Putin: “L’Occidente ha iniziato la guerra”. (Testo in Italiano del discorso di Putin alla Duma con Video)

Testo ufficiale fornito dal Cremlino – traduzione dal russo automatica editata.

 

Cari deputati dell’Assemblea federale – senatori, deputati della Duma di Stato!

Cari cittadini della Russia!

Con il discorso di oggi, parlo in un momento difficile per il nostro paese, in un periodo di cambiamenti cardinali e irreversibili in tutto il mondo, di eventi storici importanti che determinano il futuro del nostro paese e del nostro popolo, quando ognuno di noi ha un’enorme responsabilità.

Un anno fa, al fine di proteggere le persone nelle nostre terre storiche, per garantire la sicurezza del nostro paese, per eliminare la minaccia rappresentata dal regime neonazista che si è sviluppato in Ucraina dopo il colpo di stato del 2014, è stato deciso di condurre un’operazione militare speciale. E risolveremo i compiti che affrontiamo passo dopo passo, con attenzione e coerenza.

Dal 2014, il Donbass ha combattuto, difeso il diritto di vivere sulla propria terra, parlare la loro lingua madre, ha combattuto e non si è arreso in condizioni di blocco e bombardamento costante, di odio non mascherato dal regime di Kiev, ha creduto e ha aspettato che la Russia sarebbe venuta in soccorso.

Nel frattempo – e lo sapete bene – abbiamo fatto tutto il possibile, davvero tutto il possibile per risolvere questo problema con mezzi pacifici, negoziato pazientemente una via d’uscita pacifica da questo conflitto difficilissimo.

Ma uno scenario completamente diverso era in fase di preparazione alle nostre spalle.

Le promesse dei governanti occidentali, le loro assicurazioni del desiderio di pace nel Donbass si sono trasformate in, come ora vediamo, una falsificazione, una bugia crudele. Hanno solo preso tempo, agganciati, hanno chiuso un occhio sugli omicidi politici, sulla repressione del regime di Kiev contro gli indesiderabili, sulla presa in giro dei credenti e incoraggiato i neonazisti ucraini alle azioni terroristiche nel Donbass. Le accademie e le scuole occidentali addestrarono ufficiali di battaglioni nazionalisti e fornirono armi.

E voglio sottolineare che anche prima dell’inizio dell’operazione militare speciale, Kiev e l’Occidente stavano negoziando sulla fornitura di sistemi di difesa aerea, aerei da combattimento e altre attrezzature pesanti all’Ucraina. Ricordiamo anche i tentativi del regime di Kiev di ottenere armi nucleari, perché ne abbiamo parlato pubblicamente.

Gli Stati Uniti e la NATO hanno rapidamente schierato le loro basi dell’esercito, biolaboratori segreti vicino ai confini del nostro paese, durante le manovre hanno padroneggiato il teatro delle future ostilità, hanno preparato il regime di Kiev sotto il loro controllo, la loro Ucraina schiava per una grande guerra.

E oggi lo ammettono – lo ammettono pubblicamente, apertamente, senza esitazione. Sembrano essere orgogliosi, si dilettano nel loro tradimento, definendo sia gli accordi di Minsk che il “formato della Normandia” una performance diplomatica, un bluff. Si scopre che tutto il tempo in cui il Donbass bruciava, quando il sangue scorreva, quando la Russia sinceramente – voglio sottolineare questo – stava sinceramente lottando per una soluzione pacifica, giocavano sulla vita delle persone, giocavano, infatti, come si dice in circoli famosi, con carte truccate.

Questo disgustoso metodo di inganno è stato provato molte volte prima. Si sono comportati in modo altrettanto spudorato, doppio, distruggendo la Jugoslavia, l’Iraq, la Libia, la Siria. Da questa vergogna non saranno mai lavati via. I concetti di onore, fiducia, decenza non fanno per loro.

Nei lunghi secoli di colonialismo, diktat, egemonia, si sono abituati a farsi concedere tutto, si sono abituati a sputare sul mondo intero. Si è scoperto che trattano i popoli dei loro paesi con lo stesso disprezzo. Dopotutto, li hanno ingannati cinicamente o li hanno ingannati con favole sulla ricerca della pace, sull’adesione alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul Donbass. In effetti, le élite occidentali sono diventate un simbolo di bugie totali senza principi.

Difendiamo fermamente non solo i nostri interessi, ma anche la nostra posizione secondo cui nel mondo moderno non dovrebbe esserci divisione nei cosiddetti paesi civili e tutto il resto, che è necessaria una partnership onesta, che in linea di principio neghi qualsiasi azione aggressiva.

Siamo stati aperti, sinceramente pronti per un dialogo costruttivo con l’Occidente, abbiamo detto e insistito sul fatto che sia l’Europa che il mondo intero avevano bisogno di un sistema di sicurezza indivisibile uguale per tutti gli Stati, e per molti anni abbiamo suggerito ai nostri partner di discutere insieme questa idea e lavorare su di esso. Ma in risposta, hanno ricevuto una reazione indistinta o ipocrita. Si tratta di parole. Ma ci sono state anche azioni specifiche: l’espansione della NATO ai nostri confini, la creazione di nuove aree per la difesa missilistica in Europa e in Asia.

Nessun paese al mondo ha tante basi militari all’estero come gli Stati Uniti d’America. Ce ne sono centinaia, voglio sottolinearlo, centinaia di basi in tutto il mondo, l’intero pianeta è disseminato, basta guardare la mappa.

Il mondo intero ha visto come si ritirano dagli accordi fondamentali nel campo degli armamenti, compreso il trattato sui missili a corto e medio raggio, strappando unilateralmente gli accordi fondamentali che mantengono la pace mondiale.

Infine, nel dicembre 2021, abbiamo presentato ufficialmente la bozza di accordi di garanzia della sicurezza agli Stati Uniti e alla NATO. Ma in tutte le posizioni chiave e fondamentali per noi, hanno ricevuto, infatti, un rifiuto diretto. Quindi è finalmente diventato chiaro che era stato dato il via libera all’attuazione di piani aggressivi e che non si sarebbero fermati.

La minaccia sta crescendo, e ogni giorno. Le informazioni in arrivo non lasciavano dubbi sul fatto che entro febbraio 2022 tutto fosse pronto per un’altra sanguinosa azione punitiva nel Donbass, contro la quale, lasciatemelo ricordare, il regime di Kiev ha lanciato artiglieria, carri armati e aerei nel 2014.

Ricordiamo tutti bene le immagini in cui sono stati effettuati attacchi aerei su Donetsk, sono stati effettuati attacchi aerei non solo su di essa, ma anche su altre città. Nel 2015, hanno nuovamente tentato un attacco diretto al Donbass, continuando il blocco, i bombardamenti e il terrore contro i civili. Tutto ciò, permettetemi di ricordarvi, contraddiceva completamente i documenti e le risoluzioni pertinenti adottati dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, completamente: tutti facevano finta che non stesse accadendo nulla.

Voglio ripeterlo: sono stati loro a scatenare la guerra, e noi abbiamo usato la forza e la usiamo per fermarla.

Coloro che pianificarono un nuovo attacco a Donetsk, Donbass e Luhansk capirono chiaramente che il prossimo obiettivo era un attacco alla Crimea e Sebastopoli. E ora anche a Kiev si parla apertamente di piani di così vasta portata.

Proteggiamo la vita delle persone, la nostra stessa casa. E l’obiettivo dell’Occidente è il potere illimitato. Ha già speso più di 150 miliardi di dollari per aiutare e armare il regime di Kiev. Per fare un confronto: secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, i paesi del G7 hanno stanziato circa 60 miliardi di dollari nel 2020-2021 per aiutare gli stati più poveri del mondo. Comprensibile, vero? Per la guerra ,150. E dove sono tutti i discorsi sulla lotta alla povertà, sullo sviluppo sostenibile, sull’ambiente? Dove va tutto? Dov’è andato tutto? Allo stesso tempo, il flusso di denaro per la guerra non diminuisce. Inoltre, non risparmiano spese per incoraggiare disordini e sconvolgimenti in altri paesi, e ancora in tutto il mondo.

In una recente conferenza a Monaco, ci sono state infinite accuse contro la Russia. Si ha l’impressione che ciò sia stato fatto solo perché tutti dimenticassero ciò che il cosiddetto Occidente ha fatto negli ultimi decenni. E sono stati loro a far precipitare intere regioni nel caos.

Secondo gli stessi esperti americani, a seguito delle guerre – voglio richiamare l’attenzione su questo: non ci siamo inventati queste cifre, le danno gli stessi americani – che gli Stati Uniti hanno scatenato dopo il 2001, quasi 900mila persone sono morte, più di 38 milioni sono diventate profughi. Ora vogliono solo cancellare tutto questo dalla memoria dell’umanità, fanno finta che non sia successo niente. Ma nessuno al mondo l’ha dimenticato e non lo dimenticherà.

Nessuno di loro considera vittime umane e tragedie, perché, ovviamente, sono in gioco trilioni e trilioni di dollari; la capacità di continuare a derubare tutti; con il pretesto di parole sulla democrazia e le libertà, per diffondere valori neoliberisti e intrinsecamente totalitari; appendono etichette a interi paesi e popoli, insultano pubblicamente i loro leader; reprimono il dissenso nei propri paesi creando l’immagine di un nemico, distogliendo l’attenzione della gente dagli scandali di corruzione, dai crescenti problemi e contraddizioni interne economiche, sociali, interetniche.

Permettetemi di ricordarvi che negli anni ’30 del secolo scorso l’Occidente ha effettivamente aperto la strada ai nazisti al potere in Germania. E ai nostri tempi, hanno iniziato a creare un fronte “anti-Russo” in Ucraina. Il progetto in realtà non è nuovo. Le persone che sono almeno un po ‘immerse nella storia lo sanno perfettamente: questo progetto risale al XIX secolo, è stato coltivato nell’impero austro-ungarico, in Polonia e in altri paesi con un unico obiettivo: strappare questi territori storici , che oggi si chiamano Ucraina, dal nostro paese. Ecco cos’è questo obiettivo. Non c’è niente di nuovo, nessuna novità, tutto si ripete.

Oggi l’Occidente ha accelerato l’attuazione di questo progetto sostenendo il colpo di stato del 2014. Dopotutto, il colpo di stato è sanguinoso, antistatale, anticostituzionale: come se nulla fosse accaduto, come se fosse necessario, hanno persino riferito quanti soldi avevano speso per questo. La russofobia, il nazionalismo estremamente aggressivo, è stata posta nella base ideologica.

Di recente, una delle brigate delle forze armate ucraine è stata chiamata “Edelweiss”, come la divisione nazista, che ha partecipato alla deportazione di ebrei, l’esecuzione di prigionieri di guerra, in operazioni punitive contro i partigiani di Jugoslavia, Italia, Cecoslovacchia e Grecia. I marchi di identificazione della Wehrmacht della Germania nazista sono applicati ai veicoli corazzati ucraini.

I neonazisti non nascondono di chi si considerano eredi. È sorprendente che in Occidente nessuno dei poteri costituiti se ne accorga. Perché? Perché a loro, scusatemi per le cattive maniere, non importa. Non importa su chi scommettere nella lotta contro di noi, nella lotta contro la Russia. L’importante è che combattano contro di noi, contro il nostro Paese, il che significa che tutti possono essere usati, sia terroristi che neonazisti.

Il progetto “anti-Russia” rientra infatti in una politica revanscista nei confronti del nostro Paese, per creare focolai di instabilità e conflitti proprio ai nostri confini. E poi, negli anni ’30 del secolo scorso, e ora il piano è lo stesso: dirigere l’aggressione a est, accendere una guerra in Europa, eliminare i concorrenti per procura.

Non siamo in guerra con il popolo ucraino, ne ho già parlato tante volte. Lo stesso popolo ucraino è diventato un ostaggio del regime di Kiev e dei suoi padroni occidentali, che hanno effettivamente occupato questo paese in senso politico, militare, economico, distrutto l’industria ucraina per decenni e saccheggiato le risorse naturali. Il risultato naturale è stato il degrado sociale, un colossale aumento della povertà e della disuguaglianza. E in tali condizioni, ovviamente, è facile raccogliere materiale per operazioni militari. Nessuno pensava alle persone, erano preparate per il massacro e alla fine si trasformarono in materiali di consumo. È triste, è solo spaventoso parlarne, ma è un dato di fatto.

La responsabilità dell’incitamento al conflitto ucraino, dell’escalation, dell’aumento del numero delle sue vittime ricade interamente sulle élite occidentali e, ovviamente, sull’attuale regime di Kiev, per il quale il popolo ucraino è, di fatto, un estraneo. L’attuale regime ucraino non serve interessi nazionali, ma interessi di paesi terzi.

L’Occidente sta usando l’Ucraina sia come ariete contro la Russia che come campo di addestramento. Non mi soffermerò ora sui tentativi dell’Occidente di invertire la tendenza delle ostilità, sui loro piani per aumentare le forniture militari: tutti lo sanno già bene. Ma una circostanza dovrebbe essere chiara a tutti: più i sistemi occidentali a lungo raggio arriveranno in Ucraina, più saremo costretti ad allontanare la minaccia dai nostri confini. È naturale.

Le élite occidentali non nascondono il loro obiettivo: infliggere – come si suol dire, questo è un discorso diretto – “la sconfitta strategica della Russia”. Cosa significa? Per noi cos’è? Questo significa finire con noi una volta per tutte, cioè intendono trasferire un conflitto locale in una fase di confronto globale. Questo è esattamente il modo in cui comprendiamo tutto questo e reagiremo di conseguenza, perché in questo caso stiamo parlando dell’esistenza del nostro Paese.

Ma anche loro non possono non essere consapevoli che è impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, quindi stanno conducendo attacchi informativi sempre più aggressivi contro di noi. Prima di tutto, ovviamente, come target vengono scelti i giovani, le giovani generazioni. E anche qui mentono costantemente, distorcono i fatti storici, non fermano gli attacchi alla nostra cultura, alla Chiesa ortodossa russa e ad altre organizzazioni religiose tradizionali del nostro paese.

