Svalutazione Euro e riduzione retribuzioni: CONFSAL-UNSA ESTERI denuncia anomalia MAECI. Nelle sedi pronto lo stato di agitazione.

In una congiuntura economica, finanziaria e sociale complicata come quella in atto a livello globale, l’anomalia sussistente presso le nostre sedi estere relativa al prosieguo dell’erogazione delle retribuzioni in euro lì dove la moneta euro subisce da mesi una svalutazione senza precedenti, rappresenta un’aggravante dinanzi alla quale è urgente correre ai riparti con interventi tampone sul breve periodo e strutturali sul medio-lungo”. Lo dichiara in una nota Iris Lauriola, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa esteri.

In Paesi come la Svizzera, USA, UK e Israele, – spiega Lauriola – la retribuzione dei lavoratori a contratto è erogata in euro malgrado l’evidente sbilanciamento tra la valuta locale e la moneta europea, in ragione del tasso di cambio svantaggioso, e ciò sta causando una decurtazione violenta dell’ammontare della retribuzione, con un calo netto oscillante tra il 10 e il 30% con conseguente erosione del potere di acquisto dei nostri lavoratori, che in una stagione complessa come quella attuale rischia di configurarsi come un deterrente al prosieguo della collaborazione con i nostri uffici all’estero”

La normativa originaria, riformata nel 2002 in occasione dell’introduzione dell’euro, – sottolinea la sindacalista – prevedendo l’erogazione della retribuzione in moneta locale sanciva una forma di garanzia nei confronti delle fluttuazioni di cambio, che in una stagione come quella in atto appare urgente ripristinare in quei Paesi in cui le suddette fluttuazione risultano drammatiche per le condizioni economico-sociali dei nostri lavoratori, già vessati – come noto – da riadeguamenti stipendiali ex articolo 157 dpr 18/67 irrisori e dal mancato ripristino del diritto alle detrazioni per carichi di famiglia, depennate in maniera illegittima con l’entrata in vigore della disciplina in materia di assegno unico e universale”.

Gli impiegati delle suddette sedi sono sul piede guerra pronti a dichiarare lo stato di agitazione che a poche settimane dall’avvio delle operazioni di voto oltre confine, rappresenterebbe un serio elemento di criticità per le nostre sedi oltre confine. Pertanto è urgente individuare inderogabili meccanismi “correttivi” della norma che tutelino la retribuzione del personale in quei Paesi dove si registra per periodi importanti una svalutazione dell’euro, al fine di garantire la migliore tutela dei nostri lavoratori, esorcizzando scenari di criticità e creare le condizioni per una loro serena operatività, poiché continuamente esposti a sollecitazioni negative di tipo normativo, economico e sociale”. Conclude Lauriola.

(Comunicato stampa del 29/8/22 – Confsal Unsa Coordinamento Esteri)

 

 

Views: 40

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.