenda sulle macerie delle loro case e vivere lì. La loro è Resistenza al sopruso, è lotta all’’ingiustizia in difesa della dignità di un popolo che esiste eccome!, e da più di 70anni combatte soffrendo fino alla liberazione delle loro terre, per il ritorno nelle loro case e abbattere il regime neocoloniale di Apartheid che i sionisti hanno scientificamente “apparecchiato” in Medio Oriente con il sostegno dei paesi occidentali, Stati Uniti in primis.

Gli abitanti di Gaza sperano che i sionisti fermino i loro massacri e i loro bombardamenti indiscriminati. I Palestinesi sono esseri umani come noi e sperano che noi riuscissimo a guardarli con gentilezza e misericordia, con la volontà di aiutarli.

Bisogna far ritornare il sorriso sulle labbra dei bambini che hanno paura dei bombardamenti, dei rumori delle armi pesanti e delle esplosioni che sentono intorno a loro. Bisogna che ritornino a scuola, a mangiare e bere come prima e a vivere in pace con i loro cari.

Per poterlo fare i cittadini occidentali devono liberarsi dei residui di mentalità neocoloniale che accetta i soprusi dei sionisti che costringono 11milioni di Palestinesi a vivere nel carcere a cielo aperto di Gaza e repressi negli altri territori dell’’apartheid perpetrata a loro danno da più di 70anni.

Israele ha trasformato Gaza in un campo di concentramento dove attualmente viene compiuto un GENOCIDIO. L’’esercito israeliano sta distruggendo/ha già distrutto infrastrutture sociali, case , scuole, moschee, chiese, ospedali e sta rendendo orfani un gran numero di bambini.

I media occidentali non devono nascondere le ripetute atrocità di Israele. I termini corretti sono: GENOCIDIO e PULIZIA ETNICA.

L’’ambiguità, l’’ipocrisia, il doppiopesismo dei diversi attori internazionali offende la dignità del popolo Palestinese. E’ delle volte in un vessillo da agitare a proprio uso e consumo, salvo mettere da parte quando non più funzionale a certi scopi. Il riferimento non è solo all’’Egitto, ma al mondo intero musulmano e non!

 

NOTE

*(1) sionista/Sionismo: Movimento politico e ideologia volti alla creazione di uno Stato ebraico i Palestina. Il Sionismo era, ed è, colonialista ed espansionista, sia in quanto movimento sia in quanto ideologia. Il mito del diritto al rientro degli ebrei nei loro “millenari” territori d’’origine, negando successivamente quello dei Palestinesi espulsi con la NAKBA (catastrofe) seguita alla dichiarazione dello Stato d’Israele, si fondava sull’’opera di un ebreo austriaco, giornalista, laico e privo della conoscenza della lingua ebraica, THEODOR HERZL (1860-1904), che a seguito dell’’affaire Dreyfus (1894-95) di fatto INVENTO’ il movimento politico sionista.

T. Herzl riassunse il suo punto di vista in un pamphlet profetico-programmatico di 30mila parole: “Der Judenstaat”, pubblicato nel 1896, col sottotitolo “Un moderno tentativo di soluzione della questione ebraica”…. Uno Stato siffatto avrebbe potuto essere utile alle grandi potenze sia in quanto <<AVAMPOSTO CONTRO LA BARBARIE>>, sia in quanto avrebbe risolto il problema della convivenza tra ebrei e gentili.

I discorsi che abbiamo sentito negli ultimi giorni, ma anche negli anni precedenti, sulla barbarie di Hamas è dunque l’’ultima manifestazione di una concezione razzista che il sionismo, non soltanto nel suo intimo, ha sempre portato con sé.

Primo Levi dava del fascista a Begin (primo ministro israeliano dal 1977 al 1983). Begin era stato allievo di Jabotinskij (1880-1940). Questi fu interlocutore di Mussolini. Tra fascisti si capivano magnificamente. Questo spiega l’’intesa cordiale tra Meloni e Netanyahu oggi. Fecero scalpore le sue dichiarazioni nel 2015, secondo cui Adolf Hitler, benché antisemita, non aveva alcuna intenzione di sterminare gli ebrei, voleva solo espellerli e mandarli in Madagascar o farli emigrare a forza in Palestina. La Storia ci insegna, invece, che gli ebrei furono condannati al lavoro schiavo nei lager nazisti. Lo schiavismo divenne l’’asse portante del capitalismo tedesco. I lager nazisti avevano un rapporto organico con l’’amministrazione statale. I lager non sono da collegare alla metafisica del “male assoluto,” ma alla logica spietata dello sfruttamento del lavoro da parte del CAPITALE. Non era un caso che per gli enormi stabilimenti della BUNA fosse stata scelta come sede proprio la zona di Auschwitz. Si trattava di un ritorno all’’economia faraonica e ad un tempo di una saggia decisione pianificatrice: era palesemente opportuno che le grandi opere e i campi di schiavi si trovassero fianco a fianco. Lo schiavismo, asse portante del capitalismo!

*(2) NABKA: catastrofe, esodo forzato , espulsione dalle loro case dei palestinesi durante la guerra civile del 1947-48, al termine del mandato britannico e dopo la fondazione dello Stato d’Israele sui territori palestinesi.

 

 

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