Guarda cosa stanno facendo con i loro stessi popoli: la distruzione della famiglia, dell’identità culturale e nazionale, la perversione, l’abuso sui bambini, fino alla pedofilia, sono dichiarate la norma, la norma della loro vita, e il clero, i sacerdoti sono costretti a benedici i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Dio li benedica, lascia che facciano quello che vogliono. Gli adulti hanno il diritto di vivere come vogliono, l’abbiamo trattato in Russia e lo tratteremo sempre in questo modo: nessuno si intromette nella vita privata e non lo faremo.

Ma voglio dire loro di guardare le sacre scritture, i libri principali di tutte le altre religioni del mondo. Lì si dice di tutto, compreso che la famiglia è l’unione di un uomo e una donna, ma questi testi sacri ora vengono messi in discussione. La Chiesa anglicana, ad esempio, ha riferito di aver pianificato di esplorare l’idea di un dio neutrale rispetto al genere. Cosa puoi dire? Dio mi perdoni, non sanno cosa stanno facendo.

Milioni di persone in Occidente capiscono di essere portate a una vera catastrofe spirituale. Le élite, francamente, stanno impazzendo e sembra che non ci sia cura. Ma questi sono i loro problemi, come ho detto, e noi siamo obbligati a proteggere i nostri figli, e lo faremo: proteggeremo i nostri figli dal degrado e dalla degenerazione.

È ovvio che l’Occidente cercherà di minare e dividere la nostra società, di affidarsi a traditori nazionali che in ogni momento – ci tengo a sottolinearlo – hanno lo stesso veleno del disprezzo per la propria Patria e il desiderio di fare soldi vendendo questo veleno a chi è pronto a pagarlo. È sempre stato così.

Chiunque abbia intrapreso la strada del tradimento diretto, commettendo atti terroristici e altri crimini contro la sicurezza della nostra società, l’integrità territoriale del Paese, sarà ritenuto responsabile ai sensi della legge. Ma non saremo mai come il regime di Kiev e le élite occidentali che sono impegnate e sono state impegnate nella “caccia alle streghe”, non regoleremo i conti con coloro che si sono fatti da parte, ritirandosi dalla loro patria. Lasceremo che ciò rimanga sulla loro coscienza, lasceremo che ci convivano – devono conviverci. La cosa principale è che le persone, i cittadini russi hanno dato loro una valutazione morale.

Sono orgoglioso – penso che siamo tutti orgogliosi – che il nostro popolo, la stragrande maggioranza dei cittadini, abbia preso una posizione di principio riguardo all’operazione militare speciale, abbia compreso il significato delle azioni che stiamo compiendo, abbia sostenuto le nostre azioni per proteggere il Donbass. In questo sostegno, prima di tutto, si è manifestato il vero patriottismo, un sentimento storicamente insito nel nostro popolo. Stupisce per la sua dignità, profonda consapevolezza da parte di tutti, sottolineo, da parte di tutti, del proprio destino inestricabile con il destino della Patria.

Cari amici, voglio ringraziare tutti, tutto il popolo russo per il loro coraggio e determinazione, per ringraziare i nostri eroi, soldati e ufficiali dell’esercito e della marina, la Guardia Nazionale, i membri dei servizi speciali e tutte le forze dell’ordine agenzie, soldati del corpo di Donetsk e Luhansk, volontari, patrioti che combattono nei ranghi della riserva dell’esercito da combattimento.

Voglio scusarmi: mi dispiace che durante il discorso di oggi non posso nominare tutti. Quando stavo preparando questo discorso, ho scritto un lungo, lungo elenco di queste unità eroiche, poi l’ho tolto dal discorso di oggi, perché, come ho detto, è impossibile nominare tutti, e avevo semplicemente paura di offendere coloro che non sarei riuscito a nominare.

Mi inchino davanti a genitori, mogli, famiglie dei nostri difensori, medici e paramedici, istruttori medici, infermieri che soccorrono i feriti, ferrovieri e macchinisti che riforniscono il fronte, costruttori che erigono fortificazioni e resta

urano abitazioni, strade, strutture civili, lavoratori e ingegneri di impianti di difesa, che ora lavorano quasi 24 ore su 24, su più turni, lavoratori rurali che garantiscono in modo affidabile la sicurezza alimentare del Paese.

Ringrazio gli insegnanti che si prendono sinceramente cura delle giovani generazioni della Russia, in particolare quegli insegnanti che lavorano nelle condizioni più difficili, anzi in prima linea; personaggi della cultura che vengono nelle zone di guerra, negli ospedali per sostenere soldati e ufficiali; volontari che aiutano il fronte e i civili; giornalisti, soprattutto, ovviamente, corrispondenti di guerra che rischiano in prima linea per raccontare la verità a tutto il mondo; pastori delle religioni tradizionali russe, sacerdoti militari, la cui saggia parola sostiene e ispira le persone; dipendenti pubblici e imprenditori – tutti coloro che svolgono il proprio dovere professionale, civile e semplicemente umano.

Parole speciali per i residenti delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, Zaporozhye e Kherson. Voi stessi, cari amici, voi stessi avete determinato il vostro futuro nei referendum, avete fatto una scelta ferma, nonostante le minacce e il terrore dei neonazisti, in condizioni in cui le operazioni militari erano molto vicine, ma non c’era e non c’è niente di più forte della vostra determinazione ad essere con la Russia, con la tua Patria.

(Applausi.)

Voglio sottolineare che questa è la reazione del pubblico ai residenti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, Zaporozhye e Kherson. Ancora una volta: mi inchino a tutti loro.

Abbiamo già iniziato e continueremo a costruire un vasto programma per la ripresa e lo sviluppo socio-economico di questi nuovi soggetti della Federazione. Ciò include il rilancio di imprese e posti di lavoro, i porti del Mar d’Azov, che è tornato ad essere un mare interno della Russia, e la costruzione di nuove strade moderne, come abbiamo fatto in Crimea, che ora ha un collegamento terrestre affidabile con tutta la Russia. Realizzeremo sicuramente tutti questi piani insieme.

Oggi le regioni del Paese forniscono sostegno diretto alle città, ai distretti e ai villaggi delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, della regione di Zaporozhye e Kherson, lo fanno sinceramente, come veri fratelli e sorelle. Ora siamo di nuovo insieme, il che significa che siamo diventati ancora più forti e faremo di tutto affinché la pace tanto attesa ritorni nella nostra terra, affinché sia ​​garantita la sicurezza delle persone. Per questo, per i loro antenati, per il futuro di figli e nipoti, per il ripristino della giustizia storica, per la riunificazione del nostro popolo, combattenti, i nostri eroi stanno combattendo oggi.

Cari amici, vi chiedo di onorare la memoria dei nostri compagni d’armi che hanno dato la vita per la Russia, civili, anziani, donne, bambini che sono morti sotto i bombardamenti per mano di neonazisti e punitori.

(Momento di silenzio.)

Grazie.

Comprendiamo tutti, e capisco quanto sia insopportabilmente difficile ora per le mogli, i figli, le figlie dei soldati caduti, i loro genitori, che hanno cresciuto degni difensori della Patria. Tutta la Russia oggi ricorda il loro coraggio, fermezza, la più grande forza d’animo, sacrificio.

Il nostro dovere è sostenere le famiglie che hanno perso i loro parenti, persone care, aiutarle a crescere, crescere i loro figli, dare loro un’istruzione e una professione. La famiglia di ogni partecipante a un’operazione militare speciale dovrebbe essere nella zona di costante attenzione, circondata da cura e onore. Le loro esigenze devono essere soddisfatte immediatamente, senza burocrazia.

 


Послание Президента Федеральному Собранию

Владимир Путин обратился с Посланием к Федеральному Собранию. Церемония оглашения прошла в Москве, в Гостином дворе.

13:50
Москва


DISCORSO PRONUNCIATO DA VLADIMIR PUTIN IL 21.02.2023 NELLA DUMA DELLA FEDERAZIONE RUSSA

TRADUZIONE INTEGRALE DEL DISCORSO (della Dott.ssa Marinella Mondaini)

(da GRAMSCI OGGI – Febbraio 2023)

