Il partito delle armi. La destra della Meloni ma anche il PD si allineano più che mai a Washington

Il partito delle armi. La destra della Meloni ma anche il PD si allineano più che mai a Washington. M5S e ASV unici coerenti

di Cristian Meier (da Farodiroma.it)

“Interrompere immediatamente la fornitura di materiali d’armamento alle autorità governative ucraine, ferme restando le misure destinate agli aiuti umanitari; imprimere una concreta svolta per profondere il massimo ed efficace sforzo sul piano diplomatico, in sinergia con gli altri Paesi europei, per l’immediata cessazione delle operazioni belliche, con Italia capofila; adottare iniziative, anche di carattere normativo, volte a una graduale diminuzione delle spese per i sistemi di armamento, che insistono sul bilancio dello Stato, considerata la grave crisi economica e sociale in atto”, sono le richieste condivisibili contenute nella risoluzione presentata oggi dal Movimento 5 Stelle in occasione delle comunicazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, sul DL Cessioni Armi Ucraina.

La risoluzione del M5s impegna il governo “a rivedere l’accordo raggiunto in relazione allo scorporo dai vincoli europei di bilancio della spesa per la difesa, in particolare quella destinata alla produzione di armamenti e, al contempo, a sostenere in sede europea la richiesta di esclusione dal calcolo del deficit di determinate categorie di investimenti pubblici nazionali produttivi tra i quali gli investimenti destinati all’istruzione, quelli in ambito di spesa sanitaria, gli investimenti green, quelli destinati alle energie rinnovabili e ai beni pubblici europei e ad adottare misure di carattere normativo volte ad introdurre un contributo solidaristico sui cosiddetti extraprofitti netti conseguiti dalle aziende del settore dell’industria della difesa a seguito del mutato contesto geopolitico internazionale aggravato dal protrarsi del conflitto in Ucraina”.

“Si delinea, nel breve periodo, solamente un ulteriore sforzo militare europeo e nessuna concreta e penetrante prospettiva negoziale, le aziende del settore difesa hanno registrato una notevole crescita in tutti gli indici, le trenta multinazionali dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza (AD&S) hanno realizzato ricavi complessivi nel core business della Difesa per oltre 315 miliardi di euro, con una capitalizzazione in Borsa di 721 miliardi di euro al marzo 2023, lo 0,8 per cento del valore complessivo delle piazze affari mondiali.Il nostro Paese ha sostenuto, sinora, costi per oltre 1 miliardo di euro per l’invio di armi all’Ucraina”, riporta la risoluzione del M5s.

Nel frattempo però la Camera, incurante di qualsiasi riflessione costruttiva che possa aprire un varco ad una soluzione diplomatica del conflitto ucraino, ha approvato le risoluzioni presentate dalla maggioranza, dal Pd e da Italia Viva, Azione e Più Europa, sulle comunicazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, sul nuovo invio di armi all’Ucraina. Il governo aveva espresso parere favorevole sul primo e sul terzo documento, mentre si era rimesso all’Aula sul testo dei dem. Respinte invece le risoluzioni proposte da M5S e Alleanza Verdi Sinistra, sulle quali il parere dell’esecutivo era stato contrario.

“Il 2024 sarà un anno cruciale del conflitto” tra Ucraina e Russia, ha detto il ministro della Difesa nel corso delle comunicazioni in materia di proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative di Kiev.
“L’Italia supporta dall’inizio e con determinazione ogni azione per favorire l’apertura di un confronto diplomatico e per arrivare a una soluzione negoziale che non sia disgiunta da una pace giusta”, ha aggiunto il ministro, sottolineando che allo stesso tempo il sostegno da parte del nostro Paese all’Ucraina resta “forte e totalmente inalterato”.

“La strada da percorrere è ancora lunga ma sarebbe un errore strategico e politico drammatico fare un passo indietro”, ha rimarcato Crosetto, aggiungendo che il sostegno all’Ucraina “deve continuare finché non cesseranno gli attacchi dei russi”.

Da parte dell’Italia “serve una scelta di coerenza, sostegno e proroga degli aiuti”, ha detto ancora il ministro della Difesa, precisando che gli equipaggiamenti, i sistemi e gli aiuti militari all’Ucraina contenuti nell’ottavo pacchetto approvato “sono volti a rafforzare solo le capacità difensive delle forze armate ucraine”.
“Purtroppo – ha affermato – la controffensiva estiva dell’Ucraina non ha dato i risultati sperati e l’esercito di Kiev sta affrontando un nuovo inverno di guerra”. “Difficoltà” sono legate ai “vasti capi minati: l’intelligence ucraina stima in oltre 8 milioni le mine impiegate dai russi a protezione delle proprie posizioni”.
Crosetto ha poi spiegato che “dopo quasi due anni il conflitto presenta le caratteristiche di una tradizionale guerra di posizione”. “La stagione invernale tende a cristallizzare la situazione sul campo ed è prevedibile che la reazione russa sia particolarmente dura” con “attacchi massicci con missili e droni”, ha continuato il ministro, aggiungendo che lo scopo dei russi “è fiaccare il morale della popolazione ucraina, creando una frattura interna”.

“La controffensiva ucraina ha avuto un andamento generoso ma irregolare”, ha proseguito Crosetto, e la Russia “sembra intenzionata a puntare a un conflitto di logoramento nella convinzione che nel lungo periodo le opinioni pubbliche occidentali si stancheranno e ci saranno defezioni tra i ranghi dei Paesi che hanno sostenuto Kiev ed è inevitabile l’influenza che potrebbero generare le prossime scadenze elettorali in America ed Europa”.
“Parrebbe giunto il momento – ha detto Crosetto – per una incisiva azione diplomatica che affianchi gli aiuti che stiamo portando avanti perché si rilevano una serie di segnali importanti da entrambe le parti in causa”. E “la Russia deve e dovrà comprendere la risolutezza dei Paesi occidentali per scongiurare nuove velleità di conquista nell’Est Europa”, ha affermato ancora, sottolineando la necessità allo stesso tempo di “deterrenza e diplomazia”.
Il ministro della Difesa ha poi scandito: “Stiamo con forza ribadendo che se accettiamo che riprenda nel mondo la regola del più forte e se il consesso delle nazioni si piega alla regola del più forte e decide di girarsi dall’altra parte per comodità politica, per tranquillità economica, pezzo dopo pezzo perderemo spazi di libertà, democrazia e sicurezza”.

Crosetto si è soffermato sulle “coalizioni di capacità” che “segnano un salto di qualità nelle modalità di supporto all’Ucraina: l’idea è di aggregare gruppi di nazioni, guidati da uno o più leader, che concordino con Kiev lo sviluppo di specifici settori delle Forze Armate, mediante un approccio pluriennale che comprenda gli aspetti materiali, organizzativi, addestrativi, dottrinali e garantisca il supporto finanziario all’impresa. Al riguardo, gli sviluppi nel filone di lavoro delle coalizioni avranno implicazioni in diversi ambiti e saranno il driver principale dello sviluppo della Difesa nazionale ucraina, nell’alveo della Nato e dell’Ue”, ha detto il ministro della Difesa.

A margine, in merito alle polemiche per la commemorazione della strage di Acca Larenzia, ha dichiarato: “Non leggo i giornali… Ho sempre preso le distanze da ogni manifestazione che ricordi i regimi passati”.

 

FONTE: https://www.farodiroma.it/il-partito-delle-armi-la-destra-della-meloni-ma-anche-il-pd-si-allineano-piu-che-mai-a-washington-conte-unico-leader-coerente-c-meier/

 

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