Cari deputati dell’Assemblea Federale – senatori, deputati della Duma di Stato!
Cari cittadini della Russia!
Pronuncio oggi questo Messaggio in un momento complicato – lo sappiamo tutti molto bene – un momento decisivo
per il nostro Paese, un periodo di svolta, di cambiamenti cardinali e irreversibili in tutto il mondo, di eventi storici
importantissimi, che determinano il futuro del nostro Paese e del nostro popolo, quando su ciascuno di noi ricade una
responsabilità colossale.
Un anno fa, al fine di proteggere le persone nelle nostre terre storiche, per garantire la sicurezza del nostro paese, per
eliminare la minaccia che veniva dal regime neonazista, formatosi in Ucraina dopo il colpo di Stato del 2014, è stata
presa la decisione di condurre un’Operazione speciale militare.
E noi, passo dopo passo, accuratamente e gradualmente, risolveremo i compiti che ci siamo proposti.
A cominciare dal 2014, il Donbass ha combattuto, ha difeso il diritto di vivere sulla propria terra, di parlare nella propria
lingua madre, ha combattuto e non si è arreso nemmeno in condizioni di assedio e bombardamenti costanti, di odio
palese da parte del regime di Kiev, ha creduto e aspettava che la Russia venisse in aiuto.
Fra l’altro, e voi lo sapete bene – abbiamo fatto tutto il possibile, davvero tutto il possibile per risolvere questo problema
con i mezzi pacifici, abbiamo condotto con pazienza le trattative sulla via d’uscita pacifica da questo pesante conflitto.
Ma alle nostre spalle si stava preparando tutt’altro scenario. Le promesse dei governanti occidentali, le loro assicurazioni
sul fatto che volevano la pace nel Donbass, si sono rivelate, come ora vediamo, una slealtà, una crudele menzogna.
L’hanno tirata per le lunghe di proposito, hanno costruito falsificazioni e inganni, hanno chiuso gli occhi sugli omicidi
politici e le repressioni di Kiev contro chi era scomodo per il regime, hanno ignorato le umiliazioni inferte ai credenti
e hanno sempre più incoraggiato i neonazisti ucraini a compiere azioni terroristiche nel Donbass. Nelle accademie e
nelle scuole occidentali venivano addestrati ufficiali di battaglioni nazionalisti, hanno fornito le armi.
E voglio particolarmente sottolineare che anche prima che iniziasse l’Operazione Speciale Militare russa, l’Occidente
stava trattando con Kiev per fornire all’Ucraina i sistemi di difesa aerea, aerei da combattimento e altre attrezzature
militari pesanti. Ricordiamo anche i tentativi del regime di Kiev di ottenere le armi nucleari, noi di questo ne avevamo
parlato pubblicamente.
Gli Stati Uniti e la NATO hanno schierato in modo accelerato le loro basi militari e i loro laboratori biologici segreti sui
confini del nostro paese, hanno sfruttato le esercitazioni militari per divenire padroni del teatro delle future operazioni
militari, si sono preparati a Kiev un regime a loro sottomesso, hanno schiavizzato l’Ucraina per una grande guerra.
E oggi lo ammettono – lo riconoscono pubblicamente, apertamente, senza vergognarsi. Anzi, ne vanno orgogliosi, si
compiacciono del loro tradimento, definendo gli Accordi di Minsk e il “Format di Normandia” uno spettacolo diplomatico,
un bluff. Si scopre che per tutto il tempo quando il Donbass era in fiamme, quando il sangue scorreva, quando la
Russia sinceramente – voglio sottolinearlo – si sforzava sinceramente per una soluzione pacifica, loro giocavano sulla
pelle delle persone, sulla loro vita e in sostanza, come si dice nei noti circoli, giocavano con le carte truccate.
Questo abominevole metodo di inganno è stato già testato molte volte prima. Si sono comportati in modo altrettanto
spudorato, doppiogiochista quando hanno distrutto la Jugoslavia, l’Iraq, la Libia, la Siria. Non potranno mai lavare via
questa loro vergogna! Onore, fiducia, correttezza – sono concetti a loro sconosciuti.
Durante i lunghi secoli di colonialismo, egemonia e imposizioni hanno preso l’abitudine che a loro tutto è concesso,
sono abituati a fregarsene del mondo intero. E si è scoperto che con lo stesso disprezzo, trattano da padroni i popoli
dei loro stessi paesi, che hanno cinicamente ingannato, raccontandogli le favole sulla ricerca della pace, sul rispetto
delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul Donbass. Davvero le élite occidentali si sono
trasformate in un simbolo di menzogne totali e prive di scrupoli.
Noi difendiamo fermamente non solo i nostri interessi, ma anche la nostra posizione che prevede: che nel mondo
moderno non deve esserci la divisione fra i cosiddetti “paesi civili” e tutti gli altri rimanenti, che è necessaria una
collaborazione onesta, che neghi in linea di principio qualsiasi “esclusività”, e tanto più aggressiva.
Noi eravamo aperti, sinceramente pronti al dialogo costruttivo con l’Occidente, abbiamo detto e insistito sul fatto che
sia l’Europa che il mondo intero avevano bisogno di un sistema di sicurezza indivisibile uguale per tutti gli Stati, e per
molti anni abbiamo proposto ai nostri partner di discutere insieme questa idea e lavorare sulla sua realizzazione. Ma
in risposta, hanno ricevuto una reazione incomprensibile o ipocrita.
Fin qui – per quanto riguarda le parole. Ma ci sono state anche azioni specifiche: l’espansione della NATO ai nostri
confini, la creazione di nuove aree posizionali per la difesa missilistica in Europa e in Asia – con un “ombrello” hanno
deciso di ripararsi da noi, – cioè il dispiegamento di contingenti militari, e oltretutto non solo vicino ai confini della
Russia.
Ci tengo a sottolineare – e questo è ben noto a tutti – nessun paese al mondo ha tante basi militari all’estero come
gli Stati Uniti d’America. Sono centinaia – voglio sottolinearlo – centinaia di basi in tutto il mondo, l’intero pianeta è
disseminato, basta guardare la mappa.
Il mondo intero è stato testimone di come si sono ritirati dagli Accordi fondamentali nel campo degli armamenti,
compreso il Trattato sui missili a corto e medio raggio, hanno strappato unilateralmente gli accordi fondamentali che
mantenevano la pace sul Pianeta. Per qualche ragione ovviamente l’hanno fatto – è chiaro che non si fa così per
niente.
Infine, nel dicembre 2021, abbiamo mandato ufficialmente delle bozze di accordi sulle garanzie di sicurezza agli Stati
Uniti e alla NATO. Ma su tutte le posizioni chiave e per noi fondamentali, abbiamo ricevuto un rifiuto diretto. E allora ci
divenne definitivamente chiaro che il via libera all’attuazione di piani aggressivi era stato dato e che non si sarebbero
fermati.
E la minaccia cresceva con ogni giorno che passava. Le informazioni che arrivavano non lasciavano dubbi sul fatto
che entro il febbraio 2022 era tutto pronto per un’altra sanguinosa azione punitiva nel Donbass, contro il quale,
lasciatemelo ricordare, il regime di Kiev aveva scagliato artiglieria, carri armati e aerei ancora nel 2014.
Ricordiamo tutti molto bene le immagini di quando hanno effettuato attacchi aerei non solo su Donec’k, ma anche
su altre città. Nel 2015, hanno nuovamente tentato un attacco diretto al Donbass, continuando sempre il blocco, i
bombardamenti e il terrore contro i civili inermi.
Tutto ciò, permettetemi di ricordarvi, era in completa, totale contraddizione ai relativi documenti e risoluzioni adottati
dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ma tutti facevano finta che non stesse accadendo nulla.
Voglio ripeterlo: sono stati loro a scatenare la guerra, e noi abbiamo usato la forza e la usiamo per fermarla.
Coloro che pianificavano il nuovo attacco contro Donec’k, il Donbass e Lugansk capivano chiaramente che il prossimo
obiettivo sarebbe stato l’attacco alla Crimea e Sebastopoli, e anche noi lo sapevamo e lo capivamo. E ora anche a
Kiev parlano apertamente di questi piani, l’hanno rivelato, hanno rivelato ciò che già noi sapevamo molto bene.
Quindi, noi proteggiamo la vita delle persone, la nostra stessa casa. Mentre l’obiettivo dell’Occidente è il potere
illimitato. Ha già speso più di 150 miliardi di dollari per essere complice e armare il regime di Kiev. Per fare un confronto:
Secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, i paesi del G7 hanno stanziato nel
2020-2021 per aiutare gli Stati più poveri del mondo circa 60 miliardi di dollari. Ma per la guerra – 150, chiaro, no? Ai
paesi più poveri, che dicono di avere in cura costante solo 60, concessi per di più in cambio delle ben note richieste
di obbedienza. E dove sono finiti tutti i discorsi sulla lotta alla povertà, sullo sviluppo sostenibile, sull’ambiente? Dov’è
andato a finire tutto ciò? Il flusso di denaro per la guerra non diminuisce. Inoltre, non badano a spese per incoraggiare
disordini e colpi di Stato in altri paesi, in tutto il mondo.
Nella recente conferenza a Monaco, ci sono state infinite accuse contro la Russia. Si ha l’impressione che siano state
fatte perché tutti dimenticassero quello che il cosiddetto Occidente ha combinato negli ultimi decenni. E sono stati loro
a “far uscire il gin dalla bottiglia”, a far precipitare intere regioni nel caos.
Secondo gli stessi esperti americani, a causa delle guerre – voglio richiamare l’attenzione su questo: non abbiamo
inventato noi queste cifre, gli americani le hanno date, a causa delle guerre che gli Stati Uniti hanno scatenato dopo
il 2001, sono morte quasi 900mila persone, più di 38 milioni i profughi.
Tutto questo ora lo vogliono semplicemente cancellare dalla memoria dell’umanità, e fanno finta che non è successo
niente. Ma nessuno al mondo l’ha dimenticato e non lo dimenticherà.
Nessuno di loro considera le vittime umane, le tragedie, perché, ovviamente, sono in gioco trilioni e trilioni di dollari; è in
gioco la possibilità di continuare a derubare tutti; nascondendosi dietro le parole di democrazia e libertà, loro impongono
i valori neoliberisti e nella sostanza totalitari; affibbiano etichette a interi paesi e popoli, insultano pubblicamente i loro
leader; soffocano il dissenso nei loro propri paesi; creano l’immagine del nemico per distogliere l’attenzione della
gente dagli scandali di corruzione, dalle crescenti contraddizioni e problemi interni economici, sociali, interetnici, tutto
questo lo vediamo sempre scorrere sugli schermi televisivi.
Permettetemi di ricordarvi che negli anni ‘30 del secolo scorso l’Occidente ha effettivamente aperto ai nazisti la strada
al potere in Germania. E ai nostri tempi, hanno cominciato a fare dell’Ucraina – un’ “anti-Russia”.
Il progetto in verità non è nuovo. Le persone che conoscono un pò la storia lo sanno perfettamente: questo progetto
risale al XIX secolo, è stato coltivato nell’impero austro-ungarico, in Polonia e in altri paesi con un unico obiettivo:
strappare questi territori storici , che oggi si chiamano Ucraina, dal nostro paese. Ecco in cosa consiste questo
obiettivo.
Non c’è niente di nuovo, nessuna novità, stanno ripetendo tutto.
Oggi l’Occidente ha forzato l’attuazione di questo progetto sostenendo il colpo di stato del 2014. Un colpo di stato
sanguinoso, antistatale, anticostituzionale, ma fanno finta che non è successo, fanno come se nulla fosse accaduto,
si comportano come se ciò fosse dovuto, hanno persino riferito quanti soldi hanno speso per questo [il colpo di Stato
N.d. T.]. Nella base ideologica hanno posto la russo fobia e un nazionalismo estremamente aggressivo.
Di recente, una delle brigate delle forze armate ucraine, è vergogna dirlo – ci vergogniamo noi, ma non loro – è stata
chiamata “Edelweiss”, come la divisione hitleriana, che ha partecipato alla deportazione di ebrei, alle esecuzioni di
prigionieri di guerra, alle operazioni punitive contro i partigiani della Jugoslavia, Italia, Cecoslovacchia e Grecia. Nelle
Forze armate ucraine e Guardia Nazionale ucraina sono particolarmente apprezzati i galloni di Das Reich, “Dead
Head”, “Galizia” e altre unità delle SS, che hanno sangue sulle mani fino al gomito. I marchi di identificazione della
Wehrmacht della Germania nazista sono applicati ai veicoli corazzati ucraini.
I neonazisti non nascondono di chi si considerano eredi.
È sorprendente che in Occidente nessuno dei poteri costituiti se ne accorga. Perché?
Perché a loro, scusatemi per la parola poco bella, non gliene frega niente. Non importa su chi scommettono pur
di lottare contro di noi, contro la Russia. L’importante è che combattano contro di noi, contro il nostro Paese, il che
significa che possono usare tutti. Ma noi l’abbiamo visto, è già successo, abbiamo visto come sia i terroristi che i
neonazisti, anche il diavolo – Dio mi perdoni, usano purché serva da arma contro la Russia.
Il progetto “anti-Russia” rientra infatti in una politica revanscista nei confronti del nostro Paese, per creare focolai di
instabilità e conflitti direttamente sui nostri confini.
Sia allora, negli anni ‘30 del secolo scorso, che adesso, l’idea è la stessa: dirigere l’aggressione a est, accendere una
guerra in Europa, eliminare i concorrenti per procura.
Non siamo in guerra con il popolo ucraino, l’ho già detto tante volte. Lo stesso popolo ucraino è diventato un ostaggio
del regime di Kiev e dei suoi padroni occidentali, che hanno effettivamente occupato questo paese in senso politico,
militare, economico, distrutto l’industria ucraina per decenni e saccheggiato le risorse naturali. L’ovvio risultato è stato
il degrado sociale, un colossale aumento della povertà e della disuguaglianza.
E in tali condizioni, ovviamente, è facile raccogliere materiale per operazioni militari. Nessuno ha pensato alle persone,
le hanno preparate per il massacro e alla fin fine trasformate in materiali di consumo. È triste, è solo spaventoso
parlarne, ma è un dato di fatto.
La responsabilità per aver fomentato il conflitto ucraino, per l’escalation, l’aumento del numero delle vittime – ricade
interamente sulle élite occidentali e, ovviamente, sull’attuale regime di Kiev, per il quale il popolo ucraino è, di fatto, un
estraneo. L’attuale regime ucraino non serve gli interessi nazionali, ma gli interessi di paesi terzi.
L’Occidente sta usando l’Ucraina sia come un ariete contro la Russia che come un poligono. Non mi soffermerò ora
sui tentativi dell’Occidente di invertire la tendenza delle ostilità, sui loro piani di aumento delle forniture militari: tutti
lo sanno già bene. Ma una circostanza dovrebbe essere ben chiara a tutti: più sistemi occidentali a lungo raggio
arriveranno in Ucraina, più lontano saremo costretti ad allontanare la minaccia dai nostri confini. È naturale.
Le élite occidentali non nascondono il loro obiettivo: infliggere – come dicono, sono le loro parole – “una sconfitta
strategica alla Russia”. Cosa significa per noi? Questo significa mettere fine a noi una volta per tutte, cioè intendono
trasformare un conflitto locale in una contrapposizione globale. Questo è esattamente ciò che recepiamo e reagiremo
di conseguenza e nei dovuti modi, perché si sta parlando dell’esistenza del nostro Paese.
Ma anche loro non possono non essere consapevoli che è impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia,
perciò stanno conducendo attacchi informativi sempre più aggressivi contro di noi. Prima di tutto, ovviamente, come
target vengono scelti i giovani, le giovani generazioni. E anche qui mentono costantemente, distorcono i fatti storici,
non fermano gli attacchi alla nostra cultura, alla Chiesa ortodossa russa e ad altre organizzazioni religiose tradizionali
del nostro paese.
Guardate cosa fanno ai loro stessi popoli:
la distruzione della famiglia e dell’identità culturale e nazionale, le perversioni, le atrocità sui bambini, fino alla pedofilia
– tutto ciò viene dichiarato norma, la norma della loro vita, e il clero, i sacerdoti sono costretti a benedire i matrimoni
tra persone dello stesso sesso. Che Dio sia con loro, che facciano pure quello che vogliono. Cosa si può dire qui? Gli
adulti hanno il diritto di vivere come vogliono, anche noi in Russia pensavamo e pensiamo così, nessuno si intromette
nella vita privata delle persone e non abbiamo intenzione di farlo nemmeno in futuro. Ma voglio dire loro: guardate,
scusatemi, le sacre scritture, i libri principali di tutte le altre religioni del mondo. Lì è tutto scritto, compreso che la
famiglia è l’unione di un uomo e una donna, ma questi testi sacri ora vengono messi in discussione. Com’è stato reso
noto, la Chiesa anglicana, ad esempio, pianifica – fin ora solo pianifica – di prendere in considerazione l’idea di un Dio
di genere neutro. Cosa si può dire qui? Dio perdonali, non sanno quel che fanno.
Milioni di persone in Occidente capiscono di essere condotti a una vera catastrofe spirituale. Le élite, francamente,
sono impazzite e questa pazzia non si cura già più.
Ma questi sono problemi loro, come ho detto, ma noi siamo obbligati a proteggere i nostri figli, e lo faremo: proteggeremo
i nostri figli dal degrado e dalla degenerazione.
È ovvio che l’Occidente cercherà di minare e spaccare la nostra società, affidandosi ai traditori nazionali che in tutti i
tempi – ci tengo a sottolinearlo – hanno lo stesso veleno del disprezzo verso la propria Patria e il desiderio di fare soldi
vendendo questo veleno a chi è pronto a pagarlo. È sempre stato così.
Chiunque abbia intrapreso la strada del tradimento diretto, commettendo atti terroristici e altri crimini contro la sicurezza
della nostra società, l’integrità territoriale del Paese, sarà ritenuto responsabile e risponderà davanti alla Legge. Ma
non saremo mai come il regime di Kiev e le élite occidentali che sono impegnate, come lo sono state prima, nella
“caccia alle streghe”, non regoleremo i conti con coloro che han fatto un passo da una parte, che hanno abbandonato
la Patria. Che rimanga sulla loro coscienza, lasciamo che ci convivano – sono loro che devono conviverci. La cosa
principale è che le persone, i cittadini russi abbiano dato la valutazione morale.
Sono orgoglioso – penso che siamo tutti orgogliosi – che il nostro popolo multinazionale, la stragrande maggioranza dei
cittadini, abbia preso una posizione di principio riguardo l’Operazione Militare Speciale, abbia compreso il significato
delle azioni che stiamo compiendo, abbia sostenuto le nostre azioni per proteggere il Donbass. In questo sostegno,
prima di tutto, si è manifestato il vero patriottismo, un sentimento storicamente insito nel nostro popolo. Un sentimento
che stupisce per la sua dignità, la profonda consapevolezza da parte di tutti, sottolineo, da parte di tutti, che il proprio
destino è inestricabilmente legato al destino della Patria.
Cari amici, voglio ringraziare tutti, tutto il popolo russo per il loro coraggio e determinazione, dire grazie ai nostri
eroi, soldati e ufficiali dell’Esercito e della Marina, la Guardia Nazionale, i membri dei servizi speciali e tutte le forze
dell’ordine agenzie, soldati del corpo di Donec’k e Lugansk, volontari, patrioti che combattono nei ranghi della riserva
dell’esercito da combattimento BARS.
Voglio scusarmi del fatto che durante il discorso di oggi non posso nominare tutti. Quando stavo preparando questo
discorso, avevo stilato un lungo elenco di queste unità eroiche, poi l’ho tolto dal discorso di oggi, perché, come ho
detto, è impossibile nominare tutti, e avevo semplicemente paura di offendere coloro che non avrei nominato.
Mi inchino profondamente davanti ai genitori, mogli, famiglie dei nostri difensori, medici e paramedici, istruttori medici,
infermieri che soccorrono i feriti, ferrovieri e macchinisti che riforniscono il fronte, costruttori che erigono fortificazioni e
restaurano abitazioni, strade, strutture civili, lavoratori e ingegneri di impianti di difesa, che ora lavorano quasi 24 ore
su 24, su più turni, a lavoratori agricoli che garantiscono in modo affidabile la sicurezza alimentare del Paese.
Ringrazio gli insegnanti che si prendono cura delle giovani generazioni della Russia, in particolare quegli insegnanti
che lavorano nelle condizioni più difficili, che si trovano in prima linea; i personaggi della cultura che vanno nelle zone
delle operazioni militari, negli ospedali per sostenere soldati e ufficiali; volontari che aiutano il fronte e i civili; giornalisti,
soprattutto, ovviamente, i corrispondenti di guerra che rischiano in prima linea per raccontare la verità a tutto il mondo;
pastori delle religioni tradizionali russe, sacerdoti militari, la cui saggia parola sostiene e ispira le persone; dipendenti
pubblici e imprenditori – tutti coloro che svolgono il proprio dovere professionale, civile e semplicemente umano.
Parole speciali per i residenti delle repubbliche popolari di Donec’k e Lugansk, Zaporozije e Cherson. Voi stessi, cari
amici, voi stessi avete determinato il vostro futuro nei referendum, avete fatto una scelta ferma, nonostante le minacce
e il terrore dei neonazisti, in condizioni in cui le operazioni militari erano molto vicine, ma non c’era e non c’è niente di
più forte della vostra determinazione ad essere con la Russia, con la propria Patria.
[tutta la sala applaude in piedi N.d.T.]. Voglio sottolineare che questa è la reazione del pubblico per i residenti delle
Repubbliche popolari di Donec’k, Lugansk, Zaporozije e Cherson. Ancora una volta: un profondo inchino a tutti loro.
Abbiamo già iniziato e continueremo a costruire un vasto programma per la ripresa e lo sviluppo socio-economico
di questi nuovi soggetti della Federazione. Ciò include il rilancio di imprese e posti di lavoro, i porti del Mar d’Azov,
che è tornato ad essere un mare interno della Russia, e la costruzione di nuove strade moderne, come abbiamo fatto
in Crimea, che ora ha un collegamento terrestre affidabile con tutta la Russia. Con sforzi congiunti, realizzeremo
assolutamente tutti questi piani.
Oggi le regioni del Paese forniscono sostegno diretto alle città, ai distretti e ai villaggi delle Repubbliche popolari di
Donec’k e Lugansk, della regione di Zaporozije e Cherson, fanno questo col cuore, come veri fratelli e sorelle. Ora
siamo di nuovo insieme, il che significa che siamo diventati ancora più forti e faremo di tutto affinché la pace tanto
attesa ritorni nella nostra terra, affinché sia ??garantita la sicurezza delle persone. Per questo, per i loro antenati, per
il futuro di figli e nipoti, per il ripristino della giustizia storica, per la riunificazione del nostro popolo, i nostri soldati, i
nostri eroi stanno combattendo oggi.
Cari amici, vi chiedo di onorare la memoria dei nostri compagni d’armi che hanno dato la vita per la Russia, civili,
anziani, donne, bambini che sono morti sotto i bombardamenti per mano dei neonazisti e dei punitori.
(Un minuto di silenzio) Grazie.
Comprendiamo tutti, e capisco quanto sia insopportabilmente difficile ora per le mogli, i figli, le figlie dei soldati caduti,
i loro genitori, che hanno educato degni difensori della Patria – loro sono come le giovani guardie di Krasnodon, come
i ragazzi e le ragazze che durante la Grande Guerra Patriottica hanno combattuto contro il nazismo, hanno difeso
il Donbass. Tutta la Russia ricorda sempre il loro coraggio, la fermezza, la grandissima forza d’animo, lo spirito di
sacrificio.
Il nostro dovere è sostenere le famiglie che hanno perso i loro cari e parenti, aiutarle a crescere i figli, dare loro
un’istruzione e una professione. La famiglia di ogni partecipante all’Operazione Militare Speciale deve essere sempre
sotto costante attenzione, circondata da cura e onore. Le loro esigenze devono essere soddisfatte immediatamente,
senza burocrazia.
Propongo di creare un fondo statale speciale. Il suo compito sarà l’assistenza mirata e personale alle famiglie
dei caduti e dei veterani dell’Operazione Militare Speciale. Coordinerà la fornitura di assistenza sociale, medica e
psicologica, risolverà le questioni, relative alla cura e riabilitazione presso i sanatori, aiuterà nell’istruzione, nello sport,
nel lavoro, nell’imprenditorialità, nella formazione avanzata e nell’ottenimento di una nuova professione. Un compito
separato molto importante della fondazione è l’organizzazione dell’assistenza a lungo termine a casa, le protesi ad
alta tecnologia per tutti coloro che ne hanno bisogno.
Chiedo al Governo, unitamente alla Commissione per le Politiche Sociali del Consiglio di Stato, alle Regioni, di risolvere
al più presto tutte le questioni organizzative.
Il lavoro del fondo statale deve essere aperto e la procedura per fornire assistenza- semplice e senza lungaggini
burocratiche. Per ogni famiglia, sottolineo, ogni famiglia del defunto, per ogni veterano, deve essere assegnato un
assistente sociale personale, un coordinatore che, nel corso della comunicazione personale in tempo reale, risolverà
i problemi emergenti. Vorrei attirare la vostra attenzione sul fatto che già quest’anno le strutture del fondo devono
essere dispiegate in tutte le regioni della Federazione Russa.
Abbiamo già misure attive di sostegno per i veterani della Grande Guerra Patriottica, i veterani del combattimento e
i partecipanti ai conflitti locali. Penso che in futuro il fondo statale, di cui ho parlato, possa occuparsi anche di questi
importanti temi. Dobbiamo elaborarlo e chiedo al governo di farlo.
Vorrei sottolineare che la creazione di un fondo speciale non toglie responsabilità ad altre strutture e livelli di potere.
Mi aspetto che tutti i dipartimenti federali, le regioni e i comuni continuino a prestare la massima attenzione ai veterani,
al personale militare e alle loro famiglie.
E a questo proposito voglio ringraziare i dirigenti dei soggetti della Federazione, i sindaci delle città, i capi delle regioni,
che incontrano costantemente la gente, si recano anche sulla linea di combattimento e sostengono i loro connazionali.
Vorrei ancora evidenziare in particolare che oggi, militari professionisti, mobilitati e volontari affrontano insieme le
difficoltà del fronte: stiamo parlando di forniture e attrezzature, di indennità monetarie e pagamenti assicurativi in
??relazione alle ferite, di cure mediche.
Tuttavia, le richieste che arrivano a me e ai governatori – che me lo riferiscono – all’ufficio del procuratore militare, al
Commissario per i diritti umani, indicano che non tutte queste questioni sono state risolte. È necessario venirne a capo
per ogni caso specifico.
E ancora una cosa: il servizio nella zona di un’operazione militare speciale – lo capiscono benissimo tutti – è associato
a un colossale stress fisico e psicologico, a rischi quotidiani per la salute e la vita.
Pertanto, ritengo necessario stabilire per i mobilitati, in generale per tutto il personale militare, per tutti i partecipanti
all’Operazione Militare Speciale, compresi i volontari, un congedo regolare della durata di almeno 14 giorni e almeno
una volta ogni sei mesi, escluso il tempo di viaggio, così che ogni soldato abbia la possibilità di visitare le famiglie,
stare con i parenti e amici.
Cari colleghi!
Come sapete, abbiamo approvato con un Decreto del Presidente un piano per la costruzione e lo sviluppo delle
Forze Armate per il periodo 2021-2025. Stiamo lavorando per la sua attuazione, sono in corso gli adeguamenti
necessari. E vorrei sottolineare che i nostri ulteriori passi per rafforzare l’Esercito e la Marina e lo sviluppo attuale
e futuro delle Forze Armate devono, ovviamente, essere basati sulla reale esperienza di combattimento acquisita
durante l’Operazione Militare Speciale. È estremamente importante per noi, si potrebbe persino dire, ha un valore
assolutamente inestimabile.
Ora, ad esempio, il livello di attrezzatura delle forze nucleari di contenimento della Russia con i sistemi più recenti
è superiore al 91%, 91,3%. E ora, tenendo conto dell’esperienza che abbiamo maturato, dobbiamo raggiungere lo
stesso alto livello qualitativo in tutte le componenti delle Forze Armate.
Ufficiali e sergenti che si sono dimostrati comandanti competenti, moderni e risoluti – ce ne sono moltissimi – saranno
promossi prioritariamente a posizioni più elevate, inviati alle università e accademie militari e fungeranno da potente
riserva di personale per le Forze Armate.
E, naturalmente, devono essere richiesti nella vita civile, negli organi di potere a tutti i livelli. Voglio solo attirare
l’attenzione dei colleghi su questo. È molto importante. Le persone devono capire che la Patria apprezza il loro
contributo alla difesa della Patria.
Introdurremo attivamente le tecnologie più avanzate che garantiranno un aumento del potenziale qualitativo
dell’Esercito e della Marina. Abbiamo tali elaborazioni, campioni di armi e attrezzature per ogni direzione. Molti di loro
sono significativamente superiori alle loro controparti straniere nelle loro caratteristiche. Il compito ora davanti a noi è
dispiegare la loro produzione di massa e in serie.
E tale lavoro è in corso, il suo ritmo è in costante aumento, e da solo, voglio sottolinearlo, dalla nostra base scientifica
e industriale russa, grazie al coinvolgimento attivo delle piccole e medie imprese high-tech nell’esecuzione dell’ordine
di difesa dello Stato.
Oggi le nostre fabbriche, uffici di progettazione e gruppi di ricerca impiegano sia specialisti esperti che sempre più
giovani, talentuosi, qualificati, intenzionati alla svolta, fedeli alle tradizioni degli armaioli russi – a fare di tutto per la
vittoria.
Certamente rafforzeremo le garanzie per i collettivi di lavoro. Ciò vale anche per gli stipendi e la previdenza
sociale. Propongo di lanciare un programma speciale di alloggi in affitto preferenziale per i dipendenti delle imprese
dell’industria della difesa. Il canone di locazione per loro sarà notevolmente inferiore al tasso di mercato, poiché una
parte significativa del pagamento dell’alloggio sarà coperta dallo Stato.
Certamente abbiamo discusso di questo problema con il governo. Incarico di lavorare su tutti i dettagli di questo
programma e, senza indugio, iniziare a costruire tali alloggi in affitto, principalmente, ovviamente, nelle città, i nostri
importanti centri di difesa, industriali e di ricerca.
Cari colleghi!
Come ho già detto, l’Occidente ha schierato contro di noi non solo il fronte militare, informativo, ma anche quello
economico. Ma non è riuscito a ottenere niente da nessuna parte e non ci riuscirà. Non solo, gli iniziatori delle
sanzioni puniscono loro stessi: hanno provocato nei propri paesi gli aumenti dei prezzi, la perdita dei posti di lavoro,
la chiusura delle fabbriche, la crisi energetica e dicono ai loro cittadini , lo sentiamo, che la colpa di tutto è dei russi.
Quali mezzi hanno usato contro di noi in questa aggressione sanzionatoria?
Hanno cercato di rompere i legami economici con le aziende russe, disconnettere il sistema finanziario dai canali di
comunicazione per schiacciare la nostra economia, privarci dell’accesso ai mercati di esportazione per colpire i redditi.
Poi c’è il furto – non si può dire altrimenti – delle nostre riserve valutarie, i tentativi di far crollare il rublo e provocare
un’inflazione distruttiva.
Ripeto, le sanzioni anti-russe sono solo un mezzo. E l’obiettivo, come dichiarano gli stessi leader occidentali – citazione
diretta – è quello di “costringere a soffrire” i nostri cittadini.
“Costringere a soffrire” – tali sono gli umanisti. Vogliono far soffrire il popolo, destabilizzando così la nostra società
dall’interno.
Ma il loro calcolo non si è concretizzato: l’economia e il sistema di gestione russi si sono rivelati molto più forti di
quanto credesse l’Occidente.
Grazie al lavoro congiunto del governo, del Parlamento, della Banca della Russia, delle entità costitutive della
Federazione e, naturalmente, della comunità imprenditoriale, dei collettivi di lavoro, abbiamo assicurato la stabilità
della situazione economica, protetto i cittadini, salvato i posti di lavoro, prevenuto il deficit nel mercato, compresi i beni
di prima necessità, abbiamo sostenuto il sistema finanziario, gli imprenditori che investono nello sviluppo della propria
attività, e quindi nello sviluppo del Paese.
Così, già a marzo dello scorso anno, è stato varato un pacchetto di misure a sostegno delle imprese e dell’economia
per un ammontare complessivo di circa mille miliardi di rubli. Vorrei attirare la vostra attenzione sul fatto che questa
non è una politica di emissione, no, tutto viene fatto su una solida base di mercato.
Alla fine del 2022 il prodotto interno lordo è diminuito. Michail Vladimirovic’ ha chiamato e ha detto: vorrei che Lei lo
dicesse. Ieri, secondo me, è uscita questa informazione, giustamente, puntuale, come previsto, tutto secondo i piani.
Ci avevano predetto, ricordate, una recessione economica del 20-25 per cento, dieci. Recentemente, abbiamo detto:
2.9 ; poco dopo – 2.5. Il prodotto interno lordo è sceso del 2,1 per cento nel 2022, questi sono i dati più freschi. Inoltre,
permettetemi di ricordarvi che nel febbraio-marzo dello scorso anno ci avevano predetto il crollo dell’economia.
Il business russo ha ricostruito la logistica, rafforzato i legami con partner responsabili e prevedibili – e ce ne sono
molti, la maggior parte nel mondo.
Vorrei sottolineare che la quota del rublo russo nei nostri pagamenti internazionali è raddoppiata rispetto a dicembre
2021 e ha raggiunto un terzo, e insieme alle valute dei paesi amici, è già più della metà.
Continueremo a lavorare con i nostri partner per costruire un sistema di pagamento internazionale stabile e sicuro,
indipendente dal dollaro e da altre valute di riserva occidentali, che, con una tale politica delle élite occidentali e dei
governanti occidentali, perderanno inevitabilmente il loro carattere universale. Fanno tutto da soli, con le loro mani.
Non siamo noi a ridurre i pagamenti in dollari o in altre cosiddette valute universali: fanno tutto loro, con le proprie
mani.
Sapete, c’è una locuzione idiomatica: cannoni al posto dell’olio.
La difesa del Paese è, ovviamente, la priorità più importante, ma mentre risolviamo compiti strategici in questa sfera,
non dobbiamo ripetere gli errori del passato, non dobbiamo distruggere la nostra propria economia. Abbiamo tutto per
garantire la Sicurezza e creare le condizioni per uno sviluppo indubbio del Paese. È in questa logica che operiamo e
continueremo ad agire così anche in futuro.
Ad esempio, molti settori di base dell’economia nazionale, sottolineo, l’anno scorso non solo non hanno ridotto la
produzione, ma l’hanno aumentata notevolmente. Per la prima volta nella storia moderna del nostro Paese, i volumi
delle nuove case hanno superato i 100 milioni di metri quadrati.
Per quanto riguarda la nostra produzione agricola, lo scorso anno ha mostrato tassi di crescita a doppia cifra. Un
grande grazie e un profondo inchino ai produttori agricoli. Gli agricoltori russi hanno ottenuto un raccolto record:
oltre 150 milioni di tonnellate di cereali, di cui oltre 100 milioni di tonnellate di grano. Entro la fine dell’anno agricolo,
cioè entro il 30 giugno 2023, saremo in grado di portare il volume totale delle esportazioni di grano a 5.560 milioni di
tonnellate.
10-15 anni fa sembrava solo una favola, un piano assolutamente irrealistico. Se vi ricordate – e certamente alcuni qui
se lo ricordano, l’ex vice primo ministro e ministro dell’Agricoltura qui – non molto tempo fa, abbiamo raccolto 60 milioni
in generale – per anno, e adesso avremo 55-60 solo di potenziale di esportazione. Sono convinto che abbiamo tutte
le opportunità per una svolta simile in altri settori.
Non abbiamo permesso un calo del mercato del lavoro, al contrario, abbiamo ottenuto una riduzione della
disoccupazione nelle attuali condizioni. Oggi, di fronte a così grandi difficoltà da tutte le parti, il mercato del lavoro è
diventato per noi più comodo di prima.
Ricordate, prima della pandemia, la disoccupazione era del 4,7%, e ora è del 3,7, secondo me. Mikhail Vladimirovic’,
quanto? 3,7? 3,7 è un minimo storico.
Ripeto, l’economia russa ha superato i rischi che si sono presentati, li ha superati. Sì, molti di questi rischi erano
impossibili da calcolare in anticipo e quando sono sorti, abbiamo dovuto rispondere letteralmente strada facendo.
Sia a livello statale che di business, le decisioni sono state prese nel modo più rapido possibile. E qui sottolineo che
l’iniziativa privata, le piccole e medie imprese hanno svolto un ruolo enorme – questo non bisogna dimenticarlo.
Già quest’anno si prevede un solido aumento della domanda interna. Sono sicuro che le nostre aziende sfrutteranno
questa opportunità per aumentare la produzione, produrre i prodotti più richiesti e occupare le nicchie che sono state
liberate o che si stanno liberando, dopo che le aziende occidentali sono andate via.
Oggi vediamo il quadro completo, comprendiamo i problemi strutturali che dobbiamo risolvere nella logistica, nella
tecnologia, nelle finanze e nelle risorse umane. Abbiamo parlato molto e costantemente della necessità di cambiare
la struttura della nostra economia negli ultimi anni, e ora questi cambiamenti sono diventati una necessità vitale, e
questo cambia la situazione, in questo caso in meglio.
Sappiamo cosa è necessario fare per il costante e progressivo sviluppo della Russia, oltretutto per uno sviluppo
sovrano e indipendente, nonostante ogni pressione e minaccia esterna, con la garanzia affidabile della sicurezza e
degli interessi dello Stato.
Attiro la vostra attenzione su un fatto che voglio sottolineare in particolare: lo scopo del nostro lavoro non è quello di
adattarsi alle condizioni attuali, il compito strategico è portare la nostra economia verso nuove frontiere.
Adesso tutto sta cambiando, e sta cambiando molto, molto velocemente. Questo è un momento non solo di sfide,
ma anche di opportunità: oggi è davvero così e da come noi le realizziamo, dipende la nostra vita futura dipende.
Dobbiamo eliminare – ci tengo a sottolinearlo – eliminare ogni contraddizione fra i dicasteri, le formalità, i rancori, i
silenzi e altre sciocchezze. Bisogna guardare alla causa, al risultato: tutto deve mirare a questo.
L’ottimo avvio delle aziende russe, delle piccole imprese familiari è già una vittoria.
L’apertura di fabbriche moderne e chilometri di nuove strade è una vittoria. Una nuova scuola o asilo è una vittoria.
Anche le scoperte scientifiche e le tecnologie sono, ovviamente, una vittoria.
Ciò che conta è il contributo di ciascuno al successo comune.
In quali direzioni dovrebbe concentrarsi il lavoro di partenariato tra Stato, regioni, e imprese nazionali?
Per primo. Amplieremo le promettenti relazioni economiche estere e costruiremo nuovi corridoi logistici. È già stata
presa la decisione di estendere l’autostrada Mosca-Kazan fino a Ekaterinburg, Celjabinsk e Tjumen’, e in futuro
fino a Irkutsk e Vladivostok con accesso al Kazakistan, alla Mongolia e alla Cina, e ciò, tra l’altro, amplierà in modo
significativo i nostri legami economici con i mercati del sud-est asiatico.
Svilupperemo i porti del Mar Nero e del Mar d’Azov. Presteremo particolare attenzione e lo stiamo già facendo, chi lo
fa quotidianamente lo sa – dedicheremo particolare attenzione al corridoio internazionale Nord-Sud. Già quest’anno le
navi con un pescaggio di almeno 4,5 metri potranno attraversare il canale Volga-Caspio. Ciò aprirà nuove strade per
la cooperazione commerciale con India, Iran, Pakistan e paesi del Medio Oriente.
Continueremo a sviluppare questo corridoio.
I nostri piani includono la modernizzazione accelerata della direzione orientale delle ferrovie, la Transiberiana e la
BAM, l’accrescimento delle capacità della rotta del Mare del Nord.
Questo non è solo un traffico merci aggiuntivo, ma anche la base per risolvere i compiti nazionali riguardo lo sviluppo
della Siberia, dell’Artico e dell’Estremo Oriente.
L’infrastruttura delle regioni, lo sviluppo delle infrastrutture, comprese le comunicazioni, le telecomunicazioni e la rete
stradale, riceveranno un forte impulso. Già il prossimo anno, nel 2024, almeno l’85 per cento delle strade nei maggiori
agglomerati del Paese, nonché più della metà delle strade di rilevanza regionale e intercomunale, saranno portate alle
condizioni di norma. Sono sicuro che ce la faremo.
Continueremo anche il programma di gassificazione gratuita. Si è già deciso di estenderlo alle strutture sociali: asili e
scuole, ambulatori, ospedali, centri di ostetricia e di infermeria. E per i cittadini, tale programma funzionerà ora su base
continuativa: potranno sempre richiedere l’allacciamento alle reti di approvvigionamento del gas.
Quest’anno inizia un vasto programma per la costruzione e la riparazione delle abitazioni e servizi comunali. Entro
dieci anni si prevede di investire non meno di 4,5 trilioni di rubli in questo settore. Sappiamo quanto sia importante per
i cittadini, questo settore è stato trascurato, bisogna lavorare e lo faremo.
È importante che il programma riceva subito un forte avvio, quindi chiedo al governo di garantirne il finanziamento
stabile.
Secondo. Dovremo espandere in modo significativo le capacità tecnologiche dell’economia russa e garantire la
crescita delle capacità dell’industria nazionale.
È stato lanciato uno strumento di mutuo industriale e ora sarà possibile ottenere un prestito agevolato non solo per
l’acquisto di impianti produttivi, ma anche per la loro costruzione o ammodernamento.
L’importo di tale prestito è stato discusso molte volte e volevano aumentarlo, un importo considerevole, come primo
passo – non male: l’importo di un tale prestito arriva fino a 500 milioni di rubli. Viene concesso a un tasso del tre o
cinque percento per un massimo di sette anni. Mi sembra un ottimo programma, e dovrebbe essere usato.
Da quest’anno è inoltre entrata in vigore una nuova modalità di funzionamento dei centri industriali, in cui è stato
ridotto il carico fiscale e amministrativo per le imprese residenti e la domanda dei loro prodotti innovativi, appena usciti
sul mercato, viene sostenuta da ordini a lungo termine e sussidi dallo Stato.
Secondo le stime, queste misure dovrebbero garantire l’attuazione dei progetti richiesti per un importo di oltre diecimila
miliardi di rubli entro il 2030, e già quest’anno l’importo previsto degli investimenti potrebbe essere di circa duemila
miliardi. Vorrei richiamare la vostra attenzione sul fatto che non si tratta solo di previsioni, ma di parametri chiaramente
stabiliti.
Chiedo quindi al Governo di accelerare il più possibile l’avvio di questi progetti, dare una mano alle imprese e offrire
sistematicamente misure di sostegno, compreso benefici fiscali.
So che al blocco finanziario non piace offrire benefici, e condivido in parte questa posizione: il sistema fiscale dovrebbe
essere integrale, senza nicchie, eccezioni, ma in questo caso è richiesto un approccio creativo.
Quindi, a partire da quest’anno, le aziende russe possono ridurre i pagamenti delle imposte sul reddito se acquistano
soluzioni e prodotti IT nazionali avanzati che utilizzano l’intelligenza artificiale.
Inoltre, queste spese sono considerate con un coefficiente elevato, una volta e mezza più del costo effettivo. Cioè, per
ogni rublo investito dall’azienda nell’acquisto di tali prodotti, di cui ho appena parlato, c’è una detrazione fiscale di un
rublo e mezzo.
Propongo di estendere questo vantaggio fiscale all’acquisto di apparecchiature russe ad alta tecnologia. Chiedo al
Governo di proporre un elenco di tali apparecchiature per i settori, in cui vengono utilizzate e le modalità di concessione
dei benefici. Questa è una buona decisione che farà rivivere l’economia.
Terzo. La questione più importante all’ordine del giorno per lo sviluppo della crescita economica sono le nuove fonti di
finanziamento degli investimenti, ne abbiamo parliamo parecchio.
Grazie al forte bilancio dei pagamenti, la Russia non ha bisogno di contrarre prestiti all’estero, inchinarsi, mendicare
soldi e poi condurre lunghi dialoghi su cosa, quanto e a quali condizioni restituire. Le banche nazionali operano in
modo stabile e costante, hanno un solido margine di sicurezza.
Nel 2022 il volume dei prestiti bancari al settore delle imprese è cresciuto.
C’erano molti timori al riguardo, ma la crescita è stata registrata ed è cresciuta del 14 per cento, che è più che nel
2021, quando non c’era alcuna Operazione Militare. Nel 2021 la crescita è stata dell’11,7 percento, adesso è del 14
percento, anche il portafoglio ipotecario è aumentato del 20,4 percento. Lo sviluppo va avanti.
Secondo i risultati dell’anno scorso, il settore bancario ha generalmente operato con profitto. Sì, non è grande come
negli anni precedenti, ma buono: profitto – 203 miliardi di rubli. Questo è anche un indicatore della stabilità del settore
finanziario russo.
Secondo le stime, già nel secondo trimestre di quest’anno l’inflazione in Russia si avvicinerà al livello obiettivo del
4%. Permettetemi di ricordarvi che in alcuni paesi dell’Unione Europea è già del 12, 17, 20 %, da noi è il 4 o il 5%,
la Banca centrale e il Ministero delle Finanze stanno discutendo tra loro, ma si avvicinerà all’indicatore obiettivo.
Tenendo conto delle dinamiche positive di questo e di altri parametri macroeconomici, si stanno formando condizioni
oggettive per ridurre i tassi sui prestiti a lungo termine nell’economia, il che significa che il credito per il settore reale
dovrebbe diventare più accessibile.
Ovunque nel mondo, i risparmi a lungo termine dei cittadini sono un’importante fonte di risorse di investimento e
dobbiamo anche stimolare il loro flusso nel settore degli investimenti. Chiedo al governo di accelerare la presentazione
dei disegni di legge alla Duma di Stato per avviare il relativo programma statale dall’aprile di quest’anno.
È importante creare condizioni aggiuntive affinché i cittadini possano investire e guadagnare a casa, all’interno del
Paese. Al contempo, è necessario garantire il mantenimento degli investimenti dei cittadini nelle riserve pensionistiche
volontarie.
Dovrebbe esserci un meccanismo simile al sistema di assicurazione dei depositi bancari. Permettetemi di ricordarvi
che questi depositi dei cittadini fino a un milione e 400 mila rubli sono assicurati dallo Stato e garantiti. Per i risparmi
pensionistici volontari, propongo di fissare una somma doppia – fino a due milioni e 800 mila rubli. È inoltre necessario
proteggere gli investimenti dei cittadini in altri strumenti di investimento a lungo termine, anche dal possibile fallimento
degli intermediari finanziari.
Sono necessarie soluzioni specifiche per attirare capitali in imprese ad alta tecnologia e in rapida crescita. Per questo
si prevede il sostegno alla quotazione delle azioni sul mercato azionario interno, inclusi agevolazioni fiscali, sia per le
società che per gli acquirenti di tali azioni.
L’elemento più importante della sovranità economica è la libertà di impresa. Ripeto: sullo sfondo dei tentativi esterni
di contenere la Russia, le imprese private hanno dimostrato di potersi adattare a un ambiente in rapida evoluzione e
garantire la crescita economica in condizioni difficili.
Pertanto, ogni iniziativa imprenditoriale, che vada a beneficio del Paese, deve essere sostenuta.
Al riguardo, ritengo opportuno tornare alla questione della revisione di alcune norme della legislazione penale in tema
di reati economici. Certo, lo Stato deve controllare cosa succede in questo settore, la permissività non può essere
consentita qui, ma non è nemmeno necessario piegare il bastone [esagerare N.d.T.] È necessario muoversi più
attivamente verso questa depenalizzazione, di cui ho parlato. Spero che il governo, insieme al Parlamento, alle forze
dell’ordine e alle associazioni imprenditoriali, svolga in modo coerente e completo questo lavoro.
Allo stesso tempo, chiedo al Governo, in stretto contatto con il Parlamento, di proporre ulteriori misure, che permettano
di accelerare il processo di “deoffshorizzazione” dell’economia. Le imprese, principalmente nei settori e nelle industrie
chiave, devono operare nella giurisdizione russa: questo è un principio fondamentale.
E a questo proposito, cari colleghi, una piccola digressione filosofica.
Noi ci ricordiamo dei problemi e degli squilibri affrontati dalla tarda economia sovietica.
Pertanto, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, del suo sistema pianificato, nella situazione del caos degli anni ‘90, il
Paese ha iniziato a creare un’economia, basata sui rapporti di mercato, sulla proprietà privata – nel complesso ciò è
giusto. Qui sono stati presi come esempio i paesi occidentali – i consiglieri – che, come sapete, qui ce n’era un’infinità
– e sembrava che fosse sufficiente copiare i loro modelli. E poi ricordo, discutevano anche fra loro, gli europei
discutevano con gli americani su come avrebbe dovuto svilupparsi l’economia russa.
E cosa è successo dopo, qual è stato il risultato?
La nostra economia nazionale ha cominciato ad orientarsi in gran parte verso l’Occidente, principalmente come fonte
di materie prime. Certo, vi erano alcune sfumature, ma in generale come fonte di materie prime. Anche le ragioni di
ciò sono comprensibili: il nuovo, emergente business russo era ovviamente finalizzato, come tutte le altre attività negli
altri paesi, a realizzare profitti e in modo facile e veloce. E cosa ha prodotto questo? Alla vendita stessa delle risorse:
petrolio, gas, metalli, legname.
Poche persone pensavano, e forse non c’era tale possibilità, ad investire in lunga prospettiva, ragion per cui altri
settori più complessi dell’economia si sono sviluppati male.
E per spezzare questa tendenza negativa – tutti lo hanno visto perfettamente, in tutti i governi – ci sono voluti anni, per
aggiustare il sistema fiscale e un investimento pubblico su larga scala.
Qui abbiamo ottenuto cambiamenti reale e visibili. Sì, il risultato c’è, ma ripeto, dobbiamo tenere conto della situazione
in cui si è sviluppata la nostra attività commerciale, soprattutto il grande business. Le tecnologie – in Occidente, i
finanziamenti più economici e i mercati di sbocco più vantaggiosi in Occidente, naturalmente hanno fatto affluire
capitali.
Purtroppo, invece di espandere la produzione, di acquistare attrezzature e tecnologie, di creare nuovi posti di lavoro
qui in Russia, hanno anche speso in proprietà estere, yacht e immobili di lusso.
Sì, poi hanno iniziato a investire, certamente, anche nello sviluppo, ma in un primo momento tutto il flusso verso
l’esterno è andato in larga misura per questi scopi: per il consumo. E lì, dove c’è la ricchezza, ovviamente ci sono i
bambini, la loro istruzione, lì c’è la loro vita, il loro futuro. E per lo Stato era molto difficile, praticamente impossibile,
monitorare e prevenire tale sviluppo della situazione, perché vivevamo nel paradigma del libero mercato.
Gli eventi recenti hanno dimostrato in modo convincente che l’immagine dell’Occidente come porto tranquillo e rifugio
per il capitale si è rivelata un fantasma, un falso. E quelli che non l’hanno capito in tempo, che consideravano la Russia
solo come fonte di guadagno e che hanno pianificato di vivere principalmente all’estero, hanno perso molto: lì sono
stati semplicemente derubati, gli sono stati portati via anche i soldi guadagnati legalmente.
Una volta feci una battuta – molti probabilmente se lo ricordano – quando mi rivolsi ai rappresentanti del business
russo, dissi loro: vi stancherete di inghiottire la polvere, quando dovrete correre per tribunali e uffici dei funzionari
occidentali, cercando di salvare i vostri soldi. E così è successo.
Ora aggiungerò una cosa molto importante – semplice, ma molto importante: credetemi, nessuno dei comuni cittadini
del Paese ha provato pietà per chi ha perso i suoi capitali nelle banche straniere, nessuno ha provato pietà per chi ha
perso lo yacht , i suoi palazzi all’estero e così via, e nelle conversazioni in cucina la gente si è sicuramente ricordata
anche della privatizzazione degli anni ‘90 quando le aziende di tutto il paese sono state svendute, date per una
miseria, si è ricordata anche dell’ostentazione, della dimostrazione del lusso delle cosiddette “nuove élites”.
Cos’altro è di fondamentale importanza? Tutti gli anni successivi alla caduta dell’Unione Sovietica, l’Occidente non ha
mai smesso di cercare di appiccare il fuoco agli Stati post-sovietici e, cosa più importante, di porre definitivamente fine
alla Russia come la più grande parte sopravvissuta del nostro spazio statale storico. Contro di noi hanno incoraggiato
e ci hanno messo contro i terroristi internazionali, hanno provocato conflitti regionali lungo il perimetro dei nostri
confini, ignorato i nostri interessi e utilizzato mezzi di deterrenza e repressione economica.
E il grande business russo – perché dico tutto questo – è responsabile del lavoro delle imprese strategiche, per migliaia
di collettivi di lavoro, e determina la situazione socio-economica in molte regioni, il che significa la cosa seguente:
quando i leader e i proprietari di tali imprese si trovano a dipendere da governi che perseguono una politica ostile nei
confronti della Russia, rappresenta una grande minaccia per noi, un pericolo per il nostro paese. Questa situazione
non può essere tollerata.
Sì, ognuno ha possibilità di scelta: c’è chi sceglie di vivere la sua vita nella villa arrestata con i conti bloccati, chi cerca
di trovare un posto in un’attraente capitale occidentale, in un resort o in un altro posticino al caldo all’estero – questo
è il diritto di qualsiasi persona e noi non lo tocchiamo di certo. Ma è ora di capire che per l’Occidente queste persone
sono state e rimarranno persone estranee e “di seconda categoria”, con i quali si può fare qualunque cosa e i soldi,
le conoscenze e i titoli nobiliari acquistati di conti, pari, sindaci – non serviranno qui assolutamente a nulla. Devono
capire che la loro sono una seconda categoria di persone. Però c’è anche un’altra scelta: rimanere nella tua Patria,
lavorare per i connazionali, non solo per aprire nuove imprese, ma anche per cambiare la vita intorno a se stessi, nelle
città, nei villaggi, nel proprio paese. E di tali imprenditori, di tali veri combattenti nel mondo degli affari commerciali
ne abbiamo molti, sono loro che hanno in mano il futuro del business nazionale. Tutti devono capire che le fonti del
benessere e il futuro devono essere solo qui, nel proprio paese natale, in Russia. E allora noi davvero creeremo
un’economia solida e autosufficiente, che non si chiude al mondo, ma sfrutta tutti i suoi vantaggi competitivi.
I capitali russi, i soldi che sono ricavati qui, devono lavorare per il Paese, per il suo sviluppo nazionale. Oggi abbiamo
grandi prospettive nello sviluppo delle infrastrutture, dell’industria manifatturiera, del turismo interno e in molti altri
settori.
Voglio che mi ascoltino anche coloro che sono scontrati con il comportamento da lupo dell’Occidente: cercare di
correre con la mano tesa, umiliarsi, elemosinare i propri soldi non ha senso e soprattutto inutile, adesso che avete
capito molto bene con chi avete a che fare. Adesso non vale la pena di aggrapparsi al passato, provare a fare causa
nei Tribunali e supplicare.
Bisogna ricostruire la propria vita e riorientare il proprio lavoro, tanto più che siete persone forti – mi rivolgo ai
rappresentanti del nostro business, molti li conosco personalmente e da molti anni – hanno attraversato una scuola di
vita difficile.
Lanciate nuovi progetti, guadagnate denaro e investitelo in Russia, investite in imprese e posti di lavoro, aiutate
le scuole e le università, la Scienza e la Sanità, la cultura, lo sport. È proprio così che voi i capitati li moltiplicate
e vi meritate il riconoscimento, la gratitudine della gente per una generazione a venire, e lo Stato e la società vi
sosterranno sicuramente.
Riterrò che questo sia da guida per il nostro commercio: orientare il lavoro nella giusta direzione.
Cari colleghi!
La Russia è un paese aperto e allo stesso tempo una civiltà unica. In questa affermazione non c’è alcuna pretesa
di esclusività e superiorità, ma questa civiltà è nostra – questa è la cosa principale. Ci è stata trasmessa dai nostri
antenati e dobbiamo preservarla per i nostri discendenti e tramandarla.
Svilupperemo la cooperazione con gli amici, con tutti coloro che sono pronti a lavorare insieme a noi, impareremo tutto
il meglio, ma faremo affidamento principalmente sul nostro potenziale, sull’energia creativa della società russa, sulle
nostre tradizioni e valori.
E qui voglio parlare del carattere del nostro popolo: è sempre stato caratterizzato da generosità, vastità d’animo,
misericordia e compassione, e la Russia come Paese riflette pienamente tutti questi tratti. Sappiamo essere amici,
mantenere la parola data, non tradiamo nessuno e offriamo sempre il sostegno nelle situazioni difficili, senza esitazione
veniamo in aiuto di chi è in difficoltà.
Tutti ricordano come, durante la pandemia, abbiamo fornito – il primo supporto ad alcuni paesi europei, tra cui l’Italia,
ad altri Stati, nelle settimane più difficili dell’esplosione del Covid. Non dimentichiamoci di come siamo venuti in aiuto
nel caso del terremoto in Siria, in Turchia.
È il popolo della Russia che è la base della sovranità del paese, la fonte del potere. I diritti e le libertà dei nostri cittadini
sono inviolabili, sono garantiti dalla Costituzione e, nonostante le sfide esterne e le minacce, non li abbandoneremo.
In relazione a ciò, voglio sottolineare che sia le elezioni degli organi di potere locali e regionali nel settembre di
quest’anno, che le elezioni presidenziali del 2024, si terranno in stretta conformità con la legge, nel rispetto di tutte le
procedure democratiche e costituzionali.
Le elezioni sono sempre approcci diversi per risolvere problemi sociali ed economici.
Allo stesso tempo, le principali forze politiche sono consolidate e unite nella cosa principale e soprattutto fondamentale
per tutti noi: la sicurezza e il benessere del popolo, la sovranità e gli interessi nazionali.
Voglio ringraziarvi per tale posizione, così forte e responsabile e vorrei qui ricordare le parole del patriota e Statista
Pjotr Arkadjevic’ Stolypin: furono pronunciate alla Duma di Stato più di cento anni fa, ma sono pienamente in sintonia
con il nostro tempo.
Egli disse: “Nella questione della difesa della Russia, dobbiamo tutti unirci, coordinare i nostri sforzi, i nostri doveri e i
nostri diritti al fine di mantenere un diritto supremo storico: il diritto della Russia ad essere forte”.
Tra i volontari che ora sono in prima linea, ci sono deputati della Duma di Stato e dei parlamenti regionali, rappresentanti
degli organi del potere esecutivo di vario livello, comuni, città, distretti, insediamenti rurali. Tutti i partiti parlamentari, le
principali associazioni pubbliche partecipano alla raccolta di aiuti umanitari e aiutano il fronte.
Grazie ancora, grazie per questa posizione patriottica.
Un ruolo enorme nel rafforzamento della società civile, nella risoluzione dei problemi quotidiani è svolto dall’autogoverno
locale, il livello di autorità pubblica più vicino alle persone. Dal suo lavoro dipende per molto la fiducia nello Stato nel
suo insieme, il benessere sociale dei cittadini, la loro fiducia nel successo dello sviluppo dell’intero Paese.
Chiedo all’Amministrazione Presidenziale, unitamente al Governo, di presentare proposte per la creazione di strumenti
di supporto diretto alle migliori squadre di gestione e pratici nei grandi, medi e piccoli comuni.
Lo sviluppo libero della società è la volontà ad assumersi la responsabilità per se stessi, per i propri cari, per il proprio
Paese. Tali qualità vengono insegnate fin dall’infanzia, nella famiglia. E, naturalmente, per rafforzare i nostri comuni
valori l’identità nazionale sono estremamente importanti il sistema educativo e la cultura nazionale.
Utilizzando le risorse della Fondazione Presidenziale dei Sussidi, della Fondazione delle Iniziative Culturali, dell’Istituto
per lo Sviluppo di Internet e di altri strumenti, lo Stato sosterrà tutte le forme di ricerca creativa: arte contemporanea e
tradizionale, realismo e avanguardia, classici e innovazione.
Non si tratta di generi e direzioni. La cultura è chiamata a servire la bontà, la bellezza, l’armonia, a riflettere su
questioni della vita, a volte molto complesse e controverse e, soprattutto è chiamata a non a distruggere la società,
ma a risvegliare le migliori qualità umane.
Lo sviluppo della sfera culturale diventerà una delle priorità della rinascita della vita pacifica nel Donbass e nella
Novorossja. Lì sarà necessario ripristinare, riparare e attrezzare centinaia di Istituti della Cultura, compresi il fondo dei
musei e degli edifici, ciò che dà alle persone la possibilità di sentire il legame tra passato e presente, collegare questo
con il futuro, sentire di appartenere a un unico spazio culturale, storico, educativo della secolare, grande Russia.
Con la partecipazione di insegnanti, scienziati, specialisti, dobbiamo migliorare seriamente la qualità dei corsi scolastici
e universitari, principalmente nelle discipline umanistiche – storia, scienze sociali, letteratura, geografia – in modo che
i giovani possano imparare il più possibile sulla Russia, il suo grande passato, la nostra cultura e tradizioni.
Abbiamo una giovane generazione molto brillante e talentuosa, che è pronta a lavorare per il bene del Paese nella
scienza, nella cultura, nel sociale, negli affari e nella pubblica amministrazione.
È proprio a queste persone che il concorso “Leader della Russia”, e il concorso “Leader della Rinascita”, si svolge ora
nelle nuove regioni della Federazione, apre nuovi orizzonti di crescita professionale.
Vorrei notare che un folto numero di vincitori e finalisti di questi progetti si sono offerti volontari per le unità di
combattimento, molti di loro stanno ora lavorando nei territori liberati, contribuiscono a costruire la vita economica e
sociale, agendo con professionalità, decisione e coraggio.
In generale, la scuola delle operazioni militari non può essere sostituita da nulla. Le persone che escono da lì sono
persone diverse e sono pronte a dare la vita per la Patria, ovunque lavorino.
Voglio sottolineare che proprio coloro che sono nati e cresciuti nel Donbass e nella Novorossja, che hanno combattuto
per la loro terra, saranno il pilastro principale, devono essere il pilastro principale nel lavoro comune per lo sviluppo di
queste regioni. Voglio rivolgermi a loro e dirgli che la Russia conta su di voi.
Tenendo conto dei compiti su larga scala che il Paese deve affrontare, dobbiamo rinnovare seriamente gli approcci al
sistema di formazione dei quadri, alla politica nel campo scientifico-tecnologico.
Al recente “Consiglio per la Scienza e l’Educazione”, abbiamo parlato della necessità di stabilire chiaramente le
priorità, di concentrare le risorse per ottenere concreti risultati scientifici di fondamentale importanza, soprattutto in
quelle sfere in cui abbiamo buone riserve e che sono cruciali per la vita del Paese, compresi i trasporti, l’energia, lo
stesso sistema degli alloggi e servizi comunali, la medicina, l’agricoltura, l’industria.
Alla base delle nuove tecnologie praticamente sempre ci sono ricerche fondamentali, ricerche fondamentali fatte
nel passato, e in questo campo, così come nella cultura, voglio sottolinearlo, noi dobbiamo fornire agli scienziati, ai
ricercatori grande libertà di creazione. Non si può cacciare tutti nel letto di Procuste dei risultati del domani. La scienza
fondamentale vive secondo le proprie leggi.
E aggiungo che stabilire e risolvere compiti ambiziosi è un potente incentivo per i giovani ad entrare nella scienza, la
possibilità di dimostrare che sei un leader, che sei il migliore al mondo. E i nostri gruppi scientifici hanno molto di cui
essere orgogliosi.
Lo scorso dicembre mi sono incontrato con dei giovani ricercatori. Uno dei problemi che hanno sollevato è stato
l’alloggio. Questione prosastica, ma importante. Sono già attivi certificati di alloggio per giovani scienziati.
L’anno scorso abbiamo assegnato a questo scopo un ulteriore miliardo di rubli. Incarico il governo di determinare le
riserve per ampliare questo programma.
Negli ultimi anni, il prestigio e l’autorevolezza dell’istruzione professionale media sono cresciuti in modo significativo.
La domanda di diplomati di scuole tecniche e college è semplicemente enorme, colossale. Capite che se la nostra
disoccupazione è scesa al minimo storico del 3,7 per cento, vuol dire che la gente lavora e c’è bisogno di nuovo
personale.
Ritengo che noi dobbiamo sensibilmente allargare il progetto “Professionalità”, nell’ambito del quale vengono creati
distretti educativi e industriali, la base educativa viene aggiornata e le imprese e i datori di lavoro, in stretto contatto
con le scuole superiori e le scuole tecniche, formano programmi educativi basati sulle esigenze dell’economia. E,
naturalmente, è molto importante che in questo settore vengano i professionisti consiglieri, che hanno accumulato
esperienza nella produzione reale e complessa.
Il compito concreto per i prossimi 5 anni, è formare circa un milione di specialisti di professioni lavorative per l’industria
elettronica, l’industria della robotica, dell’ingegneria meccanica, metallurgia, farmaceutica, agricoltura, del complesso
militare-industriale, dell’edilizia, dei trasporti, del nucleare e altri settori che sono fondamentali per garantire la
sicurezza, la sovranità e la competitività della Russia.
Infine, una questione molto importante riguarda la nostra istruzione superiore. Anche qui sono attesi cambiamenti
significativi, tenendo conto dei nuovi requisiti per gli specialisti nell’economia, nei settori sociali e in tutti gli ambiti della
nostra vita. È necessaria una sintesi di tutto il meglio che c’era nel sistema educativo sovietico e nell’esperienza degli
ultimi decenni.
A tal proposito si propone quanto segue.
Per primo – tornare alla formazione di base tradizionale per il nostro paese di specialisti con istruzione superiore. Il
periodo di studio può essere da quattro a sei anni. Allo stesso tempo, anche all’interno della stessa specialità e di
un’università, possono essere offerti programmi che differiscono in termini di formazione, a seconda della specifica
professione, industria e domanda del mercato del lavoro.
In secondo luogo, se la professione richiede una formazione aggiuntiva, una specializzazione ristretta, allora in questo
caso il giovane potrà continuare la sua formazione con la specialistica.
In terzo luogo, gli studi del dottorato saranno assegnati come livello separato di istruzione professionale, il cui compito
è formare il personale per le attività scientifiche e didattiche.
Voglio sottolineare che la transizione al nuovo sistema dovrebbe essere fluido. Il governo, insieme ai parlamentari,
dovrà apportare numerose modifiche alla legislazione sull’istruzione, sul mercato del lavoro e così via. Qui bisogna
pensare a tutto per bene, fin nei minimi dettagli.
I giovani, i nostri cittadini dovrebbero avere nuove opportunità di istruzione di qualità, occupazione e crescita
professionale. Ripeto: opportunità, non problemi.
E vorrei sottolineare che quegli studenti che studiano adesso potranno continuare la loro formazione secondo i
programmi esistenti. Inoltre, il livello di formazione e i diplomi di istruzione superiore dei cittadini che hanno già
completato la formazione negli attuali corsi di laurea, specialistici o master non sono soggetti a revisione. Non devono
perdere i loro diritti. Chiedo al Fronte popolare panrusso di prendere sotto controllo speciale tutte le questioni relative
ai cambiamenti nel campo dell’istruzione superiore.
Quest’anno è stato dichiarato l’”Anno dell’insegnante e del Mentore” in Russia. Il maestro, l’insegnante partecipa
direttamente alla costruzione del futuro del Paese ed è importante aumentare l’importanza sociale del lavoro
dell’insegnamento, in modo che i genitori parlino di più ai loro figli sulla gratitudine per l’insegnante e gli insegnanti
– sul rispetto e l’amore per i genitori. Ricordiamocelo sempre.
Mi soffermerò separatamente sul sostegno dei bambini e delle famiglie russe.
Vorrei sottolineare che il cosiddetto budget per bambini, o il volume delle spese di bilancio per sostenere le famiglie, è
cresciuto in Russia negli ultimi anni non di qualche percentuale, ma di molte volte. È la sezione in più rapida crescita
del principale documento finanziario del Paese: il bilancio, la legge di bilancio. Desidero ringraziare i parlamentari e il
governo per questa comprensione unitaria e consolidata delle nostre priorità nazionali.
Dal 1 febbraio, il capitale di maternità in Russia è stato nuovamente indicizzato, come abbiamo detto, dall’ammontare
dell’inflazione effettiva nell’ultimo anno, cioè dell’11,9%. I cittadini della Russia, residenti nei nuovi soggetti della
Federazione, hanno ora diritto a tale misura di sostegno. Propongo di fornire capitale di maternità nelle repubbliche
popolari di Donec’k, Lugansk, Zaporozije e Cherson alle famiglie in cui sono nati bambini dal 2007, cioè dal momento
in cui questo programma ha iniziato a funzionare in tutta la Russia.
Permettetemi di ricordarvi che abbiamo preso la stessa decisione per i residenti della Crimea e di Sebastopoli.
Continueremo ad attuare programmi su larga scala volti a migliorare il benessere delle famiglie russe.
Consentitemi di sottolineare che al Governo e alle entità costitutive della Federazione è stato affidato il compito
oggettivo di assicurare una crescita sensibile e tangibile dei salari reali in Russia.
Un indicatore importante, il punto di partenza qui è il salario minimo, come ben comprendiamo. L’anno scorso è stato
aumentato due volte, di quasi il 20% in totale.
Continueremo ad aumentare il salario minimo e un tasso superiore all’inflazione e alla crescita salariale. Dall’inizio di
quest’anno, il salario minimo è stato indicizzato del 6,3%.
Propongo che a partire dal 1 gennaio del prossimo anno, oltre all’aumento previsto, venga effettuato un ulteriore
aumento, di un ulteriore 10%. Pertanto, il salario minimo aumenterà del 18,5% e ammonterà a 19.242 rubli.
Ora, per quanto riguarda l’adeguamento del sistema fiscale nell’interesse delle famiglie russe: dallo scorso anno, le
famiglie con due o più figli sono esentate dal pagamento dell’imposta sulla vendita delle abitazioni se decidono di
acquistare un appartamento o una casa nuovi e più spaziosi.
Dobbiamo fare un uso più attivo di tali strumenti – si sono rivelati richiesti – in modo che i bilanci familiari abbiano più
fondi e le famiglie possano risolvere i problemi più importanti e urgenti.
Propongo di aumentare l’entità della detrazione fiscale sociale: per il costo dell’istruzione dei bambini – dagli attuali
50mila a 110mila rubli all’anno, e per il costo della propria istruzione, nonché per le cure e l’acquisto di medicinali – da
120 a 150 mila rubli. Lo stato restituirà ai cittadini il 13% di questi maggiori importi dall’imposta sul reddito che hanno
pagato.
E, naturalmente, è necessario non solo aumentare l’importo della detrazione, ma anche aumentarne la domanda
affinché la detrazione sia erogata in modo propositivo, rapido e da remoto, e non sia gravosa per i cittadini.
Inoltre: il benessere e la qualità della vita delle famiglie russe, e quindi la situazione demografica, dipendono
direttamente dallo stato delle cose nella sfera sociale.
So che molti soggetti della Federazione sono pronti ad accelerare in modo significativo il rinnovamento delle
infrastrutture sociali, culturali e sportive, il reinsediamento di alloggi di emergenza e lo sviluppo integrato delle aree
rurali. Questo sarà sicuramente sostenuto.
Utilizziamo qui il seguente meccanismo: i fondi per i progetti nazionali, che sono riservati nel bilancio federale per
il 2024, le regioni potranno riceverli e utilizzarli fin d’ora attraverso prestiti di tesoreria senza interessi – saranno
rimborsati automaticamente nell’aprile del prossimo anno. Ottimo strumento.
Terremo questo problema sotto costante controllo operativo e chiedo alla Commissione per l’economia e le finanze del
Consiglio di Stato di unirsi a questo lavoro.
Allo stesso tempo, non abbiamo bisogno di assaltare e inseguire i volumi, soprattutto a scapito della qualità degli
edifici in costruzione. Ulteriori risorse finanziarie dovrebbero funzionare con rendimenti ed efficacia elevati.
Ciò è particolarmente importante per la modernizzazione dell’assistenza sanitaria di base: un programma così ampio
è stato lanciato nel nostro paese nel 2021. Chiedo al Governo e ai vertici regionali di non dimenticare che il criterio
principale, come ho detto tante, tante volte, non sono i numeri delle segnalazioni, ma i cambiamenti concreti, visibili,
tangibili della disponibilità e della qualità delle cure mediche.
Incarico inoltre il governo di adeguare il quadro normativo per l’organizzazione dell’approvvigionamento di ambulanze
con un set di apparecchiature diagnostiche. Consentono di effettuare visite mediche e visite preventive direttamente
presso imprese, scuole, istituzioni e insediamenti remoti.
Abbiamo lanciato un vasto programma di rinnovamento scolastico. Entro la fine di quest’anno saranno messi in ordine
un totale di quasi 3.500 edifici scolastici. Attiro la vostra attenzione sul fatto che la maggior parte di loro si trova nelle
zone rurali, l’abbiamo fatto appositamente. Quest’anno, tale lavoro si sta svolgendo anche nelle Repubbliche popolari
di Donec’k e Lugansk, nelle regioni di Cherson e Zaporozije.
È significativo e visibile, le persone vedono davvero cosa sta succedendo. Questo va molto bene.
Dal 2025 alle Regioni saranno stanziati regolarmente e sistematicamente fondi federali per il ripristino e la ristrutturazione
di asili, scuole, istituti tecnici e istituti superiori, al fine di prevenire sostanzialmente situazioni di degrado degli edifici.
Successivamente, abbiamo fissato un obiettivo significativo di costruire più di 1.300 nuove scuole tra il 2019 e il 2024.
850 di loro sono già aperti. Si prevede che quest’anno ne vengano commissionati altri 400.
Chiedo alle regioni di aderire a questi piani, di attenervisi rigorosamente. L’importo del finanziamento per questo
programma dal bilancio federale dal 2019 al 2024 è di quasi 490 miliardi di rubli. Noi queste spese non le riduciamo,
ma le manteniamo tutte.
Quest’anno abbiamo aumentato l’importo dei prestiti di bilancio per le infrastrutture. Stiamo inviando fondi aggiuntivi
– vorrei sottolineare questo: non come previsto in precedenza, ma in aggiunta – 250 miliardi di rubli per lo sviluppo di
trasporti, servizi pubblici e altre infrastrutture nelle regioni.
Incarico il governo di stanziare altri 50 miliardi di rubli oltre a questi fondi: quest’anno saranno deliberatamente
utilizzati per potenziare il trasporto pubblico nelle entità costituenti della Federazione, inoltre, sulla base delle moderne
tecnologie. Allo stesso tempo, vi chiedo di prestare qui un’attenzione speciale alle piccole città e alle zone rurali.
Abbiamo già deciso di estendere fino al 2030 il progetto “Aria pulita”, il cui obiettivo è migliorare la situazione ambientale
nei maggiori centri industriali. Attiro l’attenzione sia delle imprese industriali che delle autorità regionali e locali: il
compito di ridurre in modo significativo le emissioni nocive non è rimosso dall’ordine del giorno.
Consentitemi di aggiungere che abbiamo compiuto buoni progressi nella riforma del settore della gestione dei rifiuti.
Aumentare la capacità di riciclaggio e selezione per passare a un’economia a ciclo chiuso. La priorità è l’ulteriore
eliminazione di vecchie discariche e oggetti pericolosi di danno accumulato. Chiedo al Governo, insieme alle Regioni,
di predisporre fin d’ora un elenco di quelle strutture di danno accumulato che verranno eliminati dopo il completamento
dell’attuale programma.
Seguiremo anche il recupero di strutture idriche uniche, tra cui il Lago Bajkal e il Volga, e nel medio termine estenderemo
questo lavoro ai nostri fiumi: il Don, Kama, Irtyš, Ural, Terek, Volchov e Neva, il Lago Il’men’. Non dobbiamo dimenticare
i nostri fiumi medi e piccoli. Attiro su questo l’attenzione di tutti i livelli di governo.
Su indicazione data in precedenza, è stato anche predisposto un progetto di legge sullo sviluppo del turismo nelle aree
naturali particolarmente protette. Di recente lo hanno discusso i colleghi del governo. Esso deve definire chiaramente
cosa e dove si può e non si può costruire, e in generale deve stabilire i principi dell’industria dell’ecoturismo.
Una questione molto importante per il nostro Paese. Chiedo alla Duma di Stato di accelerare l’esame di questo
disegno di legge.
Ora qualche parola in più su ciò che sta accadendo intorno a noi.
Cari colleghi, mi soffermerò su un altro argomento.
All’inizio di febbraio di quest’anno, l’Alleanza del Nord Atlantico ha rilasciato una dichiarazione con una richiesta
de facto alla Russia, come loro si esprimono, di tornare all’attuazione del Trattato sulle Armi Offensive Strategiche,
compreso l’ammissione di ispezioni alle nostre strutture di difesa nucleare. Io non so nemmeno come chiamare tutto
ciò.
Questo è un teatro dell’assurdo.
Ci è ben noto che l’Occidente è direttamente coinvolto nei tentativi del regime di Kiev di colpire le basi della nostra
aviazione strategica. I droni utilizzati per questo sono stati equipaggiati e modernizzati con l’assistenza degli specialisti
della NATO. E ora vogliono ispezionare anche le nostre strutture di difesa?
Nelle condizioni attuali dell’odierna contrapposizione, questa è semplicemente un’assurdità.
Inoltre, vi faccio notare che a noi non è permesso di effettuare ispezioni a pieno titolo nell’ambito di questo Accordo.
Le nostre ripetute richieste di ispezione di alcuni siti rimangono senza risposta o rifiutate per motivi formali, e noi non
possiamo verificare nulla dall’altra parte.
Voglio sottolineare che gli Stati Uniti e la NATO affermano apertamente che il loro scopo è infliggere una sconfitta
strategica alla Russia.
E poi, come se niente fosse, vogliono visitare in lungo e in largo le nostre strutture di difesa, compreso le più nuove?
E cosa, dopo guideranno intorno alle nostre strutture di difesa, comprese quelle più recenti, come se nulla fosse
successo? Una settimana fa, ad esempio, ho firmato un decreto per mettere in servizio i nuovi sistemi strategici
terrestri. E pure lì loro vorrebbero ficcare il naso? Pensano che noi li lasceremmo entrare semplicemente così?
Con sua dichiarazione collettiva, la NATO ha fatto domanda di aderire al Trattato sulle Armi Offensive Strategiche. Noi
siamo d’accordo. E non solo, riteniamo che formulare così la questione sia giunta l’ora da un pezzo, perché, lasciate
che vi ricordi, la NATO non consiste di una sola potenza nucleare – gli Stati Uniti, ma anche la Gran Bretagna e la
Francia siedono gli arsenali nucleari, che vengono perfezionati, sviluppati e anch’essi diretti contro noi, anche questi
sono diretti contro la Russia. Le ultime dichiarazioni dei loro leader lo confermano in pieno, basta ascoltarle.
Noi non possiamo ignorare questo fatto, non ne abbiamo il diritto, soprattutto oggi, così come il fatto che il primo Trattato
sulle Armi Offensive Strategiche è stato firmato dall’Unione Sovietica e dagli Stati Uniti nel 1991 in una situazione
fondamentalmente diversa: in condizioni di riduzione della tensione e rafforzamento della fiducia reciproca. In seguito,
le nostre relazioni sono giunte a un livello in cui la Russia e gli Stati Uniti hanno dichiarato di non considerarsi più
avversari. Ottimo, tutto davvero ottimo.
L’attuale Trattato del 2010 contiene disposizioni importantissime sull’indivisibilità della sicurezza, sull’interrelazione
diretta delle questioni delle armi strategiche offensive e difensive. Tutto ciò è da tempo dimenticato, gli Stati Uniti si
sono ritirati dal Trattato sulla Difesa Missilistica (ABM), e come sapete, tutto oramai appartiene al passato.
Le nostre relazioni, è molto importante dirlo, si sono degradate, e questo è tutto, interamente “merito” degli Stati Uniti.
Esattamente loro, sono stati loro che, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, hanno cominciato a rivedere i risultati della
Seconda Guerra Mondiale, a costruire un mondo all’americana, in cui c’è un solo un padrone, un solo governante.
A questo scopo, loro hanno iniziato a distruggere in maniera rozza tutte le basi dell’ordine mondiale, poste dopo la
seconda guerra mondiale, al fine di cancellare l’eredità sia di Jalta che di Potsdam. Passo dopo passo, hanno iniziato
a rivedere l’ordine mondiale esistente, a smantellare i sistemi di sicurezza e del controllo sugli armamenti, hanno
pianificato e condotto un’intera serie di guerre in tutto il mondo.
E tutto ciò, lo ripeto, con un unico obiettivo: rompere l’architettura delle relazioni internazionali creata dopo la seconda
guerra mondiale. Questa non è una figura retorica: è quello che hanno fatto nella realtà, dopo la disintegrazione
dell’URSS, hanno cercato per sempre di fissare il loro dominio globale, senza tener conto degli interessi della Russia
contemporanea e anche degli interessi di altri paesi.
Naturalmente la situazione nel mondo dopo il 1945 è cambiata. Si sono formati nuovi centri di sviluppo e influenza che
si stanno rapidamente sviluppando. Questo è un processo naturale e oggettivo che non può essere ignorato.
Ma è inaccettabile che gli Stati Uniti abbiano iniziato a rimodellare l’ordine mondiale solo per se stessi, esclusivamente
per i propri interessi egoistici.
Ora, attraverso i rappresentanti della NATO, stanno dando segnali, e di fatto danno un ultimatum: tu, Russia, esegui
alla lettera e senza batter ciglio tutto ciò che abbiamo concordato, compreso il Trattato START, noi invece facciamo
quello che ci pare.
Dicono che non ci sia alcun legame tra il problema dello START e, diciamo, il conflitto in Ucraina, altre azioni ostili
dell’Occidente contro il nostro Paese, non ci sono dichiarazioni clamorose che vogliono infliggerci una sconfitta
strategica.
Questo è l’apice dell’ipocrisia e del cinismo, o l’apice della stupidità, però non puoi chiamarli idioti: non sono mica
stupidi. Vogliono infliggerci una sconfitta strategica e vogliono ficcare il naso nei nostri impianti nucleari.
In relazione a ciò, sono costretto ad annunciare oggi che la Russia sospende la sua partecipazione al Trattato sulle
Armi Strategiche Offensive. Ripeto, la Russia non si ritira dal Trattato, sospende solo la sua partecipazione.
Ma prima di ritornare alla discussione di questa questione, dobbiamo capire cosa pretendono nella sostanza paesi
della Nato, come la Francia e la Gran Bretagna, come prenderemo in considerazione i loro arsenali strategici, cioè il
potenziale di attacco combinato dell’Alleanza.
Ora con la loro dichiarazione hanno fatto in sostanza una domanda di partecipazione a questo processo. Era ora,
bene, non siamo contro. Però non serve cercare di nuovo di dire menzogne a tutti, non serve farsi passare da
difensori della pace e della distensione.
Conosciamo bene cosa c’è dietro: sappiamo per filo e per segno che i periodi di validità della garanzia per l’uso in
combattimento di alcuni tipi di armi nucleari degli Stati Uniti stanno scadendo.
E a questo proposito, lo sappiamo per certo, alcuni politici a Washington stanno già pensando alla possibilità di test
naturali delle loro armi nucleari, anche tenendo conto del fatto che gli Stati Uniti stanno sviluppando nuovi tipi di armi
nucleari. Ci sono tali informazioni.
In questa situazione, il Ministero della Difesa russo e “Rosatom” devono garantire la prontezza per testare le armi
nucleari russe. Certo, non lo faremo per primi, ma se gli Stati Uniti faranno i test, allora anche noi li faremo. Nessuno
deve farsi la pericolosa illusione che la parità strategica globale possa essere distrutta.
Cari colleghi! Cari cittadini della Russia!
Oggi stiamo attraversando insieme un percorso complicato, difficile e insieme stiamo superando tutte le difficoltà.
Non potrebbe essere altrimenti, perché siamo stati educati sull’esempio dei nostri grandi antenati e siamo obbligati
a essere degni dei loro precetti, che si tramandano di generazione in generazione. Andiamo avanti solo grazie alla
fedeltà alla Patria, alla volontà e alla nostra unità.
Questa solidarietà si è manifestata letteralmente fin dai primi giorni dell’Operazione Militare Speciale: centinaia di
volontari, rappresentanti di tutti i popoli del nostro Paese, sono venuti agli uffici di registrazione e arruolamento militare,
hanno deciso di stare accanto ai difensori del Donbass, lottare per la loro terra natale, per la Patria, per la verità e la
giustizia.
Ora i guerrieri di tutte le regioni della nostra Patria multinazionale stanno combattendo fianco a fianco in prima linea. Le
loro preghiere suonano in lingue diverse, ma sono tutte per la vittoria, per i compagni d’armi, per la Patria. (Applausi.)
Il loro duro lavoro militare, la loro impresa trova una risposta potente in tutta la Russia. Le persone sostengono i nostri
combattenti, non vogliono, non possono farsi da parte. Il fronte ora sta attraversando i cuori di milioni di persone, che
stanno inviando medicine, mezzi di comunicazione, attrezzature, trasporti, vestiti pesanti, reti mimetiche e così via in
prima linea – tutto quello che aiuta a salvare la vita dei nostri ragazzi.
So come le lettere di bambini e scolari riscaldano i soldati in prima linea. Le portano con sé in battaglia come la cosa
più preziosa, perché la sincerità e la purezza dei desideri dei bambini sono toccanti fino alle lacrime, i combattenti
hanno una comprensione più forte di ciò per cui stanno combattendo, chi stanno proteggendo.
È molto significativo per i soldati e le loro famiglie, per i civili e per la cura con cui i volontari li circondano. Fin dall’inizio
dell’Operazione Speciale, agiscono con coraggio e decisione: sotto il fuoco, i bombardamenti, tirano fuori bambini,
anziani, tutti coloro che erano in difficoltà dagli scantinati, consegnano cibo, acqua, vestiti nei punti caldi e lo fanno
ancora, dispiegano centri di aiuto umanitario per i rifugiati, aiutano negli ospedali da campo e sul linea di contatto,
rischiando la propria vita salvano e continuando a salvare gli altri.
Solo il Fronte Popolare, nell’ambito del programma “Tutto per la vittoria!” ha raccolto più di cinque miliardi di rubli.
Questo flusso di donazioni è continuo. Qui è importante il contributo di tutti: e di una grande azienda che di un
imprenditore, certo è particolarmente toccante quando sono le persone con redditi modesti a donare parte dei loro
risparmi, stipendi e pensioni. E’ una situazione che infonde fiducia. Questa compattezza per aiutare i nostri soldati, i
civili nella zona di guerra, i rifugiati vale moltissimo.
Grazie a voi per questo sincero sostegno, solidarietà e reciproco aiuto. Hanno un valore inestimabile.
La Russia risponderà a qualsiasi sfida, perché siamo tutti un paese, un grande e unito popolo. Siamo sicuri di noi
stessi, sicuri delle nostre forze. Siamo dalla parte della verità.
Grazie.■

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